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G RUPPO A ZIONE L OCALE PREALPI E DOLOMITI. L’AVIS, un’associazione a rete: l’esperienza Del GAL Prealpi e Dolomiti. 25 maggio 2013 Dott. Matteo Aguanno. ATTIVITA’ DEI GAL.
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GRUPPOAZIONELOCALE PREALPI E DOLOMITI L’AVIS, un’associazione a rete: l’esperienza Del GAL Prealpi e Dolomiti 25 maggio 2013 Dott. Matteo Aguanno
ATTIVITA’ DEI GAL sostenere la realizzazione delle misure contenute nei propri PSL, valutare, progettare ed attivare, tramite appositi bandi, gli interventi ritenuti prioritari per lo sviluppo delle singole aree di intervento, in sintonia con gli obiettivi del PSR del Veneto e in attuazione dell'Asse IV Leader. I 14 GAL DEL VENETO
L’approccio LEADER Il territorio dei GAL del Veneto L'attuazione del modello di governance dello sviluppo locale prevede che i GAL, in quanto partenariati pubblico-privati rappresentativi delle diverse realtà socio-economiche di un determinato territorio, siano i soggetti in grado di stimolare uno sviluppo endogeno ed armonico delle aree rurali attraverso un approccio di tipo partecipativo.
GLI OBBIETTIVI L'Asse IV LEADER del PSR della Regione Veneto, attraverso l'attivazione dei Programmi di Sviluppo Locale (PSL) si propone di conseguire i seguenti obiettivi: 1 - sostenere gli approcci partecipativi e la gestione integrata per lo sviluppo delle aree rurali attraverso il rafforzamento e la valorizzazione dei partenariati locali; 2 - migliorare le capacità delle partnership locali di sviluppare strategie e modelli innovativi di crescita nelle aree rurali;3 - promuovere la cooperazione tra territori;4 - stimolare uno sviluppo endogeno armonico delle aree rurali, in particolare attraverso il miglioramento della qualità della vita, la diversificazione delle attività economiche e l'integrazione tra settori diversi.
IL PARTENARIATO: 25 soci • 11 PUBBLICI • Comunità Montane: • ValBelluna • Alpago • Feltrina • Belluno Ponte nelle Alpi • Provincia di Belluno • C.C.I.A.A. di Belluno • Ente Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi • Istituto Professionale di Stato per l’Agricoltura e l’Ambiente “A. Della Lucia” • Unione Basso Feltrino Setteville • Comune di Ponte nelle Alpi • Comune di Feltre • 14 PRIVATI • Confindustria Belluno Dolomiti • Confartigianato Imprese Belluno • A.S.C.O.M. Belluno • A.P.P.I.A. Belluno • Federazione Provinciale Coltivatori Diretti di Belluno • Confagricoltura di Belluno • Confederazione Italiana Agricoltori Belluno • LattebuscheSca • Circolo Cultura e Stampa scs • Dolomiti Certscarl • Certotticascarl • Cassa Rurale Castello Tesino • Cassa Rurale Val di Fassa e Agordino • Banca Popolare delle Prealpi
IL GAL PREALPI E DOLOMITI IL TERRITORIO • N. Comuni 26 (4 C.M.: Feltrina, Valbelluna, Bellunese, Alpago) • Superficie pari a 1.344 Km2
IL PIANO FINANZIARIO (milioni di euro)
Tema centrale del P.S.L. n. 1: COMPETITIVITA’ • Competitività economica: • misura 311 Azione 1: creazione e consolidamento di fattorie plurifunzionali • misura 312 Azione 1: creazione e sviluppo di microimprese • misura 121: ammodernamento aziende agricole • misura 123: accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali • Competitività territoriale: • misura 313 Az. 1, 2, 3, 4: incentivazione attività turistiche • misura 311 Azione 2: sviluppo dell’ospitalità agrituristica • Competitività capitale umano: • misura 331 Azione 1 : interventi collettivi di formazione
Tema centrale del P.S.L. n. 2: QUALITA’ DELLA VITA • misura 323/a: tutela e riqualificazione del patrimonio culturale, architettonico e paesaggistico. • Azione 1 : studi e censimenti • Azione 2: recupero e riqualificazione patrimonio • Azione 3: riqualificazione degli eventi specifici e tipici del paesaggio rurale • Azione 4: recupero, valorizzazione di immobili pubblici e di uso pubblico finalizzati ad una prevalente fruizione culturale • misura 321: servizi essenziali per l’economia e la popolazione rurale. • Azione 1: servizi sociali • Azione 3: realizzazione impianti per la produzione di energia da biomasse. • misura 227: investimenti forestali non produttivi
Mis. 410 e 421 ALCUNE INIZIATIVE FINANZIATE
Mis. 431 ALCUNE INIZIATIVE ATTIVATE Leader Report: inserto quadrimestrale de “L’ Amico del Popolo Progetto Youth on the move: svolto il collaborazione con l’ass. Master dell’ UniPD coinvolgendo 4 Istituti scolastici Consuta giovani “Diciamo la nostra”: collaborazione continuativa per la gestione dei social network e per la realizzazione di filmati a tema Montagna Veneta 2020 Il patto della montagna Veneta
LA RETE COMUNICATIVA Social Network Radio e Tv locali
ATTUAZIONE PSL AD OGGI (escluse le attività di animazione e gestione - mis.431)
L’esempio del PATTO MONTAGNA VENETA 2020 Creare rete, tra enti e soggetti pubblici e privati, al fine di garantire “una crescita intelligente, sostenibile, e inclusiva delle zone montane del Veneto” Comunità Montane e Comuni montani Associazioni di categoria GAL della montagna Veneta ULSS Consorzi e Associazioni private Altri enti locali
Il percorso di costruzione: formazione e informazione • inizio nella primavera 2012: • - seminari di studio sulla strategia UE Europa 2020; • approfondimenti sulla programmazione UE 2014-2020. • parallelo processo di confronto e consultazione con Istituzioni e Parti economiche e sociali definizione di OBIETTIVI di sviluppo di una nuova politica per la Montagna Veneta coerenti con le priorità tematiche della strategia UE “Europa 2020” da presentare alla Regione Veneto
Il percorso di costruzione: la consultazione il processo di consultazione ha coinvolto i rappresentanti socio-economici ed istituzionali attraverso la compilazione di un questionario in cui è sono state attribuite priorità politiche e di investimento ritenute le più importanti e strategiche per il futuro delle zone montane del Veneto tali priorità sono state scelte tra quelle previste dalle nuove politiche e dai fondi del QSC dell’UE per il periodo 2014-2020
I SOGGETTI partecipanti alla consultazione • le 43 associazioni economiche e sociali socie dei GAL della Montagna Veneta; • le 19 Comunità Montane del Veneto; • i 60 enti pubblici ed enti locali soci dei GAL della Montagna Veneta.
dal QUADRO COMPLESSIVO emerso dalle consultazioni si evidenzia una Montagna Veneta: • decisa a giocare fino in fondo la battaglia della competitività globale, attraverso il deciso rafforzamento e l’innovazione del tessuto imprenditoriale, sfruttando anche i vantaggi delle TIC; • che intende far leva su un modello di sviluppo sostenibile, che utilizzi in maniera efficiente le risorse del territorio, a partire dal patrimonio naturale, culturale e dai paesaggi; • che chiede che l’esclusione sociale sia combattuta soprattutto mediante la creazione di nuove competenze per i lavoratori, funzionali ad aumentare la competitività del tessuto economico locale e le occasioni di intraprendere e lavorare;
dal QUADRO COMPLESSIVO emerso dalle consultazioni si evidenzia una Montagna Veneta: inoltre • emerge l’esigenza, nelle politiche e negli interventi per la Montagna Veneta, di applicare un forte approccio integrato, al fine di massimizzare le sinergie e assicurare un impatto ottimale all’impiego dei futuri programmi UE e dei Fondi del QSC ; • considerata la vicinanza al territorio e la diretta espressione delle esigenze dello stesso, l’approccio partenarialeè ritenuto il metodo più appropriato per assicurare una efficace ed efficiente gestione di un sottoprogramma dedicato alla montagna.
I CONCRETI PASSI INTRAPRESI successivi alla consultazione • definizione di una strategia comune ed unitaria della montagna veneta da proporre alla Regione Veneto; • raccolta delle progettualità che le comunità locali intendono realizzare nel periodo di programmazione 2014 - 2020 sui propri territori secondo l’approccio bottom-upe coerentemente alle nuove priorità comunitarie e al protocollo siglato .
COME ? attivando un processo di concertazione con tutte le parti sociali, economiche e istituzionali presenti sul proprio territorio al fine di: • definire gli obiettivi ovvero i risultati che si intendono raggiungere in termini di qualità della vita delle persone e/o di opportunità delle imprese/istituzioni compresa l’individuazione di specifici indicatori di risultato; • individuare le azioni locali con cui conseguire i risultati attesi; • definire gli scenari di contesto - locali e sovra locali - nei quali le azioni si dovranno svolgere.
Incoraggiare approcci integrati all'attuazione dei Fondi QSC Il regolamento recante disposizioni comuni propone un certo numero di meccanismi volti a incoraggiare approcci di programmazione integrati, in un'ottica di coordinamento e di sinergie nel corso del processo di attuazione. Gli Stati membri dovrebbero precisare nei loro contratti di partnership e nei loro programmi come hanno intenzione di utilizzarli per realizzare l'integrazione. Al fine di promuovere approcci integrati in materia di sviluppo territoriale, la proposta di regolamento recante disposizioni comuni prevede due meccanismi destinati a facilitare lo sviluppo degli approcci a livello locale e subregionale. Si tratta dello Sviluppo locale operato dagli attori locali e degli Investimenti territoriali integrati per il FESR, il FSE e il Fondo di coesione. Questi due strumenti hanno lo scopo di impegnare i soggetti regionali e locali e le collettività locali nell'attuazione dei programmi.
Sviluppo locale realizzato dai soggetti attivi a livello locale Lo sviluppo locale realizzato dai soggetti attivi a livello locale (sulla base dell'esperienza di LEADER nel settore dello sviluppo rurale) può completare e rafforzare l'esecuzione delle politiche pubbliche per tutti i Fondi del QSC. Lo scopo è di aumentare l'efficacia e l'efficienza delle strategie di sviluppo territoriale delegando l'adozione di decisioni e l'attuazione a una partnership locale tra soggetti del settore pubblico, del settore privato e della società civile. Questo tipo di sviluppo locale dovrebbe essere attuato nel quadro di un approccio strategico dei decisori pubblici, in modo da garantire che la definizione "dalla base al vertice" dei bisogni locali tenga conto delle priorità stabilite ad un livello più elevato. Gli Stati membri dovranno pertanto definire l'approccio in materia di sviluppo locale da parte degli attori locali applicabile all'insieme dei Fondi del QSC e inserire riferimenti a questo tipo di sviluppi nei contratti di partnership. Il contratto di partnership deve presentare le principali sfide che gli Stati membri hanno intenzione di raccogliere, definendo i principali obiettivi e priorità e indicando i tipi di territori in cui questo approccio deve essere attuato e il ruolo specifico attribuito per i gruppi d'azione locale a tale scopo. Inoltre, essi devono indicare in che modo i Fondi del QSC saranno utilizzati e spiegare il ruolo che i vari Fondi svolgeranno nei diversi tipi di territori (ambiente rurale, urbano, ecc.). Nel quadro del FEASR, LEADER continuerà ad essere un elemento obbligatorio in ciascun programma di sviluppo rurale.
Investimenti territoriali integrati per il FESR, il FSE e il Fondo di coesione Un Investimento territoriale integrato (ITI) è uno strumento che prevede accordi di prestazione integrata per gli investimenti che rientrano in vari assi prioritari di uno o più programmi operativi. I finanziamenti provenienti da più assi e programmi prioritari possono essere raggruppati in una strategia d'investimento integrata per un territorio o settore funzionale. Questo aiuto può prendere la forma di una strategia integrata per lo sviluppo urbano, ma anche per la cooperazione tra municipalità in territori specifici. Tale strumento autorizza le autorità di gestione a delegare l'attuazione di elementi di più assi prioritari a un organismo unico (un'autorità locale) e fare in modo che gli investimenti siano realizzati in uno spirito di complementarità. All'interno di un Investimento territoriale integrato, alcuni elementi possono essere attuati nel quadro di uno sviluppo locale da parte dei soggetti operanti a livello locale, combinando i due approcci.