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D.D. NUCCIO Palermo Scuola Statale in Ospedale Progetto “ Fare scuola in Ospedale ” “ Nel bosco incantato tutto può succedere …” Percorso educativo-didattico per i piccoli degenti del Presidio Ospedaliero “Casa del Sole”. COORDINATORI DEL PROGETTO: Francesca Caramella, Roberta Egidi.
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D.D. NUCCIO PalermoScuola Statale in OspedaleProgetto “Fare scuola in Ospedale”“Nel bosco incantato tutto può succedere…”Percorso educativo-didattico per i piccoli degenti delPresidio Ospedaliero “Casa del Sole” COORDINATORI DEL PROGETTO: Francesca Caramella, Roberta Egidi. DOCENTI COINVOLTI: Anna Calia, Anna Marretta, Marinella Mazzola, Gisella Musumeci, Rosanna Provenzano, Salvatore Roccaro, Daniela Sermenghi. Produzione multimediale curata da: Anna Calia, Gisella Musumeci,Rosanna Provenzano. Revisione: Cinzia Pirrera
IL BOSCO ENTRA
IL BOSCO Storie fantasiose ambientate nel bosco, inventate dai bambini Filastrocche e canti tematici RICORDA di cliccare su: Per tornare in questa pagina Per andare alla successiva Per andare alla precedente Il nostro laboratorio grafico-pittorico-manipolativo sul bosco
IL BOSCO DEFINIZIONE Il boscoè una vasta estensione di terreno coperto da alberi, generalmente d'alto fusto. Figurativamente si intende anche un insieme di cose fitte ed intricate. Il bosco, per definirsi tale, dovrebbe avere un soprassuolo esteso almeno 5.000 m², con altezza media dello strato più elevato e sviluppato maggiore di 5 m, con grado di copertura delle chiome delle piante che raggiungano almeno il 20% della superficie del terreno su cui vegeta, deve inoltre avere una larghezza minima di almeno 20 m. Nel caso l'estensione sia minore, cioè compresa tra i 1.000 e i 5.000 m², viene denominatoboschetto. Fin dal 1700 si è riconosciuta l’importanza della flora e della fauna presenti nel bosco. Lo Stato riconosce la ricchezza e la rarità delle varie specie, attraverso l’organizzazione di parchi e riserve naturali tutelati con norme e sanzioni.
FLORA VEGETALI DEL BOSCO Può trovarsi sui piani, sulle colline o sulle pendici dei monti. Il terreno, anche se non coltivato, per la spontanea forza creatrice della natura, si ricopre di vegetazione boschiva, rappresentata da piante caratteristiche del suolo stesso, dell'altitudine e del clima della zona. Già dagli antichi era valutata l'importanza dei boschi che venivano ritenuti come “Qualcosa di sacro”. In seguito, nonostante esistessero per essi speciali leggi e speciali vincoli dello Stato, sono stati mal tutelati e in parte rovinati e distrutti. Il bosco prende nome di foresta, se copre una zona molto estesa e del tutto incolta; prende il nome di bosco ceduo se gli alberi vengono periodicamente tagliati. In un bosco possono essere distinti tre strati differenti: strato arboreo, strato arbustivo e strato erbaceo.
FLORA Strato arboreo: vi appartengono tutti i soggetti con forma arborea (piante legnose che hanno un fusto ben definito), che presentano a pieno sviluppo un asse principale (fusto o tronco) prevalente sulla massa delle ramificazioni; vengono presi in considerazioni tutti gli individui che abbiano questa definizione con un diametro, all'altezza del petto di un uomo, superiore a 2,5 cm. FAGGIO CASTAGNO SUGHERO ROVERE ABETI
FLORA Strato arbustivo: vi appartengono i soggetti con forma arbustiva (piante legnose che si presentano ramificate già dalla base). EDERA E FELCE Strato erbaceo: vi appartengono tutti i soggetti in forma erbacea (fusti più o meno deboli e pieni di succo, fiori), che formano al massimo un po' di tessuto lignificato alla base dell'asse principale. FIORI fauna
FAUNA Animali del bosco L'equilibrio naturale di un bosco è strettamente legato ai rapporti che intercorrono tra piante ed animali (biocenosi). Ogni specie animale ha una sua ragione d'esistere e tutte le specie animali insieme contribuiscono a mantenere quel giusto equilibrio che consente al bosco di vivere. I predatori, ad esempio, eliminano gli animali più vecchi e malati attuando così una selezione naturale a vantaggio della stessa specie predata gli erbivori limitano la crescita eccessiva della vegetazione; i rapaci controllano la proliferazione dei rettili e dei topi; gli altri uccelli diffondono i semi e divorano gli insetti nocivi che aggrediscono le foglie, il legno e le radici degli alberi; gli insetti diffondono il polline, liberano il suolo dalle sostanze in decomposizione e lo smuovono ossigenandolo.
FAUNA I MAMMIFERI Le specie più significative, presenti nei boschi, sono gli ungulati, tra i quali spicca il camoscio ilcapriolo e il cervo. Altre specie della tipica fauna boschiva sono: la lepre, la volpe, il tasso, l’ermellino, la donnola, la martora, la faina, lo scoiattolo, il riccio, ecc...Interessanti anche le presenze dei micromammiferi. Negli ultimi anni sono ricomparsi, dopo anni di assenza, i grandi predatori: la lince, l’orso e il lupo indice di una elevata qualità ambientale del territorio. GLI UCCELLI L'avifauna è abbastanza ben conosciuta. Ben rappresentati i rapaci sia diurni che notturni. L'aquila reale, ad esempio, frequenta i territori dei boschi insieme a civette, gufi e barbagianni. Un ruolo molto particolare svolgono i tetraonidi: gallo cedrone, forcello e pernice bianca , tutte specie di grande pregio e spesso segnalate in regresso su tutto l’arco alpino. flora
Filastrocche e canti tematici Ci vuole un fiore Vola, vola l'ape Maja I tre porcellini La pecora nel bosco Il canto del Cucù Gli gnomi nel bosco
Ci vuole un fiore Ci vuole un fiore Le cose di ogni giorno raccontano segretia chi le sa guardare ed ascoltare.Per fare un tavolo ci vuole il legnoper fare il legno ci vuole l'alberoper fare l'albero ci vuole il semeper fare il seme ci vuole il fruttoper fare il frutto ci vuole un fioreci vuole un fiore, ci vuole un fiore,per fare un tavolo ci vuole un fio-o-re.Per fare un fiore ci vuole un ramoper fare il ramo ci vuole l'alberoper fare l'albero ci vuole il boscoper fare il bosco ci vuole il monteper fare il monte ci vuol la terraper far la terra vi Vuole un fioreper fare tutto ci vuole un fio-r-e Per fare un tavolo ci vuole il legnoper fare il legno ci vuole l'alberoper fare l'albero ci vuole il semeper fare il seme ci vuole il fruttoper fare il frutto ci vuole il fioreci vuole il fiore, ci vuole il fiore,per fare tutto ci vuole un fio-o-re. Testo di Gianni Rodari - Musica di Sergio Endrigo e Bacalov - Edizioni BMG Ricordi S.p.A. Filastrocche e canti
I tre porcellini I tre porcellini Siam tre piccoli porcellin, siamo tre fratellin mai nessun ci dividerà, trallalla-lallà. Siam tre piccoli porcellin, siamo tre fratellin mai nessun ci dividerà, trallalla-lallà. In un tiepido mattin se ne vanno i porcellin dimenando al sole i loro codin, spensierati e birichin. Il più piccolo dei tre ad un tratto grida "ahimé", da lontano vedo un lupo arrivar "non facciamoci pigliar". Marcia indietro fanno allor filando a gran velocità mentre il lupo corre ancora a casa sono già Prima chiudono il porton poi s'affacciano al balcon or che il lupo non può prenderli più, tutti e tre gli fan cucù. Ah ah ah che bell'affare, il lupo non potrà cenar Siam tre piccoli porcellin, siamo tre fratellin mai nessun ci dividerà, trallalla-lallà. Siam tre piccoli porcellin, siamo tre fratellin mai nessun ci dividerà, trallalla-lallà. Marcia indietro fanno allor a gran velocità mentre il lupo corre ancora a casa sono già Prima chiudono il porton poi s'affacciano al balcon or che il lupo non può prenderli più, tutti e tre gli fan cucù. Ah ah ah che bell'affare, il lupo non potrà cenar Siam tre piccoli porcellin, siamo tre fratellin mai nessun ci dividerà, trallalla-lallà. Siam tre piccoli porcellin, siamo tre fratellin mai nessun ci dividerà, trallalla-lallà. Filastrocche e canti
Vola vola l'ape Maja Vola vola l'ape Maja Vola vola l'ape Maja Vola vola l'ape Maja Si sveglia il mondo lo accarezza il sole si sveglia l'ape Maia dentro un fiore Apre i suoi occhi sorridenti stropiccia le sue ali trasparenti Vola, Vola, Vola, Vola, l'ape Maia gialla e nera nera e gialla, tanto gaia Vola sopra un monte, sfiora il cielo per rubare il nettare da un melo Vola, Vola, Vola, Vola, l'ape Maia gialla e nera nera e gialla, tanto gaia Il grillo canterino si è svegliato fa la serenata a tutto il prato In quel prato verde come il mare l'importante è un fiore da trovar Vola, Vola, Vola, Vola, l'ape Maia gialla e nera nera e gialla, tanto gaia Finchè il ragno tessela sua tela mentre il vento la sua trama svela Vola, Vola, Vola, Vola, l'ape Maia gialla e nera nera e gialla, tanto gaia Nuvole di panna su nel cielo brilla sulla terra e sotto un melo Vola, Vola, Vola, Vola, l'ape Maia gialla e nera nera e gialla, tanto gaia Vola sopra un monte, sfiora il cielo per rubare il nettare da un melo Filastrocche e canti
La Pecora nel bosco Vogliam vedere quel bove boom Vogliam vedere quel bove boom Vogliam vedere quel bove lerilerillellera Vogliam vedere quel bove lerilerillellà Giuseppe l’ha ammazzato boom Giuseppe l’ha ammazzato boom Giuseppe l’ha ammazzato lerilerillellera Giuseppe l’ha ammazzato lerilerillellà Vogliam vedere Giuseppe boom Vogliam vedere Giuseppe boom Vogliam vedere Giuseppe lerilerillellera Vogliam vedere Giuseppe lerilerillellà Il fantasma l’ha rapito boom Il fantasma l’ha rapito boom Il fantasma l’ha rapito lerilerillellera Il fantasma l’ha rapito lerilerillellà Vogliam vedere il fantasma boom Vogliam vedere il fantasma boom Vogliam vedere il fantasma lerilerillellera Vogliam vedere il fantasma lerilerillellà Il fantasma non si vede boom Il fantasma non si vede boom Il fantasma non si vede lerilerillellera Il fantasma non si vede lerilerillellà La storia è terminata boom La storia è terminata boom La storia è terminata lerilerillellera La storia è terminata lerilerillellà. La Pecora nel bosco boom La Pecora nel bosco boom La Pecora nel bosco lerilerillellera La Pecora nel bosco lerilerrillellà Vogliam vedere quel bosco boom Vogliam vedere quel bosco boom Vogliam vedere quel bosco lerilerillellera Vogliam vedere quel bosco lerilerillellà Il fuoco l’ha bruciato boom Il fuoco l’ha bruciato boom Il fuoco l’ha bruciato lerilerillellera Il fuoco l’ha bruciato lerilerillellà Vogliam vedere il fuoco boom Vogliam vedere il fuoco boom Vogliam vedere il fuoco lerilerillellera Vogliam vedere il fuoco lerilerillellà L’acqua l’ha smorzato boom L’acqua l’ha smorzato boom L’acqua l’ha smorzato lerilerillellera L’acqua l’ha smorzato lerilerillellà Vogliam vedere l’acqua boom Vogliam vedere l’acqua boom Vogliam vedere l’acqua lerilerillellera Vogliam vedere l’acqua lerilerillellà Il bove l’ha bevuta boom Il bove l’ha bevuta boom Il bove l’ha bevuta lerilerillellera Il bove l’ha bevuta lerilerillellà Filastrocche e canti
Il canto del cucùSentiam nella forestail cuculo cantarai piedi d'una quercialo stiamo ad ascoltar.Cucù, cucù, cucù, cucù, cucù, cucù, cucù.La notte è tenebrosanon c'è chiaror lunar.Sentiam nel fitto boscoil lupo ulular:Ahù, ahù, ahù, ahù, ahù, ahù, ahù. Filastrocche e canti
GLI GNOMI NEL BOSCO la Gnoma Lia è una maestra e la sua scuola è la foresta scrive su foglie di lattuga rispetta la natura ti dirà Qui nel bosco chi è nascosto qui nel bosco chi sarà tanti gnomi sono tutti qua nanarà nanà Lo gnomo Pik è un gran dottore guarisce tutti in poche ore non fa punture ma da consigli basta l’amore per stare bene Qui nel bosco chi è nascosto qui nel bosco chi sarà tanti gnomi sono tutti qua nanarà nanà Lo gnomo Will è un falegname costruisce casette e sedioline per i suoi amici Qui nel bosco chi è nascosto qui nel bosco chi sarà tanti gnomi sono tutti qua nanarà nanà Qui nel bosco chi è nascosto qui nel bosco chi sarà tanti gnomi sono tutti qua nanarà nanà La gnoma Linfa balla la lambada con erbe e erbette fa le tisane prepara dolcetti in quantità Qui nel bosco chi è nascosto qui nel bosco chi sarà tanti gnomi sono tutti qua nanarà nanà Lo gnomo Pan è il più piccolino e ha una corona di aghi di pino ha la barba lunga lunga non ha un trono, ma di tutti è il re Qui nel bosco chi è nascosto qui nel bosco chi sarà tanti gnomi sono tutti qua nanarà nanà Filastrocche e canti
Storie fantasiose ambientate nel bosco L'albero dell'allegria I bambini smarriti nel bosco Quando i pappagalli erano bianchi L'albero triste La famiglia ORSETTI La corsa delle rane L'insalata di favole
Quando i pappagalli erano bianchi! Fiaba scritta e illustrata da FrancescaSinatra (8 anni)
Un tempo i pappagalli erano bianchi. Un giorno un gruppo di pappagalli vide l’arcobaleno; restarono stupiti e a becco aperto per i suoi meravigliosi colori. I pappagalli desideravano tanto dei colori uguali ad esso.
Madre Natura decise di aiutarli, così chiese alle rose un po’ di rosso, all’erba un po’ di verde, al cielo un po’di azzurro, al sole un po’ di giallo… e ad ogni cosa della natura un po’ del suo colore.
Madre Natura mise i colori dentro un grosso sacco, poi attirò tutti i pappagalli, aprì il sacco e tutti i colori si sparsero sui pennuti, rendendoli variopinti.
Da quel giorno, anche i piccoli pappagallini nacquero variopinti e tutti, nel mondo, ammirarono i loro splendidi colori.
Cra cra cra!!! Brava Francesca che ha saputo raccontare la nostra storia… guardiamo assieme come ha fatto! Clicca sulla macchina fotografica.
Francesca che disegna e colora i personaggi della fiaba che ha inventato.
Francesca e due maestre Storie fantasiose
L'insalata di favole Un giorno s’incontrarono nel bosco Pinocchio, Cappuccetto Rosso, i tre porcellini, il lupo e la fatina e … successe quel che successe… Mentre Cappuccetto Rosso camminava nel bosco per andare dalla nonna, incontrò Pinocchio che le chiese di poterla accompagnare, la piccola bimba col cappuccio rosso fu ben felice di farsi accompagnare dal burattino di legno e incominciarono a camminare chiacchierando. All’improvviso balzò da dietro un albero il lupo cattivo e a quella vista Cappuccetto Rosso tremò di paura. Pinocchio, invece, rimase tranquillo sapendo che mai il lupo avrebbe potuto mangiarselo poiché, sicuramente, gli sarebbero caduti tutti i denti!! Pinocchio, dopo avere tranquillizzato Cappuccetto Rosso, cominciò a burlarsi del lupo dicendogli tante, ma tante bugie, e, quando il lupo chiese loro dove andassero, Pinocchio rispose: “Andiamo dalla nonna di Cappuccetto Rosso e prenderemo per la strada più lunga così potremo raccogliere molti fiori”.
Salutato il lupo i due, burlandosi del lupo, lesti lesti, presero la strada più corta e in un baleno arrivarono dalla nonna. Cappuccetto Rosso, immediatamente, chiese alla nonna di uscire per andare dai tre porcellini, così il lupo non avrebbe trovato nessuno a casa. E così, insieme, raggiunsero la casetta dei tre porcellini e felici di ritrovarsi insieme ballarono senza fermarsi. Il lupo, nel frattempo, arrivò a casa della nonna ma non trovò nessuno, essendo molto stanco si sdraiò sotto un albero e si addormentò. Ma a casa dei tre porcellini, dopo avere festeggiato la loro salvezza, Pinocchio e la nonnina pensarono di andare, tutti insieme, a fare una bella passeggiata per digerire tutto quel cibo. Cammin facendo videro da lontano un castello tutto illuminato e si avvicinarono incuriositi. Arrivati davanti al portone, come per incanto, si spalancò e… i tre porcellini rimasero senza fiato, Pinocchio non riusciva più a parlare e Cappuccetto Rosso sbalordita si teneva stretta stretta alla nonnina. Le sedie, all’interno del castello, erano stralucenti e il tavolo brillava di una luce accecante. Mentre tutti guardavano meravigliati, uscì fuori da una porta argentata una fata gentile dallo sguardo sorridente, che disse loro di essere onorata da così tante visite, dato che il castello si trovava nascosto nel bosco e raramente riceveva delle visite.
In questo castello, come per magia, uscivano dai cassetti caramelle e cioccolati che danzavano sul tavolo rendendosi appetitosi. Fu così che i nostri personaggi iniziarono la loro scorpacciata, ma, ahimé, la nonnina non potè farlo poiché aveva dimenticato la dentiera a casa e così rimase a guardare. Giunse la sera e, ormai esausti, i nostri amici non riuscivano a tornare; allora la fatina diede ordine al Grillo Parlante e ai coniglietti neri di preparare la stanza degli ospiti. La fatina, felice per la loro compagnia, chiese ai nuovi ospiti di rimanere per sempre con lei nel castello magico, con la promessa che avrebbe reso i loro giorni pieni di una gioia brillante, quella gioia che nasce nel cuore di chi ha il piacere di stare insieme. Clicca sulla macchina fotografica
L'albero triste C’era una volta un piccolo alberello e, poiché era autunno, le sue foglie cominciarono a seccare e diventarono arancioni. Questo lo rendeva molto triste perché attorno a lui vi erano alberi sempreverdi molto rigogliosi. Gli altri alberi lo prendevano in giro e questo lo addolorava molto ; era triste e piangeva tanto e per questo motivo gli uccellini si allontanavano dalle sue foglie e preferivano fare il nido o cinguettare sugli altri alberi.
Arrivò l’inverno e le sue foglie cominciarono a cadere trasformandolo in un albero spoglio e brutto. L’alberello soffriva molto, perché si vergognava del suo aspetto e desiderava che lo tagliassero per fare della legna.
Finalmente arrivò la primavera e l’alberello fu molto felice perché, all’improvviso, le sue foglie divennero tante e di un bel colore verde bosco, con fiori variopinti. Alcuni bambini arrivarono lì vicino per scegliere l’albero più bello del bosco e appena videro il piccolo albero decisero di premiarlo con una bellissima coccarda. Anche gli altri alberi pensarono che quel premio era stato proprio meritato! Storie fantasiose
La corsa delle rane C’erano una volta tre rane che stavano facendo una gara per arrivare allo stagno. Mentre saltavano una di loro cadde, si fratturò una zampa e rimase indietro, triste e dolorante. Le altre due rane si accorsero che la loro amica era caduta; però, una che era generosa si fermò ed aiutò la rana, l’altra, invece, egoista non se ne preoccupò e continuò la sua corsa,vincendo.
Il re dei ranocchi, che faceva da giudice di gara, non diede il premio alla rana che arrivò per prima e premiò l’altra che si era dimostrata generosa. Tutti compresero la sua scelta e festeggiarono insieme. Clicca sulla macchina fotografica.
La famiglia ORSETTI C’era una volta una famiglia di Orsetti che giocavano a palla. Mentre si divertivano videro una bambina tutta sola che cercava compagnia. Ma gli orsetti si spaventarono e scapparono. La bambina li rincorse per giocare con loro, ma ad un certo punto un leone affamato uscì fuori e cercò di mangiarseli. La bambina prese un pezzo di legno e lo sbattè sulla testa del leone che cadde per terra e morì. Ed infine gli orsetti furono salvi e diventarono amici della bambina. Storie fantasiose
I bambini smarriti nel bosco Un giorno una bambina e i suoi amici, correndo, vanno verso il bosco. Strada facendo, incontrano un’altra bambina piccola e si mettono a giocare insieme. Giocando, giocando, il tempo trascorre velocemente e si fa buio. Inizia a piovere e i bambini cominciano a tremare dalla paura. Ma, da un cespuglio, spunta un grosso uomo che li rassicura immediatamente dicendo loro che avrebbe indicato la via del ritorno. I bambini seguono l’uomo che li conduce davanti una ”porta magica” . La porta si apre lentamente … e all’improvviso …
wao! Che stupore!? È di nuovo giorno! Il sole è alto nel cielo, gli uccellini cinguettano, i fiori riaprono i loro petali e spandono il loro profumo, gli alberi mostrano i loro frutti.
I bambini felici cominciano ad esplorare questo posto nuovo e infine costruiscono una casetta di legno su una quercia. Dalla cima della quercia i bambini, con grande meraviglia, vedono tutto il bosco dall’alto e riscoprono la strada che li ha condotti dentro il bosco. Così scendono dall’albero e di corsa tornano felici nelle loro case. I più grandi, usciti dal pericolo, si mettono di guardia davanti al bosco per indicare a tutti la via del ritorno affinché nessuno provi la paura dello smarrimento. Storie fantasiose
L'albero dell'allegria C’era una volta, nel paese di Alberellandia, un albero grandissimo. Nel paese di Tabellandia due bambini, di nome Lilli e Luca, quando lo vennero a sapere vollero subito partire, poiché la leggenda narrava che chi l’avesse toccato sarebbe diventato felice e avrebbe avuto l’opportunità di esprimere un desiderio. Così, una notte, Lilli e Luca si misero in cammino per raggiungere il lontano Albero Dell’Allegria. Non si aspettavano che il viaggio fosse così difficile e pieno di ostacoli, perché durante il loro cammino molti poveracci avevano cercato di rubare loro le provviste e l’acqua. Dopo aver superato tanti ostacoli e aver camminato per tanti e tanti giorni, finalmente Lilli e Luca raggiunsero Alberellandia.
Appena si trovarono davanti all’albero dell’allegria lo toccarono, ed ebbero subito voglia di saltare e stare con gli altri. Poi, espressero il desiderio di far tornare l’allegria a tutte le persone che nel mondo erano tristi. Da quel momento tutti si sentirono allegri. Così, Lilli e Luca, ritornarono a casa e le loro mamme felici li abbracciarono. Questa felicità spero che sia arrivata anche a voi! Delia Clicca sulla macchina fotografica
Utilizziamo il Computer... ... anche a letto Disegnamo, coloriamo, dipingiamo: "disegni e cartelloni" Ritagliamo, incolliamo e creiamo con il cartoncino Manipoliamo il gesso
L'insalata di favole Storie fantasiose
La corsa delle rane Storie fantasiose