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Simulazione e simulatori a supporto della programmazione comunale di Arnaldo Vecchietti

Simulazione e simulatori a supporto della programmazione comunale di Arnaldo Vecchietti. Brescia - 9 settembre 2011. Una città per contare Convegno Nazionale Unione Statistica Comuni Italiani Auditorium di Santa Giulia. Gestione delle politiche pubbliche. La simulazione:.

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Simulazione e simulatori a supporto della programmazione comunale di Arnaldo Vecchietti

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Presentation Transcript


  1. Simulazione e simulatori a supporto della programmazione comunalediArnaldo Vecchietti Brescia - 9 settembre 2011 Una città per contareConvegno Nazionale Unione Statistica Comuni ItalianiAuditorium di Santa Giulia

  2. Gestione delle politiche pubbliche La simulazione: • aiuta nella presa delle decisioni • favorisce la co-decisione • facilita la valutazione d’impatto delle politiche pubbliche

  3. Simulare il funzionamento del Sistema

  4. Simulare per gestire politiche pubbliche Politiche di sviluppo urbano Politiche gestionali Politiche assistenziali

  5. Politiche di sviluppo urbano Demografia e city management Ambiente e Salute Valore aggiunto territoriale

  6. Politiche gestionali Programmazione personale Programmazione obiettivi Sistemi Qualità e Sicurezza DSS Progettazione

  7. Politiche Assistenziali Dimensionamento strutture ricovero

  8. DSS Progettazione Supporto alla progettazione Supporto alla formazione

  9. Azioni future FP7 – ICT – 2011 -7 MOSIPS- Modeling and Simulation of the Impact of Public Policies on SMEs Obiettivo: sviluppare un sistema di simulazione per decisori locali che permetta la visualizzazione dinamica dei diversi impatti socio-economici delle politiche pubbliche. Ottobre 2011 – Ottobre 2013

  10. Gestire flussi e livelli flussi livelli

  11. Applicazione del simulatore demografico 1946 1951 1961 1971 1981 1991 2001 2007 2015 2021 2036 2057 - morti nati - immigrati emigrati te tn tm ti Gestione base dati = = - = Popolazione1 P0+ Saldo naturale Saldo migratorio rilevazione analisi traslazione scenarizzazione Gestione modello diagnosi Politiche pubbliche c a b Analisi di sensitività 1946 1951 1961 1971 1981 1991 2001 2007 2015 2021 2036 2057 valutazione ex post valutazione ex ante Monitoraggio

  12. Primi risultati sui contenuti della simulazione Il risultato simulato più evidente di quanto appena visto è che con l’aumento del tasso di natalità e attraverso interventi mirati di selezione dei flussi migratori si potrebbe assestare la popolazione su livelli pressoché invariati nel periodo. L’effetto positivo di crescita della componente giovanile, oltre a ridurre ulteriormente il tasso di senilizzazione potrebbe dare origine a condizioni demografiche favorevoli per l’economia a partire dagli anni quaranta, quando arriveranno sul mercato del lavoro le generazioni nate negli anni 10 e 20.

  13. Rappresentatività delle variabili - sintassi Le variabili livello rappresentano lo stato puntuale del sistema. Le variabili flussocontengono le indicazioni per cambiare lo stato di queste ultime. Le variabili ausiliarie rappresentano le costanti e i parametri che condizionano il comportamento dei flussi la distinzione tra i concetti di variabile flusso e variabile livello è funzionale alla rappresentazione dell’inerzia con cui i sistemi evolvono nel tempo. L’utilizzo dei termini livello e flusso, infatti, si basa sulla metafora del contenitore di liquido e della valvola, o rubinetto, che riempie e svuota il contenitore stesso.

  14. Per decidere in modo efficace dobbiamo: capire, modellizzare, simulare. 1 Capire la struttura del sistema/problema ( cicli causali); 2 Modellizzare ( diagramma dei flussi); 3 Simulare il funzionamento del sistema (sistema di equazioni). processo

  15. Capire la struttura del sistema/problema. Comprendere le cause strutturali che provocano il comportamento del sistema/problema

  16. Modellizzare. Tradurre i cicli causali in modo da facilitare la scrittura delle equazioni per il computer

  17. Simulare il funzionamento del sistema. Scrivere le equazioni del sistema

  18. Le variabili di un sistema si influenzano tra di loro • Le variabili si influenzano reciprocamente generando nel tempo circuiti a retroazione di informazioneche mettono assieme: • Variabili di stato del sistema; • Informazioni; • Variabili che a seguito delle informazioni retro-agiscono sulle variabili di stato; • Cambiamento di stato del sistema.

  19. Il feedback

  20. Feedback negativo fraforza e posizione(un solo stato di equilibrio) Feedback positivo fraforza e posizione(più stati di equilibrio) equilibrio instabile Tipi di feedback

  21. In un Sistema, alcune variabili ne influenzano altre trasformando le informazioni in azioni di cambiamento dello stato del sistema Il Sistema è il frutto dei circuiti con retroazione di informazione, attivati nel tempo

  22. Processo realizzativo dei modelli dinamici della realtà. • 1- Sviluppo di una mappa di alto livello che individui i punti “simulabili”; • 2- Definizione del tipo di variabili (accumuli, flussi, convertitori) e costruzione diagrammi S&F; • 3- Raccolta di dati storici significativi; • 4- Sviluppo del modello di simulazione; • 5- Simulazione nel tempo e ricerca degli stati stabili; • 6- Analisi e Riproduzione evoluzioni su casi noti; • 7- Validazione del modello; • 8- Analisi di sensitività; • 9- Sviluppo e verifica ipotesi di politiche di controllo; • 10- Sviluppo e verifica strategie di controllo;.

  23. Processo realizzativo degli scenari. • 1- Ipotesi e sviluppo di condizioni esterne (scenari) legate al modello; • 2- Identificazione fattori di cambiamento, di incertezza e di tempistiche che hanno forte impatto sulle politiche e strategie modellate; • 3- Preparazione scenari limite best-worst; • 4- Simulazione andamenti nei diversi scenari preparati; • 5- Verifica e discussione andamento del modello nei casi a cui è stato sottoposto.

  24. Simulatore Dinamico delle Cessazioni dal Servizio (SDCS) struttura personale in servizio costo del personale situazione nei CDR

  25. . personale in servizio pensionamenti assunzioni produttività spesa personale spesa per minori spese per assunzioni pensionamenti Il Simulatore mette in relazione: età anagrafica, consistenza e spesa del personale per simulare l’uscita dal sistema del singolo dipendente. Viene simulata ( a parità di condizioni organizzative e tecnologiche) la produttività accessoria da generare per coprire le cessazioni non ripristinate a causa del vincolo di turn-over in essere.

  26. La previsione tendenziale a legislazione costante è stata simulata, in questo esempio, applicando le condizioni in essere al 31.3.2009. Il personale assunto viene allocato ad un unico CDR virtuale. La spesa viene calcolata considerando come costo entrante quello medio a valori costanti. Operando in questo modo si rileva che la dotazione di personale comunale di fine periodo si riduce a poco più di un terzo di quella attuale mentre la spesa si dimezza. A compiti e risultati invariati, la produttività di fine periodo, per mantenere il livello di efficienza relativa in essere nel sistema, deve aumentare di circa il 93%.

  27. In assenza del dato relativo all’anzianità di servizio si è prodotto lo scenario base dove il pensionamento considerato è quello di vecchiaia a 65 anni anagrafici. In questo quadro non vengono aggiunte le assunzioni rese possibili rispettando il vincolo del 20%. L’arco temporale considerato permette all’ultimo assunto dell’anno di partenza di raggiungere un’anzianità di servizio di almeno 40 anni. La stima dei pensionamenti basata sulla vecchiaia lascia aperta l’incognita relativa all’anzianità che in molti casi potrebbe essere raggiunta precedentemente, determinando quindi l’anticipazione dell’effettivo pensionamento

  28. La variabilità del ciclo di turn-over viene simulata alle medesime condizioni (restrizione delle assunzioni) previste per il quinquennio 2009-2013, attualizzate all’ultimo anno del quinquennio precedente (2008).

  29. Il periodo di maggiore criticità tra l’uscita di risorse e il loro ripristino avverrà tra il 2011 e il 2020. E’ nella seconda metà di questo decennio che l’effetto demografico interno e l’impatto delle regole sul turn over massimizzeranno il loro effetto congiunto.

  30. Con le regole attualmente in vigore sono ammesse assunzioni: nel 2009 pari al 10% delle cessazioni del 2008, nel 2010 pari al 20%, lo stesso per il 2011, mentre per il 2012 la percentuale passa al 50% e il 2013 al 100%. In un quinquennio vengono quindi ripristinati i 2/5 delle risorse umane cessate nell’anno finale del quinquennio precedente. Fino al 2035 ( a parità di condizioni) si realizzerebbero le condizioni di massima discordanza tra le risorse cessate e quelle ripristinabili. La situazione tende a stabilizzarsi nella parte finale del periodo considerato.

  31. L’elevata età media dei dipendenti e la relativa compattezza delle coorti centrali evidenzia che nel prossimo decennio l’impatto delle cessazioni sarà critico per le condizioni operative dei servizi. La struttura per età dell’organico evidenzia la preponderanza dei nati dal 1955 al 1965.

  32. Il comparto dirigenziale è massicciamente concentrato attorno alla data centrale di presunto pensionamento del 2015

  33. potranno cessare tra i 100 e i 180 dipendenti/anno. Per quanto riguarda i servizi citati le uscite potrebbero venire ripristinate solo a condizione che a partire dal 2010 venisse predisposto un piano delle assunzioni per il mantenimento dei livelli attuali di servizio. Diversamente le regole in vigore non ammetteranno assunzioni sufficienti a ripristinare le dotazioni di personale specifico ( maestre di scuola materna ed educatrici). Mentre un terzo circa dei Dirigenti in servizio arriveranno al pensionamento attorno al 2015 le posizioni organizzative saranno interessate dal fenomeno in modo più articolato. Il maggior impatto da pensionamenti nei prossimi dieci anni interesserà: le Scuole materne, i Nidi, la Polizia municipale, l’Istruzione e i Servizi demografici. In particolare dal 2015 al 2020 ( salvo effetto anticipato da anzianità di servizio)

  34. facsimile

  35. Demografia e Politica Economica Locale Il simulatore permette di evidenziare il risultato di incrementi o decrementi della natalità e dell’attrattività del sistema locale considerato. In questo modo si possono sia prevedere i risultati nel futuro di cambiamenti odierni che, all’opposto, dimensionare a ritroso i risultati da conseguire nelle fasi di implementazione della politica demografica locale. Pertanto, la demografia assume, un ruolo fondamentale nel processo di presa delle decisioni della comunità urbana, rappresentandone una obiettiva componente strutturale da monitorare in corso d’opera di tutte le politiche pubbliche territoriali. Basta infatti, aggiungere ad ogni piano pluriennale pubblico un riferimento quantitativo che giustifichi l’azione intrapresa in termini di risultato quantitativo sulla popolazione, per avere a disposizione una proxy incontrovertibile di risultato.

  36. Flussi e Livelli Agendo sui cursori ( tasso di natalità di autoctoni/stranieri e attrattività nei confronti di elementi nazionali o stranieri) si individuano immediatamente i risultati nel tempo. Le dimensioni osservate sono sia di tipo demografico che socio-economico.

  37. Demografia e city management La demografia, grazie alla estrapolazione dei dati e alla costruzione di scenari futuri di riferimento, permette di ridurre l’incertezza, di dimensionare i costi fissi e quelli variabili sostenibili sia da un’organizzazione che da un territorio. La demografia fornisce strumenti fondamentali per la comprensione di cosa avviene in un territorio (PIL compreso), quando e, probabilmente, anche perché avviene. Non tener conto della demografia è per chi si occupa di territori un errore grave. Scenari che non mirano, deterministicamente, alla previsione del preciso dimensionamento della popolazione nel tempo ma all’individuazione di un punto di riferimento di massima. Punto al quale riferirsi per tracciare una rotta in termini di strategie di contrasto o rinforzo di problemi e/o soluzioni.

  38. Struttura sistemica del modello Equazione del sistema

  39. Cicli di retroazione la variazione in un senso di una variabile porta, attraverso catene di tipo causa-effetto ad ulteriori variazioni nella stessa direzione o in direzione opposta.

  40. Sub modello STRANIERI

  41. Sub modello AUTOCTONI

  42. Flussi e livelli

  43. La popolazione residente è aumentata in modo costante dalla fine della guerra, raggiungendo il massimo nel 1976 (271.444 abitanti). Da quel momento risulta abbastanza stabile, attorno ai 260.000 abitanti. Dividendo demografico

  44. Il dividendo demografico Il dividendo demografico rappresenta l’effetto cumulato della riduzione dei costi legati al mantenimento del gruppo demografico dei giovani e i benefici derivanti dalle nascite dei periodi precedenti . Esauritosi l’effetto del “dividendo demografico”, la dinamica dello sviluppo locale ha cominciato ad essere sostenuta dal movimento migratorio. Movimento che ha riprodotto flussi in entrata omogenei con quelli degli anni 50/60 ma, nel contempo, ha aumentato significativamente quelli in uscita, determinando la centralità dei fattori attrattivi della città.

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