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Patologia genitale dell’infanzia e della adolescenza. Prof.ssa Alfonsa PIZZO. Ginecologia dell’infanzia. Confidenza con la bambina Collaborazione dei genitori Esperienza particolare. Esperienza particolare perché… Conoscenza evoluzione fisiologica. Periodo neonatale
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Patologia genitale dell’infanzia e della adolescenza Prof.ssa Alfonsa PIZZO
Ginecologia dell’infanzia • Confidenza con la bambina • Collaborazione dei genitori • Esperienza particolare
Esperienza particolare perché…Conoscenza evoluzione fisiologica Periodo neonatale • Secrezione dal capezzolo e/o rigonfiamento delle mammelle • Leucorrea e/o pseudomestruazione • Edema dei genitali (e dell’imene) • Clitoridomegalia della pretermine
Esperienza particolare perché…Conoscenza evoluzione fisiologica Periodo di quiescenza (da un mese dalla nascita sino a 9-10 anni) • Ph vaginale 6 – 7,5 • Scomparsa lattobacilli e presenza di flora batterica variabile (stafilo e streptococchi, difteroidi, coliformi, ecc.)
PUBERTA’(da 9 a 14 anni) MENARCA: età media 12,8 anni Numerose variabili su cui insiste l’influenza genetica. NUTRIZIONE (il tessuto adiposo è organo endocrino)
Schema dell’incremento del peso (in ordinata) e del grasso corporeo (in percentuale sulla curva) correlato all’acquisizione della capacità riproduttiva
collo corpo
g/cm2/anno Incremento di massa ossea a livello (L2 -L4 ) nelle adolescenti (Da Theintz et al. 1992 modificato)
Monitoraggio sviluppo puberale • Clinico • Radiologico • Biochimico
Ginecologia dell’adolescenza Esperienza particolare: • Endocrinologica • Psicologica
Modificazioni psicorelazionali in pubertà Aumento degli estrogeni: • Sistema limbico (fantasie, sogni, sentimenti, modalità propositive verso l’esterno) • Corteccia celebrale (maturazione cognitiva con incremento di alcune percezioni e facilitazione tendenza al pensiero astratto) Ruolo dei neurosteroidi
Periodo puberale • Identità di genere • Orientamento sessuale • Dalla famiglia ai coetanei ……..
Alterazioni dello sviluppo puberale ansia Mancanza di accettazione di sé sintomi fisici
Patologia genitale della neonata ispezione Diagnosi ecografia
Patologia genitale della neonata:genitali ambigui Congenita o iatrogena Assegnazione del sesso spesso molto complessa • Anamnesi familiare • Esame obiettivo locale e generale • Ecografia addomino-pelvica • Cariotipo • Valutazione ormonale • Dosaggio elettroliti Assegnazione di genere che garantisca una normale vita sessuale (counselling ai genitori)
Patologia genitale della neonata:imene imperforato • Assenza di muco • Idrocolpo o mucocolpo
Patologia genitale della neonata • Aperture anali ectopiche • Estrofia vescicale con alterazioni genitali associate • Sbocchi ureterali ectopici • Cisti (di Gartner, parauretrali)
Patologia genitale della neonata Vulviti • da contaminazione al momento del parto dalla madre (candida, trichomonas, gonococco, clamydia) • da ospedale (miceti, coliformi, stafilococchi, streptococchi) • da sovrainfezione batterica e/o micotica su “vulvite da pannolino”
Diagnosi neonatale di cisti ovarica Ecografia ad 8 settimane Risoluzione Non risoluzione Semplice < 5 cm Semplice > 5 cm Complessa Ecografia al IV mese Aspirazione Risoluzione Intervento Follow up ecografico Intervento
Patologia genitale della bambina Diagnosi: • Citologia • Batteriologia • Colposcopia • Vaginoscopia • laparoscopia
Patologia genitale della bambina • Patologia malformativa (fisiologica ipertrofia mono o bilaterale delle piccole labbra) • Vulvite adesiva (mai interventi manuali e/o strumentali – crema agli estrogeni) • Patologia da corpi estranei (si asportano in anestesia) • Patologia flogistica: aspecifica, specifica ( MST !!) (esiste eritema fisiologico e leucorrea fisiologica in fase pre-menarcale) • Patologia traumatica (accidentale, da abuso sessuale)
Patologia genitale della bambina • Precocità sessuali (vere o false, parziali o totali) • Patologia tumorale maligna: rara ovaio a) disgerminoma (attenzione se cariotipo xy) b) ginandroblastoma c) t. a cellule della granulosa d) t. metastatici (linfoma, rabdomiosarcoma) vagina a) sarcoma botrioide cervice b) carcinoma a cellule chiare benigna ovaio a) cisti (facile la torsione) b) teratomi
Patologia genitale dell’adolescente AMENORREA PRIMITIVA (17 anni) PUBERTA’ RITARDATA (assenza css 15-16 anni) • Costituzionale • Ipogonadismo ipergonadotropo (disgenesia gonadica) • Ipogonadismo ipogonadotropo (Kallmann, Lawrence – Moon-Biedl, Prader-Willi) • Sviluppo di caratteristiche etero sessuali (Morris, SAG, Cushing, neoplasie surrenaliche o ovariche)
Patologia genitale dell’adolescente DIAGNOSI DIFFERENZIALI DEI RITARDI PUBERALI Età ossea < 11 a : ritardo normale > 11 a : ritardo patologico > 14 a : ipogonadismo permanente Androgeni surrenalici livelli bassi : deficit di GH livelli alti : ipogonadismo ipogonadotropo
Patologia genitale dell’adolescente • Alterazioni del ciclo mestruale • Dismenorrea • Dolore pelvico cronico (endometriosi) • Patologia flogistica • Patologia tumorale
PATOLOGIA MAMMARIA NELL’ADOLESCENZA ANOMALIE CONGENITE
PATOLOGIA MAMMARIA NELL’ADOLESCENZA ANOMALIE MORFOLOGICHE
PATOLOGIA MAMMARIA NELL’ADOLESCENZA ANOMALIE MATURATIVE
PERCENTUALE DI CICLI OVULATORI E DI FASI LUTEALI ADEGUATE IN RAPPORTO ALL’ETA’ GINECOLOGICA
Alterazioni del ciclo mestruale OLIGOMENORREA (o SPANIOMENORREA) intervallo > 35 gg AMENORREA SECONDARIA > 6 mesi POLIMENORREA intervallo < 25 gg ANISOMENORREA oligo – e poli-menorrea alternate
SITUAZIONI IN CUI UN’ALTERAZIONE DEL CICLO MESTRUALE POSTMENARCALE RICHIEDEUNA PRONTA VALUTAZIONE DIAGNOSTICA
DIMENSIONE DEL PROBLEMA (1) Le malattie sessualmente trasmesse costituiscono uno dei più seri problemi di salute pubblica in tutto il mondo MST: 333 milioni di casi/anno di cui 111 milioni < 25 anni (fonte: O.M.S.)
DIMENSIONE DEL PROBLEMA (2) Più del 50% delle nuove infezioni di AIDS interessano giovani tra i 15 e i 24 anni (soprattutto nel continente africano) Ogni anno un adolescente su 20 contrae una malattia sessualmente trasmessa (escludendo l’AIDS)
FATTORI CHE FAVORISCONO LA DIFFUSIONE DELLE MST NEGLI ADOLESCENTI • SCARSI CONTROLLI MEDICI • INIZIO PRECOCE DELL’ATTIVITÀ SESSUALE • ELEVATO NUMERO DI PARTNERS • SCARSO USO DI CONTRACCETTIVI DI BARRIERA • MODUS VIVENDI INADEGUATO (DIETE SQUILIBRATE, ALCOOL, DROGA E FUMO) • RICORSO TARDIVO ALLO SPECIALISTA
Malattie da Chamydia • Il genere Chlamydia comprende 3 specie che differiscono dal punto di vista antigenico, metabolico, per la preferenza della cellula ospite e per l’aspetto dell’inclusione. • Sono batteri Gram - , parassiti intracellulari obbligati.
Malattie da C. t. • La C. t. rappresenta l’infezione batterica a trasmissione sessuale più frequente nei paesi industrializzati • Nelle persone sessualmente attive di età < 25 anni sono state osservate frequenze fino al 20 % • La prima infezione è asintomatica. La reinfezione (o una concomitante infezione batterica) produce sterilità o infertilità attraverso un meccanismo immunitario cellulo-mediato • Dal 40-80 % delle persone infette va incontro ad una infezione genitale clinicamente asintomantica di lunga durata (mesi)
FATTORI DI RISCHIO PER L’INFEZIONE DA CHLAMYDIA • Età inferiore ai 25 anni • Cambio del partner sessuale negli ultimi 2-3 mesi • Non utilizzo di metodi contraccettivi “di barriera” • Nessuna gravidanza pregressa SEGNI SINTOMI • Perdite vaginali • Secrezione vaginale ovviamente non causata da “candidosi” • Presenza di mucopus cervicale • Disuria • Ectopia cervicale • Sanguinamento post-coitale o intermestruale • Mucosa cervicale sanguinolente al contatto con la spatola • Dolore pelvico
COMPLICANZE DA INFEZIONE DA CHLAMYDIA • GRAVIDANZA ECTOPICA • STERILITÀ TUBARICA • PID
CONSIGLI ALLE DONNE POSITIVE AL TEST • ASTENSIONE DAI RAPPORTI SINO ALLA NEGATIVIZZAZIONE DELL’ESAME • COMPLETAMENTO TERAPIA • CONTROLLO DEL PARTNER
INFEZIONI IN GRAVIDANZA • Congiuntivite neonatale • Polmonite neonatale • Morte endouterina
Prevenzione delle complicanze da C. t. • Screening almeno una volta l’anno nei soggetti sessualmente attivi • Nei casi di sospetto abuso sessuale dell’infanzia eseguire prelievo endovaginale
HPV L' HPV (Human Papilloma Virus) è responsabile di varie lesioni, comunemente note sotto il nome di condilomi, che si possono riscontrare a livello dell' apparato genitale inferiore (perineo, vulva, vagina e collo dell' utero) femminile. L' HPV si trasmette prevalentemente con l' attività sessuale. Oggi si ritiene che l' infezione da HPV sia una delle più comuni malattie sessualmente trasmesse. La sua massima incidenza si ha nelle persone di età compresa tra i 20 e i 40 anni. E' anche nota la possibilità di trasmissione dell' HPV mediante oggetti (ad esempio biancheria) che siano venuti a contatto con persone infette.