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Il Coordinatore infermieristico nel dedalo delle responsabilità

Il Coordinatore infermieristico nel dedalo delle responsabilità. Il Coordinatore infermieristico: deontologia e responsabilità nella sanità che cambia Arenzano , sabato 17 maggio 2014. Il Coordinatore infermieristico nel dedalo delle responsabilità.

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Il Coordinatore infermieristico nel dedalo delle responsabilità

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  1. Il Coordinatore infermieristico nel dedalo delle responsabilità • Il Coordinatore infermieristico: deontologia e responsabilità nella sanità che cambia • Arenzano, sabato 17 maggio 2014

  2. Il Coordinatore infermieristico nel dedalo delle responsabilità

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  9. EXTRACONTRATTUALE: Violazione di un generico dovere di non ledere gli altrui diritti o interessi FATTI ILLECITI Responsabilità contrattuale ed extracontrattuale CONTRATTUALE: Violazione di uno specifico dovere derivante da un rapporto obbligatorio

  10. Il problema della “colpa grave” • Non esiste nel nostro ordinamento una nozione di “Colpa Grave” • Codice penale grado della colpa (133 cp) • Nell'esercizio del potere discrezionale … , il giudice deve tener conto della gravità del reato, desunta: • dalla natura, dalla specie, dai mezzi, dall'oggetto, dal tempo, dal luogo e da ogni altra modalità dell'azione; • dalla gravità del danno o del pericolo cagionato alla persona offesa dal reato; • dalla intensità del dolo o dal grado della colpa.

  11. Può consistere sia in un mero fatto che in un atto FATTI ILLECITI Il fatto • Può essere: • Commissivo • Omissivo

  12. Il Coordinatore infermieristico nel dedalo delle responsabilità

  13. Il Coordinatore infermieristico nel dedalo delle responsabilità

  14. Ingestione di sostanza tossica Svolgimento del processo • Un Infermiere fa ingerire per errore sodioazide a seguito di un esame diagnostico e ne consegue la morte di una paziente. • Vengono rinviati a giudizio il Primario, la caposala e l’Infermiere

  15. Ingestione di sostanza tossica Attori coinvolti Direttore di S.C. Caposala Infermiere

  16. Ingestione di sostanza tossica • La difesa • Il Primario afferma che a lui non competono compiti di natura organizzativa circa l’operato dei tecnici; • La Caposala e l’Infermiere si difendono affermando il fatto che avevano in precedenza richiesto gli armadi speciali per contenere i veleni ma non erano mai stati acquistati.

  17. Ingestione di sostanza tossica • La sentenza • Primario = condannato per omissione di vigilanza e per aver disatteso alla funzione di controllo (DLgs 229/99 e DLgs 626/94); • Caposala = condannata per omissione di controllo (colpa in vigilando) sulla conservazione in maniera separata da altri prodotti ad uso terapeutico. E’ venuta meno la Responsabilità indiretta che non richiede un comportamento colposo da parte del committente (Cass., 29 agosto 1995, n. 9100, in Rep. Giur. It., 1995), ma solamente che il preposto ponga in essere un fatto dannoso, fermo restando che la responsabilità del committente non esclude la concorrente responsabilità diretta dell'autore dell'illecito • Infermiere = condannato per il mero errore di somministrazione e senza attenuanti

  18. DEONTOLOGIA E LEADERSHIP

  19. IL CODICE DEONTOLOGICO2009 L’infermiere sviluppa il suo sapere ed il suo essere professionista nella relazione con la persona che assiste. PERSONA ASSISTITO

  20. Deontologia e leadership • ..lavorare con un leader “iperattivo, aggressivo, cattivo o disimpegnato e vuoto”… fa sì che le altre persone alle sue dipendenze diventino una fotocopia dell’esemplare dominante”… • ..stare intorno a qualcuno che sembra arrabbiato, ci fa sentire arrabbiati…

  21. CODICE DEONTOLOGICO 2009 RESPONSABILITA’ (ARTICOLI 1, 3, 13, 47, 48) Viene così affermata la responsabilità deontologica dell’infermiere anche in relazione all’organizzazione del lavoro, alla scelta e all’applicazione di protocolli terapeutici, all’uso di materiali e presidi, alla gestione dei rapporti tra i vari operatori e ai valori culturali del cittadino-paziente.

  22. CODICE DEONTOLOGICO 2009 • LA CONTENZIONE FISICA • LA DETENZIONE DEI FARMACI • DOCUMENTAZIONE • COMPETENZA PROFESSIONALE • FORMAZIONE • LEADERSHIP

  23. DEONTOLOGIA PROFESSIONALE DOCUMENTAZIONE (ARTICOLO 23, 26) 23. L’infermiere riconosce il valore dell’informazione integrata multiporfessionale…. 26. Nella raccolta, nella gestione e nel passaggio delle informazioni l’infermiere assicura e tutela la riservatezza..

  24. CODICE DEONTOLOGICO 2009 COMPETENZA PROFESSIONALE(ARTICOLI 11, 12, 13, ) E’ la combinazione di: CONOSCENZE PROFESSIONALI CAPACITA’ ORIENTAMENTI GESTIONALI richiesta dai processi che si svolgono nell’azienda sanitaria.

  25. DEONTOLOGIA PROFESSIONALE FORMAZIONE PERMANENTE(ARTICOLI 11, 12, 13, ) Assume particolare rilievo in questo ambitol’AUTOFORMAZIONE. Questa viene intesa come acquisizione di conoscenze e competenze che non rientrano necessariamente nelle classificazioni formali, ma consistono anche in esperienze sul campo che il singolo professionista progetta e realizza.

  26. DEONTOLOGIA PROFESSIONALE RICERCA INFERMIERISTICA(ARTICOLI 11, 12, 13, ) “L’infermiere aggiorna le proprie competenze attraverso la ricerca”. La ricerca infermieristica ha l’obiettivo di sviluppare le conoscenze nella presa in carico della persona sana o ammalata. ( E.B.N.)

  27. DEONTOLOGIA PROFESSIONALE EVIDENZA SCIENTIFICA(ARTICOLI 11, 12, 13, ) “L’infermiere fonda il proprio operato su conoscenze validate...” Attualmente si fa sempre più pressante la necessità che le procedure e le terapie siano basati su prove di efficacia, derivanti da ricerche condotte con rigoroso metodo scientifico e sottoposte a controlli di validità ( EBM / EBN ).

  28. DEONTOLOGIA PROFESSIONALE • ..il numero degli errori dichiarati dai reparti con i migliori leader era addirittura dieci volte superiore rispetto a quello dei reparti guidati dai leader peggiori…perché qui gli Infermieri si sentivano “psicologicamente sicuri” di ammettere i propri sbagli.. (Harvard Medical School- 2001)

  29. DEONTOLOGIA PROFESSIONALE • ..nei reparti in cui gli Infermieri non avevano denunciato errori circolavano commenti del tipo “ l’ambiente è spietato, cadono teste”…”ti mettono alla sbarra”…”il caposala ti criminalizza se fai uno sbaglio”… (Harvard Medical School- 2001)

  30. DEONTOLOGIA PROFESSIONALE Caratteristiche del leader con valenza deontologica E’ l’atteggiamento di chi difende qualcuno, specialmente persone in condizioni di debolezza. Quanto all’ infermiere coordinatore questa caratteristica ha diversi aspetti. GARANTE

  31. DEONTOLOGIA PROFESSIONALE Caratteristiche del leader con valenza deontologica “Fiducia genera fiducia” In presenza di una reciproca affidabilità la leadership non è qualcosa di già definito ma una co-costruzione, che vede l’impegno di entrambi i soggetti in relazione. CREDIBILITA’

  32. DEONTOLOGIA PROFESSIONALE Caratteristiche del leader con valenza deontologica CORAGGIO Nel prendere decisioni e nell’assumersi la responsabilità delle proprie azioni e “determinazione e perseveranza” nel realizzare gli obiettivi stabiliti.

  33. I NUOVI PROGETTI DELLA PROFESSIONE

  34. REGIONE LIGURIATESTO DI LEGGE APPROVATO DAL CONSIGLIO REGIONALE – ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLA LIGURIA NELLA SEDUTA DEL 26 MARZO 2014 • DISPOSIZIONI IN MATERIA DI ESERCIZIO DI ATTIVITÀ PROFESSIONALE DA PARTE DEL PERSONALE DI CUI ALLA LEGGE 10 AGOSTO 2000, N. 251 (DISCIPLINA DELLE PROFESSIONI SANITARIE INFERMIERISTICHE, TECNICHE DELLA RIABILITAZIONE, DELLA PREVENZIONE NONCHÉ DELLA PROFESSIONE OSTETRICA)

  35. Articolo 1(Attività professionale da parte del personale di cui alla legge 10 agosto 2000, n. 251 (Disciplina delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche della riabilitazione, della prevenzione nonché della professione ostetrica) Al fine di conseguire una più efficace e funzionale organizzazione dei servizi sanitari regionali, il personale che esercita le professioni sanitarie di cui alla l. 251/2000 e successive modificazioni e integrazioni, operante con rapporto di lavoro a tempo pieno e indeterminato nelle strutture pubbliche regionali, può esercitare attività libero professionale, al di fuori dell’orario di servizio, anche singolarmente all’interno dell’Azienda e in forma intramuraria allargata, presso le Aziende sanitarie locali, gli IRCCS e gli altri enti equiparati.

  36. Evoluzione delle Competenze Specialistiche dell’Infermiere • Accordo tra il Governo e le Regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano, recante ridefinizione implementazione e approfondimento delle competenze e delle responsabilità professionali dell’infermiere e dell’infermiere pediatrico

  37. Art. 2(Aree di intervento) • 1. Sono individuate le seguenti aree di intervento: • a) AREA CURE PRIMARIE – SERVIZI TERRITORIALI/DISTRETTUALI • b) AREA INTENSIVA E DELL’EMERGENZA URGENZA • c) AREA MEDICA • d) AREA CHIRURGICA • e) AREA NEONATOLOGICA E PEDIATRICA • f) AREA SALUTE MENTALE E DIPENDENZE

  38. Art. 3(Modalità e percorsi per lo sviluppo delle competenze professionali) • Le regioni e le province autonome, previo confronto con le rappresentanze professionali, università e sindacali, definiscono : • i criteri per lo sviluppo delle competenze degli infermieri • la conseguente revisione dei modelli organizzativi ospedalieri e territoriali (complessità assistenziale – intensità di cura) • i percorsi attuativi e i criteri per riconoscere pregresse specifiche esperienze • i percorsi formativi da effettuarsi in ambito regionale o aziendale, anche ai fini dell’attribuzione dei crediti formativi universitari (CFU).

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