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LA PRESA IN CARICO NEI SERVIZI DELLE DIPENDENZE . Claudio Leonardi U.O.C. Prevenzione e Cura Tossicodipendenze ed Alcolismo Ser.T. D/11 ASL RMC. Reparto Farmacodipendenza, Tossicodipendenza e Doping Dipartimento del farmaco Istituto Superiore di Sanità.
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LA PRESA IN CARICO NEI SERVIZI DELLE DIPENDENZE Claudio Leonardi U.O.C. Prevenzione e Cura Tossicodipendenze ed Alcolismo Ser.T. D/11 ASL RMC Reparto Farmacodipendenza, Tossicodipendenza e Doping Dipartimento del farmaco Istituto Superiore di Sanità
FINALITÀ GENERALI DEL TRATTAMENTO □ Eliminare i sintomi dell’astinenza □ Ridurre il rischio di contrarre malattie □ Rendere possibile il trattamento delle patologie correlate, comprese quelle psichiatriche □ Ridurre il rischio di overdose □ Ridurre i comportamenti a rischio □ Ridurre i comportamenti illegali □ Rendere possibile l’attività lavorativa
IL SER.T. E’ □Struttura aggregata ad elevata integrazione socio-sanitaria □Struttura a carattere aziendale, provinciale, interdistrettuale □Struttura a prevalente attività territoriale
MISSION □ □ Accoglienza Counselling Osservazione Diagnosi Trattamento Sensibilizzazione Formazione Evidenze scientifiche Pratiche condivise Procedure Linee guida Direttive □ □ □ □ □ □ □ □ □ □
PROCEDURE DELLA PRESA IN CARICO • L’informazione • L’analisi della domanda • L’orientamento • La pianificazione della presa in carico
Front Office Assistente Sociale Medico Infermiera Micro Equipe Equipe completa Psicologo Psichiatra Domanda Utente 1°coll. valutazione pertinenza 1° Equipe completa Agenda 1° colloquio valutazione medica Somministrazione farmaci Valutazione ipotesi di programma Invio altro Servizio CARTELLA CLINICA Carico Abbandono 2° colloquio approfondimento Approfondimento diagnostico 2° colloquio verifica terapia Colloquio Psicologo o Psichiatra 2° Equipe completa Proseguimento terapia ed accertamenti Carico Abbandono FLOW CHART - Procedura Presa in Carico
TEAMWORK “…..ogni cosa è fatta in modo collaborativo, come del resto ovunque oggi, nel mondo dell’alta tecnologia. Non ci sono geni solitari, da nessuna parte. Perfino Thomas Edison era un “knowledge manager” Noi abbiamo a che fare con un capitale umano; le idee non scaturiscono dalla testa di un solitario, ma dalla collaborazione in senso profondo...” .