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IL BIGNAMI DELLA VELA

IL BIGNAMI DELLA VELA. RIASSUNTO PRATICO DI TUTTO QUELLO CHE BISOGNA SAPERE NELLA REGOLAZIONE DELLE VELE NELLE VARIE ANDATURE: IL FIOCCO, LA RANDA, IL GENNAKER, LO SPINNAKER, IL CARRELLO DI SCOTTA, IL VANG,IL PATARAZZO, IL TANGONE, IL CUNNINGAM, IL BARBER .

sylvia
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IL BIGNAMI DELLA VELA

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Presentation Transcript


  1. IL BIGNAMI DELLA VELA RIASSUNTO PRATICO DI TUTTO QUELLO CHE BISOGNA SAPERE NELLA REGOLAZIONE DELLE VELE NELLE VARIE ANDATURE: IL FIOCCO, LA RANDA, IL GENNAKER, LO SPINNAKER, IL CARRELLO DI SCOTTA, IL VANG,IL PATARAZZO, IL TANGONE, IL CUNNINGAM, IL BARBER

  2. SE I FILETTI SOPRAVENTO SALGONO DOBBIAMO CAZZARE IL FIOCCO Si dice che il fiocco chiama alla poggia, il che significa che il timoniere deve poggiare per far stendere nuovamente i filetti, o in alternativa se non si vuole perdere la possibilita’ di stringere il vento e quindi la rotta stabilita, il prodiere deve cazzare il fiocco fino a far distendere nuovamente i filetti SE I FILETTI SOTTOVENTO SALGONO DOBBIAMO LASCARE IL FIOCCO Si dice che il fiocco chiama all’orza, il che significa che il timoniere deve orzare per far stendere nuovamente i filetti, o in alternativa se non si vuole perdere la rotta stabilita, il prodiere deve lascare il fiocco fino a far distendere nuovamente i filetti IL FIOCCO NELL’ANDATURA DI BOLINA

  3. LASCANDO LA VELA E’ IMPORTANTE SPOSTARE IN AVANTI IL PUNTO DI SCOTTA IL FIOCCO NELL’ANDATURA AL TRAVERSO

  4. LA REGOLAZIONE DEL GENOA E LA SUA FORMA DIPENDE DA: TENSIONE DELLA SCOTTA POSIZIONE DEL PUNTO DI SCOTTA TENSIONE DELLA DRIZZA TENSIONE DEL PATERAZZO IL GENOA:REGOLAZIONE

  5. IL CARRELLO DEL PUNTO DI SCOTTA VA POSIZIONATO IN MODO TALE CHE LA PENNA SBATTA CONTEMPORANEAMENTE ALLA BASE. Come nota se la vela e’ dotata di segnavento di lana nell’infieritura tenere conto della loro posizione per la regolazione del punto di scotta. Se quello in alto sbatte prima spostare in avanti il punto di scotta SE SI SPOSTA IL CARRELLO DELLA RANDA SOTTOVENTO (per contrastare la tendenza orziera della barca) IL PUNTO DI SCOTTA DEL GENOA VA SPOSTATO INDIETRO SE SI METTE IN FORZA LA DRIZZA DEL GENOA IL PUNTO DI SCOTTA VA SPOSTATO INDIETRO IL GENOA: POSIZIONE DEL PUNTO DI SCOTTA

  6. CAZZANDO LA DRIZZA LA CONCAVITA’ DELLA VELA SI SPOSTA IN AVANTI E LA VELA SI SMAGRISCE APPIATTENDOSI. Tale regolazione e’ ideale con venti freschi e per andature di bolina LASCANDO LA DRIZZA LA CONCAVITA’ DELLA VELA SI SPOSTA INDIETRO E LA VELA DIVENTA PIU’ GRASSA. La drizza va lascata fino a formare delle grinze lungo l’infieritura Tale regolazione e’ ideale con venti leggeri e con andature larghe IL GENOA: TENSIONE DELLA DRIZZA

  7. ALLENTANDO LA TENSIONE DEL PATERAZZO SI AUMENTA IL GRASSO DEL GENOA. Tale regolazione e’ ideale con venti leggeri e con andature larghe. AUMENTANDO LA TENSIONE DEL PATERAZZO SI SMAGRISCE IL GENOVA. Tale regolazione e’ ideale con venti freschi e con andature di bolina. In caso di vento forte il paterazzo va cazzato a collo e questo oltre agli effetti sulla randa (smagrimento), ha effetti sullo strallo di prua che deve risultare tesato al massimo IL GENOA: TENSIONE DEL PATERAZZO

  8. IL VENTO APPARENTE E’ SEMPRE A PRORAVIA DEL VENTO REALE.( a meno che non provenga dal dritto di prua o poppa) TANTO PIU’ IL VENTO REALE PROVIENE DA POPPA,TANTO PIU’ QUELLO APPARENTE DIMINUISCE QUANDO IL VENTO VERO PROVIENE DA POPPA UNA SUA PICCOLA VARIAZIONE DI DIREZIONE DETERMINA UNA GRANDE VARIAZIONE DI DIREZIONE DEL VENTO APPARENTE QUANDO UNA BARCA NAVIGA DI BOLINA O AL TRAVERSO IL VENTO APPARENTE E’ PIU’FORTE DI QUELLO REALE IN UNA RAFFICA IL VENTO APPARENTE ARRIVA PIU’ DA POPPA (al sopraggiungere di una raffica dobbiamo percio’ orzare per ridurre lo sbandamento) VENTO REALE E VENTO APPARENTE

  9. LE DUE BUGNE ALLA STESSA ALTEZZA TANGONE PERPENDICOLARE (quadrato) AL VENTO (90°o poco di piu’) SI PORTA DA 90° A 170° CON VENTO FINO A 15 NODI SI PORTA DA 110° A 170° CON VENTO OLTRE A 15 NODI LO SPI VA PORTATO SEMPRE FINO AL LIMITE DEL SOPRAVENTO ( lasco la scotta faccio sventare il bordo di ingresso,poi continuo cazzando e lascando NELLE ANDATURE STRETTE QUANDO LO SPI RIFIUTA ALZO IL TANGONE (grasso a poppa) NELLE ANDATURE VICINE ALLA POPPA ABBASSO IL TANGONE LA RANDA CON LO SPI VA CAZZATA FIN TANTO CHE NON RIFIUTA ANDATURA CON LO SPINNAKER

  10. QUANDO SI ALZA LO SPI E’ IMPORTANTE DISTANZIARE VELOCEMENTE IL PUNTO DI MURA DA QUELLO DI BUGNA, ALTRIMENTI ALTO E’ IL RISCHIO CHE SI ATTORCIGLI (incaramelli). LO SPI E LA RANDA DEVONO LAVORARE IN ARMONIA, SE LASCO LO SPI, ANCHE LA RANDA VA LASCATA IL CARICABASSO VA SEMPRE TESATO A FERRO PER EVITARE CHE LO SPI SI SOLLEVI TROPPO ACCENTUANDO IL RISCHIO DI STRAORZE O STRAPOGGE. NELLE ANDATURE DI POPPA CAZZANDO ENTRAMBI I BARBER ( mediante delle pastecche e all’altezza delle sartie) SI STABILIZZA LO SPI E LA ROTTA AUMENTANDO LA STABILITA’ SUL TIMONE. IN PARTICOLARE CON VENTI FORTI ANDATURA CON LO SPINNAKER

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