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a cura di Dario D’Italia. Bilancio regionale 2010. Nota sulla manovra finanziaria regionale 2010. CENNI SULLO SCENARIO
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a cura di Dario D’Italia Bilancio regionale 2010
Nota sulla manovra finanziaria regionale 2010 • CENNI SULLO SCENARIO • La manovra di bilancio 2010, come già delineato nel Dpefr, si iscrive in un contesto caratterizzato da una grave crisi recessiva la cui portata non è stata ancora valutata in tutti i suoi possibili effetti. • La bufera della recessione, che ha investito prima i mercati finanziari e poi le economie reali, ha gelato negli ultimi 15 mesi l’economia globale. Ma, mentre per le altre grandi aree geoeconomiche questo ha significato solo una caduta dei ritmi di crescita o una flessione del PIL per il 2008 e i primi mesi del 2009 con segnali di ripresa nella seconda parte, in Europa l’impatto è stato più pesante soprattutto perché si è riverberato su un’economia caratterizzata da un lungo periodo di bassi tassi di crescita. • Particolarmente significativo è stato l’impatto della recessione sulla struttura produttiva del nostro paese che è chiamato a fare i conti con una flessione del PIL per il 2009 del 5% o del 4,8% come prevedono le ultime stime più ottimistiche e con un debolissimo segnale di inversione di tendenza dello 0,1% per il 2010.
Variazione sul 1996 = 100 del Pil a prezzi correnti Italia e Lombardia
L’Italia e la Lombardia alle prese con una ripresa che non c’è • Sulla base delle informazioni finora disponibili, nel terzo trimestre del 2009 il prodotto interno lordo (PIL), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2000, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,6% rispetto al trimestre precedente ed è diminuito del 4,6% rispetto al terzo trimestre del 2008. L’aumento congiunturale del PIL è il risultato di un aumento del valore aggiunto dell’industria e dei servizi e di una diminuzione del valore aggiunto dell’agricoltura. Il terzo trimestre del 2009 ha avuto quattro giornate lavorative in più rispetto al trimestre precedente ed una giornata lavorativa in più rispetto al terzo trimestre del 2008.Nel terzo trimestre il PIL è aumentato in termini congiunturali dello 0,9% negli Stati Uniti ed è diminuito dello 0,4% nel Regno Unito. In termini tendenziali, il PIL è diminuito del 2,3% negli Stati Uniti e del 5,2% nel Regno Unito.
LA FINE DELLA RECESSIONE E UNA RIPRESA DA CONSOLIDARE • Si è finalmente interrotta nel nostro paese la diminuzione del Pil, registrata durante la recessione più costosa del secondo dopoguerra. L'economia italiana è cresciuta dello 0,6% nel terzo trimestre 2009. Ma la crescita è inferiore a quanto suggeriva l'andamento della produzione industriale. Tre le possibili spiegazioni: peggioramento del mercato del lavoro, scarsa disponibilità di credito ed eccessivo apprezzamento dell'euro. • Nel terzo trimestre 2009, si è interrotta la più costosa recessione dell’economia italiana degli ultimi trent’anni, cioè da quando l’Istat calcola il Pil trimestrale. Solo nell’ultimo trimestre l’economia italiana è cresciuta dello 0,6% più o meno come la Germania e più della Francia. In Spagna e Regno Unito la recessione continua ma diminuisce l'intensità. • FINALMENTE UN TRIMESTRE POSITIVO • Per la maggior parte dei grandi paesi dell’area euro la recessione 2008-09 è durata cinque trimestri, dal secondo trimestre 2008 al secondo trimestre 2009 incluso. In Italia, la recessione 2008-09 ha causato una perdita cumulata di 6,5 punti percentuali di Pil. Come indicato nella tabella solo la Germania ha perso più Pil dell’Italia durante la crisi (di un decimo di punto percentuale). La Francia ha perso solo la metà dei punti percentuali rispetto all’ Italia e alla Germania, con la Spagna e il Regno Unito a metà strada. Va però ricordato che nell’ambito dei paesi europei, Spagna e Regno Unito continuano a perdere Pil anche nel terzo trimestre. Per questi paesi dunque la recessione è certamente ancora non conclusa, anche se la sua intensità sta rallentando. Con il terzo trimestre 2009, invece, l’Italia ha interrotto la serie di variazioni negative del prodotto interno lordo. La Francia e la Germania lo avevano già fatto nel secondo trimestre 2009. • Tabella: La crescita del Pil trimestrale in Europa e Stati Uniti dall’inizio della crisi ad oggi (dati destagionalizzati, a prezzi concatenati).
LE INCOGNITE PER LA CRESCITA FUTURA • La crescita dello 0,6% è un buon dato, ma è inferiore alla previsione di +1,3% che si poteva ricavare dall’andamento della produzione industriale, tradizionalmente un indicatore molto correlato con il Pil. Non abbiamo ancora tutte le informazioni per spiegare in dettaglio le cause dell’errore di previsione. Ci possono essere tre ragioni: mercato del lavoro, disponibilità di credito e tasso di cambio.Il rapido peggioramento del mercato del lavoro si è tradotto in una recrudescenza della crisi nel corso del tempo per la Spagna e per il Regno Unito, cioè nei paesi europei dove la disoccupazione è aumentata più rapidamente; non negli Stati Uniti, però, dove pure le notizie del mercato del lavoro continuano a essere molto negative. In Italia, Francia e Germania, l’occupazione è finora diminuita molto meno del Pil. Non casualmente in questi paesi i consumi hanno tenuto, mostrando tassi di crescita positivi già nel secondo trimestre 2009. Ma se l’indice della produzione industriale non aumenta rapidamente verso il livello di 109 raggiunto nell’aprile 2008 (nel terzo trimestre è a 84, cioè a -25 rispetto all’inizio della crisi), il colpo di coda della crisi finanziaria ed economica sul mercato del lavoro è destinato a farsi sentire. Si è anzi già fatto sentire nel terzo trimestre, come dicono i numeri della cassa integrazione e quelli sulle grandi imprese: ma ancora non conosciamo i dati aggregati del terzo trimestre.E’ probabile che il cosiddetto credit crunch morda proprio ora, nelle fasi iniziali della ripresa (quando le aziende vorrebbero ricominciare a investire) piuttosto che nei periodi (come i trimestri precedenti) in cui tutti vedono nero e tendono a rinviare al futuro i progetti di investimento. Il rischio è che la mancanza di credito uccida la neonata ripresa nella culla. Forse, ha cominciato a farlo nel terzo trimestre.
Il Bilancio Regionale • LA MANOVRA REGIONALE • La manovra proposta dalla Giunta regionale per il 2010 si sostanzia nel piccolo incremento delle risorse del fondo sanitario (252,4 milioni) • QUADRO GENERALE: Le Entrate • Il totale delle entrate della regione viene fissato a 26 miliardi 863 milioni contro i 25 miliardi e 27 milioni del 2009; nel 2008 le entrate erano stimate a 23 miliardi e 913 milioni,nel 2007 erano 22 miliardi e 983 milioni. Di queste entrate: • 22.303 milioni contro il 21.979 milioni del 2009 sono dovute alle entrate correnti per tributi propri e compartecipazioni; nel 2008 furono fissate in 21.079 milioni; • 2.559 milioni contro i 2.184 milioni del 2009, sono dovute a mutui per investimenti, da contrarre. Il mutuo a copertura degli investimenti nel 2008 era di 2.157 milioni; • 878 milioni contro i 863milioni del 2009 sono dovute a trasferimenti UE e dello Stato contro i 676 milioni previsti per 2008; • 1.100 milioni sono dovute ad anticipazione di tesoreria; • 58,4 milioni sono dovute ad altre entrate;
Bilancio 2005-2006-2007-2008-2009-2010Entrate autonome, trasferimenti e mutui
Tributi propri derivati e compartecipazioni • Per il 2010 questi tributi e compartecipazioni danno un gettito presunto di • 22.050 contro i 21.760,7 del 2009, la variazione sul 2009 è pari a 290. Nel 2008 il gettito fu stimato in 19.868 milioni; con una variazione 2009 su 2008 di 1.892 milioni; nel 2007 il gettito previsto era di 18.960 milioni, la variazione è di 908 milioni in aumento sull’anno precedente. • L’Irap: • si attesta a 8.755 milioni contro gli 8.583 milioni contro gli 8.485 milioni del 2008. • Addizionale regionale sull’Irpef: • è stimata in 1.571 milioni in diminuzione di 41 milioni sul 2009 che fu stimata in 1.612 milioni rispetto ai 1.491 previsti per il 2008, con un incremento di gettito di 122 milioni, pari al 7,6%, poco credibile rispetto alla fase recessiva a cui stiamo andando incontro. • Compartecipazione al gettito Iva • Viene fissata 10.027,7 milioni con un incremento di 87 milioni su 2009 il cui valore assoluto fu stimato in 9.940 milioni contro una previsione del 2008 di 9.648.
Compartecipazione alle accise erariali su benzina e gasolio per autotrazione • In 626,8 milioni vengono calcolate le accise per il 2010. Nel 2009 sono 624,6 milioni il gettito della compartecipazione sulle accise delle benzine e il gasolio da autotrazione, di questi: • 250 milioni per il 2010 contro i 269 milioni quota regionale da accisa su benzina per autotrazione; • 358,2 milioni per il 2010 contro i 355 milioni da compartecipazione accisa su gasolio per autotrazione decisa con la finanziaria del 2008 dal 2009 sostituisce tutti i trasferimenti per il TPL; • 18,5 milioni per le maggiori vendite di carburante a prezzi scontati nelle zone frontaliere;
Tributi propri • Le entrate dei tributi propri al netto dell’Irap e Irpef 2010 sono pari a € 1.086.100.539,00 ( 9,51%) • Tassa automobilistica regionale € 1.005.000.000,00; 92,54% • Tassa deposito in discarica € 10.000.000,00 ; 0,92% • Tassa diritto allo studio univer € 26.000.000,00 ; 2,39% • Tributo concessioni regionali € 10.000.000,00 ; 0,92 • Atre entrate € 35.100.539,83; 3,23%
Gettito accisa benzina e dal 2009 gasolio da autotrazione e maggiore gettito da incremento vendite per riduzione prezzo zone frontaliere (2001 – 2010)
Gettito altri tributi propri(Bollo, accisa benzina e gasolio per autotrazione, diritto allo studio, deposito in discarica, ecc.)
Risorse assegnate dallo Stato, UEed altri soggetti istituzionali e privati • Concorrono a definire il quadro delle entrate insieme alle entrate autonome e le compartecipazioni le risorse assegnate dallo Stato o dall’Unione Europea che per il 2010 sono complessivamente stimate in • 883,3 milioni contro: • 932,5 milioni nel 2009; • 676,2 milioni del 2008; • 646, 2 del 2007; • 715,3 milioni sono assegnati dallo Stato (843,8 nel 2009) di cui • 198,0 milioni per programmi (113,3 nel 2009) • 317.3 trasferimenti con vincolo di destinazione settoriale (448,7 nel 2009) • 58,5 trasferimenti con vincolo di destinazione specifico (123,62 nel 2009) • 141,1 trasferimenti in annualità (158,2 nel 2009) • 92,3 milioni sono di assegnazione U.E; (89,2 nel 2009) • 90,8 per programmi (88,5 nel 2009) • 1,4 per progetti (0,69 nel 2009) • 90, 8 milioni provengono da altri soggetti, (70,0 nel 2009)
Le entrate garantite da mutui e anticipazioni • Le due modalità principali con cui la Regione governa i flussi finanziari: • il servizio agli investimenti attraverso l’indebitamento, i mutui o i prestiti; • i flussi liquidità di cassa, per il pagamento di fornitori, stipendi, servizi, obbligazioni che risentono della forbice temporale che in questi anni si sta pericolosamente allargando tra assegnazione ed effettiva disponibilità o erogazione presso la tesoreria regionale, obbligando sempre più la regione a ricorrere ad anticipazioni onerose presso la tesoreria dello Stato; • Il mutuo a copertura del disavanzo 2010 è indicato in • 2.559,6 milioni contro i 2.183,6 milioni del 2009, dei quali: • 1. 800 milioni appostati a copertura dei disavanzi precedenti contro i 1.500 milioni dello scorso anno; • 683,6 milioni a copertura del disavanzo di esercizio; • per le anticipazioni di tesoreria è previsto un ricorso massimo fino a 1.100 milioni.
La Spesa regionale • La spesa regionale trova la sua parità rispetto alle entrate, nel rispetto del patto di stabilità interno e al netto delle contabilità speciali e delle anticipazioni, si attesta a 25.746 milioni contro i 25.027 milioni del 2009. • La spesa regionale autonoma si attesta a: • 24.863 al netto delle assegnazioni; • 883 milioni delle assegnazioni statali o europee o di altri soggetti; • Le spese autonome comprensive della spesa sanitaria e del fondo di riequilibrio regionale, che come abbiamo visto si attestano a 24.863 per il 2010 milioni si articolano in: • 21.942 milioni di spese correnti (20.705 milioni per il 2008); • 875 milioni contro i 793 milioni del 2009 (971 milioni per il 2008); • 245 milioni per ammortamento mutui contro i 274 milioni del 2009 (261 milioni per il 2008); • 1.800 milioni è il mutuo a copertura degli anni precedenti contro1500 milioni del 2009 (1.300 milioni del 2008);
Spese correnti autonome • Le spese correnti autonome comprensive della spesa sanitaria e del fondo di riequilibrio interregionale sono di 20.705 milioni, così ripartite: • 16.406 milioni per il 2010 contro i 16.145 milioni del 2009, erano15.540 milioni nel 2008 • 14.821 milioni per la spesa sanitaria erano 14.586 milioni nel 2009 mentre furono 14.033 milioni nel 2008 • 1.565 milioni per la spesa socio assistenziale contro i 1.559 milioni del 2009. Erano1.522 milioni nel 2008. In un triennio è incrementata di 43 milioni pari al 2,7% contro un incremento del 5,3% della spesa sanitaria. • 3.500 milioni la somma destinata al fondo di riequilibrio interregionale che resta invariata rispetto al 2009 • 2.461 milioni sono le spese correnti al netto della spesa sanitaria e del fondo di solidarietà interregionale. • 2.043 milioni per spese per interventi e fondi, di questi: • 1.153 milioni sono destinate al servizio ferroviario regionale e al trasporto pubblico locale; • 418 le spese per il personale di Giunta e Consiglio e di funzionamento;
Spesa per aree di intervento 2009 – 2010 al netto dell’area Servizi alla persona e fondo di riequilibrio
Spesa sanità, famiglia, casa, fondo di riequilibri, a altre politiche regionali. Confronti 2009 - 2010
Spese correnti operative e investimenti della Regione per aree di Intervento in Ml di euro
Finanziamento della spesa socio-sanitaria 2005/2006/2007/2008/2009/2010
Servizi alla Persona: sanità, famiglia e assistenza 2001 - 2010
Per la mobilità le risorse messe in campo complessivamente per il 2010 sono: 1.153,1 milioni contro i 1.166, 6 milioni del 2009. Non ci troviamo in questo caso di fronte ad una diminuzione di risorse ma ad una andamento dei flussi finanziari delle somme per il contratto nazionale degli operatori del settore. Per maggiori servizi possiamo sottolineare solo un maggiore impegno per circa 15 Ml di euro. • 429,6 milioni per il 2010 vanno al servizio ferroviario regionale (404 nel 2009) • 167,3 milioni - trasferimenti statali per i contratti di servizio con Trenitalia (risorse vincolate) uguale a quelle dello scorso anno • 141,3 milioni per il contratto 2010 delle FNM contro i 139,9 milioni del 2009 • confermati i 5,1 milioni - trasferimenti statali per servizi aggiuntivi gestione Passante (risorse vincolate) come lo scorso anno • 59,6 milioni le risorse integrative messe a disposizione dalla Regione contro i34 milioni del 2009 • 14,3 milioni - risorse autonome quota di competenza regionale per Iva contratti di servizio • 16,9 milioni le risorse statali per l’Iva sui contratti contro 16,09 milioni del 2009 • 17,4 milioni per la quota regionale di IVA sui contratti per il 2010 contro i 14,3 milioni del 2009 • 19,7 milioni per lo sviluppo del sistema ferro contro i 23,18 milioni del 2009 • Confermati i 3,3 milioni - risorse autonome gestione rete ferrovie in concessione
723,5 milioni per il trasporto pubblico regionale per il 2010 contro i 762,1 milioni del 2009 • confermati per il 2010 i 325,5 milioni di contributi di esercizio al trasporto pubblico locale • scendono a 198,6 i milioni a copertura dei corrispettivi per il 2010 contro i 210,6 milioni del 2009 • 24,0 milioni contro i 20,6 milioni, del 2009 le risorse per il rilascio dei titoli di viaggio su tutto il territorio regionale • 76,8 milioni contro i 103,8 milioni, del 2009 le risorse per il rinnovo del contratto autoferrotranvieri • 13,5 milioni contro i 5 milioni del 2009 per l’integrazione tariffaria • 1,5 milioni conto i 3,5 milioni del 2009 per l’Iva regionale sui contratti • 3,4 milioni contro i 3,7 milioni per funzioni trasferite alle province • 72,6 milioni contro gli 84,9 milioni del 2009 per gli oneri per lo sviluppo del TPL