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SISTEMI SCOLASTICI EUROPEI A CONFRONTO A CURA DI ROSSELLA BENEDETTI. BREVE EXCURSUS STORICO In Europa la scuola pubblica, laica, nasce solo nel XIV secolo, nei comuni, per soddisfare le esigenze di istruzione di artigiani e commercianti.
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SISTEMI SCOLASTICI EUROPEI A CONFRONTO A CURA DI ROSSELLA BENEDETTI
BREVE EXCURSUS STORICO In Europa la scuola pubblica, laica, nasce solo nel XIV secolo, nei comuni, per soddisfare le esigenze di istruzione di artigiani e commercianti. L’Umanesimo non può che promuoverne la diffusione e il percorso scolastico si amplia e si differenzia in gradi. Si sviluppano istituti di istruzione superiore dei quali la Chiesa si appropria, fatta eccezione per i Paesi toccati dalla Riforma. I contenuti dell’insegnamento sono inizialmente di stampo umanistico. A partire dal 17° secolo il curricolo si arricchisce con la geografia, le scienze naturali, la fisica, la storia moderna e le lingue moderne. Nei Paesi europei comincia a sentirsi forte la necessità di differenziare gli indirizzi dell’istruzione superiore. Comunque, la scuola continua ad essere ovunque appannaggio di una minoranza della popolazione. Dai primi anni Cinquanta del secolo scorso i processi di istruzione in molti Paesi hanno avuto uno sviluppo inusitato. I Governi di tutti i Paesi occidentali si sono posti l’obiettivo di eradicare l’analfabetismo sia tra i bambini che tra gli adulti. La frequenza obbligatoria della scuola dall’Ottocento in poi è stata ovunque progressivamente innalzata per assecondare lo sviluppo economico e sociale di ciascun Paese. PREMESSA
Attualmente i sistemi scolastici europei possono essere confrontati sulla base • della durata dell’obbligo • della dipendenza dal ministero dell’istruzione, da altri ministeri o enti locali • degli orari di lezione • La rete di Eurydice, che elabora dati ed analisi sui sistemi e sulle politiche educative in Europa, ne fornisce ogni anno un quadro dettagliato, utilizzando la classificazione internazionale che va sotto l’acronimo CITE (Classificazione Internazionale Tipo dell’Educazione cioè uno strumento elaborato per la raccolta delle statistiche sull’istruzione a livello internazionale). • La versione attuale, CITE 97, distingue sette livelli di istruzione. • CITE 0 (educazione prescolare) • Questo livello viene definito come la prima fase dell’educazione organizzata in una scuola o in un centro e si rivolge ai bambini di almeno 3 anni. • CITE 1 (istruzione primaria) • Questo livello comincia tra i 5 e i 7 anni, è sempre obbligatorio e in generale dura da 4 a 6 anni. PREMESSA
PREMESSA CITE 2 (istruzione secondaria inferiore) Questo livello completa l’istruzione di base iniziata a livello primario basandosi su una struttura incentrata sulle materie insegnate. La fine di questo livello corrisponde spesso con la fine dell’istruzione obbligatoria a tempo pieno. CITE 3 (istruzione secondaria superiore) Questo livello di solito comincia alla fine dell’istruzione obbligatoria. L’età di ammissione normalmente è 15 o 16 anni. In genere sono richieste delle qualifiche (aver completato l’istruzione obbligatoria) e altri requisiti minimi di ammissione. Spesso l’insegnamento è più orientato sulle materie rispetto al livello secondario inferiore. La durata standard di questo livello varia da due a cinque anni.
A livello prescolare, nella metà dei Paesi europei, il sistema educativo (istituti sotto la responsabilità del Ministero dell’educazione) si prende cura dei bambini dall’età di 3 o 4 anni. In alcuni Paesi (Comunità francofona e fiamminga del Belgio, Francia, Regno Unito -Irlanda del Nord), la scolarizzazione dei più piccoli è possibile già a partire dall’età di due anni o due anni e mezzo. Nei tre Paesi baltici, come pure in Slovenia, Svezia e Norvegia, le strutture dell’istruzione primaria che ammettono bambini dal loro primo anno di età fino ai 5/6 anni sono sotto la responsabilità del Ministero dell’educazione, ma non sono inclusi nel sistema scolastico. Prima dei 5 o dei 6 anni, in Danimarca, Germania (nella maggior parte dei Länder), Austria e Finlandia, i bambini sono accolti solo nelle strutture a finalità educativa sotto la responsabilità di un ministero diverso da quello dell’educazione. La frequenza di un istituto prescolare è facoltativa nella maggior parte dei Paesi. L’obbligo scolastico di solito inizia a 5 o 6 anni e, in generale, corrisponde all’iscrizione alla scuola primaria, tranne in Irlanda, Grecia, Cipro, Lettonia, Lussemburgo, Ungheria e Polonia, dove l’obbligo scolastico inizia con l’educazione prescolare. In Irlanda e nei Paesi Bassi, dove non esiste un livello di educazione prescolare a sé stante, i bambini possono, dai 4 anni di età, frequentare rispettivamente le infant classes delle scuole primarie e l’anno facoltativo della basisonderwijs. In Lussemburgo, la frequenza degli ultimi due anni dell’educazione prescolare (Spillschoul) è obbligatoria. In Ungheria, i bambini di 5 anni devono partecipare ad attività che preparano all’accesso a scuola. In 2 Paesi nordici (Finlandia e Svezia), in Bulgaria, Estonia e Lituania, l’istruzione è obbligatoria a partire dai 7 anni. PRIMA INFANZIA
ORGANIZZAZIONE DELLE SCUOLE PER LA PRIMA INFANZIA Nella maggior parte dei Paesi europei, il Ministero dell'educazione è responsabile delle strutture educative dell’istruzione prescolare (CITE 0). In Danimarca, Germania (nella maggior parte dei Länder), Austria e Finlandia, tuttavia, altre autorità, diverse dal Ministero dell'educazione, sono responsabili per questo livello dell’educazione. In alcuni Länder della Germania, Grecia, Portogallo, Regno Unito (Scozia) e Turchia, la responsabilità dell’educazione prescolare ricade, a seconda del tipo di istituto, sotto la responsabilità o del Ministero dell'educazione o di altri ministeri. Negli istituti di educazione prescolare di competenza del Ministero dell'educazione, il personale responsabile di un gruppo di bambini deve sempre essere in possesso di un diploma di istruzione terziaria in ambito educativo. In Finlandia, Islanda e Norvegia, tutti gli istituti di educazione prescolare, che accolgono bambini a partire da un'età molto precoce, devono impiegare personale dotato di un diploma universitario in ambito educativo. Nella maggior parte dei Paesi, gli istituti prescolari a finalità educativa tendono ad essere a pagamento, che siano organizzati da autorità pubbliche o da enti privati. Il Belgio è l’unico Paese in cui l’accesso all’educazione prescolare è gratuito per tutti. In diversi Paesi (Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Italia, Lettonia, Lussemburgo, Ungheria, Malta, Portogallo, Romania e Liechtenstein), il settore pubblico è gratuito, mentre quello privato richiede il pagamento delle tasse di iscrizione. Nel Regno Unito, il settore pubblico è gratuito. Anche gli istituti del settore privato possono essere gratuiti, ma solo quelli finanziati interamente dallo Stato, altrimenti sono a pagamento. In cinque Paesi, l’accesso agli istituti prescolari pubblici a finalità educativa può essere gratuito o a pagamento. PRIMA INFANZIA
SCUOLA DELL’OBBLIGO Nella maggior parte dei Paesi, l’istruzione obbligatoria a tempo pieno dura nove o dieci anni e prosegue almeno fino ai 15 o 16 anni di età. Ma l’istruzione obbligatoria a tempo pieno dura undici anni in Lussemburgo, Malta e nel Regno Unito (Inghilterra, Galles e Scozia), dodici anni nei Paesi Bassi e nel Regno Unito (Irlanda del Nord) e tredici anni in Ungheria. I percorsi scolastici di solito sono identici per tutti i giovani fino all’istruzione secondaria inferiore, cioè fino a 14 o 15 anni. Il curricolo di base prosegue fino a 16 anni a Malta, in Polonia, e nel Regno Unito. In una decina di Paesi, l’istruzione obbligatoria generale è offerta in scuole a struttura unica, senza transizione tra il livello primario e secondario inferiore, fino a 14 anni in Turchia, 15 nella Repubblica Ceca, Portogallo, Slovenia e Slovacchia, e fino a 16 in tutti i Paesi nordici e in Estonia. Ciononostante, in alcuni Paesi, i genitori sono chiamati a scegliere (o lo stabilisce la scuola) un indirizzo o un tipo specifico di istruzione per i propri figli all’inizio dell’istruzione secondaria inferiore. Questo avviene dai 10 anni di età nella maggior parte dei Länder in Germania e Austria, dagli 11/12 anni nei Paesi Bassi, dagli 11 anni in Liechtenstein e dai 12 anni in Lussemburgo. Nella Repubblica ceca, in Lettonia, Ungheria e Slovacchia, l’istruzione obbligatoria è organizzata in una struttura unica fino ai 14 o 15 anni, ma dai 10 anni, gli alunni di questi Paesi possono, in certi momenti del loro percorso scolastico, iscriversi a istituti separati che offrono istruzione secondaria inferiore e superiore.
Il termine dell’istruzione obbligatoria a tempo pieno spesso coincide con il passaggio dal secondario inferiore al secondario superiore, o con la fine della struttura unica. Tuttavia, in alcuni Paesi (Belgio, Bulgaria, Francia, Irlanda, Paesi Bassi, Austria, Slovacchia, Regno Unito (Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord) e Liechtenstein (per il Gymnasium)), l’istruzione obbligatoria a tempo pieno termina uno o due anni dopo il passaggio all’istruzione secondaria superiore. In Ungheria, l'istruzione obbligatoria comprende tutto il livello secondario superiore. In Belgio, in Germania e in Polonia, dopo i 15 o 16 anni di età, i giovani sono tenuti a frequentare, almeno a tempo parziale, corsi di formazione per due o tre anni. Nei Paesi Bassi esisteva, fino all’anno accademico 2007-2008, l'obbligo di frequentare per un anno un corso di formazione a tempo parziale. Nell’istruzione secondaria superiore, in tutti i Paesi sono previsti diversi indirizzi di formazione. È possibile distinguere due grandi categorie: l’indirizzo generale che prepara gli alunni agli studi superiori e l’indirizzo professionale volto a una qualifica che prepara sia alla vita lavorativa che al proseguimento degli studi. In molti Paesi, questi diversi programmi sono organizzati in indirizzi separati e gli studenti devono scegliere un determinato indirizzo. In altri Paesi, i programmi di istruzione generale e professionale vengono offerti dalla stessa struttura e a volte anche dallo stesso istituto. DOPO L’OBBLIGO
DOPO L’OBBLIGO In Irlanda, accanto all’indirizzo generale, vengono proposti programmi che contengono elementi di formazione generale e professionale. In Svezia e nel Regno Unito (per le further education institutions), la formazione professionale e quella generale sono offerte negli stessi istituti. Gli studenti possono seguire un programma di formazione generale o professionale, o anche combinare i due tipi di formazione. Diversi Paesi offrono un’istruzione post-secondaria di livello non superiore. Gli studenti che frequentano questo tipo di istruzione generalmente hanno terminato una formazione di livello secondario superiore anche se per l’ammissione non è richiesta una qualifica formale di questo livello. La formazione offerta nell’ambito dell’istruzione post-secondaria, di solito, dura tra 1 e 2 anni e spesso può essere a tempo parziale. Alcuni programmi danno accesso al mercato del lavoro, altri permettono di proseguire gli studi a livello superiore.
I SISTEMI NEL DETTAGLIO IL SISTEMA SCOLASTICO DANESE Esiste un quadro legislativo nazionale che definisce gli scopi e l’area di competenza dell’educazione, i finanziamenti e, in alcuni casi, i curricula, gli esami ed il personale. Il Ministero dell’educazione sovrintende alle Folkeskole (istituti comprensivi) insieme ai consigli municipali. La riforma del 2007 ha istituito istituti superiori e centri di educazione per gli adulti autonomi con finanziamenti statali, mentre il Ministero dell’educazione mantiene il controllo della formazione professionale. L’Istituto Danese per la valutazione (EVA) effettua la valutazione dell’insegnamento e dell’apprendimento per tutti i livelli del percorso scolastico, sia nella scuola pubblica che in quella privata sovvenzionata dallo Stato. EDUCAZIONE DELL’INFANZIA Ci sono 3 tipi di istituzioni: i nidi (fino a 3 anni), le scuole dell’infanzia (3-7 anni); gli istituti comprensivi (Aldersintegrerede institutioner) che accolgono alunni dai 3 mesi ai 14 anni.
I SISTEMI NEL DETTAGLIO SCUOLA DELL’OBBLIGO Da agosto 2009 la frequenza obbligatoria della scuola è stata anticipata ai 6 anni di età, rendendo di fatto obbligatorio il corso preparatorio già esistente. In realtà, non è obbligatoria di per sé la scolarizzazione, quanto l’istruzione vera e propria che può essere effettuata in una scuola pubblica, privata o domestica, purché secondo i parametri del servizio pubblico. Gli alunni cominciano scuola ad agosto del loro sesto anno di vita. I genitori scelgono liberamente la scuola all’interno della propria municipalità. La scuola pubblica è gratuita. Dura da agosto a giugno, 5 giorni a settimana con unità orarie di 45 minuti. Il monte ore annuo minimo varia dalle 600h (60 min. ciascuna) dei primi anni alle 840h dell’ultimo anno dell’obbligo. Il numero degli alunni per classe non può superare i 28, la media è di 20.1. Le classi sono omogenee per età e le discipline vengono insegnate da specialisti. Il Ministero dell’educazione stabilisce gli obiettivi generali e le linee guida opzionali.
LA SCUOLA SUPERIORE Il corso di studi prevede un periodo introduttivo comune al termine del quale gli studenti scelgono l’indirizzo specifico. La formazione professionale prevede contemporaneamente attività teoriche e apprendistato lavorativo. Il Ministero dell’Educazione definisce le linee guida del curriculum per il Gymnasium e per l’Højere Forberedelseseksamen, ma i docenti scelgono libri di testo e metodologie. I curricula per la formazione professionale vengono stabiliti dalle scuole e da comitati di settore composti da rappresentanti delle parti sociali. I SISTEMI NEL DETTAGLIO
I SISTEMI NEL DETTAGLIO IL SISTEMA SCOLASTICO IN FINLANDIA Ne è responsabile il Ministero dell’Educazione e della Cultura. Inoltre, ciascuna delle 6 province è coinvolta nell’organizzazione, così come tutte le municipalità. Infatti, la maggior parte delle istituzioni scolastiche fino alla scuola superiore sono mantenute dalle autorità locali o da reti municipali. SCUOLA DELL’INFANZIA L’educazione della prima infanzia (dalla nascita ai 6 anni) è affidata centri diurni di assistenza o a gruppi di assistenza familiari in case private, entrambi a pagamento secondo il reddito familiare. Tutti i bambini di 6 anni hanno diritto all’educazione pre-primaria gratuita. Le autorità locali decidono a chi affidarne lo svolgimento. SCUOLA DELL’OBBLIGO È obbligatoria a partire dal settimo anno di vita. Per iniziare prima è necessaria una certificazione delle effettive capacità dell’alunno. È gratuita. L’anno scolastico dura 190 giorni, da metà agosto agli inizi di giugno
I SISTEMI NEL DETTAGLIO L’orario giornaliero prevede al massimo 7 unità orarie (da 60min di solito) di lezione. Settimanalmente si possono avere da 19 a 30 di tali unità orarie. Le autorità locali possono stabilire periodi di vacanza extra. Non ci sono norme che regolano il numero massimo di alunni per classe, tuttavia in ciascuna non ci possono essere più di 10 alunni con bisogni educativi speciali. Il nucleo fondamentale del curriculum include obiettivi e criteri di valutazione. All’interno di questo quadro, scuole e autorità locali formano poi i propri curricula che tengono conto del contesto locale. LA SCUOLA SUPERIORE Alla fine della scuola dell’obbligo i ragazzi finlandesi possono scegliere tra una formazione superiore di contenuto generale e la formazione professionale. La selezione degli studenti per il Gymnasieutbildning avviene in base ai risultati ottenuti negli anni precedenti, mentre per la formazione professionale si può tenere conto anche delle esperienze lavorative o di test attitudinali. Il curriculum di entrambi i corsi è deciso nelle linee fondamentali dal Consiglio nazionale dell’Educazione
I SISTEMI NEL DETTAGLIO IL SISTEMA SCOLASTICO TEDESCO Secondo la Costituzione i Länder hanno il potere legislativo ed amministrativo in materia di educazione. Cooperano tra di loro all’interno della Conferenzapermanente dei ministri della cultura per materie di importanza nazionale. SCUOLA DELL’INFANZIA L’educazione della prima infanzia è di competenza dei ministeri per gli affari sociali. Dai 3 ai 6 anni i bambini possono frequentare a pagamento i Kindergärten gestiti soprattutto da religiosi e imprese per il sociale. Per i bambini di 6 anni che non hanno i requisiti per iniziare la scuola primaria, sono state istituite le Vorklassen. LA SCUOLA DELL’OBBLIGO L’educazione obbligatoria dura dai 6 ai 15 o 16 anni, a seconda dei Länder , mentre fino ai 18 anni è obbligatoria la frequenza della scuola a tempo parziale.
Al termine della scuola primaria l’accesso alla secondaria inferiore è regolamentato in modo diverso nei vari Länder , prevedendo o la scelta della famiglia o quella dell’autorità scolastica sulla base dei risultati raggiunti. La scuola è gratuita. L’anno scolastico dura da un minimo di 188 giorni (5 a settimana) ad un massimo di 208 (6 a settimana) nel periodo da agosto a luglio. L’orario giornaliero e settimanale viene stabilito dai Länder con un orario di 20-29 unità di lezione nella primaria e 28-32 unità nella secondaria. Le unità durano 45 minuti. I Länder definiscono il curriculum, raccomandano le metodologie e approvano i libri di testo. La Conferenza permanente adotta gli standard educativi nazionali da raggiungere con i curricula. I SISTEMI NEL DETTAGLIO
I SISTEMI NEL DETTAGLIO LA SCUOLA SUPERIORE L’ammissione al livello superiore del Gymnasium è legata al raggiungimento di certi standard di profitto. Per l’istruzione tecnico – professionale i requisiti di ammissione dipendono dal tipo di scuola scelto. L’istruzione e la formazione professionale è generalmente aperta a tutti.
I SISTEMI NEL DETTAGLIO IL SISTEMA SCOLASTICO SPAGNOLO In Spagna il modello decentralizzato distribuisce le competenze tra lo Stato, le Comunità autonome, le amministrazioni locali e le scuole. Il governo centrale cura l’organizzazione generale del sistema, i requisiti minimi per le scuole, il curricolo minimo, la cooperazione internazionale, le valutazioni diagnostiche generali. Le Comunità autonome hanno la responsabilità amministrativa nel loro territorio, curano la costituzione, l’autorizzazione e la gestione di nuove scuole, l’orientamento e il supporto per gli alunni, la gestione del personale, la supervisione dei libri di testo e di altri materiali. Le amministrazioni locali mettono a disposizione spazi per costruire scuole, finanziano l’istruzione per l’infanzia, la primaria e le scuole speciali. Monitorano la scuola dell’obbligo. Le scuole sono autonome nelle questioni organizzative, educative e finanziarie all’interno del quadro normativo generale, così come per l’adattamento dell’azione pedagogica ai bisogni specifici degli alunni. Oltre alle scuole pubbliche esistono scuole private sovvenzionate dalla Stato che perciò devono adeguarsi ai requisiti della normativa vigente in materia e fornire il servizio gratuitamente.
I SISTEMI NEL DETTAGLIO LA SCUOLA DELL’INFANZIA È strutturata in 2 fasi e copre la fascia d’età da 0 a 6 anni. Dai 3 ai 6 è gratuita, ma non obbligatoria. LA SCUOLA DELL’OBBLIGO Dura dai 6 ai 16 anni ed è divisa in 2 segmenti: l’educazione primaria e la secondaria inferiore Malgrado non facciano parte dell’educazione obbligatoria, esistono dei corsi speciali di musica e danza per alunni della scuola dell’obbligo. Essi sono organizzati in una fascia elementare dagli 8 ai 12 anni e in una intermedia dai 12 ai 18 anni.
I SISTEMI NEL DETTAGLIO L’anno scolastico dura un minimo di 175 giorni, dalla prima quindicina di settembre a giugno inoltrato. L’orario settimanale è su 5 giorni con una media di 25 unità di lezione (55 min.) per la primaria e 30 per la secondaria . Il monte ore minimo annuale è di 875 per la primaria e 1050 per la secondaria. Il numero massimo di alunni per classe è di 25 per la primaria e 30 per la secondaria, quantità che diminuisce se nella classe ci sono alunni con bisogni educativi speciali. Il curricolo è costituito da un nucleo (55%-65% dell’orario) stabilito dal governo centrale; le Comunità autonome arricchiscono tale nucleo e le scuole, infine, lo adattano e lo espandono secondo il proprio contesto socio-economico. Il Ministero dell’educazione fornisce le linee guida nazionali per la valutazione generale. Le Comunità autonome le sviluppano per adattarle ai propri territori. LA SCUOLA SUPERIORE Gli alunni che hanno concluso positivamente la scuola dell’obbligo possono accedere alla scuola superiore che si presenta con 3 indirizzi fondamentali : il percorso liceale, l’istruzione e formazione professionale intermedia, le enseňanzas régimen especial.
Per accedere a questo ultimo tipo di formazione artistico-sportiva gli alunni devono dimostrare di possedere le necessarie competenze. Per la formazione professionale, invece, coloro che hanno compiuto 17 anni possono iscriversi anche se non hanno conseguito il certificato alla fine della scuola dell’obbligo. I SISTEMI NEL DETTAGLIO
I SISTEMI NEL DETTAGLIO IL SISTEMA SCOLASTICO FRANCESE È di competenza diretta del Ministero dell’Educazione. Esistono scuole pubbliche e private con personale pagato dallo Stato per la maggior parte dei casi. LA SCUOLA DELL’INFANZIA La Francia ha una lunga tradizione di scuola per l’infanzia. Vengono accolti bambini dai 2 ai 6 anni, ma la frequenza non è obbligatoria. Le scuole dipendono dal Ministero dell’Educazione e sono gratuite. LA SCUOLA DELL’OBBLIGO La frequenza è obbligatoria dai 6 ai 16 anni e comprende 3 tappe. L’iscrizione è garantita nell’istituto più vicino al domicilio. Eventuali deroghe vengono concesse da ispettori per motivi documentati .
La scuola pubblica è gratuita. L’anno scolastico consiste di 180 giorni da settembre a giugno. L’orario settimanale è spalmato su 6 giorni, ma per la primaria non si va a scuola né il mercoledì pomeriggio, né il sabato. Consiste di 24 unità di lezione da 60 minuti per la primaria e di 25-30 unità da 55 minuti per la secondaria. Il monte ore annuale è di 864 ore per la primaria e di circa 936 nella secondaria inferiore. Il Ministero dell’educazione definisce i programmi e fissa gli obiettivi di acquisizione di conoscenze e competenze. I docenti scelgono i metodi ed i libri di testo. LA SCUOLA SUPERIORE Al termine del collège gli alunni possono scegliere tra 3 opportunità: la formazione liceale generale, quella tecnologica e quella professionale. Il percorso professionale può condurre ad una maturità professionale al termine dei 3 anni, oppure ad un certificat d’aptitude professionnelle (CAP) in 2 anni o ad un brevet d’études professionnelles (BEP) in 2-3 anni. I SISTEMI NEL DETTAGLIO
I CALENDARI NEL DETTAGLIO DANIMARCA
I CALENDARI NEL DETTAGLIO FINLANDIA
I CALENDARI NEL DETTAGLIO FRANCIA
I CALENDARI NEL DETTAGLIO GERMANIA
I CALENDARI NEL DETTAGLIO SPAGNA
L’AUTONOMIA SCOLASTICA In Europa, ad eccezione di alcuni Paesi, l’autonomia scolastica non è una tradizione di così lunga data, sia si tratti di Paesi storicamente centralizzati sia di Paesi federali. Alcuni Paesi pionieri hanno introdotto, negli anni 80, delle riforme scolastiche in tal senso, che hanno tuttavia sviluppato il più delle volte una autonomia limitata. Il movimento si generalizza solo a partire dagli anni 90. Il decennio attuale è l’occasione per i nuovi Paesi di convertirsi a questa forma di organizzazione scolastica e, per i precursori, di ampliare il movimento di trasferimento di competenze alle scuole. Di fatto, in Europa, nonostante la presenza di organizzazioni scolastiche storicamente molto differenti – federali come in Germania o centralizzate come in Spagna, Francia o Italia -, solo due Paesi presentano una tradizione di autonomia scolastica particolarmente sviluppata, attuata, in entrambi i casi, in seguito a «guerre scolastiche» tra le reti pubblica e privata. Si tratta del Belgio e dei Paesi Bassi, i cui sistemi educativi sono tradizionalmente gestiti da poteri organizzatori che beneficiano di ampie libertà. Ma ad eccezione di questi Paesi, l’autonomia delle scuole non fa parte della tradizione europea. Storicamente, gli istituti scolastici non beneficiano di margini di intervento importanti in materia di definizione degli obiettivi e dei contenuti d’insegnamento così come negli ambiti delle risorse umane e della gestione finanziaria. GLI ASPETTI GESTIONALI
È il decennio degli anni 90 che segnerà realmente la quasi generalizzazione delle politiche di autonomia scolastica in Europa. L’insieme dei Paesi nordici adotta in questo periodo una organizzazione che unisce decentralizzazione politica e autonomia scolastica. L’Austria adotta la sua prima riforma sull’autonomia scolastica nel 1993. Lo smantellamento dell’ex blocco dell’Unione sovietica è ugualmente l’occasione per la Repubblica Ceca, l’Ungheria, la Polonia, la Slovacchia e gli Stati baltici di adottare questa modalità di organizzazione. Allo stesso modo, dal 1993, prima della devoluzione dei poteri del 1999, la Segreteria di Stato della Scozia decide di ampliare il processo di decentralizzazione avviata nel quadro del Regno Unito, adottando una organizzazione che è tuttora di attualità: il Devolved School System (DSM). Qualche anno più tardi, nel 1997, dopo vicissitudini parlamentari durate diversi anni, anche l’Italia adotta questa organizzazione. Alcuni Paesi, dal canto loro, hanno avviato una riflessione su questo argomento a partire dal decennio attuale. È il caso, per esempio, della Germania che ha iniziato in diversi dei suoi Länder, sperimentazioni di autonomia scolastica a partire dal 2004. La Lituania, il Lussemburgo e la Romania, si sono lanciati in questo processo rispettivamente a partire dal 2003, 2004 e 2006. Alla stessa maniera, in Bulgaria, nel quadro di un movimento di decentralizzazione a favore delle amministrazioni comunali, le scuole acquisiranno nel 2008 maggiori libertà per quanto riguarda la gestione finanziaria GLI ASPETTI GESTIONALI
Si parla di autonomia completa quando l’istituto scolastico decide senza interventi esterni (anche se deve consultare degli organi superiori), nei limiti previsti dalla legge o di un quadro generale. L’autonomia limitata è la situazione in cui l’istituto scolastico deve prendere delle decisioni nell’ambito di un elenco limitato di possibilità predefinite dall’autorità superiore in materia d'istruzione oppure trasmettergli le proprie decisioni per ottenere l’approvazione. Gli istituti scolastici sono considerati senza autonomia quando non prendono decisioni in nessun ambito d’intervento. In alcuni Paesi, i poteri organizzatori e/o i poteri locali possono delegare o meno il loro potere decisionale agli istituti scolastici, in alcuni ambiti. In questo caso, la situazione può variare fra gli istituti, all’interno dello stesso Paese, in funzione del livello e del contenuto della delega effettuata. Per quanto riguarda l’utilizzo dei fondi pubblici assegnati agli istituti scolastici per più tipi di spesa (spese in conto capitale per l'acquisto di beni immobili, spese di funzionamento ed acquisizione di materiale informatico) si possono distinguere tre gruppi di Paesi in funzione del grado di autonomia scolastico concesso. Nel primo gruppo gli istituti scolastici dispongono di un’autonomia completa, entro i limiti della legislazione nazionale, per l’utilizzo di questi finanziamenti. Al contrario, nel secondo gruppo gli istituti scolastici non hanno nessuna autonomia per l’utilizzo del finanziamento pubblico. Il terzo gruppo comprende i Paesi per i quali il grado di autonomia varia a seconda della categoria di spesa. In genere, quasi tutti questi Paesi hanno una maggiore autonomia per le spese di funzionamento piuttosto che per le spese in conto capitale GLI ASPETTI GESTIONALI
GLI ASPETTI GESTIONALI Risorse umane Generalmente, il numero di Paesi che concede l’autonomia totale agli istituti scolastici nella gestione del personale non docente è più alto rispetto a quelli che la concedono per i capi d’istituto o per gli insegnanti. L’autonomia lasciata agli istituti scolastici nella gestione del personale docente è generalmente più importante di quella lasciata per i capi d’istituto. Solo l’Irlanda (CITE 1), Cipro e Malta non concedono alcuna autonomia.
SITOGRAFIA ESSENZIALE PER APPROFONDIRE: La documentazione più esaustiva è reperibile a questo indirizzo: http://eacea.ec.europa.eu/education/eurydice/index_en.php Delle sintesi in italiano possono essere trovate anche sul sito dell’INDIRE: http://www.bdp.it/content/index.php?action=read-topic&id=8246. Siti di alcuni ministeri dell’educazione : http://www.education.gov.uk/ http://www.education.gouv.fr/ http://www.educacion.es/portada.html