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aspetti psicologici

aspetti psicologici. Vivere l’evento infortunio

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Presentation Transcript


  1. aspetti psicologici

  2. Vivere l’evento infortunio Con il termine PSICOLOGIA si intende la scienza che studia la vita interiore, analizza i moti dell’animo, il comportamento individuale o collettivo e ne definisce le leggi.Quando si parla di psicologia infortunistica si intende il comportamento morale interiore di una persona coinvolta in una disgrazia. I feriti potrebbero in molti casi ricevere un aiuto validissimo, se troppe volte non si ripetessero sul teatro della sciagura stati d’animo ed errori di comportamento forieri di gravi conseguenze.

  3. Quando si dice ERRORE DI COMPORTAMENTO non si intendono solo le misure si soccorso improprie da imputare all’imperizia del soccorritore, ma anche ad un fenomeno che può essere chiamato e compreso solo conoscendo quei moti segreti dell’animo umano che determinano il COMPORTAMENTO PSICOLOGICO delle perone coinvolte nell’evento infortunistico

  4. Psicologia della sciagura È cosa nota che il comportamento dell’uomo non è guidato solo dal pensiero cosciente e dalla volontà, ma è influenzato anche, con maggiore o minore intensità, da forze psichiche che appartengono al regno dell’inconscio

  5. In una situazione di infortunio e disastro sull’uomo influiscono un insieme di flussi e stimoli negativi (sangue, grida, fuoco, esplosioni, ecc.) e molte forze psichiche occulte che si manifestano con particolare intensità diventando determinanti sul comportamento

  6. Ragione e volontà non sono più in grado, a questo punto, di intervenire controllando e correggendo le spinte dell’inconscio, per cui si avranno reazioni riflesso spesso del tutto contrarie alla necessità del momento: in questo caso si usa dire HA PERSO LA TESTA, HA PERSO IL CONTROLLO DEI PROPRI NERVI..

  7. Questa osservazione non ha alcuna pretesa di essere considerata una regola generale ma si può comunque affermare che ogni uomo che partecipa ad un avvenimento sconvolgente, come lo può essere un grave incidente o un qualsiasi evento accidentale, subisce, in misura maggiore o minore, una forte scossa psichica e che sono ben poche le persone che si dimostrano all’altezza di sopportare tale difficile situazione assumendo un atteggiamento positivo.

  8. D’altronde bisogna sottolineare che nell’affrontare un simile avvenimento, è ampiamente determinante la predisposizione emotiva, l’educazione e le condizioni psico-fisiche del momento, per cui ogni singola persona vede l’accaduto secondo una prospettiva di tempo e di modo del tutto personali.In ogni caso, anche il soccorritore più qualificato ed esperto, risulta particolarmente difficile in situazioni di emrgenza, entrare immediatamente nella situazione con mente lucida e idee chiare per impegnare subito pensieri e volontà begli atti più consoni alla necessità del momento.

  9. Egli stesso, appena giungerà sul teatro della sciagura con piena volontà di soccorrere, subirà come ogni altra persona coinvolta nel dramma, uno shock nervoso più o meno grave. Superare questo shock è questione non ultima di autocontrollo, di sangue freddo e di tempo. Quanto prima il soccorritore riuscirà ad imporsi, con un atto di cosciente volontà, un’attività che segue un preciso ordine tanto prima riuscirà a superare lo shock nervoso e ad agire con tempestività ed obiettività.

  10. Comportamenti del soccorritore sul teatro della sciagura Doveri del soccorritore: mantenere la calma; agire di iniziativa personale, senza chiedere se non per necessità, l’aiuto di altri; rendersi conto dell’accaduto, riflettere, agire; tenere conto di tutto senza incertezze e senza precipitazioni;

  11. Il soccorritore deve considerare tutti i dati creati dalla situazione e rapidamente deve valutare se dominarli da solo. Se, per qualsiasi motivo (difficoltà nel salvataggio, inopportuno affollarsi di curiosi, opposizione dei feriti…) egli si rendesse conto dell’impossibilità di risolvere il problema da solo, dovrà pregare un testimonio disponibile di porgergli il suo aiuto, oppure inviare qualcuno a chiedere soccorso qualificato.

  12. Cosa deve fare una persona e quali disposizioni deve impartire un soccorritore sul teatro dell’evento per essere convincente verso chi l’attornia e per garantire un’ordinata esecuzione del servizio?

  13. impegnarsi egli stesso immediatamente nell’azione del soccorso;incaricare subito qualcuno di chiamare con urgenza un medico incaricare subito qualcuno di chiamare il servizio di soccorso e di salvataggio; incaricare qualcuno di informare la polizia; fare sgomberare il teatro dell’incidente e liberare la corsia stradale; allontanare la fonte di pericolo e porla sotto sorveglianza; provvedere al mantenimento della calma e dell’ordine.

  14. Il soccorso Le maggiori preoccupazioni devono essere rivolte a quei feriti che, accanto alle ferite corporali, presentino uno stato di shock neurogeno causato dall’evento. Questo sovraccarico del sistema nervoso verrà a pesare ancora più gravemente quando il ferito potrà nuovamente orientarsi in forma critica e rendersi conto delle proprie condizioni

  15. il ferito, il più delle volte, ha una grave paura di perdere la vita, paura non sempre giustificata dalla gravità delle lesioni riportate; il ferito si preoccupa non solo per se stesso ma anche per i propri congiunti; . il ferito teme di non essere assistito in modo corretto; il ferito teme il dolore.

  16. Il soccorritore deve affrontare questi stati d’animo nel modo più rapido, agendo come segue:

  17. distogliere, per quanto possibile, il pensiero della vittima dall’accaduto; rivolgere parole di conforto e di comprensione; convincere l’assistito nel migliore dei modi che verrà fatto tutto il possibile per giovargli; sollevare l’assistito dallo stato d’ansia per quanto di ignoto l’attendesse; rispondere in modo non chiaro ma rassicurante alle domande dirette che il ferito pone in materia alla gravità e alle possibili conseguenze delle sue lesioni con risposte positive circa la qualificazione dell’assistenza durante il trasporto e l’alto livello dell’assistenza medico-sanitaria dell’ospedale che lo prenderà in cura;

  18. rimuovere dal paziente la sensazione di abbandono dalla quale ogni ferito può essere preso, dimostrando interessamento alla sua persona, perizia e sicurezza nei propri atti. tastare per esempio il polso, atto che crea un certo contatto anche psicologico tra il paziente ed il soccorritore e che dà, a quest’ultimo, la possibilità di riflettere con calma sulle successive misure da adottare; attenuare la preoccupazione del ferito nei riguardi delle proprie necessità e di quelle famigliari rivolgendogli parole di conforto e agendo in conformità (comunicazione dell’accaduto e notizie confortanti riguardanti ai congiunti);

  19. prendere nota delle generalità del paziente, soprattutto se si presume che possa perdere i sensi; esplorare il corpo della vittima prevenendo l’eventualità di un aggravamento improvviso o di complicazioni impreviste; evitare ogni manipolazione del ferito che possa causare dolore preavvisando il ferito in caso contrario.

  20. Altri suggerimenti: predisporre il trasporto del ferito in ospedale con l’ambulanza (bisogna impedire nel modo più categorico il trasporto del ferito con automezzi di passaggio o altri mezzi di fortuna che potrebbero seriamente compromettere lo stato generale); imporsi con energia, onde evitare ogni discussione con chiunque, anche se motivata dalla situazione; comportarsi con la massima riservatezza per il rispetto della persona soccorsa; essere cosciente delle grandi responsabilità che pesano sul proprio operato, come ogni buon soccorritore.

  21. L’assistenza fisica: generalità Con il termine assistenza si comprendono un certo numero di misure che tendono a migliorare le condizioni generali del paziente e alleviarne la sofferenza. Queste misure sono:

  22. mettere il ferito a proprio agio (liberarlo da indumenti che stringono come colletti, cravatte e cinture); badare che respiri autonomamente ed in modo soddisfacente; evitare agitazioni e chiasso nell’ambiente per impedire domande inutili; tenere lontano i curiosi; evitare di parlare della gravità e delle conseguenze delle lesioni sia con il ferito che con terze persone in prossimità del ferito stesso (ciò vale anche per i pazienti in stato di incoscienza); non fare vedere al paziente le ferite se non per necessità ma nemmeno nasconderle per insospettire e far temere il peggio.

  23. fine lezione

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