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UNITA’ DI RELIGIONE, DI LINGUA E DI CULTURA Alla fine del II millennio a.C., al tramonto della civiltà micenea, si verificò una massiccia migrazione di popoli dall'Europa settentrionale ed orientale verso il Mediterraneo. Queste popolazioni si sovrapposero a quelle già insediate in Grecia, costringendole a loro volta a migrare verso le isole dell'Egeo e le coste dell'Asia Minore. Tra queste popolazioni spicca quella dei Dori, che si insediarono nel Peloponneso, la penisola meridionale della Grecia. I nuovi insediamenti nel Mediterraneo orientale, invece, diedero origine alla cultura ionica dal nome degli loni. Dalla fusione di popolazioni locali e gruppi migrati dall’Europa continentale, dunque, ebbe origine la cultura greca. Dopo un periodo di declino civile e culturale, in cui scompaiono addirittura le testimonianze scritte, proprio grazie all'unita linguistica e culturale maturata in questi decenni, a partire dall'VIII sec. a.C. fiorirono e si svilupparono in tutto il loro splendore la civiltà e l'arte greca. Acropoli di Atene
Le poleis Tra VIIII e il VI secolo la Grecia è protagonista di una lenta rinascita con la nascita della poleis, la città-stato: un’entità fortemente autonoma ed indipendente. Era di solito edificata su un rilievo, il cui punto più alto, l’acropoli, mantiene la stessa funzione difensiva della rocca micenea. Ai piedi dell’acropoli si dispongono I luoghi di culto e l’agorà. Tutt’intorno le abitazioni private, gli orti e i giardini, poco oltre le terre coltivate e I pascoli
L’ARTE GRECA I caratteri dell'arte greca La civiltà greca è sempre stata considerata il fondamento della cultura dell'Occidente. Sotto il profilo artistico, essa si e caratterizzata per una sua completezza, dovuta proprio all'incontro tra diverse culture: la produzione ionica, ad esempio, ha espresso un armonioso sentimento della natura, mentre la cultura dorica si e caratterizzata per uno stile geometrico e severo. Per I greci la distinzione tra arte e artigianato è assai sottile. E’ considerata “arte” (in greco téchne) le pratiche utili e funzionaliad uno scopo con un’attenta osservanza ai canoni, cioè principi e regole dell’arte. Karl Friedrich Schinkel, Veduta della fioritura artistica greca, 1825, Alte Nationalgalerie Berlino
Le fasi dell'arte greca • Si usa suddividere l'arte greca in quattro periodi principali: • il periodo della formazione, tra l‘XI e l'VIII secolo a.C.; • l'Età arcaica, tra la fine dell’VIII e la metà del V secolo a.C. Vengono poste le basi della cultura ellenica; si definiscono gli stili della scultura e i fondamenti dell'architettura; • l'Età classica, tra il V e la metà dell'IV secolo a.C.; è considerato il periodo di splendore dell'arte ellenica; • l'Età ellenistica, compresa tra la morte di Alessandro il Macedone (avvenuta nel 323 a.C.) e la conquista romana dell'Egitto (30 a.C.); Tempio di Atena Nike, Acropoli di Atene
L’uomo e gli dei Per comprendere la cultura greca è fondamentale conoscere il rapporto tra l'uomo, la natura e le divinità. Gli dei dell'Olimpo soffrono e gioiscono, vivono amori, rancori e paure, come gli uomini, ma differiscono da questi per la loro immortalità. Gli uomini, al contrario, hanno coraggio e intelligenza, qualità che li avvicinano agli dei. L'importanza attribuita alla ragione e la volontà di conoscenza rappresentano il motivo fondante della cultura greca. Nelle regioni ioniche della Grecia, nel VI secolo a.C., nasce la filosofia, mentre le rappresentazioni teatrali hanno come scopo la diffusione dei valori espressi dalla religione a tutti gli strati della popolazione, attraverso la narrazione dei miti. Ricostruzione della sala interna del tempio di Zeus ad Olimpia Ricostruzione della camera interna del Tempio di Atena ad Atene
Il rapporto con la natura La natura è il riferimento fondamentale degli artisti nella loro ricerca di bellezza. Le sculture mostrano figure caratterizzate da un morbido chiaroscuro e da un movimento spontaneo, mentre le architetture non si impongono sul paesaggio, ma si armonizzano ad esso, attraverso l'equilibrio tra parti costruite (i pieni) e parti aperte ( i vuoti, come loggiati, portici, cortili, ecc.). Il tempio, con il suo perimetro colonnato, lascia trasparire la natura circostante, divenendone quasi parte. Anche nella costruzione delle città i Greci si adattavano ai dislivelli del terreno e all'andamento della costa, o si facevano guidare dall'orientamento del sole. Nella costruzione dei teatri sfruttavano il declivio delle colline e rivolgevano la cavea ad Occidente. Il Teatro di Epidauro, Peloponneso, 350 a.C.
Il disegno della città Megara Iblea è tra le città più antiche; i coloni divisero inizialmente il terreno in una serie di appezzamente equalmente ripartiti dai cittadini e collegati da strade parallele. In seguito vennero creati 2 quartieri residenziali e strade di raccordo; al centro fu mantenuto un ampio spazio pubblico – la futura agorà – occupato in origine da altari e depositi di grano. L’area andò poi monumentalizzandosi con porticati tempietti e una sede amministrativa. Megara Iblea (Siracusa) VIII-VI sec. a.C.
Il disegno della città Fondata da genti ionie provenienti da Colofone, fu distrutta da un inciendio e subito ricostruita all’inizio del VII secolo a.C. con strade parallele taglaite ortogonalmente da vicoli e viuzze fiancheggiate da case da uno o due piani: quello terreno era diviso in 3 locali, uno dei quali poteva fungere da cortile. La città venne dotata di edifici pubblici, civili e religiosi ed di un’agorà. Smirne (Turchia) IX-VII sec. a.C.