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Presentazione. POLITICA DI COESIONE EUROPEA 2007-2013. Sviluppo sostenibile Si divide in due obiettivi : - competitività per la crescita e l’occupazione - una maggiore coesione per la crescità e l’occupazione
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Presentazione POLITICA DI COESIONE EUROPEA 2007-2013
Sviluppo sostenibile Si divide in due obiettivi : - competitività per la crescita e l’occupazione - una maggiore coesione per la crescità e l’occupazione Conservazione e gestione delle risorse naturali (agricoltura, misure di sostegno al mercato e regimi di sostegno diretto) Dare concretezza alla cittadinanzaeuropea (far si che la cittadinanza europea diventi effettiva) L’Unione Europea quale partner globale (ruolo dell’UE nel mondo, politica estera) QUATTRO PRIORITÁ POLITICHE Prospettive finanziarie dell’Unione Europea 2007-2013
La popolazione dell'Unione passa da 380 a 454 milioni (EU 25), e a 485 milioni (UE 27). Il PIL per abitante scende : - 12,5 % UE 25, - 18 % UE 27. La popolazione "obiettivo 1" passa da 84 milioni a 123 milioni di abitanti. CONSIDERAZIONI SULL'AMPLIAMENTO Terzo rapporto sulla coesione
Le differenze di sviluppo tra regioni raddoppiano (la media dell'obiettivo 1 attuale è 65, la media dei nuovi SM è 46). Il tasso di occupazione dei 15 SM è passato da 60 a 64 tra 1996 e 2002, mentre il tasso di occupazione dei nuovi SM è 56 nel 2002 (era 59 nel 1999). Il 18% dello spazio europeo concentra la metà della ricchezza e ¾ della ricerca. CONSIDERAZIONI SULL'AMPLIAMENTO Terzo rapporto sulla coesione
La nuova struttura normativa proposta Decisione unanime del Consiglio, parere conforme del PE FESR, FSE: procedura di codecisione; Fondo di coesione: consultazione Regolamento generale sul FESR, il FSE e il Fondo di coesione Regolamenti • Regolamento FESR • Regolamento FSE • Regolamento Fondo di coesione • Regolamento che istituisce un gruppo europeo di cooperazione transfrontaliera (GECT) Un regolamento della Commissione Informazione, pubblicità, controllofinanziario e rettifiche finanziarie Novità: il regolamento generale si applica al Fondo di coesione; un nuovo Fondo disviluppo rurale esterno alla politica di coesione; un regolamento della Commissioneinvece di cinque regolamenti specifici; norme di ammissibilità semplificate e integratenel regolamento generale e nei regolamenti sui Fondi.
Un’impostazione più strategica Adozione di un documento strategico globale per la politica di coesione ad opera del Consiglio con il parere del Parlamento europeo prima dell’inizio del nuovo periodo di programmazione: definire chiare priorità per gli Stati membri e le Regioni. Un chiaro nesso tra la politica di coesione e le strategie di Lisbona e Göteborg, una maggiore coerenza con i Grandi orientamenti di politica economica e la Strategia europea per l’Occupazione. Relazione annuale della Commissione alle istituzioni dell’UE per valutare i progressi degli Stati membri con verifica da parte del Consiglio. Regolamenti Art. 23-30 del Reg.generale
Orientamenti strategici della Comunità per la coesione proposti dalla Commissione, adottati dal Consigliocon parere conforme del Parlamento europeo. 1 Quadro di riferimento strategico nazionale proposto dai singoli Stati membri in applicazione del principio del partenariato; rispecchia gli orientamenti dell‘Unione, definisce una strategia nazionale e la relativa programmazione; soggetto a decisione finale della Commissione. 2 Programmi operativi un programma per Fondo e Stato membro o regione, definizione delle priorità, gestione e fonti finanziarie; proposti dai singoli Stati membri o regioni; soggetti a decisione finale della Commissione. 3 Gestione dei programmi e selezione dei progetti ad opera degli Stati membri e delle regioni; principio della “gestione condivisa” = concertazione con la Commissione 4 Follow-up strategico e dibattito annuale in occasione del Consiglio europeo di primavera, basato suuna relazione annuale della Commissione degli Stati membri. 5 Orientamenti strategici, programmazione e follow-up Regolamenti Art. 23-29 del Reg.generale
I principi guida della riforma Concentrazione: un’impostazione più strategica che consolida le priorità dell’Unione sia a livello geografico (80% circa del finanziamento destinato alle regioni meno sviluppate), sia dal punto di vista tematico (strategia incentrata sugli obiettivi di Lisbona e Göteborg). Semplificazione: riduzione del numero di regolamenti; meno obiettivi – meno Fondi; programmazione; soppressione della suddivisione in zone, programmi sostenuti da un unico Fondo; una gestione finanziaria più flessibile; proporzionalità in materia di controllo, valutazione e monitoraggio; ammissibilità delle spese. Decentramento: ruolo più incisivo delle regioni e dei soggetti locali. Regolamenti
Mantenimento dei principi chiavedella politica (1) Regolamenti Complementarità, coerenza e conformità: gli interventi sono complementari alle priorità nazionali, regionali, locali e comunitarie; sono coerenti con il quadro strategico e conformi al trattato. La programmazione pluriennale garantisce la continuità. Partenariato: riguarda gli aspetti operativi e strategici della politica e implica la partecipazione delle autorità regionali e degli enti locali, nonché delle parti economiche e sociali e della società civile, delle organizzazioni per la tutela dell’ambiente e le pari opportunità. Art. 8-10 del Reg.generale
Mantenimento dei principi chiavedella politica (2) Regolamenti Sussidiarietà e proporzionalità: gli interventi rispettano il sistema istituzionale dello Stato membro e la gestione è proporzionale al contributo comunitario per quanto riguarda il controllo, la valutazione e il monitoraggio. Gestione condivisa: gli Stati membri e la Commissione condividono la responsabilità del controllo finanziario. Addizionalità: i Fondi strutturali non possono sostituirsi alla spesa pubblica nazionale. Pari opportunità per donne e uomini: in tutte le fasi della gestione dei Fondi. Art. 11 - 14 Gen.Reg. Art. 11-14 del Reg.generale
Semplificazione Generale: 3 Obiettivi invece di 7, 3 Fondi invece di 5, programmi finanziati da un unico Fondo, nessuna ripartizione per zone al di fuori dell’Obiettivo “Convergenza”. Programmazione: 2 fasi invece di 3. Addizionalità da verificare soltanto nel caso dell’Obiettivo “Convergenza”. Gestione finanziaria a livello degli assi prioritari, che consente una maggiore flessibilità per adeguare i programmi. Ammissibilità delle spese in base a norme nazionali (con rare eccezioni). Sistema di controllo: proporzionale qualora il livello di cofinanziamento dell’UE sia inferiore al 33% o a 250 milioni di euro. Regolamenti Art. 8-13 e 73 del Reg. generale
Programmi e strumenti Criteri di ammissibilità Priorità Stanziamenti Obiettivo “Convergenza” 78,5% compreso un programma speciale per le regioni ultraperiferiche (264 mld di euro) Programmi regionalie nazionali FESR FSE • Innovazione • Ambiente/Prevenzione dei rischi • Accessibilità • Infrastrutture • Risorse umane • Capacità amministrativa 67,34% = 177,8 Mld di euro Regioni con un PILpro capite < 75% dellamedia dell’UE-25 8,38% = 22,14 Mld di euro Effetto statistico: regioni con un PIL pro capite < 75% dell’UE-15 e > 75% dell’UE-25 Fondo di coesione Stati membri con RNL pro capite < 90% della media dell’UE-25 • Trasporti (TEN) • Trasporti sostenibili • Ambiente • Energie rinnovabili 23,86% = 62,99 Mld di euro Obiettivo “Competitività regionale e Occupazione”17,2% (57,9 mld di euro) Programmi regionali (FESR) e programmi nazionali (FSE) Gli Stati membri propongono una lista di regioni (NUTS 1 oNUTS 2) • Innovazione • Ambiente/Prevenzione dei rischi • Accessibilità • Strategia europea per l’Occupazione 83,44% = 48,31 Mld di euro Sostegno transitorio per leregioni ammissibiliall’Ob. 1 nel periodo 2000-2006e non coperte dall’Obiettivo“Convergenza” 16,56% = 9,58 Mld di euro Obiettivo “Cooperazione territoriale europea” 3,94% (13,2 mld di euro) Programmi e retitransfrontalieri etransnazionali (FESR) Regioni frontalieree grandi aree dicooperazionetransnazionale • Innovazione • Ambiente/Prevenzione deii rischi • Accessibilità • Cultura, Istruzione 35,61% transfrontal. 12,12% SEPP 47,73% transnazion. 4,54% reti Regolamenti Politica di coesione 2007-2013 3 Obiettivi Bilancio: 336,1miliardi di euro (0,41% del PILdell’UE) Art. 3-7 e 15-18 del Reg.generale eProspettive finanziarie
Concentrazione geografica Regioni con PIL inferiore o prossimo alla soglia del 75% Media PIL pro capite 1999-2000-2001 Regolamenti < 75% nell’UE-25 Effetto statistico: < 75% nell’UE-15; > 75% nell’UE-25 “naturalmente” > 75%in virtù della crescitaregistrata Altre regioni Indice UE-25= 100 Art. 5-6 del Reg.generale Fonte: Eurostat
Convergenza Competitività regionalee Occupazione Cooperazione territorialeeuropea Politica di coesione 2007-2013 Divisa in miliardi di euro per Obiettivo (totale: 336,1 miliardi di euro) Regolamenti Frontiere esterne: 1,6 Cooperazionetransfrontaliera: 4,7 Cooperazionetransnazionale: 6,3 Sostegno transitorioper le regioni dell’Ob.1 nel 2000-2006 Reti: 0,6 9,58 Regioni non compresenell’Ob. Convergenza Regioni con un PIL < 75% 48,31 177,80 62,99 Programma speciale per le RUP: 1,1 22,14 Fondo di coesione Art. 15-18 del Reg.generale e prospettivefinanziarie Regioni penalizzate dall’effettostatistico
Convergenza e competitività regionale (1) Il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) finanzia nell’ambito degli Obiettivi Regolamenti “Convergenza”: ricerca e sviluppo tecnologico, innovazione e imprenditoria; società dell’informazione; ambiente; prevenzione dei rischi; turismo; reti di trasporto/TEN; reti energetiche ed energie rinnovabili; investimenti nel settore dell’istruzione e della sanità; aiuti diretti alle PMI. “Competitività regionale e Occupazione”: innovazione ed economia basata sulla conoscenza (RST, trasferimento di tecnologie, innovazione nelle PMI);ambiente e prevenzione dei rischi (riqualificazione di aree contaminate NATURA 2000; promozione dell’efficienza energetica ed energie rinnovabili);accesso ai servizi di trasporto e telecomunicazione di interesse economico generale al di fuori delle aree urbane. Art. 4-5 del Reg. FESR
Cooperazione territoriale europea Il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) finanzia nell’ambito di Regolamenti Attività transfrontaliere a carattere economico e sociale: imprenditoria e sviluppo delle PMI, turismo e cultura; tutela dell’ambiente; migliore accesso ai trasporti, ai servizi e alle reti di informazione e comunicazione, ai sistemi per l’erogazione dell’acqua e dell’elettricità; infrastrutture sociali e culturali in particolare nel settore dell’istruzione e della sanità. Cooperazione transnazionale, sviluppo territoriale integrato: gestione delle acque e delle coste, accessibilità, tecnologie avanzate nel campo dell’informazione e delle comunicazioni; sicurezza marittima; prevenzione dei rischi; RST e reti di sviluppo delle tecnologie, ecc. Creazione di reti e scambio di esperienze tra le autorità locali e regionali: programmi per la creazione di reti di cooperazione, studi, raccolta di dati, osservazione e analisi dell’andamento in materia di sviluppo all’interno dell’Unione (ricerche, raccolta di dati e analisi delle tendenze a livello comunitario). Art. 5 ERDF Reg. Art. 6 del Reg. FESR
Priorità all’occupazione Il Fondo sociale europeo (FSE) finanzia nell’ambito di “Convergenza” e “Competitività regionale e Occupazione”: potenziare l’adattabilità dei lavoratori e delle imprese; migliorare l’accesso all’occupazione e la partecipazione al mercato del lavoro;rafforzare l’inclusione sociale dei ceti più svantaggiati e lottare contro le forme di discriminazione;promuovere riforme nei settori dell’occupazione e dell’inclusione (patti, partenariati). “Competitività regionale e Occupazione”: ampliare e migliorare gli investimenti nel capitale umano (istruzione, formazione, studi post-laurea);rafforzare la capacità istituzionale e l’efficienza delle amministrazioni pubbliche e di altre organizzazioni (studi, formazione per coloro che operano nell’ambito dei Fondi strutturali). Art. 2 ESF Reg. Art. 3 del Reg. FSE
Documento COM (2005) 299 del 5 luglio 2005 Guida per gli stati membri nell’elaborazione dei propri programmi di riforma la nuova struttura di monitoraggio includerà la politica di coesione Programma comunitario di Lisbona (quello che può essere fatto a livello di UE) Linee guida integrate Linee guida integrate
Rafforzare la dimensione strategica della politica di coesione affinché le priorità comunitarie siano meglio integrate nei programmi di sviluppo nazionali e regionali Assicurare una maggiore trasposizione della politica di coesione sul campo: Dialogo rafforzato tra la Commissione, gli Stati membri e le regioni Suddivisione più chiara e maggiore decentramento delle responsabilità (es.: gestione e controllo finanziari, favorendo i partenariati pubblico-privati) Linee guida della strategia comunitaria: obiettivi Obiettivi
Fare dell’Europa e delle sue regioni un luogo più attraente per investire e lavorare Aumentare e migliorare le infrastrutture di trasporto Migliorare l’apporto ambientale alla crescita e all’occupazione Affrontare il problema dell’uso intensivo delle risorse energetiche tradizionali 2) Migliorare la conoscenza e l’innovazione al servizio della crescita Aumentare e migliorare gli investimenti in Ricerca e Sviluppo Tecnologico Favorire l’innovazione e lo spirito di impresa Promuovere la società dell’informazione per tutti Migliorare l’accesso al finanziamento Le nuove linee guida: contribuire alla strategia di Lisbona (1) Priorità
3) Maggiori posti di lavoro e di maggiore qualità Attirare e mantenere più lavoratori, modernizzare i sistemi di sicurezza sociale Migliorare l’adattabilità dei lavoratori e delle imprese, oltre che aumentare la flessibilità del mercato del lavoro Aumentare gli investimenti in risorse umane attraverso l’educazione e l’acquisizione di competenze 4)Coesione territoriale e cooperazione Contributo delle città alla crescita e all’occupazione Sostegno alla diversificazione economica delle zone rurali Cooperazione: transfrontaliera / transnazionale / interregionale Le nuove linee guida: contribuire alla strategia di Lisbona (2) Priorità
Luglio 2004: La Commissione ha adottato il pacchetto legislativo 2005: Accordo sulle prospettive finanziarie dell’Unione Europea Fine 2005: Decisione del Consiglio e del Parlamento Europeo sul pacchetto legislativo 2006: Orientamenti strategici dell’Unione Europea Documenti strategici nazionali Elaborazione, negoziato, adozione dei programmi operativi 1°gennaio 2007: Inizio dell'attuazione Il calendario previsto Le prossime tappe