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Relazione Annuale attività 2012

Relazione Annuale attività 2012. PRESIDENTE Ciro Nappo AMMINISTRAZIONE Giuseppe Moscovio R.L.S.T. Nunzio Squitieri Aniello Ranieri Carmen De Stefano. Servizio R.L.S.T. – Napoli “L’Associazione nasce a supporto delle imprese e dei lavoratori”

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Relazione Annuale attività 2012

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Presentation Transcript


  1. Relazione Annuale attività 2012

  2. PRESIDENTE Ciro Nappo AMMINISTRAZIONE Giuseppe Moscovio R.L.S.T. Nunzio Squitieri Aniello Ranieri Carmen De Stefano

  3. Servizio R.L.S.T. – Napoli “L’Associazione nasce a supporto delle imprese e dei lavoratori” Il Nostro scopo è la prevenzione non piangere la tragedia! Le norme di sicurezza nei cantieri devono essere una cultura di vita non un optional !

  4. L’A.S.L.E.C. si propone a favorire e rafforzare la tutela, nell’ambito dei cantieri edili privi di RLS “ Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza” la sicurezza e la salute dei lavoratori del settore edile sia in cantiere, attraverso la strutturazione di un sistema di sicurezza presente sul posto di lavoro stabile e organizzato, per il settore edile della provincia di Napoli al fine di attivare, anche, un sistema capillare ed efficace in termini di informazione e divulgazione delle esistenti disposizioni di legge in materia di sicurezza e fornire ai lavoratori, preposti, ed alle imprese del settore certezze operative e punti di riferimento validi per garantire la piena ed efficace applicazione del Testo Unico D.Lgs. del 9 aprile 2008 n. 81 art. 47, 48 e 50.

  5. Missione, attribuzione e compiti L’ Associazione è chiamata ad operare affinché, tutte le imprese edili , nelle aree di competenza, che non dispongono in proprio della figura di RLS, facciano richiesta di attribuzione di un RLST obbligatorio in materia di prevenzione e sicurezza.

  6. I RLST di Napoli rivolgono un caloroso saluto a tutti coloro che ci hanno offerto il loro contributo in questo primo anno e mezzo di vita della nostra Associazione . Gli RLST sono ormai una realtà, che le tante difficoltà iniziali si stanno risolvendo sul piano operativo e che le continue proposte fatte dai vari territori, hanno trovato l’attenzione da parte degli Enti Bilaterali che non hanno mai cessato di sollecitare proposte e osservazioni.

  7. In questo contesto vogliamo illustrare la nostra esperienza di RLST dando il nostro contributo in materia di sicurezza tendente ad ottimizzare e ad omogeneizzare la parte operativa e normativa di tutte le rappresentanze dei lavoratori. Va sottolineato che l’ottimale funzionamento dipende da tanti fattori, da tante cose che debbono operare in un certo modo, e da tanti soggetti che debbono attivarsi e fare la parte loro competente. Nell’ Assemblea Nazionale RLST di Sirmione, dove siamo stati presenti, è stata ribadita da tutti, la difficoltà del nostro settore dovuta alla difficile situazione economica del nostro paese e ancora oggi il dato Nazionale del settore è caratterizzato da un trend negativo con la perdita di migliaia posti di lavoro.

  8. Il dato complessivo nella nostra Provincia al contrario evidenzia un settore in piena attività, anche se a macchia di leopardo. Il pericolo di incidenti sul lavoro, per la natura delle lavorazioni, oggi è ancora più presente per l’utilizzo di materiali particolari, per le nuove tecniche realizzative che si stanno sperimentando, per i diffusi puntellamenti di strutture pericolanti nei centri storici, per i ritmi di lavoro elevati e per il pericolo sempre presente di scosse di terremoto di assestamento che rendono problematiche le vie di fuga tra tanti manufatti pericolanti.

  9. Da questa iniziale analisi si comprende quanto sia importante la prevenzione, la formazione, la sicurezza nei cantieri ed il costante sforzo per migliorare ed accrescere sempre di più la cultura sulla sicurezza. Il conseguimento di quest’ultimo obiettivo è faticosissimo soprattutto per le dimensioni del tessuto imprenditoriale in cui il 90% delle imprese del nostro territorio Provinciale conta mediamente meno di 5 lavoratori assunti. Molte sono piccole imprese, con una struttura imprenditoriale prettamente artigianale ed entrare nel cantiere per parlare di prevenzione è stato già un bel passo in avanti, ma non basta. Occorre continuare nell’impegno consapevoli che la sfida è un insieme di battaglie da vincere e che non si riuscirà mai a vincere la guerra perché la prevenzione non ha una fine, è sempre da perseguire.

  10. Abbiamo accennato alla media dei lavoratori assunti, e volutamente abbiamo usato la parola “assunti” perché non possiamo non registrare l’utilizzo di manodopera parzialmente o totalmente irregolare, contratti di lavoro atipici, presenza costante di lavoratori con partita IVA, distaccati da altre imprese , etc. Insomma, oggi il cantiere è frequentato da tanti soggetti che pregiudicano l’efficacia dell’attività dei RLST, faticosamente messa a punto in anni di formazione ed esperienze nel campo, per carenze della normativa. Dai dati occupazionali resi pubblici da più fonti istituzionali risulta un notevole incremento di lavoro nero che le parti Sociali e le Istituzioni dovranno necessariamente fronteggiare per tentare di contenere il fenomeno. Noi faremo la nostra parte anche se, dovendo concordare la visita di consultazione con l’impresa, sarà molto difficile trovare lavoratori in nero nei cantieri da visitare.

  11. In sintesi, dai nostri dati, abbiamo ad oggi un importante numero di imprese che richiede la nostra visita rispettando la normativa vigente che puntualizza, “l’impresa che non ha un RLS interno, eletto dai suoi lavoratori, deve richiedere la copertura del ruolo agli RLST”. Nel 2011 le parti Sociali territoriali, hanno attivato i RLST nella nostra Provincia e, dopo mesi di formazione la cui organizzazione fu affidata al CPT di Napoli e al CFME, fu concordato con l’Acen e con la Cassa Edile di Napoli il regolamento operativointerno.

  12. Non meno importante della formazione accennata è stata la preziosa esperienza di stage direttamente in cantiere cercando di mettere a frutto quanto teoricamente assimilato. Senza fare della retorica affermiamo che la partecipazione e la convinzione delle Parti Sociali è stata determinante per il risultato raggiunto fino ad oggi. Prima di iniziare le visite di consultazione in cantiere fu organizzata una campagna informativa sulla sicurezza e sul nostro ruolo nei posti di lavoro. I frutti di questa operazione mediatica sono stati poi raccolti nel tempo.

  13. In questo primo periodo di attività fu predisposto un verbale tipo di visita, che doveva rendere tracciabile il nostro lavoro. Questo è stato il primissimo impegno per partire in condizioni ottimali. Altro punto fondamentale è stato l’ottimo rapporto con gli organi di vigilanza. Naturalmente non si poteva operare senza un sereno rispetto dei ruoli, ci potevano essere dei malintesi, dei fraintendimenti. In effetti qualcuno inizialmente ha ipotizzato la nostra presenza come possibili bracci armati degli Organi Ispettivi, una sorta di spioni. Se così fosse stato avremmo male interpretato il nostro ruolo e avremmo perso il rispetto delle imprese, quale parte importante della filiera sulla sicurezza che devono vedere e vedono nel nostro lavoro un ruolo di pura prevenzione.

  14. Con faticosa pazienza e con professionalità siamo riusciti a conquistare questo ruolo giorno per giorno. All’inizio del nostro lavoro qualcuno non voleva che i RLST avessero un rapporto con il datore di lavoro. Anche in questo caso sottolineammo che la sicurezza del cantiere non poteva prescindere dal coinvolgimento della impresa stessa poiché il cantiere deve essere messo in sicurezza dal datore di lavoro. Se questo oggi è ovvio agli inizi costituiva invece un problema successivamente risolto con la convinzione di tutti che la prevenzione e la sicurezza era e resta una necessità imprescindibile del settore: imprese, lavoratori, Parti Sociali, Istituzioni. Appena attivati abbiamo intrapreso un lungo percorso formativo durato mesi. Fondamentale riteniamo è stata la partecipazione al corso di 120 ore presso la scuola Edile di Napoli. La partecipazione a tutta questa attività formativa è stata fondamentale per avviare in maniera ottimale la nostra attività oltre per che stabilire un primo contatto con gli operatori del settore.

  15. Per la seconda fase della nostra formazione sono stati coinvolti gli organi di vigilanza e gli ordini professionali poiché i RLST oltre a dare certezza del ruolo devono dare anche e soprattutto certezza di conoscenze e professionalità. Quando si è davanti ai lavoratori, ai preposti, alle stesse imprese, occorre saper dare risposte ad ogni loro richiesta di chiarimento e se non si ha la perfetta conoscenza della materia in oggetto si rischiano brutte figure e si perde credibilità e fiducia delle persone che si rappresentano. Per non correre questi rischi è necessario un costante aggiornamento assicurato dai docenti impegnati nell’attività formativa della scuola edile, dai tecnici del CPT ed esperti esterni con i quali il rapporto è costante. Nella nostra relazione abbiamo messo in risalto l’importanza di uno stretto rapporto tra i RLST e tutti i soggetti impegnati nella prevenzione degli infortuni.

  16. Per raggiungere risultati ancora più soddisfacenti abbiamo da sempre esaltato il rapporto sinergico con gli Enti Bilaterali per permettere una più radicale copertura del territorio mettendo in pratica le linee operative che le Organizzazioni Sindacali Nazionali hanno da sempre auspicato e cioè una stretta sinergia tra RLST, Cassa Edile, CPT e Scuola Edile. Non ci siamo inventati nulla, un RLST deve fare solo prevenzione, fare altro, con forzature innaturali, significa sminuire il nostro ruolo, deludendo i lavoratori che hanno riposto su di noi la fiducia sul controllo della sicurezza nei cantieri per la tutela e la salvaguardia della propria incolumità. Nei nostri incontri con gli operai, avvertiamo ogni giorno questa preoccupazione, vogliono essere tranquillizzati, vogliono essere informati. La figura dei RLST viene giustamente vista come una conquista Sindacale e, come tale, deve essere difesa da ogni azione tendente a diminuirne il valore.

  17. E’ sconfortante sapere che in alcune realtà territoriali si è persa questa grande occasione scambiando un ruolo così importante per i lavoratori con qualcosa di ibrido che sta creando attriti con la parte datoriale e pregiudica la stabilità dei RLST. Stentiamo a credere che tutto ciò possa accadere ignorando il contratto, la legge, i regolamenti, per fortuna la stragrande maggioranza dei territori opera bene, avendo come obiettivo la tutela della salute e la sicurezza dei lavoratori nei cantieri. Nel settore edile l’esigenza di avere come obiettivo il miglioramento della cultura della sicurezza è più presente che in altri settori, a causa della polverizzazione dei cantieri, della natura stessa del settore frammentato in tante micro-imprese e per la pericolosità delle lavorazioni costantemente esposte al rischio.

  18. Un altro obbiettivo è arrivare anche nei piccoli cantieri, nei piccoli centri , con un lavoro sinergico tra le figure preposte per fare prevenzione e sicurezza, esperienza questa che stiamo facendo pur con molte difficoltà, Con i RLST le Organizzazioni Sindacali hanno ottenuto un eccezionale risultato, quello cioè di avere operatori della sicurezza nei cantieri per fare prevenzione e informazione a favore dei lavoratori e hanno il dovere di potenziare e omogeneizzare le attività di tutti i RLST, applicando per tutti lo stesso regolamento, le stesse regole operative ed attivando i coordinamenti Regionali. In termini di quantità, i risultati si sono evidenziati già dall’inizio dell’attività. Ad oggi con aggiornamento al 30 Novembre 2012, i numeri sono di circa 500 visite effettuate in cantiere delle quali un 10% richieste dalle imprese. Parliamo di visite richieste poiché la nostra attività non si limita solo a queste, ma spesso tentiamo anche la visita a vista, quando le circostanze lo richiedono e le imprese lo permettono, saltando di fatto l’approccio documentale iniziale.

  19. La nostra attività in questo anno si è sostanziata nella verifica di : • - FORMAZIONE DEI LAVORATORI • - FORNITURA, CONDIZIONI E UTILIZZO DEI DPI • - CONDIZIONI DELLE OPERE PROVVISIONALI • (ponteggi, puntellamenti, macchine e logistica da cantiere) • - DOCUMENTAZIONE PREVISTA DALLA NORMATIVA VIGENTE Entrando nello specifico, per quanto riguarda la formazione, sia di base sulla sicurezza dei lavoratori, sia per le formazioni tecniche come ad esempio ponteggiatori, operatori macchine, ecc. abbiamo iscritto circa 50 operai ai vari corsi gratuiti forniti dal CFME di Napoli. Per quanto riguarda i ponteggi, i dati all’inizio dell’attività evidenziavano circa il 30% montati e tenuti correttamente, mentre per il 70% erano improvvisati. Questo dato è andato migliorando ma non ci illudiamo poiché non è stata raggiunta una significativa percentuale di correttezza nell’utilizzo e montaggio. Sulla consultazione della documentazione riscontriamo ancora superficialità e disattenzione nei contenuti dei POS soprattutto dalle imprese organizzativamente non autosufficienti.

  20. In conclusione, c’è un significativo miglioramento sul piano della sicurezza in cantiere, poiché nelle visite successive effettuate alle stesse imprese in cantieri diversi riscontriamo una maggiore crescente attenzione rispetto all’applicazione delle norme. Dei passi in avanti ci sono stati ma non basta, riteniamo fondamentale che si continui ad investire sulla sicurezza per far si che la conoscenza e la consapevolezza possano far accrescere l’approccio culturale nei confronti della prevenzione. Tale opportunità è senz’altro di estrema importanza poiché consente un primo contatto con i lavoratori che successivamente entrano in relazione con i RLST direttamente nel cantiere dove operano. Dobbiamo continuare a tenere alta la guardia in modo che il momento di grave difficoltà del settore non sia motivo di calo di attenzione del rispetto della normativa sulla sicurezza, e non costituisca fonte di risparmio economico.

  21. In ultimo possiamo dire che la nostra è una vera e propria missione che ha come unico obbiettivo la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori che rappresentiamo, siamo convinti che solo con una maggiore azione sinergica tra tutti i soggetti interessati possono essere raggiunti risultati migliori in termini di prevenzione e di calo di infortuni nei luoghi di lavoro. L’ A.S.L.E.C.

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