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Le teorie dello sviluppo psicologico. Annalisa Palermiti. Di cosa ci occuperemo…. Principali approcci teorici e metodologici allo studio dello sviluppo umano; Periodo pre- e post-natale; Formazione del legame di attaccamento; Principali approcci allo studio dello sviluppo cognitivo;
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Le teorie dello sviluppo psicologico Annalisa Palermiti
Di cosa ci occuperemo…. • Principali approcci teorici e metodologici allo studio dello sviluppo umano; • Periodo pre- e post-natale; • Formazione del legame di attaccamento; • Principali approcci allo studio dello sviluppo cognitivo; • Socializzazione secondaria; • Dinamiche relazionali e aggressività nel gruppo dei pari: il fenomeno del bullismo; • Preadolescenza e adolescenza: Cambiamenti psico-fisiologici e modificazione del rapporto con gli adulti e con i pari; • Età aduta
Concepimento Morte Nascita Vecchiaia Infanzia Ciclo evolutivo Tarda età adulta Adolescenza Età adulta
Il corso della vita è come un fiume che viene modellato e modificato dal terreno attraverso il quale scorre e che, a sua volta, lascia la sua impronta su ciò che lo circonda
Diverse teorie si sono occupate dello sviluppo psicologico dell’ individuo, presentandone punti di forza e di criticità. purtroppo In psicologia dello sviluppo non esiste ancora una teoria unitaria e sistematica
Una teoria ha 3 compiti 1 Descrivere i cambiamenti entro una o più aree di comportamento 2 Descrivere i cambiamenti nella relazione fra diverse o più aree di comportamento 3 Spiegare il corso dello sviluppo
I nodi principali dello sviluppo • Qual è la natura di base dell’uomo? • Lo sviluppo è qualitativo o quantitativo? • In che modo natura e cultura contribuiscono allo sviluppo? • Che cosa si sviluppa?
Alcuni considerano il cambiamento di natura quantitativa, per cui vedono lo sviluppo come accrescimento o graduale accumulo di cambiamenti nel tempo (Teorie comportamentiste). Altri invece considerano il cambiamento di natura qualitativa, per cui lo sviluppo implica la comparsa di nuove capacità o la trasformazione di capacità già presenti (Teorie organismiche). Quantitativo/Qualitativo
Approcci teorici allo studio dello sviluppo • Approccio comportamentistico • L’organismo è docile e plasmabile • Possiede una capacità illimitata di apprendimento • Il cambiamento è prodotto da cause ambientali • Il metodo ottimale è la sperimentazione e l’osservazione col massimo controllo • Approccio organismico • L’organismo è attivo e si autoregola • Il cambiamento è la caratteristica primaria del comportamento • Il cambiamento è guidato da leggi regolative e risponde a principi organizzativi • intrinseci • Approccio psiconalitico • L’organismo è simbolico e determinato dalla sua storia personale • Il cambiamento è l’esito di conflitti interni • Lo sviluppo è un cambiamento qualitativo e procede secondo stadi • Il metodo ottimale è l’osservazione col minimo di controllo • e l’osservazione della relazione osservatore-osservato
DIFFERENZE Le teorie comportamentistiche ritengono che le influenze ambientali modellino il comportamento così da determinare la natura delle abilità che si sviluppano, (Watson). Altre teorie come le teorie innatiste ritengono invece che il bambino si sviluppi in un determinato modo a causa della programmazione genetica (Chomsky) Le teorie organismiche hanno una posizione intermedia, ritengono cioè che lo sviluppo risulti dall’interazione tra un organismo dotato di determinate competenze e particolari condizioni ambientali (Piaget)
Lo sviluppo è un processo continuo e graduale nei cambiamenti quantitativi. Lo sviluppo è un processo discontinuo nei cambiamenti qualitativi (esempio: improvvise modificazioni che portano alla comparsa di una nuova capacità). Lo sviluppo continuo e/o discontinuo
Quali teorie affronteremo Cognitivismo Piaget Vygotskij Bruner Comportamentismo Watson Pavlov Skinner Psicoanalisi Freud Postfreudiani Klein Winnicott Spitz Attaccamento Bowlby-Ainsworth Etologia Lorenz Psicosociale Erikson
Teoria Comportamentista Il comportamentismo prende in esame solo i dati oggettivi cioè gli stimoli forniti dallo sperimentatore e le risposte date dal soggetto e trascura gli stati mentali. L’uomo è alla nascita una tabula rasa, inizia cosi una psicologia definita “senza anima”
Il comportamentismo Propone come oggetto di studio della psicologia il comportamento osservabile e rifiuta che essa si debba occupare di coscienza. Uno dei motivi è voler dare alla psicologia una collocazione scientifica. Il comportamentismo fu un movimento tipicamente nord-americano e solo negli anni ’50 inizio ad essere conosciuto fuori dagli Stati Uniti e soprattutto un Europa.
Il comportamentismo viene considerato un fenomeno nordamericano anche se fu elaborato sulla base del lavoro di Pavlov, studioso russo. All’inizio del secolo uno dei principali interessi era quello di conoscere meglio l’origine del meccanismo della salivazione.
Il comportamento può essere • Innato: riflessivo • Appreso:mediante il processo di condizionamento classico
PAVLOV Pavlov iniziò a studiare dei cani in cattività e un giorno notò che un cane che veniva nutrito in un particolare momento della giornata cominciava a salivare non alla vista del cibo o all’odore ma ai rumori dei passi del guardiano. “Quando un organismo animale o umano viene esposto frequentemente a due stimoli che si presentano nello stesso momento il primo di essi tende a elicitare da solo la risposta precedente provocata dall’altro”
Quando un cane vede del cibo si attiva un comportamento riflesso di salivazione QUESTO È UN COMPORTAMENTO INNATO PROGRAMMATO GENETICAMENTE
Il cane saliva alla sola vista del guardiano QUESTOTIPO DI COMPORTAMENTO NON È INNATO, MA È APPRESO
Termini tecnici Il cane saliva alla vista della carne Carne → STIMOLO INCONDIZIONATO (SI) Salivazione alla vista della carne → RISPOSTA INCONDIZIONATA (RI) Poco prima della presentazione della carne viene fatto suonare un campanello → STIMOLO NEUTRO (SN) Con il ripetersi nel tempo di tale situazione : suona il campanello → STIMOLO CONDIZIONATO (SC) e il cane saliva → RISPOSTA CONDIZIONATA (RC)
Spiegazione Un’esigenza di adattamento dell’animale all’ambiente è di potere in qualche modo “anticipare” eventi reiterati e sequenziali del mondo esterno. Il riflesso condizionato è soltanto un caso particolare dell’attività di previsione.
WATSON Il comportamentismo nasce ufficialmente nel 1913 anno in cui Watson caposcuola storico pubblica un articolo programmatico dal titolo: La psicologia cosi come la vede il comportamentista Watson era stato il primo dottore in psicologia dell’Università di Chicago e fu molto influenzato dalle ricerche di Pavlov e fu proprio per mezzo degli studi di Pavlov che intuì nel 1919 l’importanza delle risposte emotive apprese mediante condizionamento.
Condizionamento I primi anni di vita sono secondo Watson molto importanti sul piano emotivo e quindi un bambino solo se immerso in un ambiente familiare favorevole al suo sviluppo psicologico può crescere adeguatamente.
Watson affermava che i primi mesi di vita del bambino all’interno della casa costituiscono per lui una sorta di laboratorio in grado di trasformare i semplici riflessi emozionali del bambino appena nato nei complessi “composti emozionali” che strutturano il comportamento dell’adulto.
“Datemi una dozzina di bambini sani, ben formati e fatemeli crescere in un mondo che riuscirò a far diventare ognuno di essi lo specialista che io avrò deciso di selezionare-dottore, avvocato, artista, commerciante, e perché no, mendicante, ladro, indipendentemente dalle sue inclinazioni, tendenze, doti, vocazioni, origini”.
Ai genitori “Trattateli come se fossero dei giovani adulti. Vestiteli e lavateli con cura mantenendo un certo distacco emozionale. Fate in modo che il vostro comportamento sia sempre obiettivo e benevolmente fermo. Non abbracciateli ne baciateli mai e non permettete che vi siedano in grembo. Se proprio dovete, baciateli una sola volta sulla fronte al momento della buona notte. Alla mattina stringete loro le mani. Premiateli con una carezza alla nuca se hanno superato bene una prova difficile. Provate. Vedrete che in una settimana vi accorgerete che è molto semplice essere perfettamente obiettivi e nello stesso tempo benevoli con vostro figlio. Vi vergognerete presto del sentimento del vostro precedente comportamento”
Apprendimento per prove ed errori Thorndike
Thorndike Thorndike è il primo psicologo tutto nord americano a non avere un curriculum europeo di studi. Le sue ricerche sugli animali furono eseguite con strumenti come labirinti a T e la gabbia.
Problemi del condizionamento classico Le scoperte di Pavlov seppur importantissime, non erano in grado di spiegare ogni tipo di comportamento appreso perché possa esserci la RC deve esserci uno SI che determini inizialmente lo stesso comportamento in maniera incondizionata, ma ciò non è sempre dimostrabile.
Problemi del condizionamento classico Questa lacuna del condizionamento classico sembrò essere colmata dalle scoperte di Thorndike sul comportamento animale
Studi di Thorndike Studi compiuti con dei gatti messi all’interno di una gabbia (problem-box) dalla quale era possibile uscire tirando delle funi collegate alla porta della gabbia.
Principi teorici • L’apprendimento si verifica per prove ed errori: l’animale compie dei tentativi alla cieca e così facendo compie casualmente delle risposte esatte oltre che errori • Le risposte corrette tendono ad essere ripetute, quelle erronee vengono invece abbandonate • I comportamenti più spesso esercitati vengono appresi più saldamente ed è più facile che vengano di nuovo emessi.
Nel labirinto l’animale dopo aver percorso le gambe di tante T Dalle osservazioni Torndike si rese conto che l’apprendimento avviene attraverso una serie di tentativi ed errori che comporta il consolidamento della risposta esatta e l’estinzione della risposta errata. Tale processo si chiama “legge dell’effetto”
Legge dell’effetto È una legge che caratterizza un approccio comportamentista Una sorta di intelligenza che permette di comprendere la relazione tra il premere la leva e la possibilità di uscire, ma ciò che realmente noi osserviamo è che l’atto si verifica solo se è seguito da una ricompensa.
La legge dell’effetto ci dice che un’azione accompagnata o seguita da uno stato di soddisfazione tenderà a ripresentarsi più spesso di un’azione seguita da uno stato di insoddisfazione. La legge dell’effetto sottolinea il carattere adattivo e utilitaristico dell’azione umana, che si manifesta solo ed esclusivamente se ricompensato.
Condizionamento operante Skinner
Condizionamento operante Skinner scoprì che oltre al condizionamento classico di Pavlov esisteva anche un condizionamento operante. Anche Skinner considerava i pensieri e i sentimenti non adatti allo studio empirico e perciò studiava solo il comportamento osservabile.
Nel condizionamento operante un comportamento si manifesta più frequentemente se viene rinforzato. L’esempio classico è quello di un ratto che impara a premere una leva per far cadere una pallina di cibo ogni volta che si accende una luce.
Modellaggio In tal caso non si aspetta che venga emesso spontaneamente ma si ricorre alla tecnica del MODELLAGGIO → consiste nel rinforzare le progressive approssimazioni al comportamento desiderato. Es. ogni volta che il topolino si avvicina alla levetta viene rinforzato, ecc.
Differenze tra condizionamento classico e operante Nel condizionamento classico avviene una connessione tra uno stimolo e una risposta quindi lo stimolo incondizionato, Nel condizionamento operante la risposta viene provocata
Nei contesti educativi Le tecniche elaborate da Skinner hanno avuto per molto tempo applicazioni nel campo educativo.Il modello skinneriano di istruzione programmata consiste nel chiedere all’allievo la produzione e non solo la scelta della risposta e si differenzia anche per il ruolo essenziale che acquista il rinforzo positivo. Esso rappresenta una vera tecnologia dell’apprendimento in cui i principi dell’apprendimento vengono usati per costruire e plasmare l’intero comportamento umano
Critiche al comportamentismo 1- l’apprendimento non funziona in modo uniforme cioè non è indipendente dal materiale che va appreso; 2- le prestazioni cognitive sono profondamente influenzate dal contesto e dal significato del compito; 3- il cambiamento evolutivo influenza le capacità di apprendimento e memoria in quanto cambia le strategie che l’individuo utilizza nell’eseguire i compiti cognitivi.