150 likes | 309 Views
I Centri Antiviolenza metodologia di intervento a sostegno delle donne vittime di violenza di genere. Avv. Luigia Barone Responsabile del Centro Solidea “Maree” per donne in difficoltà “Differenza Donna Ong”. I Centri antiviolenza: luogo di contrasto al fenomeno della violenza sulle donne.
E N D
I Centri Antiviolenzametodologia di intervento a sostegno delle donne vittime di violenza di genere Avv. Luigia Barone Responsabile del Centro Solidea “Maree” per donne in difficoltà “Differenza Donna Ong”
I Centri antiviolenza: luogo di contrasto al fenomeno della violenza sulle donne • Nascono dall’elaborazione femminista degli anni ’70, che ritiene tale fenomeno di carattere sociale e culturale e non una “questione di sicurezza”. • In questi luoghi, la violenza di genere e le teorie che ne sono scaturite si sono fatte pratica, e ne sono scaturiti strumenti di contrasto alla violenza che non passa esclusivamente attraverso la protezione delle donne che ne sono vittime ma anche e soprattutto attraverso un’opera di sensibilizzazione e prevenzione capillare presso gli organi istituzionali (forze dell’ordine, operatori sociali, medici…) e nelle scuole.
I Centri antiviolenza in Italia • Ai primi degli anni ’90 risalgono i primi Centri italiani: Firenze, Bologna, Modena, Roma, Merano e Milano. Ad oggi in Italia sono presenti circa100 Associazioni che gestiscono Centri Antiviolenza.
Differenza Donna Ong 1989 nasce l’Associazione di volontariato Differenza Donna, con l’obiettivo di “far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro”. Attualmente l’Associazione gestisce: - Centro SOLIDEA di accoglienza per donne vittime di violenza della provincia di Roma, nato nel 1992 - Centro Antiviolenza del Comune di Roma, nato nel 1997 • Centro SOLIDEA “Maree” per donne in difficoltà, nato nel 2000 • Centro per donne vittime di tratta e prostituzione coatta, nato nel 2005 • Centro Antiviolenza SOLIDEA “Le Lune” di Guidonia, nato nel 2009
SERVIZI OFFERTI DAI CENTRI ANTIVIOLENZA DI DIFFERENZA DONNA • ascolto telefonico 24h24, 365 giorni l’anno • consulenza/assistenza legale • assistenza sociale, psicologica, intermediazione culturale • lavoro di rete con i servizi territoriali e con le istituzioni • orientamento al lavoro • ospitalità nelle situazioni a maggiore rischio per le donne sole o con bambini
INVIO • ISTITUZIONALE: FORZE DELL’ORDINE SERVIZI SOCIALI OSPEDALI • CALL CENTER 060606 – 1522 • ALTRI CENTRI ANTIVIOLENZA • RETE AMICALE/FAMILIARE
PRIMO CONTATTO • SOLITAMENTE IL PRIMO CONTATTO E’ TELEFONICO, E’ INDISPENSABILE CHE LE DONNE CONTATTINO I CENTRI PERSONALMENTE PUNTANDO SULL’AUTODETERMINAZIONE DELLA DONNA • NEL CORSO DELLA PRIMA TELEFONATA LE OPERATRICI: • FORNISCONO ASCOLTO, LEGGENDO DOMANDA E BISOGNO • VALUTANO IL LIVELLO DI PERICOLO/EMERGENZA DELLA SITUAZIONE • FORNISCONO INFORMAZIONI UTILI • FISSANO IL PRIMO COLLOQUIO DI SOSTEGNO
FULCRO DELLA METODOLOGIA:COLLOQUI DI SOSTEGNO • 2 operatrici-uscita dal rapporto duale • confronto • ascolto attivo – sentire comune • assenza di giudizio • empatia • rispetto tempi delle donne
La metodologia di intervento: i colloqui di sostegno ricatto economico
STRUTTURAZIONE DEL PROGETTO DI USCITA DALLA SITUAZIONE DI VIOLENZA • recupero delle risorse della donna • sviluppo autodeterminazione • sostegno alla genitorialità • Scelta del percorso legale da intraprendere • lavoro di rete
LAVORO DI RETE • Servizi Sociali • Tribunali • Forze dell’ordine • Ospedali, Consultori, ASL, CBM, Centro psicopedagogico dell’età evolutiva • Questura • Scuole • Centri per l’impiego, COL • Associazioni del territorio
Sono più di 400 le donne che nel 2010 hanno contattato per la prima volta il Centro Maree • Circa il 60% sono di nazionalità italiana • Il 60% circa degli autori è di nazionalità italiana • Principali invii:servizi sociali, forze dell’ordine, servizi sanitari, call center, rete informale • Ospitalità fornita nel 2010: 28 donne unitamente a 25 minori
Nel 74% dei casi le donne confidano un maltrattamento intrafamiliare • Autori: Nel 50% dei casi mariti, compagni o conviventi Nel 40% dei casi ex Solo nel 2,5% dei casi sconosciuti