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Istituto Comprensivo “ L. Bartolini” Cupramontana (AN.) A.S. 2012 / 13

Istituto Comprensivo “ L. Bartolini” Cupramontana (AN.) A.S. 2012 / 13. Definizione. L'ergonomia è la scienza applicata che aiuta a creare un lavoro che corrisponda alle caratteristiche dell'essere umano, fisiche, mentali e sociali. 

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Istituto Comprensivo “ L. Bartolini” Cupramontana (AN.) A.S. 2012 / 13

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  1. Istituto Comprensivo “ L. Bartolini” Cupramontana (AN.) A.S. 2012 / 13

  2. Definizione L'ergonomia è la scienza applicata che aiuta a creare un lavoro che corrisponda alle caratteristiche dell'essere umano, fisiche, mentali e sociali.  Migliorare l'ergonomia significa aumentare la prestazione assieme al benessere. 

  3. Obiettivi Il termine “Ergonomia” deriva dalle parole greche “ergon” (lavoro) e “nomos” (legge). Uno dei principali obiettivi dell’ergonomia è quello di migliorare un ambiente attraverso un uso diverso delle tecnologie già presenti oppure l’introduzione di nuove tecnologie. La ricerca scientifica ha dimostrato che alcuni problemi legati alla sicurezza e alla salute sono risolvibili grazie al contributo dell’ergonomia, tanto che sono stati emessi numerosi standard normativi atti a formalizzare i principi di tale disciplina. Tali standard sono approvati da organismi riconosciuti a livello internazionale e nazionale come l’ISO (International Standardization Organization), il CEN (Comitè Europèen de Normalisation) e l’UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione). Questi organismi hanno l’obiettivo di: descrivere le caratteristiche di prodotti e sistemi in relazione a valori limite, regole di classificazione e criteri di progettazione e/o esecuzione, fornendo le direttive utili alla realizzazione di impianti ed artefatti tecnicamente corretti, in sicurezza e standardizzati.

  4. Interventi sulle tecnologie Non sempre però vi è la possibilità di intervenire sulle tecnologie a causa della scarsità di risorse e strumenti adatti per la riprogettazione di un ambiente. In particolare nell’ambito del contesto scolastico sotto il profilo ergonomico vi possono essere notevoli criticità soprattutto a causa degli arredi (banchi, sedie, banconi di laboratorio, accessori, etc.) che molto spesso si discostano dagli standard di qualità proposti dalla normativa.

  5. Miglioramento ergonomico L'ergonomia non serve solo a correggere le cose che non vanno (problemi muscolo-scheletrici, fatica, ...); essa è invece una scienza applicata che aiuta le organizzazioni a svilupparsi, attraverso una visione sistemica che tiene in conto gli aspetti fisici, mentali e organizzativi dell'attività umana.

  6. Aspetti fisici Le alterazioni a carico della colonna vertebrale (tratto cervicale, dorsale e lombo sacrale) rappresentano uno dei principali problemi sanitari e possono interessare fino all’80% della popolazione. Molte ricerche, condotte in diverse nazioni evidenziano come già dalla prima infanzia le posture statiche prolungate, i movimenti quotidiani scorretti, i sollevamenti e gli spostamenti di carichi, possono danneggiare la colonna vertebrale in fase di sviluppo. I bambini che frequentano la scuola, a partire dalla primaria, potrebbero incorrere in disturbi muscolo-scheletrici (es. mal di schiena, scoliosi, iperlordosi lombare, etc.) derivanti da posture errate al banco di scuola, alla postazione del computer o dal “peso della cultura” (gli zainetti carichi di libri). I dati riferiti nella letteratura degli ultimi decenni evidenziano un preoccupante aumento del mal di schiena tra i bambini già dall’età di 6-7 anni e tra i ragazzi compresi nella fascia di età 11-15 .

  7. Documentazione In un ampio studio condotto in Europa nel 1984 è riportato che circa il 23% degli studenti delle scuole primarie lamenta il mal di schiena e che questa percentuale sale a circa il 33% tra gli studenti delle scuole medie. In due ampi studi europei è stato riscontrato che il 60% degli scolari hanno sofferto di almeno un episodio di mal di schiena prima dei 15 anni.

  8. Risultati di studi di ricerca Secondo una ricerca effettuata nel 2008 dall’Albo degli Optometristi e da Federottica con la collaborazione dell’Università del Salento, in Italia il 95% dei bambini tra 6 e 10 anni assume atteggiamenti scorretti nella lettura, nella scrittura e nella postura, tenendo una distanza di lettura e scrittura inadeguata già dalla prima classe della scuola primaria; inoltre tre bambini su quattro che usano il personal computer soffrono di disagi visivi e posturali . L’insieme degli studi citati evidenziano, tra le cause di questa alta incidenza di “mal di schiena” nei bambini, alcuni aspetti di particolare rilievo: – le posizioni viziate e fisse che i bambini assumono e mantengono per molte ore al giorno quando sono seduti al banco di scuola, al computer, alla scrivania dove fanno i compiti e davanti alla televisione; – gli zainetti scolastici troppo pesanti o mal portati.

  9. Analisi della situazione • Se analizziamo una giornata tipo di un bambino tra i 6 e i 7 anni, possiamo riscontrare che : • In media il bambino riposa per circa 10 ore (sonno, riposo a letto), • passa in posizione seduta circa 8-10 ore (scuola, pasti, computer, televisione, studio), • Passa in posizione ortostatica il resto del tempo (6 ore circa).

  10. Posizioni La posizione seduta rappresenta la postura più statica e quella che nel tempo influenza maggiormente lo sviluppo della struttura della colonna vertebrale, perciò se è viziata può risultare molto dannosa per lo sviluppo della schiena del ragazzo oltre che fonte di mal di schiena Non dobbiamo dimenticare che per l’homo erectus la posizione ottimale è quella ortostatica: quando stiamo in piedi le curve fisiologiche della colonna vertebrale permettono una spesa energetica muscolare minima e una distribuzione della pressione sui dischi intervertebrali ottimale.

  11. Rapporto tra malattie muscolo-scheletriche e comportamento a scuola Diversi studi in materia hanno ribadito che la prevenzione delle malattie muscolo-scheletriche è strettamente connessa al comportamento degli studenti e all’ambiente scolastico circostante, auspicando, quanto prima, un riposizionamento posturale dei bambini per un miglioramento del sistema visivo e di quello muscolo-scheletrico con conseguenti benefici anche sull’apprendimento.

  12. Difetti più comuni dovuti a una postura scorretta che si evidenziano con il passare degli anni

  13. Cosa fare ? • Formare l’alunno, facendogli acquisire competenze ed abilità che siano fonte di modificazione dei propri comportamenti inerenti l’ergonomia scolastica. • In particolare: • Uso corretto dello zainetto scolastico • Postura corretta al banco di scuola • Postura corretta davanti al videoterminale “Se lo dici, dimentico se mi fai vedere, ricordo se mi coinvolgi, capisco”

  14. Gli zainetti Per quanto riguarda gli zainetti scolastici, bisogna evidenziare che un peso eccessivo portato sulle spalle dal bambino determina una attivazione delle masse muscolari dorso-lombari che a questa età non sono ancora ben sviluppate, con una possibile accentuazione delle curve fisiologiche della colonna (cifosi dorsale e lordosi lombare). Inoltre la posizione che si assume quando si porta uno zainetto troppo pesante, caratterizzata da uno spostamento in avanti del collo e tipica di quando si porta un peso sulla schiena, porta a contratture, spesso anche dolorose, dei muscoli del collo, delle spalle e della schiena. Tutto questo può sfociare in squilibri e atteggiamenti scorretti della posizione ortostatica e nel mal di schiena.

  15. Come usare bene lo zainetto 1. Riempire lo zainetto partendo dallo schienale e mettendo le cose più pesanti vicino allo schienale e poi via, via le cose meno pesanti. Nella tasca esterna mettere solo materiale molto leggero. 3.Non portare lo zainetto su una spalla sola, ma indossare sempre ambedue le bretelle. 2.Regolare le bretelle affinché siano della stessa lunghezza e lo schienale sia ben aderente alla schiena, in modo che la parte inferiore dello zainetto messo sulla schiena non scenda al di sotto della vita.

  16. 4. Allacciare sempre la cintura in vita (se c’è). 5. Quando è possibile (es. sull’autobus, quando si è fermi) togliere lo zainetto. 6. Non correre con lo zainetto sulle spalle. 7. Non indossare uno zaino troppo grande rispetto al proprio fisico perché il carico non si distribuisce correttamente sulla schiena. Inoltre, maggiore è la capienza dello zaino, maggiore è la probabilità che diventi più pesante: i limiti di spazio costringono ad evitare carichi inutili.

  17. Raccomandazioni • Nella seduta del 16 dicembre 1999, il Consiglio Superiore di Sanità ha sottolineato la necessità, a scopo prevalentemente prudenziale, di seguire le seguenti raccomandazioni : • (Parere del Consiglio Superiore di Sanità. Sessione XLIII. Assemblea Generale seduta del 16 dicembre1999): • Il carico dello zaino non deve superare il 10-15% del peso del bambino. • La regola non può essere interpretata in senso rigido e vincolante perché andranno considerate altre variabili come: la configurazione fisica dello scolaro con particolare riguardo alla massa muscolare e alla struttura scheletrica, il tempo e lo spazio di percorrenza con il carico dello zainetto. • Il superamento modico e occasionale del limite massimo del peso, può essere considerato tollerabile ove il percorso sia relativamente breve e la struttura muscolo-scheletrica possa essere riconducibile a costituzione robusta.

  18. Al contrario, in soggetti di costituzione gracile e con scarsa massa muscolare, soprattutto se obbligati a percorrere lunghi tragitti, andrà incoraggiato il rispetto del carico raccomandato. Pertanto, le variabili di cui sopra dovranno essere concretamente valutate caso per caso da tutti coloro che interagiscono con lo sviluppo del bambino in particolare dai genitori, dagli insegnanti e dai medici che entrano in contatto abituale od occasionale con il ragazzo. (Pediatra, Medico di base, specialisti del Dipartimento Materno-infantile, Ortopedici, Fisiatri) La prevenzione dei disturbi muscolo-scheletrici in età preadolescenziale e adolescenziale non può essere ristretta esclusivamente alla “gestione” del peso dello zainetto, ma quest’ultima va inserita all’interno di programmi più completi di “educazione alla salute”, in cui l’apprendimento di corrette posture e il potenziamento delle abilità motorie dovranno essere sviluppati con determinazione e capillarità.

  19. Posture scorrette In classe una delle cause più frequenti di disagio che affligge gli alunni è rappresentata dalla permanenza prolungata e quotidiana nella posizione seduta al banco di scuola. I principali rischi connessi a questa postura riguardano soprattutto l’apparato muscolo-scheletrico. È ampiamente dimostrato in letteratura che un bambino che trascorre molto tempo seduto (al banco di scuola, davanti al televisore, etc.) a seguito dell’assunzione di posture scorrette e forzate, può avvertire disturbi quali senso di tensione alla nuca, dolore al collo, alle braccia, alla schiena o alle gambe. Questi effetti negativi possono essere contrastati anche mediante il ricorso ad una attività fisica regolare, da esercitare non solo nel tempo libero, ma anche durante brevi pause dell’attività scolastica.

  20. Prescrizioni Per una corretta postura, la norma prescrive che lo schienale debba avere un’inclinazione compresa tra i 95° e i 115°, questo indipendentemente dalla statura dello studente. In relazione all’altezza dello studente (si parte da un minimo di 80 cm per i bambini fino ad arrivare ai ragazzi delle scuole superiori che possono superare i due metri di altezza), le norme assegnano agli arredi scolastici delle vere e proprie “taglie”, otto in tutto, ad ognuna delle quali è stato abbinato uno specifico colore. In questo modo, le norme intendono favorire l’adozione di una corretta postura contribuendo allo sviluppo psicofisico di bambini e ragazzi che trascorrono gran parte della loro giornata a scuola.

  21. Arredi scolastici Gli arredi scolastici a norma sono progettati in modo che gli studenti possano appoggiare le braccia mantenendo le spalle rilassate sia che si trovino dinanzi ad un monitor sia che siano alle prese con i più tradizionali quaderni a righe o quadretti . Le norme fissano le dimensioni del “banco europeo” anche in relazione alla crescente diffusione dell’utilizzo di PC nella didattica. Il piano dei tavoli può essere orizzontale – con un’inclinazione fissa – o regolabile dall’utilizzatore. Nel caso il top del banco fosse inclinabile è necessario che lo studente possa anche regolarlo in una posizione orizzontale.

  22. Il banco I banchi e le sedie devono essere rettangolari e di dimensioni adatte, combinabili tra loro per consentire attività di gruppo. Le superfici di lavoro devono essere spaziose e di materiale idoneo con i bordi arrotondati. I banchi dovrebbero avere dei ripiani per riporre i libri. • Il banco ergonomico deve avere: • • una superficie di colore chiaro (ma non bianco) e opaca (non riflettente); • • pianale inclinato che rispetti una posizione ergonomica del corpo; • • riduzione al minimo delle parti metalliche. • deve avere una profondità minima di 50 cm indipendentemente dalla “taglia” dello studente che lo utilizza e la lunghezza del top deve almeno arrivare ai 60 cm.

  23. La sedia Una sedia con schienale anatomico consente di mantenere le normali curvature della colonna. Deve potersi adattare alla diverse altezze degli studenti La sedia deve favorire una posizione naturale del corpo tale da distribuire il peso in maniera equilibrata. La sedia deve far stare il busto a 90° e le gambe piegate anch'esse ad angolo retto. Inoltre deve favorire una posizione di equilibrio della spina dorsale in maniera tale da ridurre al minimo lo stress e la fatica del dorso, delle spalle e del collo.

  24. Come stare seduti • I piedi devono poggiare completamente sul • pavimento o sulla barra poggia-piedi (non • mettere i piedi intorno alle gambe della sedia – • non sedersi in ginocchio). • • Sotto al banco deve esserci spazio sufficiente • per muovere le gambe. • • Considerando il piano di seduta della sedia, • deve esserci un spazio libero tra la parte • posteriore (dietro) delle ginocchia ed il bordo • anteriore (avanti) della sedia. • Le ginocchia non devono toccare la parte inferiore del piano del banco. • Gli avambracci devono poggiare sul banco con un angolo fra il braccio ed avambraccio di circa 90° gradi. • La schiena deve essere ben poggiata allo schienale della sedia e non curva sul banco.

  25. • Evitare di poggiare il gomito sul banco con il mento poggiato sulla mano. • Tenere gli oggetti che si stanno usando vicino a sé, sul piano del banco. • Non dondolare con la sedia. • È bene che la sedia non sia troppo lontana dal piano d'appoggio utilizzato.

  26. Arredi biblioteca • Gli arredi della biblioteca devono presentare alcune caratteristiche quali: • la flessibilità (in funzione dei diversi usi dello spazio e del • successivo ingresso di nuovi materiali); • la modularità (affinché possano essere integrati nel tempo con nuovi elementi); • l’ergonomia (per consentire situazioni di rilassamento ed • evitare quelle di disagio). • Gli scaffali devono essere facilmente accessibili e devono permettere di esporre i documenti, anche quelli multimediali, con diverse modalità. • Infine, elementi importanti da considerare sono l’insonorizzazione, l’illuminazione, la scelta dei colori delle pareti e dei materiali dei pavimenti

  27. Arredi a norma

  28. Il computer L’uso dei computer nelle scuole è una realtà ormai ben consolidata. Tuttavia, continua ad esserci poca attenzione riservata ai fattori ergonomici, durante la creazione di postazioni di computer nelle scuole o per il successivo utilizzo dei computer da parte dei bambini. Continua inoltre ad esserci preoccupazione per gli effetti fisici a breve e lungo termine sugli alunni dovuti agli aspetti ergonomici della postazione al videoterminale e all’utilizzo prolungato del computer. Numerose ricerche hanno evidenziato che le postazioni al computer idonee per gli adulti non sono confortevoli per i bambini .

  29. La postazione al computer La schiena deve essere sempre ben poggiata allo schienale. Se la seduta della sedia è troppo profonda, usiamo un cuscino o un giaccone ripiegato per dare un buon appoggio alla schiena. I piedi debbono avere sempre un appoggio. Se la sedia è alta utilizziamo un poggia-piedi, uno scatolone o altro per fornire un appoggioai piedi. Sotto la scrivania ci deve essere abbastanza spazio libero per alloggiare le gambe. Nel caso in cui si utilizzi il mouse per lunghi periodi è bene spostare la tastiera di lato e mettere il mouse davanti a sé.

  30. Lo schermo deve essere posizionato frontalmente a distanza di 50-70 cm dagli occhi. Gli occhi devono trovarsi all’altezza della parte superiore dello schermo. Per ottenere questo si può alzare il sedile della sedia, oppure mettere un cuscino o altro.

  31. Il monitor deve essere inclinato dai 3° ai 15° per consentire durante la lettura e la scrittura un’attività visiva più confortevole permettendo una posizione meno inclinata in avanti. Gli avambracci debbono poggiare sulla scrivania davanti la tastiera. La tastiera deve essere bassa, in maniera tale che la mano sia in linea con il polso. Il gomito deve trovarsi all’altezza del piano della scrivania (angolo del gomito di 90°).

  32. llluminazione Non vi devono essere riflessi sullo schermo (le finestre e le luci poste alle spalle del bambino si riflettono inevitabilmente sullo schermo), né vi devono essere forti fonti di luce nel campo visivo in quanto possono provocare abbagliamento (evitiamo finestre e luci poste di fronte al bambino). È bene che le finestre siano poste solo lateralmente rispetto alla postazione al videoterminale e che siano dotate di buoni schermi (tende, tapparelle).

  33. VIDEOTERMINALI E PREVENZIONE

  34. LA SORVEGLIANZA SANITARIA • è dovuta per chi utilizza i videoterminali sistematicamente e abitualmente per almeno 20 ore settimanali • è esercitata dal medico competente • sono previste visite: • preventive (prima dell’avviamento alla mansione) • periodiche

  35. sono previsti controlli • degli occhi e della vista • alla colonna vertebrale e agli arti superiori • periodicità: • biennale per i lavoratori/trici classificati idonei con prescrizioni e/o quelli con più di 50 anni • tutti gli altri ogni 5 anni

  36. I lavoratori sono sottoposti inoltre a controllo oftalmologico: • quando sospettano alterazioni delle funzioni visive, confermate dal medico competente • qualora la visita periodica ne evidenzi la necessità • le spese: • per gli accertamenti e eventuali dispositivi di correzione sono a carico del datore di lavoro

  37. DISTURBI OCULO VISIVI • Sintomi: • bruciore, lacrimazione • senso di corpo estraneo • ammiccamento frequente • fastidio alla luce, pesantezza • visione annebbiata o sdoppiata • stanchezza alla lettura • cefalea • NEL COMPLESSO SONO DISTURBI REVERSIBILI

  38. DISTURBI OCULO VISIVI • Principali cause: • illuminazione inadatta • riflessi da superfici lucide • luce diretta (artificiale o naturale) su monitor o occhi • presenza di superfici di colore estremo (bianco o nero) • difettosità del monitor • impegno visivo statico, ravvicinato, protratto nel tempo

  39. DISTURBI OCULO VISIVI • Come prevenirli: • ai primi sintomi di affaticamento fare piccole pause • socchiudere le palpebre per 1/2 minuti • distogliere lo sguardo dagli oggetti vicini e rivolgerlo verso quelli lontani • verificare l’illuminazione e le tende • eliminare riflessi e/o abbagliamenti • seguire con lo sguardo il perimetro del soffitto

  40. DISTURBI MUSCOLO SCHELETRICI • Sensazioni: • senso di peso, di fastidio • intorpidimento • dolore • rigidità di: • collo • schiena • spalle • braccia • mani

  41. Cause: • posizione di lavoro scorretta • errata scelta degli arredi • posizione di lavoro fissa e mantenuta per lungo tempo • movimenti rapidi e ripetitivi delle mani (uso di tastiera e mouse)

  42. Come prevenirli: • verificare che la parte alta del monitor sia al livello degli occhi • verificare la distanza del monitor e della tastiera • stare seduti ben eretti con i piedi ben poggiati • regolare bene l’altezza e l’inclinazione della sedia • ai primi sintomi di dolore al collo o alle estremità concedersi una pausa alzandosi e muovendosi

  43. Ergonomia posto di lavoro al videoterminale

  44. Accorgimenti da seguire • Evitare posture scorrette, anche se costretti a lavorare con il portatile o per telelavoro nella propria abitazione: spalle rilassate, polsi e mani in linea retta, cosce in posizione orizzontale. • Il monitor deve stare in posizione frontale rispetto all’operatore. • La parte superiore del monitor deve essere all’altezza degli occhi, o leggermente al di sotto. • Lo schermo non deve avere riflessi o riverberi che possano causare molestia all’utilizzatore. • Lo spazio davanti alla tastiera deve essere sufficiente, onde consentire l’appoggio delle mani e delle braccia dell’operatore. • Il sedile deve avere altezza regolabile, lo schienale deve essere regolabile in altezza e in inclinazione. • Un poggiapiedi deve essere messo a disposizione di coloro che lo desiderano. • L’illuminazione generale e quella specifica (lampade da tavolo) devono garantire un’illuminazione sufficiente ed un contrasto appropriato tra lo schermo e l’ambiente, tenuto conto delle caratteristiche del lavoro e delle esigenze visive dell’utilizzatore.

  45. Diritti del lavoratore al VDT Il lavoratore, qualora svolga la sua attività per più di 20 ore settimanali, comunque distribuite, ha diritto ad una interruzione della sua attività mediante pause ovvero cambiamento di attività. Le modalità di tali interruzioni sono stabilite in sede di contrattazione collettiva. In assenza, il lavoratore ha comunque diritto ad una pausa di quindici minuti ogni 2 ore di applicazione continuativa a videoterminale

  46. Fisio - anatomia della colonna vertebrale

  47. La struttura anatomica del rachide è costituita da vari elementi mobili, distinti gli uni dagli altri e connessi fra loro da numerosi elementi fibro - legamentosi, che gli conferiscono una notevole resistenza meccanica e una grande capacità di armonizzazione del movimento.

  48. Il rachide è costituito dalle vertebre, che sono i suoi elementi base, 33 in tutto, di cui:  7 cervicali  12 toraciche  5 lombari  5 sacrali  4 coccigee

  49. Fra ogni corpo vertebrale si trova il disco intervertebrale, che serve da ammortizzatore

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