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Autovalutazione Valutazione esterna Bilancio sociale delle istituzioni scolastiche. a cura di Anna Maria Campo.
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Autovalutazione Valutazione esterna Bilancio sociale delle istituzioni scolastiche a cura di Anna Maria Campo
Le presenti slide riguardano la valutazione interna ed esterna delle scuole; vengono citati i supporti normativi vigenti e in fieri e presentate esemplificazioni su modelli di autovalutazione e certificazioni esterne di qualità. Il lavoro si conclude con una descrizione del progetto di sperimentazione VALeS e un invito alla riflessione su un’aporia che sembra caratterizzare la scuola italiana del III millennio: il contrasto tra accountability e inclusività.
Autonomia e valutazione delle scuole <<La valutazione è l’altra faccia dell’autonomia. Infatti in un sistema scolastico autonomo non vengono date prescrizioni minute da seguire, di cui si controlla il rispetto formale, ma si definiscono obiettivi e standard di cui si verifica il conseguimento, lasciando alle scuole ed ai docenti ampi margini di decisione per quanto riguarda l’organizzazione didattica.>> (1) Si è passati, infatti, da quello che veniva definito “controllo amministrativo” al “controllo di gestione”, cioè non è più sufficiente che le azioni siano formalmente corrette ma è necessario che siano efficaci (in grado di perseguire gli obiettivi prefissati) ed efficienti (che assicurino il miglior rapporto tra costi e benefici). Nel sistema dell’autonomia la responsabilità della qualità della scuola è anche e soprattutto dei suoi “attori” (docenti, dirigenti, ATA, alunni, genitori, …), in questo senso si può dire che <<La valutazione, quindi, non riguarda solo gli alunni ma tutto il sistema.>> (2) (1) (2)P. CALIDONI, Progettazione, organizzazione didattica, valutazione nella scuola dell’autonomia, Editrice La Scuola, Brescia 1999, pag. 87.
Valutazione delle scuoleRiferimenti normativi DPR 275\99 art. 4 Autonomia didattica comma 4: Nell’esercizio dell'autonomia didattica le istituzioni scolastiche assicurano comunque la realizzazione di iniziative di recupero e sostegno, di continuità e di orientamento scolastico e professionale, coordinandosi con le iniziative eventualmente assunte dagli Enti locali in materia di interventi integrati a norma dell'articolo 139, comma 2, lett. b) del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112. Individuano, inoltre, le modalità e i criteri di valutazione degli alunni nel rispetto della normativa nazionale ed i criteri per la valutazione periodica dei risultati conseguiti dalle istituzioni scolastiche rispetto agli obiettivi prefissati.
Valutazione delle scuoleRiferimenti normativi dalla Legge 28 marzo 2003, n. 53 (Delega la Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale),art. 3, c. 1, let.b: ai fini del progressivo miglioramento e dell'armonizzazione della qualità del sistema di istruzione e di formazione, l'Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione effettua verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli studenti e sulla qualità complessiva dell'offerta formativa delle istituzioni scolastiche e formative; in funzione dei predetti compiti vengono rideterminate le funzioni e la struttura del predetto Istituto;
Valutazione delle scuoleRiferimenti normativi DECRETO LEGISLATIVO 19 novembre 2004, n.286 Istituzione del Servizio nazionale di valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione, nonché riordino dell'omonimo istituto, a norma degli articoli 1 e 3 della legge 28 marzo 2003, n. 53. Art. 1.Istituzione del Servizio nazionale di valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione: 1. Ai fini del progressivo miglioramento e dell'armonizzazione della qualità del sistema educativo definito a norma della legge 28 marzo 2003, n. 53, é istituito il Servizio nazionale di valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione con l'obiettivo di valutarne l'efficienza e l'efficacia, inquadrando la valutazione nel contesto internazionale. Per l'istruzione e la formazione professionale tale valutazione concerne esclusivamente i livelli essenziali di prestazione ed è effettuata tenuto conto degli altri soggetti istituzionali che già operano a livello nazionale nel settore della valutazione delle politiche nazionali finalizzate allo sviluppo delle risorse umane.
Valutazione delle scuoleNormativa in fieri Il 10 agosto 2012 è andato in prima lettura al Consiglio dei Ministri lo “Schema di regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione”; prima che diventi pienamente vigente, dovrà comunque passare, come da prassi, il vaglio di importanti organi quali il CNPI, la Conferenza Stato-Regioni e il Consiglio di Stato. Questo Regolamento va a sostenere la diffusione della cultura dell' efficacia e dell' efficienza nella pubblica amministrazione che stanno a cuore a questo Governo. In breve i punti essenziali dello schema di Regolamento e quindi delle procedure di valutazione delle scuole e dei loro dirigenti sono: 1.Affidamento al SNV (Sistema nazionale di valutazione) dell'Invalsidella scelta degli indicatori di efficienza e di efficacia sulla base dei quali l'SNV individua le istituzioni scolastiche e formative che hanno necessità di supporto (art 3 c.1 lett. c); 2.E' sempre l'Invalsi che definisce gli indicatori per la valutazione dei Dirigenti scolastici (lett. e) e supporta le Direzioni regionali nella valutazione dei Dirigenti scolastici (art. 2, c.2); cura la selezione e la progettazione del lavoro dei nuclei di esperti esterni (art.2 c. 5), che verranno inviati nelle scuole in situazione “critica”; coordina i “procedimenti di valutazione” …che vedono anche la presenza di un corpo ispettivo (art. 5) specificatamente dedicato. 3.Alla scuole viene chiesto di attivare processi di autovalutazione, anche a partire dai dati sviluppati dalle rilevazioni Invalsi, nonché da altri dati di sistema. 4.Al supporto didattico e scientifico nei confronti delle scuole in situazione di criticità partecipa anche l'Indire, (Art.4). È da segnalare che il procedimento di valutazione delle scuole sfocia non solo in un progetto di miglioramento, ma in una attività di rendicontazione sociale affidata direttamente all'istituzione scolastica.
Autovalutazione delle scuole L’autovalutazione d’istituto si propone di analizzare la “scuola reale” allo scopo di identificare eventuali scarti rispetto agli standard definiti;gliscarti possono essere sia sul piano pedagogico-didattico sia su quello organizzativo o su entrambi. L’autovalutazione configura la scuola come learningorganization.
Scuola come learningorganization Senge (Senge, P, The fifth Di- scipline, NY, 1990) definisce la “learningorganization” come “un’organizzazione in cui non è possibile non imparare poiché in tale contesto imparare è un processo intrinseco della vita professionale. La learningorganization è una comunità di persone che si scambiano costantemente le loro capacità e competenze al fine di creare e concepire nuove idee”. Secondo Malhotra(Malhotra, Y.’OrganizationalLearning and Learning Organizations: An Overview’ http://www.brint.com/papers/orglrng.htm1996) la learningorganization è “un’organizzazione con un sistema filosofico in grado di anticipare, e reagire ai cambiamenti, alla complessità e all’incertezza”. Secondo Shein(Shein E, OrganizationalCulture and Leadership 2004)possono essere identificati 4 fattori dai quali dipende la capacità di un’organizzazione di imparare: 1)un senso diffuso di identità, scopo o missione; 2) la potenzialità del sistema (organizzazione) di adattarsi ed aggiornarsi in funzione dei cambiamenti interni ed esterni all’organizzazione; 3) la capacità del sistema di percepire e misurare la realtà esterna; 4) un certo livello di integrazione dei sottosistemi (e delle loro culture) che costituiscono il sistema nella sua globalità.
Cosa avviene nella scuola militante? La maggior parte delle scuole effettuano attività di autovalutazione; alcune in maniera «artigianale», vale a dire utilizzando strumenti elaborati all’interno della scuola stessa, altre volte applicando specifici modelli.
Esperienze di autovalutazione più diffuse in Italia: • E.F.Q.M. (European Foundation for quality management); • MONIPOF (monitoraggio POF) proposto dall’IRRE Lombardia e realizzato, anche, in Sicilia con il patrocinio dell’IRRE Sicilia; • A.I.R. (autoanalisi d’istituto in rete).
Esperienze di autovalutazione più diffuse in Italia: • CAF (Common Assessment Framework) E’ un modello europeo per il miglioramento delle pubbliche Amministrazioni che si propone quattro scopi principali: • cogliere le specifiche caratteristiche delle organizzazioni del settore pubblico; • servire da strumento per gli amministratori pubblici che desiderino migliorare le performance della propria organizzazione; • fungere da "ponte" di collegamento tra i vari modelli e le metodologie utilizzate nel QualityManagement; • consentire l'introduzione di studi di benchmarking( attraverso "parametri oggettivi di riferimento" )tra le organizzazioni del settore pubblico.
Esperienze di autovalutazione più diffuse in Italia: • MODELLO CIPP (Context, Input, Process and Product Evaluation) di Stufflebeam (1971), ripreso nei successivi modelli di Hopkins (1994) e Scheerens (1994) È costituito da 4 aree di osservazione articolate in sotto-aree.
Un esempio di progetto di autovalutazione: Il progetto FARO integra due fondamentali modelli di valutazione del servizio: CAF e CIPP
Finalità e obiettivi del progetto FARO Finalità • ESERCIZIO DELL’AUTONOMIA SCOLASTICA COME OCCASIONE DI CONFRONTO EMULATIVO e NON COMPETITIVO per crescere all’insegna della collaborazione e non dell’isolamento autarchico. • ADOZIONE DI PROCEDURE DI CONTROLLO INTERNO PER INDIVIDUARE PUNTI DI FORZA E AREE DI DEBOLEZZA E PROBLEMATICITÀ IN UN’OTTICA DI MIGLIORAMENTO PROGRESSIVO CONFRONTANDOSI CON ALTRE REALTÀ PROFESSIONALI. OBIETTIVI - Produrre cambiamenti concreti e finalizzati alla Qualità attraverso rapporti annuali di autoanalisi. - Evitare l’autoreferenzialità mediante la disponibilità di termini di confronto diacronico e sincronico - Individuare aree di osservazione e indicatori di processi da declinare in descrittori - Disporre, per ogni descrittore, di parametri di accettabilità (standard). - Raccordarsi con gli standard di riferimento che saranno forniti dal S.N.V.
GLI STRUMENTI TEORICI • IL METODO P.C.D.A. che rispecchia la RUOTA di Deming
IL DIAGRAMMA: CAUSA-EFFETTO di ISHIKAWA È finalizzato alla ricerca collegiale delle cause di un problema, il loro raggruppamento in categorie e l’individuazione della causa più facile da rimuovere per iniziare un cammino di miglioramento.
UN SISTEMA A NETWORK “INTEGRATIVO” - Interscambio dinamico (sistema aperto) La rete FARO è uno strumento di contenimento dell’autoreferenzialità di elevato valore per: - la numerosità delle scuole aderenti (130) - l’appartenenza delle scuola a diversi ordini e gradi e a diversi contesti territoriali - il processo di ampliamento in atto a livello nazionale e internazionale.
GLI STRUMENTI DI VALUTAZIONE (Sono tutti raccolto in un quaderno operativo) • Questionario per i genitori • Questionario per i docenti • Questionario per gli alunni (IV classi) • Questionario per i collaboratori scolastici • Questionario per il personale amministrativo • Scheda rilevazione risorse professionali • Scheda rilevazione risorse materiali e strutturali • Scheda rilevazione risorse livello partecipazione genitori • Schema interviste semistrutturatesull’immagine esterna della scuola da somministrare a testimoni privilegiati.
INDICATORI di QUALITA’ del progetto DISPONIBILITA’ DI INDICATORI E DESCRITTORI per ognuna delle aree di intervento (contesti, processi, input e output) Ad esempio • Contesto • Sottoarea: immagine della scuola • Indicatore C1: Qualità immagine esterna • Descrittori
INDICATORI di QUALITA’ del progetto • Possibilità di raccogliere dati di natura
INDICATORI di QUALITA’ del progetto Disponibilità di un software all’interno del quale inserire i dati raccolti che provvederà a elaborare il rapporto di scuola e il rapporto di rete, con indicazione di punti forti, deboli esoglie di accettabilità
INDICATORI di QUALITA’ del progetto:DISPONIBILITA’ DI STANDARD DI ACCETTABILITA’ Ad esempio, nel caso della valutazione percettiva da parte dei genitori alla domanda “Perché ha iscritto suo figlio in questa scuola?” almeno il 65% dei genitori intervistati deve scegliere una delle seguenti risposte: • Per aver avuto esperienze positive in passato • Per averne sentito parlare bene • Per le attività integrative e le iniziative culturali e non una di queste altre • Perché è l’unica scuola della zona • Perché è vicina al mio posto di lavoro. IL PROCESSO DI PONDERAZIONE DEI DATI messo in atto CONSENTE DI INDIVIDUARE: • - UN PUNTO FORTE • - UN PUNTO DEBOLE • - UN PUNTO DI ACCETTABILITA’ Nell’esempio sopra citato: • - il punto forte è > 65% • - il punto accettabilità è tra 50% e 65% • - il punto debole è < del 50%.
IL PROGETTO FARO VISUALIZZATO ATTRAVERSO IL DIAGRAMMA DI GANTT(1) (1)Il diagramma di GANTT è una tecnica di project management inventata, all’inizio del secolo scorso, dal consulente industriale Henry Gantt
valutazione esterna Delle scuole
Certificazione di qualità Le scuole, pagando, possono, volontariamente, rivolgersi a enti certificatori per ottenere una CERTIFICAZIONE di qualità o dimostrazione di conformità a specifiche norme ad opera di una terza parte indipendente. LA CERTIFICAZIONE ISO 9000 NELLA SCUOLA In Italia secondo i dati di SINCERT (ente nazionale preposto all'accreditamento degli organismi di certificazione) sono in crescita, per il settore istruzione, gli istituti scolastici “certificati” di cui alcuni statali: liceo scientifico "A. Volta" di Milano, I.P.S.I.A. "Cesare Presenti» di Bergamo, I.T.C. "L. Pacioli" di Crema, I.P.S.I.A. "M. Malpinghi" di Crevalcore (BO), I.T.C. "A. Gramsci" di Milano, I.T.C. "C. Rosselli" di Genova, Liceo Scientifico "I. Nievo" di Padova, Scuola Media Statale "N. Costa" di Ciriè (TO). Spesso si legge o si sente parlare di conformità alla norma ENI EN ISO 9001 (9002 ecc).
IL PERCORSO DI CERTIFICAZIONE Una volta assunta la decisione di avviare un progetto di certificazione il primo passo operativo è quello di scegliere la norma ISO di riferimento. E' opportuno, inoltre, perimetrare il certificato richiesto (certificare tutta l'attività scolastica?) Una parte dell'attività scolastica (es. la scuola dell’infanzia). A questo punto va costruito IL SISTEMA QUALITA' che può richiedere da uno a più anni, a seconda della complessità della scuola, della disponibilità del personale, della presenza di consulenza esterna. E' in questa fase che vanno analizzati e razionalizzati i processi, redatte le procedure, gli strumenti di monitoraggio e valutazione e, infine, richiesto l'AUDIT esterno. L'AUDIT ESTERNO VA RICHIESTO A UN ORGANISMO DI CERTIFICAZIONE E HA UN CERTO COSTO. E' OPPORTUNO RIVOLGERSI AD ORGANISMI UFFICIALMENTE RICONOSCIUTI CHE IN ITALIA DEVONO ESSERE ACCREDITATI DAL SINCERT (Sistema Nazionale di Accreditamento degli organismi di Certificazione).
ELEMENTI PORTANTI DEL SISTEMA QUALITA' • Gli elementi portanti del sistema qualità sono i seguenti: • - ruolo del management • - struttura organizzativa • - gestione per processi • - misura dei risultati e gestione del miglioramento • - soddisfazione del cliente
Informazioni e riflessioni Entro il 12 marzo 2012 alle scuole è stata offerta la possibilità di candidarsi per partecipare al progetto sperimentale “VALeS” – Valutazione e Sviluppo Scuola”, il cui obiettivo è definire un modello adeguato di valutazione delle scuole e dei dirigenti scolastici. L’iniziativa si colloca sulla scia del progetto “VSQ – Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle scuole”, ormai in dirittura d’arrivo. È un progetto triennale per cui, nell’arco di tre-quattro anni, potremmo, forse, vedere i primi bagliori di un modello di valutazione di sistema. Non si vede, invece, ancora alcuna luce in fondo all’interminabile e claustrofobico tunnel della valutazione dei docenti. Il progetto “Valorizza”, nato per definire un modello di valutazione degli insegnanti, giunto nel 2011 al capolinea del suo percorso, non vedrà infatti una prosecuzione sperimentale (il previsto “Valorizza 2”) né, pertanto, una implementazione diretta in futuro. Forti resistenze sindacali hanno, infatti, indotto il ministro Profumo a decretarne la sospensione.
Scuola e bilancio sociale Non poche scuole del nostro Paese hanno posto all’ordine del giorno il tema della rendicontazione sociale. Alcune di esse hanno iniziato a redigere il bilancio sociale che conferisce visibilità e concretezza al processo di rendicontazione.Tale documento si propone, infatti, di dare conto degli impegni assunti, dell’uso delle risorse, dei risultati conseguiti, degli effetti sociali prodotti nell’ambito di un dialogo tra la scuola e i propri stakeholder (studenti, famiglie, comunità locale, ecc.) finalizzato al miglioramento delle performance.L’avvio di un percorso verso la rendicontazione sociale costituisce, un’occasione per:- riflettere sistematicamente su se stessa, sui propri valori, obiettivi, missione;- sentirsi stimolata a promuovere innovazione e miglioramento delle proprie prestazioni;- identificare i propri stakeholder e attivare con essi momenti di dialogo, confronto, partecipazione, collaborazione.Il bilancio sociale è uno strumento al servizio dell’autonomia scolastica e dei processi di valutazione, nei cui confronti la scuola non può essere un soggetto passivo. Esso è momento fondante di un disegno più ampio che comprende:- l’esplicitazione della visione etico-culturale della scuola. Su quali valori scommettere? Quale patto stipulare con gli stakeholder?- la formazione alla cultura della responsabilità e dell’accountability di tutto il personale scolastico;- la predisposizione di un sistema organizzativo coerente con le esigenze della valutazione, del monitoraggio, della rendicontazione, della comunicazione.In sintesi, il bilancio sociale misura, ricorrendo ad opportuni indicatori, le performance della scuola in termini di efficienza (miglior utilizzo delle risorse disponibili), di efficacia (raggiungimento degli obiettivi), di equità (la scuola come costruttore del bene comune per le giovani generazioni).
Aporia Parola di grande spessore, individua quel momento di una discussione o di un'argomentazione in cui ci si arena senza poter dare ulteriori risposte precise, impastoiati in un paradosso logico. L'universo è infinito o finito? Nel cercare di rispondere a questa domanda ci si trova di fronte ad un'aporia - come accade puntualmente davanti ai paradossi filosofici (celebri i koan orientali, i paradossi zen). Ci si trova davanti ad un'aporia alla fine dei dialoghi platonici in cui uno stringente Socrate pone domande incalzanti circa alcune certezze - finché queste vengono smontate e ci si ritrova a dover prendere atto dell'impossibilità di dire o sapere qualcosa. Qualcuno dice che rendersi conto di questi limiti e rispettare le aporie è segno di grande saggezza - come lo è evitare di sbattere la testa contro il monte se il passaggio non c'è. È vietato entrare e sostare in questa vettura . È consentito solo l’attraversamento
Il discorso si allarga Tutti i bravi genitori vogliono il meglio per i loro figli. Il problema però, è come ottenerlo. Se un tempo il metodo era uno, ovvero l'uso della disciplina, oggi, in un'epoca di pedagogia figliocentrica e permissiva, anche il genitore meglio intenzionato finisce per cedere al compromesso. Non è così per AmyChua: docente a Yale, cresciuta secondo i rigidi principi educativi cinesi, ha un'idea chiara di come allevare le sue bambine. Sono banditi TV, computer, pigiama party e uscite con le amiche, a vantaggio di compiti, studio assiduo della musica e... obbedienza, obbedienza, obbedienza. I risultati non tardano ad arrivare, ma a prezzo di sacrifici che mettono in discussione i nostri parametri di genitori "occidentali".
«Guarda sotto la superficie! Non lasciarti sfuggire Il valore intrinseco delle cose». Marco Aurelio