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LA MISURA DEGLI AGENTI DI RISCHIO CHIMICO E LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO SECONDO IL D. Lgs. 25/02. Danilo Cottica Civitanova Marche – 02 dicembre 2003. RISCHI PER LA SALUTE.
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LA MISURA DEGLI AGENTI DI RISCHIOCHIMICO E LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO SECONDO IL D. Lgs. 25/02 Danilo Cottica Civitanova Marche – 02 dicembre 2003
RISCHI PER LA SALUTE • Agenti chimici – sono rappresentati dalle sostanze chimiche, tossiche o nocive, in grado d’essere ingerite, assorbite per via cutanea o inalate perché aerodisperse sotto forma di aerosol (liquidi e/o solidi), vapori, gas • Agenti fisici – rumore, microclima, vibrazioni, radiazioni ionizzanti e non • Agenti biologici – sono rappresentati da organismi e microrganismi patogeni o non, endoparassiti umani, colture cellulari in grado d’essere ingeriti, assorbiti per via cutanea, inalati
AGENTE CHIMICO • Ogni elemento o composto • Sia singolo che in miscela • Come si presenta in natura o prodotto finale di una attività di lavoro • Prodotto volontariamente o casualmente
Stima dell’entità del rischio • Secondo una valutazione semiquantitativa della frequenza, della durata delle operazioni e/o lavorazioni nonché, per i rischi chimici e biologici delle quantità di sostanze trattate. • Facendo ricorso a misure oggettive (strumentali) d’igiene industriale.
COME • Valutazione dell’esposizione inalatoria e cutanea • misura della concentrazione in zona respiratoria • misura della dose cutanea • disamina informazioni • strategia d’indagine • scelta dei sistemi di misura • report dei risultati • valutazione dei risultati
Gli Elementi di Valutazione del Rischio il datore di lavoro determina preliminarmente: la presenza di agenti chimici pericolosi valuta i rischi per la sicurezza e la salute derivanti prendendo in considerazione proprietà pericolose informazioni comunicate dal produttore o dal fornitore ( scheda di sicurezza) valori limite di esposizione professionale o i valori limite biologici circostanze in cui viene svolto il lavoro livello, tipo e durata dell’esposizione misure preventive e protettive sorveglianza sanitaria
Analisi di processo, di impianto e di mansione Criticità di Applicazione numero di valori limite disponibili Definizione di rischio moderato Valutazione altre vie di penetrazione Controllo incrociato ambientale/medico Modalità di controllo dei rischi per la sicurezza
Una buona analisi di rischio deve essere condotta da un gruppo di esperti in cui siano presenti tutte le competenze tecniche, igienistiche e mediche Metodologia certa e affidabile Per qualità e decisioni Assunte La Metodologia di Analisi dei Rischi
I Valutatori • Completezza • Riproducibilità • Comprensibilità • Soggettività • Esperienza dei valutatori
I VALUTATORI Fase preliminare • il datore di lavoro, • il responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP), • il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS), • il medico competente, • il responsabile di produzione, • il responsabile del personale, • l’addetto alla sicurezza, • il responsabile della manutenzione, • l’igienista industriale
Informazioni da reperire e le fonti da consultare • Schema dei reparti. • Descrizione del ciclo tecnologico. • Schede di sicurezza delle sostanze utilizzate. • Schede tecniche e manuali operativi delle macchine e degli impianti utilizzati. • Tempi di funzionamento di macchine ed impianti. • Sistemi di prevenzione impiantistica installati. • Programmi di manutenzione.
Informazioni da reperire e le fonti da consultare • Procedure di lavoro. • Dispositivi di protezione individuale e loro destinatari. • Numero di addetti per mansione, gruppi omogenei d’esposizione. • Risultati d’indagini igienistico industriali. • Registro infortuni, dati anonimi della sorveglianza sanitaria. • Verbali degli organi di vigilanza.
Oggetto dell’analisi Formulazione delle Ipotesi Composizione e tossicità delle sostanze Quali Agenti di Rischio Condizioni operative del processo Proprietà chimico fisiche (alle condizioni operative) Come si Generano gli Agenti di Rischio Parametri operativi modalità operative Proprietà chimico fisiche (alle condizioni ambientali) Dove si trovano gli Agenti di Rischio Struttura edilizia, layout, impianti ausiliari L’Analisi Iniziale
VALUTAZIONE QUALITATIVA O DI BASE DELL’ESPOSIZIONE • E’ IL RISULTATO DELLA DISAMINA DELLE INFORMAZIONI RICEVUTE, DEI SOPRALLUOGHI EFFETTUATI, DI CASI ANALOGHI, DI BILANCI DI MASSA • RISULTATI ATTESI: • INDICA LA PRESENZA DI UN AGENTE CHIMICO IN ZONA RESPIRATORIA DELL’OPERATORE; • FORMULAZIONE DI GIUDIZI QUALI-QUANTITATIVI SUL PRESUNTO LIVELLO D’ESPOSIZIONE ANCHE CUTANEA. • AZIONI: • MISURA IMMEDIATA ED APPROFONDITA DELL’ESPOSIZIONE • PROGRAMMAZIONE VERIFICHE SULLA BASE DEL GIUDIZIO QUALI-QUANTITATIVO
Limiti dell’approccio senza misure strumentali • Completezza – è fondamentaleche la “squadra” dei valutatori rispecchi un approccio multidisciplinare perché diversamente non può essere garantito che tutte le situazioni di pericolo siano state individuate e di queste siano state indagate le possibili cause e conseguenze • Riproducinbilità – valutatori diversi, pur facendo riferimento alle stesse informazioni, possono giungere a conclusioni diverse sulla medesima situazione
Limiti dell’approccio senza misure strumentali • Comprensibilità – chi procede alla valutazione deve rendere comprensibile e riproducibile il percorso seguito per consentire ad altri, anche in tempi successivi, la revisione e/o l’aggiornamento dell’analisi eseguita. La natura dei rischi, la loro complessità, il linguaggio utilizzato, rendono talvolta difficile se non impossibile comprendere il significato delle espressioni di valutazione e di conseguenza l’entità dei rischi.
Limiti dell’approccio senza misure strumentali • Soggettività – nelle fasi d’identificazione delle condizioni di pericolo e delle relazioni causa/effetto, assumono particolare rilevanza le valutazioni personali, espresse in base alle rispettive esperienze in campo • Esperienza dei valutatori – è un “parametro” determinante perché consente d’inserire nella giusta dimensione una situazione relativamente più o meno significativa per entità e possibilità d’accadimento
Algoritmi • R = PxD • 4 = 4x1 • 4 = 1x4
D.Lgs. 2 febbraio 2002, n. 25Allegato VIII-sexties • Art. 60 sexties “ …con metodiche appropriate e con particolare riferimento ai valori limite d’esposizione professionale e per periodi rappresentativi dell’esposizione in termini spazio temporali.”
L’approccio “oggettivo” è necessario: • Quando esplicitamente previsto: D.Lgs. 277/91; D.Lgs. 626/94 (Art.70, comma1 e Art.64 e 69); D.Lgs. 66/2000 (sostanze cancerogene o mutagene); radiazioni ionizzanti • Per esposizione a sostanze di elevata tossicità intrinseca o in grado di provocare danni alla salute anche se presenti in basse concentrazioni
L’approccio “oggettivo” è necessario: • Per definire casi dubbi o controversi • Per la progettazione e/o realizzazione dei sistemi di prevenzione impiantistica • Nella verifica dell’efficienza/efficacia dei sistemi di prevenzione adottati
Vie di esposizione • ingestione • penetrazione cutanea • inalazione
Tutela della salute Ambiente di lavoro Uomo Monitoraggio biologico • monitoraggio esposizione professionale • -individuazione fonti di rischio Misurazioni
Misure ambientali • Informazioni: sulla quali-quantità sostanze aerodisperse • Consente: individuazione fonti di rischio definizione gruppi omogenei valut. efficacia interventi di bonifica indirizza la sorveglianza sanitaria • Vantaggi:numerose metodiche di prelievo e analisi standardizzate • Svantaggi: costi di realizzazione
Monitoraggio biologico • Informazioni: sulla “dose” individuale • Consente: controllo exp al di là variabile biologica • valutazione nel tempo interventi di prev • Vantaggi:per alcune matrice (U, S) facilità di campionamento elevato n° di sogg monitorati in t brevi costi relativamente contenuti • Svantaggi: difficoltà di camp per alcune matrici (aria espirata) conservazione campioni metodiche non sempre unificate scarso n° di sost con Indice Biologico di Esposizione
Monitoraggio biologico • StrategieInformazioni Analisi • gruppi omogenei - tossicologia - matrice • - via di eliminaz. - raccolta e conserv. • - metodiche affidabili Valutazione • valori limite • - valori di riferimento Programmazione Interventi mezzi di formazione sorveglianza di bonifica protezione mirata sanitaria impianti individuale
Misure ambientali • StrategieInformazioni Analisi • come, dove, - di captazione - metodiche affidabili • quando o rilevazione • per quanto Valutazione • valori limite Programmazione Interventi mezzi di formazione sorveglianza di bonifica protezione mirata sanitaria impianti individuale
DECISIONI PRELIMINARI ALLE MISURE D’ESPOSIZIONE • COMPONENTI AMBIENTALI: • Fonti e postazioni fisse • VARIAZIONI SPAZIO TEMPORALI: • Interazioni uomo/impianto • COMPONENTI “INDIVIDUALI”: • Mansioni, attività, comportamenti • AZIONI: • Misure di screening (EN 482) • Misure approfondite (EN 482 – EN 689)
CAMPIONAMENTOdove? – quando? – per quanto? • Dove: • Sorgente inquinantecamp. fisso • Aria ambiente • Zona respiratoriacamp. personale • Quando – per quanto: • Momento particolarecamp. istantanei • Tutto il ciclocamp. lunghi periodi • Periodi significativicamp. sequenziali
CAMPIONAMENTOquando? – per quanto? – come? • Quando – per quanto : • Periodi randomizzati • TLV • Sensibilità del metodo • Come: • Strumenticollettori quant. fissa • Substrati a concentrazione di raccoltaa lettura diretta
Criteri fondamentali di un programma d’Igiene Industriale • La definizione delle strategie di campionamento o di misurazione: come, dove, quando, per quanto; • L’individuazione d’idonei sistemi o strumenti di captazione e rilevazione; • L’uso di metodiche analitiche o di misura affidabili e specifiche; • L’identificazione di valori limite per la valutazione dei dati ed il tempo d’esposizione cui si riferiscono.
Le strategie di campionamento sono in funzione dello scopo delle misure ed indirizzano la scelta: • dei mezzi tecnici da impiegare per giungere all'acquisizione dei dati, • alla loro valutazione, • alla programmazione degli interventi di bonifica impiantistica e procedurali, • alla scelta dei DPI, • alla formazione mirata, • alla definizione dei protocolli per la sorveglianza sanitaria.
Metodiche di misura, campionamento ed analisi • sistemi sia a lettura diretta che ad aspirazione, che diffusivi in zona respiratoria • specifici requisiti di “performance” (prestazioni) (UNICHIM, CEN, NIOSH, OSHA, HSE) • per sostanze cancerogeno o mutagene il metodo deve indicare la concentrazione minima rilevabile (LOD)
Elementi da considerare per la scelta delle procedure di misura o campionamento • strategia e procedura di campionamento: campionamento personale o d’area; • descrizione dell’ambiente e potenziali interferenti: temperatura, umidità, sostanze ed agenti chimici e biologici presenti; • intervallo di misura della concentrazione; • selezione della strumentazione: portata, prove di calibrazione in laboratorio ed in campo, manutenzione dei componenti il campionatore;
Elementi da considerare per la scelta delle procedure di misura o campionamento • velocità facciale, diffusione inversa, portata di campionamento per i sistemi a diffusione; • scelta dei substrati di raccolta: efficienza di cattura, saturazione del substrato, terreni di coltura; • operazioni di campionamento in campo: tempi di prelievo e controlli periodici della portata delle pompe.
MONITORAGGIO AMBIENTALE Sostanze che entrano nel ciclo tecnologico polveri con polveri con gas e vapori Tv=0 Tv0 Dove? Quando? Per quanto? Come?
Stato fisico delle sostanze negli ambienti di lavoro • GAS: >T° critica (gassosa a 25°C e 760mm Hg) • VAPORE: <T° critica (fase gassosa di una sostanza solida o liquida) • PARTICELLATI: dispersione di particelle liquide o solide
PARTICELLATI LIQUIDI • FOG (1-10mm): goccioline da condensazione di vapore saturo • MIST (10-3-103mm): goccioline da nebulizzazione di liquido SOLIDI • POLVERI (0,5-103mm): stessa composizione del materiale da cui per processi meccanici (movimentazione, molatura, macinazione) • FUMES (10-3-1mm): prodotti per la lavorazione a caldo di cere o polimeri • SMOKE (10-3-0,5mm): ottenuti per combustione incompleta di sostanze organiche carboniose (lana, oli, tabacco)
Quale approccio alla valutazione? • PRESUPPOSTI • Esposizione inalatoria • Esposizione cutanea • VALUTAZIONE • Conc. “accettabili” TLV? Quali? • Conc. “zero” quale “zero”? • Prevenzione impiantistica, procedurale, DPI • Dati epidemiologici • Monitoraggio biologico • Sorveglianza sanitaria • “similitudine tecnologica” MULTIDISCIPLINARE!
MISURE PER IL CONFRONTO CON I TLV: D.Lgs. 25/02 • STRATEGIE UNI EN 689/97 UNI EN 482/98 • SISTEMI DI UNI EN 1231/99 CAMPIONAMENTO UNI EN 1076/99 UNI EN 838/98 UNI EN 1232/99 • METODI: UNICHIM-NIOSH- OSH- HSE, etc. E L’ESPOSIZIONE CUTANEA? Misure dirette? Monitoraggio biologico?!
“SIMILITUDINE TECNOLOGICA” • Ciclo tecnologico “uguale” o “simile” VARIABILI: • sostanze • quantitativi • ciclo tecnologico • impianti • modalità operative • misure di prevenzione • formazione e informazione • dati sorveglianza sanitaria • MULTIDISCIPLINARIETA’ • STUDI DI COMPARTO
REQUISITI DI BASE PER MISURE D’IGIENE INDUSTRIALE • UNI EN 482/98 Atmosfera Ambiente di Lavoro: requisiti generali per le prestazioni dei procedimenti di misurazione degli agenti chimici • UNI EN 689/97 Atmosfera Ambiente di Lavoro: guida alla valutazione dell’esposizione per inalazione a composti chimici ai fini del confronto con i valori limite e strategia di misurazione
UNI EN 689/97VALUTAZIONE DELL’ESPOSIZIONESTRATEGIE DI MISURAZIONE • disamina informazioni • identificazione gruppi omogenei • valutazione “qualitativa” dell’esposizione • scelta del numero di misure • rappresentatività del campionamento • durata del campionamento • metodiche di campionamento ed analisi • modulistica di campionamento • report dei dati • valutazione osservanza TLV • analisi statistica • valutaz. esposiz. per frequenza misure period.
UNI EN 482/98Requisiti generali di performance • INCERTEZZA GLOBALE DI UNA MISURA: accuratezza, precisione ed errori sistematici I x - xref I + 2S I. G. = ------------------- 100 xref • x: val. medio di almeno 6 misure ripetute • xref: valore di riferimento reale o “accettato” della concentrazione • S: è la SD di “n” misure (almeno 6)
UNI EN 482: specifiche dei requisiti di prestazione in base alla funzione di misurazione
GRUPPI OMOGENEI D’ESPOSIZIONE (G.O.E.) • DEFINIZIONE:personale che ha funzioni lavorative simili e simili profili d’esposizione (P.E.) • E’ DESCRITTO IN BASE AL: • reparto • mansione • lavoro svolto • compiti specifici • ALL’INTERNO DI UNA MANSIONE POSSONO ESSER INDIVIDUATI PIU’ G.O.E.
MISURE APPROFONDITESCELTA DEL NUMERO DI MISURE NELL’AMBITO DI UN G.O.E. • ALMENO 1 MISURA OGNI 10 ADDETTI: • D.Lgs 277/91 • EN 689 (Strategia di misurazione - Selezione degli addetti per le misure d’esposizione) • ALMENO 3 MISURE PER VERIFICARE IL G.O.E.: • verifica distribuzione lognormale • valore GSD < 2 • 2 MA < 1 misura < 1/2 MA • ALMENO 6 MISURE PER LA VALUTAZIONE STATISTICA • n. misure in funzione di n. operatori • livello fiduciario (1- a) • % di superamenti
RAPPRESENTATIVITA’ DEL CAMPIONAMENTO • PIU’ MISURE: • Stagionalità: in funzione dell’influenza delle situazioni microclimatiche • Attività giornaliera: in giornate distinte o più operatori nella stessa giornata • Turni: sui tre turni • UNA SOLA MISURA: • Nelle condizioni più espositive
DURATA DEI CAMPIONAMENTI TWA: • Esposizione costante: 1x > 25% turno • Esposizione variabile: 2x 50% turno • Estremamente variabile: 1x 100% turno VERIFICA DELL’ESPOSIZIONE COSTANTE: • prelievi frazionati nelle 8 ore • sovrapponibilità della GSD nell’ambito dello stesso turno con quella tra le TWA di operatori diversi in turni diversi
METODICHE DI CAMPIONAMENTO ED ANALISI • campionatori d’area • campionatori personali • ad aspirazione forzata • a diffusione • automatici a lettura diretta • requisiti di “performance” (UNI - CEN - NIOSH - OSHA – HSE - DFG) • validazione documentata • conc. minima rilevabile