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L’Irc e il riordino del secondo ciclo. Sergio Cicatelli Nola, 24 aprile 2010. Riforma o riordino?. Non esiste una Riforma Gelmini (come non è esistita una Riforma Fioroni).
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L’Irc e il riordino del secondo ciclo Sergio Cicatelli Nola, 24 aprile 2010
Riforma o riordino? • Non esiste una Riforma Gelmini (come non è esistita una Riforma Fioroni). • Manca una progettualità culturale organica perché si tratta di interventi correttivi a un progetto riformatore (Moratti) già in vigore. Sergio Cicatelli
Tre regolamenti • Licei: Revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei. • Tecnici: Norme concernenti il riordino degli istituti tecnici. • Professionali: Norme concernenti il riordino degli istituti professionali. Sergio Cicatelli
Il punto di partenza • Legge 133/08, art. 64: • Tagli (1 punto docenti/alunni, -17% ata) • Ridefinizione dei curricoli • Nuovi criteri per gli organici • Rimodulazione scuola primaria • Ridimensionamento rete scolastica • Obbligo d’istruzione anche nell’Ifp • Sospensione Ssis • Risparmio di 7.832 mld entro il 2012 • 30% delle economie per valorizzare docenti Sergio Cicatelli
I regolamenti Gelmini • Rete scolastica (DPR 81/09) • Primo ciclo (DPR 89/09) • Personale ata (DPR 119/09) • Valutazione (DPR 122/09) • Istituti tecnici (approvato definitivamente) • Istituti professionali (approvato definitivamente) • Licei (approvato definitivamente) • Classi di concorso (solo prima lettura) • Educazione degli adulti (solo prima lettura) • IFP (in Conferenza Unificata) Sergio Cicatelli
Il primo ciclo • In vigore dal 1-9-2009. • Confermate a titolo sperimentale le Indicazioni Fioroni per il triennio 2009-12. • Anticipi per infanzia e primaria. • Primaria a 24, 27, 30, 40 ore. • Insegnante unico/prevalente. • 29 ore + 1 nella secondaria di I grado. Sergio Cicatelli
Il secondo ciclo • Un sistema bipartito, tripartito o quadripartito? • Scuola secondaria superiore e IFP (riforma Moratti: licei e IFP) • Licei, tecnici-professionali, IFP • Licei, tecnici, professionali, IFP Sergio Cicatelli
Ordinamento interno • Biennio + biennio + ultimo anno • Ma nei regolamenti il secondo biennio e l’ultimo anno «costituiscono articolazioni di un complessivo triennio». • D’altra parte, il primo biennio rientra nell’obbligo di istruzione e quindi costituisce un segmento distinto. • Riscrittura di alcuni curricoli per adeguarli alle competenze richieste dall’obbligo. Sergio Cicatelli
Un iter complesso • Legge 133/08: 12 mesi per i regolamenti • 28-5-09 CdM: prima lettura tecnici e professionali • 12-6-09 CdM: prima lettura licei • 1-7-09 DL 78 (= L 102/09): basta prima lettura • 22-7-09 Parere CNPI (preliminare) • 7-10-09 Parere CNPI (licei) • 29-10-09 Parere Conferenza Unificata • 21-12-09 Parere Consiglio di Stato (dep. 13-1-10) • 20-1-10 Parere Camera • 27-1-10 Parere Senato • 4-2-10 CdM: approvazione definitiva Sergio Cicatelli
I licei • 14 tipologie o indirizzi: • Artistico (6 indirizzi) • Classico • Linguistico • Musicale e coreutico (2 sezioni) • Scientifico (+ opzione scienze applicate) • Scienze umane (+ opzione economico-sociale) Sergio Cicatelli
I vincoli di orario • Mediamente 30 ore settimanali per i licei. • Massimo 32 ore per tecnici e professionali. • Ore di 60 minuti effettivi. • Le scuole non statali, se dispongono delle risorse, possono conservare i maggiori quadri orari precedenti. Sergio Cicatelli
Autonomia e flessibilità • 20% di autonomia su tutto il curricolo • In aggiunta ulteriori quote di flessibilità 1° biennio 2° biennio 5° anno • Licei 20% 30% 20% • Tecnici 30% 35% • Professionali 25% 35% 40% Sergio Cicatelli
Le confluenze • Ogni indirizzo (ordinario o sperimentale) confluisce in uno dei nuovi percorsi istituiti. • È possibile chiedere all’USR una confluenza diversa da quella prevista. • Il destino degli istituti d’arte. • Il caso dello scientifico tecnologico. Sergio Cicatelli
Un avvio graduale • Viste le sollecitazioni venute da tutti gli organi di consultazione, l’avvio è stato limitato al solo primo anno nel 2010-11. • Ma gli istituti tecnici e professionali ridurranno comunque i propri orari anche negli anni successivi, escluso l’ultimo. Sergio Cicatelli
I profili del secondo ciclo • Vale per tutti il riferimento al Profilo del secondo ciclo allegato al DLgs 226/05. • Impostazione funzionalista. • Riscritto interamente il profilo dei licei rispetto al testo approvato in prima lettura. • Scarsi riferimenti alla dimensione religiosa o all’Irc. Sergio Cicatelli
Il profilo dei licei • Cinque aree: • Metodologica • Logico-argomentativa • Linguistica e comunicativa • Storico-umanistica • Scientifica, matematica e tecnologica Sergio Cicatelli
La dimensione religiosa (licei) • Nell’area storico-umanistica: «Conoscere gli aspetti fondamentali della cultura e della tradizione letteraria, artistica, filosofica, religiosa italiana ed europea attraverso lo studio delle opere, degli autori e delle correnti di pensiero più significativi e acquisire gli strumenti necessari per confrontarli con altre tradizioni e culture». • Compare almeno 11 volte il riferimento generico alla «tradizione» o al «tradizionale». Sergio Cicatelli
Insegnamenti in lingua straniera • Nell’ultimo anno di tutti i licei dovrà essere previsto l’insegnamento in lingua straniera di una disciplina non linguistica. • Nel liceo linguistico tale insegnamento è previsto a partire dal terzo anno e, a partire da quarto anno, anche di una seconda disciplina non linguistica in una diversa lingua straniera. Sergio Cicatelli
Il curricolo liceale • Il latino rimane solo nei licei: • classico, • linguistico (solo 2 anni), • scientifico (non nell’opzione scienze applicate), • scienze umane (non nell’opzione economico-sociale). • La filosofia diventa disciplina caratterizzante (presente in tutti i licei) • Nel primo biennio si abbina l’insegnamento di storia e geografia (3 ore). • Nel primo biennio matematica comprende sempre anche informatica. Sergio Cicatelli
Liceo artistico(con 6 indirizzi) Sergio Cicatelli
Liceo classico Sergio Cicatelli
Liceo linguistico Sergio Cicatelli
Liceo musicale e coreutico(sezione musicale) Sergio Cicatelli
Liceo musicale e coreutico(sezione coreutica) Sergio Cicatelli
Liceo scientifico Sergio Cicatelli
Liceo scientifico(opzione scienze applicate) Sergio Cicatelli
Liceo delle scienze umane Sergio Cicatelli
Liceo delle scienze umane(opzione economico-sociale) Sergio Cicatelli
Istituti tecnici «L’identità degli istituti tecnici si caratterizza per una solida base culturale di carattere scientifico e tecnolo-gico in linea con le indicazioni dell’Unione europea, costruita attraverso lo studio, l’approfondimento e l’applicazione di linguaggi e metodologie di carattere generale e specifico ed è espressa da un limitato numero di ampi indirizzi, correlati a settori fondamen-tali per lo sviluppo economico e produttivo del Paese, con l’obiettivo di far acquisire agli studenti, in relazione all’esercizio di professioni tecniche, saperi e compe-tenze necessari per un rapido inserimento nel mondo del lavoro e per l’accesso all’università e all’istruzione e formazione tecnica superiore». (Regolamento, art. 2.1) Sergio Cicatelli
Gli Istituti tecnici • Due settori e undici indirizzi. • Attività di laboratorio. • Curricolo ripartito tra area di istruzione generale e area di indirizzo. • L’area di indirizzo incide per un terzo nel primo biennio e per metà nel resto del percorso. Sergio Cicatelli
Gli istituti tecnici • Settore economico • Amministrazione, finanza e marketing • Turismo • Settore tecnologico • Meccanica, meccatronica ed energia • Trasporti e logistica • Elettronica ed elettrotecnica • Informatica e telecomunicazioni • Grafica e comunicazione • Chimica, materiali e biotecnologie • Sistema moda • Agraria, agroalimentare e agroindustria • Costruzioni, ambiente e territorio Sergio Cicatelli
Insegnamenti generaliComuni a tutti i settori e indirizzi Sergio Cicatelli
La dimensione religiosa (tecnici) • Nessun riferimento alla dimensione religiosa o spirituale nel Profilo (dovrebbe bastare il rinvio al Pecup generale del secondo ciclo). • Ricorre 8 volte il concetto di innovazione. Sergio Cicatelli
Istituti professionali «L’identità degli istituti professionali si caratterizza per una solida base di istruzione generale e tecnico-professionale, che consente agli studenti di sviluppare, in una dimensione operativa, i saperi e le competenze necessari per rispondere alle esigenze formative del settore produttivo di riferimento, considerato nella sua dimensione sistemica». (Regolamento, art. 2.1) Sergio Cicatelli
Istituti professionali • Gli istituti professionali adottano lo stesso ordinamento degli istituti tecnici (due bienni + un ultimo anno), mentre in passato erano articolati in triennio + biennio, con rilascio di una qualifica al termine del triennio. • In regime di sussidiarietà con l’IFP gli istituti professionali potranno continuare a rilasciare qualifiche e diplomi professionali. Sergio Cicatelli
Istituti professionali • Due settori e sei indirizzi. • L’organizzazione è in tutto identica agli istituti tecnici, fatta salva la maggiore quota di flessibilità. Sergio Cicatelli
Gli istituti professionali • Settore dei servizi • Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale • Servizi socio-sanitari • Arti ausiliarie delle professioni sanitarie, Ottico • Arti ausiliarie delle professioni sanitarie, Odontotecnico • Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera • Servizi commerciali • Settore industria e artigianato • Produzioni industriali e artigianali • Industria • Artigianato • Manutenzione e assistenza tecnica Sergio Cicatelli
Insegnamenti generaliComuni a tutti i settori e indirizzi Sergio Cicatelli
La dimensione religiosa (prof.) • Nessun riferimento alla dimensione religiosa o spirituale nel Profilo. Anche qui dovrebbe bastare il rinvio al Pecup generale del secondo ciclo. • Due volte si parla di etica. • Dieci volte ricorre il concetto di produzione o l’aggettivo ‘produttivo’. Sergio Cicatelli
Indicazioni nazionali • Il Regolamento dei licei prevede (art. 13, c. 10) l’emanazione di un DM, di concerto con il Ministro dell’economia delle finanze, con «le indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento con riferimento ai profili di cui all’articolo 2, commi 1 e 3, in relazione alle attività e agli insegnamenti compresi nei piani degli studi previsti per i percorsi liceali». • I Regolamenti degli istituti tecnici e professionali (art. 5) prevedono invece che «la declinazione dei risultati di apprendimento in competenze, abilità e conoscenze è effettuata dalle istituzioni scolastiche, nella loro autonomia, sulla base delle linee guida di cui all’art. 8». Sergio Cicatelli
Indicazioni nazionali per i licei • Il Consiglio di Stato aveva chiesto che, per la loro natura, le indicazioni dei licei fossero pubblicate mediante «atti aventi forza normativa», cioè con un DPR e non con un DM. Per rispettare i tempi di emanazione il Ministro non ha soddisfatto la richiesta, quindi uscirà entro il 31-8-2010 un DM con le Indicazioni nazionali per tutte le discipline dei licei. • Il 15 marzo è stata pubblicata la prima bozza delle Indicazioni nazionali per i licei, sulla quale è stato aperto un confronto pubblico per giungere alla stesura della versione definitiva. Sergio Cicatelli
Indicazioni nazionali per i licei • Il Regolamento dei licei prevede (art. 2, c. 2) che gli studenti acquisiscano nel corso del quinquennio «conoscenze, abilità e competenze coerenti con le capacità e le scelte personali e adeguate al proseguimento degli studi di ordine superiore, all’inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro». • Le Indicazioni, invece, sono state emanate in attuazione dell’art. 13, c. 10, che prevede «indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento con riferimento ai profili di cui all’articolo 2, commi 1 e 3, in relazione alle attività e agli insegnamenti compresi nei piani degli studi previsti per i percorsi liceali». Sergio Cicatelli
Indicazioni nazionali per i licei • La bozza è stata redatta da un gruppo tecnico formato da Sergio Belardinelli, Giorgio Bolondi, Max Bruschi (coordinatore), Paolo Ferratini, Gisella Langè, Andrea Ragazzini, Luca Serianni, Elena Ugolini e Nicola Vittorio, i quali si sono avvalsi della collaborazione di diversi specialisti per i singoli settori disciplinari. • Il gruppo di lavoro ha di fatto abbandonato la linea degli esperti interni al Ministero, i quali avevano già redatto schemi di indicazioni per le diverse discipline, ed è ripartito da zero producendo un risultato estremamente asciutto e sintetico. Sergio Cicatelli
Indicazioni nazionali per i licei • Le Indicazioni di ciascuna disciplina si aprono con un paragrafo su Profilo generale e competenze e proseguono con un paragrafo di Obiettivi specifici di apprendimento. • Nel primo paragrafo prevale la descrizione delle finalità della disciplina e non è facile riconoscere ciò che di solito si intende per competenza. • Nel secondo paragrafo si elencano gli Osa, distinti per primo biennio, secondo biennio e ultimo anno. Per ora prevale una impostazione piuttosto contenutistica e prescrittiva. Sergio Cicatelli
La polemica sulle competenze • Gentili: «La prima stesura delle Indicazioni nazionali per i licei sembra puntare in modo squilibrato esclusivamente sulla trasmissione delle conoscenze, esemplificate da materie, testi e programmi e trascurare la più ampia prospettiva educativa che si fa carico della persona e del suo apprendimento, mettendo lo studente in rapporto con le sue potenzialità di evoluzione, richiamando la pluralità delle intelligenze, l'intreccio inevitabile di conoscenze, abilità e qualità personali, i saperi messi al lavoro in campi spesso lontani dall'ambiente scolastico». • Israel: «Le nuove Indicazioni nazionali non si basano su una rivalutazione delle conoscenze contro le competenze. […] Tantomeno mirano al nozionismo. Esse mirano a escludere sia ogni approccio meramente empiristico e praticone sia ogni approccio meramente teorico. Ma rivendicano, rigore, serietà: sui contenuti dei saperi non si scherza, non vi deve essere più posto per dilettantismo e chiacchiere». Sergio Cicatelli
Linee guida per gli istituti • Al momento non c’è alcuna bozza di linee guida per gli istituti tecnici e professionali, ma il testo dovrà uscire per l’inizio del nuovo anno scolastico. • L’intenzione è comunque di seguire l’impostazione del nuovo obbligo (conoscenze, abilità, competenze) con una esposizione discorsiva e non schematica. Sergio Cicatelli
La competenza religiosa • Esiste una competenza religiosa? • Esiste una competenza religiosa cattolica? • È una competenza trasversale o disciplinare? • La competenza religiosa (trasversale) è la capacità di elaborare efficacemente giudizi sul mondo alla luce di un sistema di riferimento religioso. • La competenza religiosa può essere il correttivo alla deriva efficientistica ed economicistica delle competenze chiave. • La competenza religiosa deve coincidere con l’Irc? Sergio Cicatelli
Nuove indicazioni per l’Irc • Primo ciclo: Intesa 1 agosto 2009 • Approvata in CdM il 4-2-2010 • Secondo ciclo: lavori in corso • Rivedere gli OSA Moratti (Dpr 39/06) • Intesa in giugno? • Competenze unitarie o differenziate? Sergio Cicatelli
L’identità dell’Irc • Il confronto esplicito con la dimensione religiosa dell’esperienza umana svolge un ruolo insostituibile per la piena formazione della persona. Esso permette, infatti, l’acquisizione e l’uso appropriato di strumenti culturali che, portando al massimo sviluppo il processo di simbolizzazione che la scuola stimola e promuove in tutte le discipline, consente la comunicazione anche su realtà altrimenti indicibili e inconoscibili. Il confronto, poi, con la forma storica della religione cattolica svolge un ruolo fondamentale e costruttivo per la convivenza civile, in quanto permette di cogliere importanti aspetti dell’identità culturale di appartenenza e aiuta le relazioni e i rapporti tra persone di culture e religioni differenti. Sergio Cicatelli
L’identità dell’Irc • La religione cattolica è parte costitutiva del patrimonio storico, culturale ed umano della società italiana; per questo, secondo le indicazioni dell’Accordo di revisione del Concordato, la Scuola Italiana si avvale della collaborazione della Chiesa cattolica per far conoscere i principi del cattolicesimo a tutti gli studenti che vogliano avvalersi di questa opportunità. L’Irc, mentre offre una prima conoscenza dei dati storico-positivi della Rivelazione cristiana, favorisce e accompagna lo sviluppo intellettuale e di tutti gli altri aspetti della persona, mediante l’approfondimento critico delle questioni di fondo poste dalla vita. Per tale motivo, come espressione della laicità dello stato, l’Irc è offerto a tutti in quanto opportunità preziosa per la conoscenza del cristianesimo, come radice di tanta parte della cultura italiana ed europea. Sergio Cicatelli