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La globalizzazione definizione alcuni fatti essenziali

La globalizzazione definizione alcuni fatti essenziali. La globalizzazione influenza molteplici aspetti della vita sociale dalla sfera economica a quella politica, sociale e ambientale

rafael
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La globalizzazione definizione alcuni fatti essenziali

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Presentation Transcript


  1. La globalizzazione definizione alcuni fatti essenziali

  2. La globalizzazione influenza molteplici aspetti della vita sociale dalla sfera economica a quella politica, sociale e ambientale In una prospettiva economica essa è definibile come il processo di crescente divisione internazionale del lavoro e di integrazione delle economie nazionali attraverso lo scambio di beni e servizi, gli investimenti di imprese multinazionali, i flussi internazionali di capitali e la migrazione delle risorse umane. Può essere definita anche come: quel fenomeno per cui gli avvenimenti che hanno luogo in una qualsiasi parte del mondo hanno conseguenze maggiori oggi rispetto al passato per gli agenti economici che si trovino in qualsiasi altro luogo

  3. Alcuni fatti essenziali • negli ultimi decenni il commercio mondiale è cresciuto più rapidamente della produzione mondiale e, con esso, è cresciuta la quota dell’import-export sul PIL di molti paesi • i movimenti di capitali sono cresciuti più rapidamente e oggi rappresentano una parte preponderante dei flussi finanziari internazionali • gli investimenti diretti esteri, in particolare ad opera delle multinazionali, sono cresciuti ancor più rapidamente dei flussi di capitali

  4. Le esportazioni mondiali crescono più rapidamente del PIL mondiale

  5. Movimenti di capitali giornalieri $15 miliardi nel 1973 $900 miliardi nel 1992 Oggi $1.260 miliardi Esportazioni mondiali 1950 $ 61 miliardi 1970 $ 315 miliardi 1990 $ 3.447 miliardi 2001 $ 6.220 miliardi

  6. SCAMBI E INVESTIMENTI INTERNAZIONALI (valori in dollari USA - 1970 = 100) 12000 10000 8000 6000 4000 2000 0 1970 1971 1972 1973 1974 1975 1976 1977 1978 1979 1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 Fonte: FMI e UNCTAD Investimenti diretti esteri (afflussi + deflussi) Scambi di beni e servizi (esportazioni + importazioni)

  7. Multinazionali Grazie alla riduzione dei costi di trasporto è possibile distribuire le diverse fasi di produzione di un prodotto fra diversi impianti situati in diversi paesi, questo ha favorito lo sviluppo di imprese multinazionali • delle 100 più grandi economie 51 sono multinazionali e 49 sono paesi • il fatturato delle 200 più grandi MNF supera il 25% (26,8%) del prodotto mondiale • Il fatturato della Philip Morris supera il prodotto nazionale della Nuova Zelanda • 1/3 del commercio mondiale transita all’interno di multinazionali

  8. Un esempio di frammentazione della produzione • Il Consorzio Airbus: • la proprietà è in mano a compagnie di 4 paesi: Francia, Germania, Inghilterra, Spagna • le ali sono prodotte in Inghilterra, la fusoliera in Germania, le porte in Spagna e l’assemblaggio è svolto in Francia • 1.500 fornitori di 27 paesi diversi • più del 35% dei componenti sono forniti da oltre 500 compagnie americane • altri fornitori sono situati nel Pacifico

  9. Quali domande pone il processo di globalizzazione? • la globalizzazione promuove la crescita economica soprattutto nei paesi poveri? • favorisce la stabilità economica o rende le economie più instabili? • accresce o diminuisce la disuguaglianza nella distribuzione del reddito all’interno dei singoli paesi e fra paesi? • come cambiano i poteri e le capacità di interventodei governi e delle istituzioni?

  10. reddito pro capite in dollari e in PPP dollari PPP

  11. Libero commercio e crescita Il libero commercio favorisce la crescita perché consente di ampliare i mercati pertanto: • migliora l’allocazione delle risorse e aumenta l’efficienza • permette di realizzare economie di scala • stimola l’innovazione perché estende le opportunità di appropriarsi dei suoi benefici • favorisce l’apprendimento grazie alla specializzazione • favorisce la diffusione internazionale delle tecnologie

  12. questo non implica una riduzione dei divari fra paesi se: • spinge i paesi poveri a specializzarsi in settori tradizionali poco dinamici • spiazza le industrie deboli nei paesi arretrati • peggiora le ragioni di scambio • un paese rimane isolato dai flussi commerciali per motivi geografici

  13. Liberalizzazione dei capitali la liberalizzazione dei mercati finanziari stimola la crescita perché: • consente di diversificare il rischio e di finanziare investimenti più rischiosi e più produttivi • accresce il risparmio e lo indirizza meglio verso gli investimenti migliori • consente ai paesi poveri di superare i vincoli derivanti dal basso risparmio e dalla scarsità di valuta estera • gli investimenti diretti favoriscono il trasferimento delle tecnologie e delle conoscenze • impone maggiore disciplina ai governi banche e imprese la liberalizzazione può accrescere i divari perché • se l’accumulazione di capitale è soggetta a rendimenti crescenti i paesi più dotati attraggono capitali • gli effetti positivi sulla crescita si manifestano al di sopra di una certa soglia di sviluppo • le recenti crisi finanziarie mostrano che la liberalizzazione può avere conseguenze negative sulla crescita dei PVS

  14. Disuguaglianza • Il 20 % più ricco della popolazione mondiale riceve una quota del reddito mondiale pari a 86 volte quella del 20% più povero • nel 1970 lo stesso rapporto era pari a 30 volte • il patrimonio dei tre individui più ricchi al mondo supera il reddito nazionale dei 48 paesi più poveri e dei loro 600 milioni di abitanti • più di un miliardo e 200 milioni di persone vivono al di sotto della soglia della povertà (1 dollaro al giorno)

  15. Interpretazioni della globalizzazione • Interpretazione ottimistica • la globalizzazione è il processo di diffusione della cultura e dello stile di vita del mondo occidentale. In quanto tale essa è un fenomeno positivo che estende al mondo intero la ricchezza, il benessere e le istituzioni democratiche dei paesi sviluppati • la globalizzazione è un processo irreversibile e incontrollabile alimentato dal progresso tecnologico, opporsi ad essa significa rinunciare agli enormi benefici che ne derivano (determinismo tecnologico) • l’apertura al commercio favorisce la crescita economica perché l’innovazione e l’aumento della produttività dipendono dall’ampiezza del mercato • la liberalizzazione del commercio e dei flussidi capitali favorisce la convergenzariducendoi divari di reddito fra i paesi avanzati e quelli in via di sviluppo • La globalizzazione non minaccia la competitività dei paesi industrializzati perché apre nuovi mercati. Inoltre il principio del vantaggio comparato consente di essere competitivi anche con costi più elevati

  16. Interpretazione pessimistica critiche da sinistra, pensiero no global ecc. • la globalizzazione è lo strumento mediante il quale le economie dei paesi industrializzati occidentali e le multinazionali estendono il proprio dominio sui paesi meno sviluppati. In questo senso essa è niente altro che la prosecuzione dell’imperialismo • l’apertura al commercio danneggia le economie dei paesi poveri che non sono in grado di competere sui mercati internazionali o se lo sono ciò avviene a un prezzo socialmente inaccettabile (sfruttamento del lavoro infantile, deregolamentazione, inquinamento) • nei paesi avanzati distrugge posti di lavoro e minaccia le conquiste dello stato sociale • le clausole del commercio internazionale sono inique, i paesi sviluppati adottano politiche protezionistiche nei settori in cui i paesi poveri sono più competitivi

  17. il libero commercio non genera sviluppo, la crescita delle tigri asiatiche è stata resa possibile da politiche protezionistiche • i flussi speculativi di capitali favoriscono le crisi valutarie e costringono i paesi poveri ad adottare politiche che ostacolano lo sviluppo • la globalizzazione è la principale responsabile del degrado ambientale del pianeta critiche da destra • oltre a minacciare i posti di lavoro e le attività industriali nei paesi industrializzati la globalizzazione minaccia l’identità culturale dell’occidente attraverso la commistione etnica creata dalle migrazioni

  18. Interpretazione critica • la globalizzazione non è in sé né un male né un bene • può generare benefici per tutti ma anche danni se non è opportunamente controllata e gestita • l’apertura indiscriminata al commercio e ai mercati finanziari internazionali può essere causa di danni per le economie deboli e accrescere la disuguaglianza • ma la libera circolazione delle merci e dei capitali è capace di generare forti effetti positivi sullo sviluppo economico e contribuire a ridurre le disuguaglianze

  19. Di che cosa ci occuperemo? 1) la globalizzazione in una prospettiva storica 2) i fatti della globalizzazione 3) il commercio internazionale- ragioni a favore e contro il libero commercio- la regionalizzazione - gli accordi multilaterali e il WTO - le multinazionali e il loro ruolo 4) i mercati finanziari internazionali- evoluzione dei mercati finanziari- i regimi dei cambi- le crisi finanziarie e le risposte del FMI - il Washington consensus e i suoi critici- la Tobintax 5) la globalizzazione e i paesi poveri- globalizzazione, crescita e convergenza- globalizzazione e disuguaglianza- il problema del debito estero 6) effetti della globalizzazione sui paesi ricchi- effetti sui salari e sulla disoccupazione- la delocalizzazione- effetti sul welfare state

  20. Testi consigliati: J. Ravenhill, Global political economy, Oxford University Press cap. 4, 5, 6, 7, 10, 11, fotocopie J. Stiglitz: La globalizzazione che funziona, Einaudi P. Collier, D. Dollar: Globalizzazione, crescita economica e povertà: rapporto della Banca mondiale, Il Mulino L. De Benedictis, R. Helg: Globalizzazione, fotocopie

  21. Cause della globalizzazione

  22. Quali fattori hanno favorito il processo di globalizzazione? 1) Nuove tecnologie nei trasporti e nelle telecomunicazioni Costi di trasporto via mare come quota del costo complessivo del grano 1830: 80% 2000: 10% Costo di una telefonata New York – Londra 1930: 300$ 1960: 50$ Oggi: 0.3$ Costo per processare informazioni con il computer 1975 100$ al secondo 2000: meno di 1$ al secondo

  23. Declining Cost of Transportation and Communication

  24. Timing the Spread of Technologies

  25. 2) Liberalizzazionedegliscambidibeni e servizi e deiflussidicapitali • GATT • WTO • Accordibilaterali • Accordiregionali riduzione delle tariffe doganali Sui beni agricoli tariffe più elevate

  26. Dazi doganali medi di importazionedei maggiori PVS Fonte: WTO

  27. Dazi doganali medi di importazionenei paesi industrializzati

  28. Cause della caduta dopo il 2001: 11 settembre, caduta borsa americana

  29. Flussi di IDE (Investimenti Diretti Esteri) mondiali in % degli investimenti fissi Fonte: Unctad.

  30. Controlli sui movimenti di capitale Fonte: Banca mondiale.

  31. Migrazioni mondiali In % popolazione mondiale Milioni

  32. Effetti della globalizzazione • convergenza • interdipendenza fra le economie • interdipendenza delle politiche economiche • effetti sulla distribuzione del reddito e sulla povertà • effetti sulla stabilità dei paesi poveri • effetti sui salari e le politiche sociali nei paesi ricchi

  33. Globalizzazione e convergenza • in generale la globalizzazione dovrebbe contribuire ad attenuare i divari favorendo la convergenza verso livelli di reddito simili • la prima fase della globalizzazione (1820-1914) accresce i divari: prima della rivoluzione industriale il reddito pro capite in Inghilterra era più alto del 30% rispetto a Cina e India. Nel 1913 era 10 volte superiore. • nella seconda fase (dal 1950) i divari si riducono ma non per tutti: alcuni paesi poveri si industrializzano. Quota occupazione industriale: 1950 1998paesi avanzati 41% 24% NICS 14% 27% • la convergenza non è generale ma per gruppi di paesi: convergenza fra paesi ricchi e NICS da un lato e gli altri paesi poveri dall’altro

  34. Convergenza fra stati U.S.A.

  35. Convergenza fra paesi industrializzati

  36. Convergenza nel mondo

  37. Il club della convergenza Agli inizi del 900 il club dei paesi convergenti era costituito dai paesi europei dal Nord America e dall’Australia ma anche l’Argentina e il Cile ne facevano parte

  38. Negli anni fra le due guerre mondiali nuovi paesi sia sud americani che africani oltre all’Unione Sovietica entrano nel club

  39. Nella seconda metà del XX secolo le cose cambiano ancora entrano altri paesi (Cina e India sono i più importanti) ma altri escono (URSS, Argentina, paesi africani ecc.). Il club ha alcuni membri permanenti ed altri fluttuanti.

  40. Maggiore interdipendenza fra le economie • l’andamento dell’economia di un paese influisce su quello di un altro paese che commercia con esso • se la domanda aggregata si riduce nel paese A si riducono anche le importazioni dal paese B ovvero le esportazioni da B ad A che sono una componente della domanda aggregata di B • tanto maggiori sono le relazioni commerciali tanto maggiore è l’effetto di interdipendenza • l’effetto è più forte in regime di cambi fissi • esempio: la crescita della Cina fa crescere la domanda e il prezzo delle materie prime (in particolare petrolio) influenzando tutte le altre economie

  41. Globalizzazione e politica economica • gli shock si trasmettono più facilmente da un paese all’altro • minore discrezionalità nel controllo della domanda aggregata che dipende in misura maggiore dall’andamento dell’economia globale • vincoli alle politiche di welfare • aumenta la probabilità di crisi finanziarie soprattutto nelle economie più deboli a causa del contagio • nei paesi in via di sviluppo politiche economiche fortemente condizionate dai programmi di aggiustamento strutturale • la mobilità delle multinazionali impone vincoli alla politica fiscale • la tassazione si sposta dal capitale (più mobile) al lavoro (meno mobile) • la politica monetaria è condizionata dalla mobilità dei capitali: piccole variazioni del tasso di interesse possono determinare elevati afflussi o deflussi di capitali

  42. La distribuzione del reddito nel mondo

  43. 1960 1970 1980 1989 1998 20% "low" 2.3% 2.3% 1.7% 1.4% 1.2% 60% "middle" 27.5% 23.6% 22.0% 15.9% 9.8% 20% "high" 70.2% 73.9% 76.3% 82.7% 89.0% high : low 30: 1 32 :1 45 :1 59 :1 74 : 1 Gini 54% 57% 60% 65% 70% La disuguaglianza nel mondo

  44. Instabilità • la mobilità dei capitali rende più instabili le economie deboli a causa della rapidità con cui i capitali affluiscono e defluiscono causando crisi economiche • il numero di crisi finanziarie è aumentato negli ultimi decenni anche in paesi in buone condizioni economiche come nel caso della crisi asiatica del 1997 e in Argentina nel 2001

  45. salari e politiche sociali • aumenta il divario fra salari dei lavori qualificati e non qualificati • la competitività di alcuni paesi minaccia l’occupazione in settori esposti e impone una maggiore flessibilità del mercato del lavoro • i vincoli alla politica monetaria e fiscale spingono verso un ridimensionamento dello stato sociale

  46. Un’ottica più ampia la globalizzazione nellastoria

  47. La globalizzazione è un fatto recente? • Rapporti fra culture diverse e anche lontane e scambi commerciali e di conoscenze ci sono sempre stati anche grazie ai grandi imperi (impero di Alessandro, impero mongolo, espansione dell’Islam) • Oggi le conoscenze scientifiche e tecnologiche si muovono da occidente a oriente e da nord a sud ma non è sempre stato così • Tra il 1000 e il 1500la Cina era più avanti dell’Europa dal punto di vista scientifico e tecnologico • Le conoscenze matematiche provenivano dall’India e dal mondo arabo • La repubblica di Venezia commerciava con la Cina

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