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IL PIANO ENERGETICO/AMBIENTALE PROVINCIALE nel quadro della PROGRAMMAZIONE TOSCANA PROVINCIA di FIRENZE 11 Dicembre 2008. Dalla domanda al fabbisogno.
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IL PIANO ENERGETICO/AMBIENTALE PROVINCIALE nel quadro della PROGRAMMAZIONE TOSCANAPROVINCIA di FIRENZE11 Dicembre 2008
Dalla domanda al fabbisogno • Nel passato la questione energetica e la relativa azione di pianificazione è stata tradizionalmente affrontata a partire da una logica di offerta di energia • È evidente l'inadeguatezza di una programmazione energetica disattenta alla dinamica effettiva del fabbisogno energetico in base agli usi finali a partire dalla qualità effettiva della domanda. Quest'ultima, infatti, è caratterizzata da una forte differenziazione qualitativa che possiamo schematizzare in: • elettrica; • termica ad alta temperatura; • termica a media o bassa temperatura; • meccanica (combustibili tal quali, per autotrazione, ecc., il cui contenuto informativo è paragonabile a quello di energia termica ad alta temperatura).
Offerta/domanda, una logica quantitativa A questa forte differenziazione della domanda reale finale si è risposto spesso con un'offerta energetica sostanzialmente indifferenziata basata quasi esclusivamente su energia elettrica e gas metano, entrambe forme di energia di alto pregio e ad alto contenuto calorico. Il ruolo della pianificazione: attenzione alla qualità dell’energia Ad una analisi attenta si vede che buona parte della domanda elettrica negli usi finali, sia nell'industria che nei settori civile e terziario, è finalizzata a scopi termici. La gerarchia qualitativa delle differenti forme energetiche impone dei vincoli di cui la pianificazione energetica dovrebbe tenere conto in fase di programmazione/installazione di nuovi impianti e nella fase di riordino del sistema
Distribuzione della domanda e dell’offerta in funzione della qualità dell’energia in ToscanaL’elettricità è associata convenzionalmente a T > 1000 C°
Le due “gambe” del protocollo di Kyoto “I vincoli di natura ambientale imposti dall'applicazione del protocollo di Kyoto possono trasformarsi in una grande opportunità di sviluppo tecnologico ed economico se le politiche energetiche cammineranno sulle due gambe rappresentate dall'uso razionale ed efficiente dell'energia e da lo sviluppo delle fonti rinnovabili. “
Manca un sistema di monitoraggio “Una approfondita e puntuale georeferenziazione della domanda energetica passa inevitabilmente attraverso la costruzione di "catasti energetici" costruiti su diverse scale territoriali dove la mappatura della domanda termica a diversi livelli di temperatura permetterà la sinergia tra settori economici anche diversi e risparmio delle risorse e dello spazio”.
Collegamento con il PIER e altri atti diPianificazione Regionale • definire azioni e requisiti minimi, a livello provinciale, necessari al conseguimento degli obiettivi assegnati alla comunità regionale anche attraverso la definizione, per ciascuna provincia, di una quota minima di partecipazione al raggiungimento sia degli obiettivi ripartiti tra le regioni a livello nazionale, sia degli obiettivi fissati dal PIER; • individuare forme di collaborazione tra province e regione in materia di efficienza energetica e di produzione di energia mediante impiego di fonti rinnovabili; • assicurare il coordinamento dell’attività delle agenzie energetiche; provvedere ad avviare un processo di razionalizzazione delle stesse a livello di area vasta; individuare meccanismi rivolti a migliorarne l’efficienza. Il ruolo delle agenzie, che svolgono sia azioni di informazione e formazione a favore dell’utenza, sia azioni rivolte a favorire processi di efficienza energetica nel settore civile e nei settori economici, sia azioni rivolte allo sviluppo delle rinnovabili, risulta funzionale al perseguimento degli obiettivi indicati dal PIER.
Obiettivi generali di Sostenibilità (ambientale, sociale ed economica), di Sicurezza (approvvigionamento) e di Efficienza Energetica (riduzione dei consumi e miglioramento dell’efficienza) Gli obiettivi più specifici al 2020 che il PIER deriva dal Piano d’Azione UE “Una politica energetica per l’Europa” del marzo 2007 e cioè: • ridurre le emissioni di gas serra del 20%; • migliorare l’efficienza energetica del 20%; • incrementare fino al 20% la percentuale di produzione di energia da rinnovabili.
Considerazioni rispetto al Benchmarking degli obiettivi di Kyoto “È indispensabile orientarsi su un indicatore che “pesi” la realtà della Provincia di Firenze rispetto al contesto regionale. Senza nessuna pretesa di oggettività sono stati presi in considerazione una serie di parametri significativi che permettono di misurare il peso percentuale della Provincia di Firenze rispetto alla realtà Regionale.”
Parametri significativi, Provincia di Firenzee Regione Toscana
Valutazione delle Potenzialità della Risorsa Eolica nel territorio della Provincia di Firenze Individuazione e georeferenziazione delle aree a “vocazione eolica” Tematismi georeferenziati utilizzati Aree inopportune allo sviluppo di siti eolici (linee guida regione toscana) Aree protette nazionali e regionali, sir, sic, zps Uso del suolo e pendenze - Carte tecniche regionali ed ortofoto - Viabilità - Reti di trasporto dell’energia elettrica Vincoli utilizzati per la definizione delle aree: - Zone con eccessiva pendenza - Zone con copertura ad alto fusto - Zone con eccessiva distanza dalle strade - Zone con eccessiva distanza da elettrodotti at e mt Zone vicine ad agglomerati urbani o case isolate • Dati anemologici utilizzati • ZONE CON VELOCITÀ MEDIE ANNUE DEL VENTO >5 m/s A 77 m S.L.S. RICOSTRUITE DAL la.M.M.A. (Laboratorio meteorologico e di modellistica ambientale della regione toscana) sulla base delle stime ottenute attraverso i modelli rams-calmet
PEAP Firenze Energia Eolica Le aree a “vocazione eolica” individuate in provincia di Firenze sono concentrate nei comuni della comunità montana del Mugello e della comunità montana della Montagna fiorentina.
POTENZIALE EOLICO “SOSTENIBILE” Sommando le potenze installabili nelle aree a “vocazione eolica” la potenza massima sarebbe compresa tra circa 450 e 536 mw Il parametro di controllo p della sostenibilità territoriale è definito come il rapporto tra la somma delle lunghezze dei diametri di tutti gli aerogeneratori ed il lato del quadrato di area uguale alla superficie dell’area a vocazione eolica. Il valore assunto da questo parametro non può essere superiore a 1. In base a questo parametro è stato calcolato il numero massimo di aerogeneratori installabili considerando un diametro minimo di 52 m (tipico di aerogeneratori da 850 kw) ed un diametro massimo di 100 m (tipico di aerogeneratori da 2-3 mw).
POTENZIALE Energetico EOLICO CONSIDERANDO UN FUNZIONAMENTO A POTENZA NOMINALE DI 1.600 ORE/ANNO DI FUNZIONAMENTO A POTENZA NOMINALE, IPOTIZZATO QUALE VALORE MINIMO PER LA VALUTAZIONE DELLA PRODUCIBILITÀ ENERGETICA DI OGNI SITO, NELLA TABELLA SUCCESSIVA È RIPORTATA L’ENERGIA ELETTRICA PRODUCIBILE INSTALLANDO NELLE AREE INDIVIDUATE IL NUMERO MASSIMO DI AEROGENERATORI PREVISTO.
POTENZIALE Energetico EOLICO In condizioni di producibilità minima, l’energia elettrica generata dagli impianti eolici, in caso di ubicazione in tutte le aree a vocazione individuate, arriverebbe a soddisfare sino al 19,7% i consumi elettrici dell’intera provincia di firenze.
POTENZIALE Energetico EOLICO NELLA TABELLA SUCCESSIVA SONO RIPORTATI I RISULTATI CONSEGUIBILI IN TERMINI DI RICADUTE POSITIVE AMBIENTALI.
Valutazione delle Potenzialità della Risorsa Idroelettrica nel territorio della Provincia di Firenze • INDIVIDUAZIONE E GEOREFERENZIAZIONE DEI BACINI POTENZIALI • TEMATISMI GEOREFERENZIATI UTILIZZATI • RETICOLO IDROGRAFICO • - BACINI E SOTTOBACINI IDROGRAFICI • - MODELLO DIGITALE DEL TERRENO (DEM) A 10 m • - LITOLOGIA • - USO DEL SUOLO • VINCOLI UTILIZZATI PER LA DEFINIZIONE DELLE AREE • - BACINI CON AREA INFERIORE AI 9 km2 • DATI A DISPOSIZIONE • - DATI DI PIOGGIA • - DATI DI PORTATA
PEAP Firenze Energia Idroelettrica AREA DI STUDIO RETICOLO IDROGRAFICO SEMPLIFICATO
PEAP Firenze Energia Idroelettrica SOTTOBACINI ANALIZZATI DISTRIBUZIONE PIOGGE MEDIE
PEAP Firenze Energia Idroelettrica METODOLOGIA DI CALCOLO DEL POTENZIALE VIENE CALCOLATO IL POTENZIALE INSTALLABILE LORDO CON LA FORMULA SEMPLIFICATA: P = 9.806 X (Q(D) - DMV) X H DOVE: - P POTENZIALE INSTALLABILE LORDO [kW]; - Q(D) PORTATA CON DURATA DI ALMENO 80 GG/ANNO [m3/s] - DMV DEFLUSSO MINIMO VITALE PARI A 2 l/s/km2 DI BACINO [m3/s] - H SALTO GEODETICO DISPONIBILE [m] LA PRODUZIONE POTENZIALE LORDA RISULTA PERTANTO: L = P X D X 24 D VIENE FISSATO IN 80, ESSENDO RITENUTA LA Q80 LA PORTATA OTTIMALE PER IL DIMENSIONAMENTO DI UN IMPIANTO IDROELETTRICO.
PEAP Firenze Energia Idroelettrica PER IL CALCOLO DELLA CURVA DI DURATA DELLE PORTATE È STATO UTILIZZATO IL METODO INDIRETTO DELLA REGIONALIZZAZIONE, CHE CALCOLA LA CURVA DI DURATA CON LA SEGUENTE ESPRESSIONE: Q(D) = Q(D)adim X Qm DOVE: - Q(D) PORTATA ALLA DURATA D [m3/s]; - Q(D)adim PORTATA ADIMENSIONALIZZATA ALLA DURATA D [m3/s]; - Qm PORTATA MEDIA ANNUA [m3/s]. LA PORTATA MEDIA ANNUA PER OGNI SEZIONE FLUVIALE VIENE VALUTATA CON LA FORMULAZIONE REGIONALE VALIDA IN UN DOMINIO DI AREE TRA I 9 E I 1900 KM2: Qm = 2.6932 X 10-4 X (A X (imp0.393 + 1)]0.949 X MAPN0.554 – 0.1144 DOVE: - Qm PORTATA MEDIA ANNUA [m3/s]; - A AREA DEL BACINO SOTTESO [km2]; - imp PERCENTUALE DI AREA IMPERMEABILE (1%-100%); - MAPN PRECIPITAZIONE ANNUA NETTA [mm].
PEAP Firenze Energia Idroelettrica PER LA VALUTAZIONE DELLA PERCENTUALE DI AREA IMPERMEABILE È STATA UTILIZZATA LA MAPPA DELL’USO DEL SUOLO. PER IL CALCOLO DELLA PRECIPITAZIONE ANNUA NETTA È STATA UTILIZZATA LA MAPPA LITOLOGICA DEI BACINI INDIVIDUATI PER LA VALUTAZIONE DEI COEFFICIENTI DI AFFLUSSO.
PEAP Firenze Energia Idroelettrica RISULTATI IL POTENZIALE LORDO INSTALLABILE NEI BACINI DELLA PROVINCIA DI FIRENZE È DI CIRCA 43.6 MW, CORRISPONDENTE AD UNA CAPACITÀ DI PRODUZIONE LORDA PARI A CIRCA 83.7 GWh ANNUI. PER COMPLETARE L’ANALISI DELLA POTENZIALITÀ IDROENERGETICA DELLA PROVINCIA DI FIRENZE, OCCORRE TENERE CONTO DELLA CAPACITÀ PRODUTTIVA DELL’ASTA DELL’ARNO NEL TRATTO FIORENTINO. A TALE SCOPO SI FA RIFERIMENTO AL PIANO ENERGETICO AMBIENTALE COMUNALE DI FIRENZE (PEAC) CHE, CON UNA METODOLOGIA DI LAVORO DIFFERENTE DA QUELLA ADOTTATA NEL PRESENTE STUDIO, HA VALUTATO UN POTENZIALE IDROENERGETICO LORDO INSTALLABILE DI CIRCA 3.5 MW, PER UNA PRODUZIONE IDROENERGETICA POTENZIALE LORDA ANNUA PARI A CIRCA 20.2 GWh. PRODUZIONE IDROELETTRICA POTENZIALE [MWh/anno]
Valutazione delle Potenzialità della Risorsa Solare nel territorio della Provincia di Firenze INDIVIDUAZIONE E GEOREFERENZIAZIONE DELLE SUPERFICI POTENZIALI OBIETTIVO È STATA LA VALUTAZIONE DEL POTENZIALE DEL SOLARE NEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI FIRENZE, TENENDO CONTO, SOTTO OPPORTUNE IPOTESI METODOLOGICHE, DEL PATRIMONIO COSTITUITO DALLE SUPERFICI COPERTE ESISTENTI ED UTILIZZABILI PER L’INSTALLAZIONE DEI PANNELLI E DELLE CONDIZIONI DI RADIAZIONE SOLARE GLOBALE AL SUOLO. TEMATISMI GEOREFERENZIATI UTILIZZATI - CARTA TECNICA REGIONALE 1:10 000; - ORTOFOTO DA VOLI AEREI; - SISTEMA INFORMATIVO TERRITORIALE DEL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO DELLA PROVINCIA; - USO DEL SUOLO MEDIANTE LA CLASSIFICAZIONE CORINE LAND COVER. LE SUPERFICI COPERTE SONO STATE CLASSIFICATE SIA SECONDO L’ANNO DI EDIFICAZIONE DELLA STRUTTURA CHE SECONDO IL SUO UTILIZZO.
PEAP Firenze Energia Solare VALUTAZIONE DELLA SUPERFICIE COPERTA UTILE NELLA STIMA SONO STATE CONSIDERATE ESCLUSIVAMENTE LE SUPERFICI DI PERTINENZA DEGLI EDIFICI CLASSIFICATI PER ANNO DI COSTRUZIONE ALLA VOCE “EDIFICATO ALLA DATA DI AGGIORNAMENTO CARTOGRAFIA” E PER DESTINAZIONI D’USO CLASSIFICATE ALLE VOCI “EDIFICIO CIVILE, SOCIALE, AMMINISTRATIVO” ED “EDIFICIO INDUSTRIALE, COMMERCIALE, CAPANNONE”. È STATA FORMULATA UNA PRIMA IPOTESI OPERATIVA CHE PREVEDE L’EVENTUALE UTILIZZO SOLO DELLE SUPERFICI COPERTE DEGLI EDIFICI CLASSIFICATI COME “EDIFICIO CIVILE, SOCIALE, AMMINISTRATIVO” CHE, SECONDO I DATI DEL CENSIMENTO ISTAT DEL 2001 RELATIVI ALLE EPOCHE DI COSTRUZIONE, SONO STATI COSTRUITI DOPO IL 1991 (IN REGIME QUINDI DI EX LEGGE 10/91 E SUCCESSIVE MODIFICHE ED INTEGRAZIONI). PARI IPOTESI È STATA FORMULATA PER GLI EDIFICI CLASSIFICATI COME “EDIFICIO INDUSTRIALE, COMMERCIALE, CAPANNONE” EFFETTUANDO UNA RIDUZIONE SULLE SUPERFICI COPERTE VALUTATA PARI ALL’80%. SULLE SUPERFICI DISPONIBILI SONO STATI IPOTIZZATI DUE SCENARI: IL PRIMO PREVEDE L’UTILIZZO DI TUTTE LE SUPERFICI DISPONIBILI OTTENUTE DALL’IPOTESI PRECEDENTE (SCENARIO 1); IL SECONDO PREVEDE L’UTILIZZO DELLE SUPERFICI DISPONIBILI OPERANDO UNA ULTERIORE RIDUZIONE CAUTELATIVA SULLE STESSE DEL 90% (SCENARIO 2).
PEAP Firenze Energia Solare LE IPOTESI DI RIDUZIONE DELLE SUPERFICI DISPONIBILI SONO NECESSARIE AD ELIMINARE GLI EDIFICI PER I QUALI, AD ESEMPIO PER LA TIPOLOGIA COSTRUTTIVA O PER LA LOCALIZZAZIONE IN AREE AD ALTA VALENZA STORICA ED ARCHITETTONICA, PER LA PRESENZA DI OMBREGGIATURE, PER L’ORIENTAMENTO NON OTTIMALE O PER ALTRE CONDIZIONI L’INSTALLAZIONE DEI PANNELLI NON SAREBBE POSSIBILE E/O CONVENIENTE DAL PUNTO DI VISTA TECNICO ED ECONOMICO. NELLA VALUTAZIONE DELLE POTENZIALITÀ, È STATA FORMULATA L’ULTERIORE IPOTESI DI DESTINARE ALL’INSTALLAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI IL 75% DELLE SUPERFICI POTENZIALI DEGLI EDIFICI CIVILI, SOCIALI ED AMMINISTRATIVI ED IL 90% DI QUELLE DEGLI EDIFICI INDUSTRIALI; MENTRE, PER LO SVILUPPO DI IMPIANTI SOLARI TERMICI, LA SUPERFICIE DISPONIBILE È LA RESTANTE PERCENTUALE DELLA SUPERFICIE POTENZIALE.
PEAP Firenze Energia Solare RISULTATI E CONCLUSIONI PER IL CALCOLO DELLA PRODUCIBILITÀ SONO STATI UTILIZZATI I DATI DEL LAVORO “LA RADIAZIONE SOLARE GLOBALE AL SUOLO IN ITALIA” EDITO NEL 2000 DA ENEA E DEL “PHOTOVOLTAIC GEOGRAPHICAL INFORMATION SYSTEM (PVGIS) - GEOGRAPHICAL ASSESSMENT OF SOLAR RESOURCE AND PERFORMANCE OF PHOTOVOLTAIC TECHNOLOGY” SVILUPPATO NEL 2002 DALL’INSTITUTE FOR ENVIRONMENT AND SUSTAINABILITY (IES) DELLA COMMISSIONE EUROPEA. LA PRODUCIBILITÀ NETTA È STATA VALUTATA CONSIDERANDO PERDITE DI SISTEMA PARI AL 14% ED IPOTIZZANDO PER I PANNELLI ORIENTAMENTO A SUD, INCLINAZIONE PARI A 35° E, PER GLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI, L’UTILIZZO DI SILICIO MONO E POLI CRISTALLINO. SI EVIDENZIA CHE QUESTA È UNA STIMA CHE, PUR CONSIDERANDO LE PERDITE, PORTA AD UN VALORE TEORICO MASSIMO DELLA PRODUCIBILITÀ ESSENDO LE CARATTERISTICHE DI INSTALLAZIONE OTTIMALI, E CHE, PERTANTO, QUESTA DOVRÀ ESSERE VALUTATA NELLO SPECIFICO EDIFICIO PER EDIFICIO.
PEAP Firenze Energia Solare LE VALUTAZIONI INDICANO UNA POTENZIALITÀ DI INSTALLAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI, NEI DUE SCENARI, RISPETTIVAMENTE DI 214.2 MW (77.1 MW SU EDIFICI CIVILI E 137.1 MW SU EDIFICI INDUSTRIALI) E DI 21.4 MW (7.7 MW SU EDIFICI CIVILI E 13.7 MW SU EDIFICI INDUSTRIALI), PER UNA PRODUCIBILITÀ POTENZIALE ALL’ANNO RISPETTIVAMENTE DI CIRCA 250 GWh E 25 GWh. PRODUZIONE SOLARE FOTOVOLTAICA TEORICA NETTA [Mwh/anno] NELLO SCENARIO 2
PEAP Firenze Energia Solare (termica) LE VALUTAZIONI INDICANO UNA POTENZIALITÀ DI INSTALLAZIONE DI IMPIANTI SOLARI TERMICI, NEI DUE SCENARI, DI 286.6 MW (180.0 MW SU EDIFICI CIVILI E 106.6 MW SU EDIFICI INDUSTRIALI) E DI CIRCA 28.6 MW (18.0 MW SU EDIFICI CIVILI E 10.6 MW SU EDIFICI INDUSTRIALI) PER UNA PRODUCIBILITÀ POTENZIALE ALL’ANNO RISPETTIVAMENTE DI 335.3 GWh E DI 33,5 GWh. PRODUZIONE SOLARE TERMICA TEORICA NETTA [Mwh/anno] NELLO SCENARIO 2
Utilizzo energetico delle Biomasse Le biomasse vengono prese in considerazione come sostituti dei combustibili fossili, perché sono considerate combustibili caratterizzati dall’avere il ciclo della CO2 chiuso. In realtà, la filiera di qualunque tipo di biomassa necessita di un consumo di energia fossile direttamente proporzionale al numero di step richiesti per la preparazione del prodotto (semina, raccolta, tasformazione, trasporto etc.).
PEAP Firenze Energia Biomasse Le ipotesi progettuali L’analisi delle potenzialità di utilizzo delle Biomasse a fini energetici all’interno della Provincia di Firenze ha come scopi principali: • La riduzione del consumo di energia fossile primaria, e la conseguente riduzione delle emissioni serra; • La creazione di un’economia agricola virtuosa in grado di sostenersi anche senza l’aiuto di incentivi; • La valorizzazione di materiali che allo stato attuale sono considerati come rifiuti e costituiscono quindi solo una voce di costo;
PEAP Firenze Energia Biomasse La valutazione delle risorse disponibili La potenzialità delle biomasse, intese come materiali destinati alla produzione di energia e bio-combustibili, viene stimata come quantità di sottoprodotti colturali erbacei, legna e sottoprodotti e scarti di lavorazione dell'agro-industria disponibili annualmente. I metodi utilizzati per la stima delle biomasse di recupero sono: • Il modello sviluppato da ENEA, presentato nell’ambito del piano energetico della Regione Toscana; • Una nostra elaborazione dei dati cartografici, dei modelli e dei risultati del progetto BIOSIT.
Le Biomasse considerate E’ stato valutato il potenziale provinciale per le seguenti categorie di biomasse: • Residui da colture erbacee (paglia, stocchi di mais etc.); • Residui da arboricoltura (sfalci, ramaglie etc); • Legna da ardere; • Residui legnosi provenienti dell’attività forestale; • La digestione anaerobica dei reflui zootecnici; • Utilizzo delle aree a riposo per la coltivazione di specie oleaginose a scopi energetici.
Potenza installata, installabile eintervalli di potenzialità per le FER
PEAP Firenze Energia Biomasse Il metodo ENEA per la stima delle biomasse Colture erbacee La stima viene fatta a partire dalla produzione annuale dei seguenti prodotti (P): frumento (tenero e duro), orzo, avena, riso e mais. In questo caso la biomassa di recupero (denominata Sottoprodotto S1) consiste di paglia e stocchi (nel caso del mais). La formula utilizzata per il calcolo della disponibilità di S1 è la seguente: Dove il parametro K è la quantità di S1 per unità di prodotto P, “Uso Attuale %” è la percentuale di S1 utilizzata per usi diversi da quello energetico e “Umidità %” è l'umidità di S1.
PEAP Firenze Energia Biomasse Il metodo ENEA per la stima delle biomasse Colture arboree Le specie arboree considerate sono: vite, olivo, pesco, melo, pero, mandorlo e nocciolo. In questo caso sono disponibili due tipi di sottoprodotti: rami, sarmenti e frasca dovuti alle potature (S1) e la legna dovuta alla dismissione delle coltivazioni (S2). Per quanto riguarda S1 il metodo di calcolo è come quello delle colture erbacee fatta eccezione per vite e olivo, in questi casi il calcolo è fatto con delle formule empiriche che tengono conto della superficie in produzione oltre che della produzione raccolta:
PEAP Firenze Energia Biomasse Il metodo ENEA per la stima delle biomasse Colture arboree dove la superficie in produzione è espressa in ettari e la produzione raccolta in tonnellate, gli altri parametri hanno lo stesso significato di quelle delle colture erbacee. Per quanto riguarda S2 la formula è: dove “Produzione S2” è la quantità di legname per ettaro e frequenza è la durata della coltivazione in anni Foreste Le categorie di superfici boscate utilizzate sono le seguenti: fustaie, cedui semplici, cedui composti e macchia. La biomassa di recupero è stata stimata essere il 20% della legna tagliata per uso energetico (da ardere e carbonella) e come legname da lavoro. La valutazione ha anche tenuto conto del contenuto di acqua del materiale fresco.
PEAP Firenze Energia Biomasse Il Progetto BIOSIT Il progetto BIOSIT (sviluppato all’interno del programma LIFE 00) è stato costruito con lo scopo di delineare una strategia per lo sviluppo di “filiere energetiche corte” basate sulle biomasse forestali, arboricoltura e Short Rotation Forestry. Si basa sull’utilizzo di algoritmi specifici (valutazione agronomica, economica, accessibilità al territorio erc.) all’interno di una piattaforma GIS. Il risultato è la stima delle quantità di biomasse economicamente utilizzabili ai fini energetici in Toscana, georeferenziate in 19 bacini territoriali.
PEAP Firenze Energia Biomasse Il Progetto BIOSIT La metodologia ed i risultati del progetto BIOSIT sono stati rielaborati dal nostro gruppo al fine di convertire le georeferenziazione basata sui bacini di raccolta individuati nel BIOSIT in: • georeferenziazione Provinciale; • georeferenziazione per le CM Mugello, CM Montagna Fiorentina, Area del Chianti;
Metodologie di valutazione I due metodi differiscono tra loro in quanto: • Il metodo ENEA non stima le potenzialità della SRF (stimate dal BIOSIT); • Il metodo ENEA tiene conto invece della percentuale di auto-consumo degli agricoltori di cui invece il BIOSIT non tiene conto. Per conseguenza, i risultati ENEA sono più cautelativi di quelli ottenibili con le stime dell’approccio BIOSIT.
I residui agricoli La quantità di biomassa secca (U < 15%) è stimata essere di circa 20 000 t/anno, sufficienti per l’installazione di impianti di circa 7 MW di potenza termica ( 2 MW elettrici). Al momento disponiamo del solo dato aggregato provinciale.
Disponibilità Biomasse Forestali e coltivazioni arboree in Provincia di Firenze, e nelle Comunità Montane Le quantità riportate in tabella si riferiscono a biomassa “tal quale”.
Potenze installabili da Biomasse Forestali e coltivazioni arboree in Provincia di Firenze, e nelle Comunità Montane