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Le prime osservazioni e i primi modelli. Di Pietro Pantano Centro Interdipartimentale della Comunicazione Università della Calabria. Osservazione dei fenomeni terrestri Osservazione dei fenomeni astronomici La Scienza greca I modelli astronomici La fisica aristotelica
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Le prime osservazioni e i primi modelli Di Pietro Pantano Centro Interdipartimentale della Comunicazione Università della Calabria
Osservazione dei fenomeni terrestri Osservazione dei fenomeni astronomici La Scienza greca I modelli astronomici La fisica aristotelica Il sistema tolemaico Indice
I fenomeni terrestri • Per l’uomo primitivo, i fenomeni naturali sono causati da divinità, alcune volte benevole o irate con gli abitanti della Terra. • Tutto quel che accade è riconducibile non a cause naturali, ma ad azioni divine. • Bisogna aspettare la Scienza greca perché facciano la loro comparsa le prime teorie interpretative.
Osservazioni astronomiche Seq 1 - cd 4 A) Fin dall’antichità i fenomeni astronomici colpirono l’immaginario dell’uomo, che imparò ad osservarli ed a classificarli. I più evidenti fenomeni celesti riguardano: B) il moto apparente della volta celeste C) le fasi lunari D) la posizione del sole nel cielo ed i cicli stagionali E) l’apparizione di comete e meteore
Disomogeneità ed anisotropia del cielo stellato Seq 2 - cd 4 Se osserviamo il cielo sopra di noi ci accorgiamo che: A) Cambia a seconda dell’ora di osservazione con un moto apparente da Est verso Ovest; B) Cambia a seconda della direzione di osservazione; C) Cambia a seconda della latitudine e della longitudine D) Cambia a seconda delle stagioni E) In determinati periodi alcuni astri sembrano apparire e scomparire nel cielo
Le stelle fisse e i pianeti Seq 3 - cd 4 A) Se osserviamo attentamente la volta celeste nella stessa posizione ma in tempi differenti, ci accorgiamo che: B) alcuni astri si ripresentano esattamente nella stessa posizione gli uni rispetto agli altri e li chiameremo pertanto Stelle Fisse C) Altri invece cambiano a seconda dei giorni, delle stagioni e degli anni, cioé hanno un movimento apparente rispetto alle stelle fisse : i pianeti D) Altri ancora appaiono solo in determinati periodi e poi scompaiono: le comete
I cicli celesti: diurno, mensile, stagionale Seq 4 - cd 4 A) Nella sfera celeste due grandi astri sono dominanti: il Sole e la Luna B) Il Sole, come tutti gli altri astri sorge ad Est e tramonta ad Ovest, scandendo la durata del giorno. C) la sua traiettoria nel cielo cambia nel corso di un anno, ritmando le stagioni. Quando il sole é presente nel cielo, nessun altro astro, tranne la Luna in alcune condizioni, é visibile D) Il secondo grande astro é la Luna; visibile di notte, anch’essa sorge ad Est e tramonta ad Ovest. La sua forma cambia nel corso del mese per le fasi lunari , passando da Luna Piena a Luna Nuova e di nuovo a Luna Piena. E) I due astri cambiano la loro posizione relativa nel corso del giorni e dei mesi rispetto alle stelle fisse.
I pianeti Seq 5 - cd 4 A) Se escludiamo il Sole e la Luna, solo cinque astri la cui posizione varia rispetto alle stelle fisse sono osservabili ad occhio nudo: Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno variano B) Non tutti sono osservabili nella medesima direzione ed allo stesso tempo, ma bisogna girare lo sguardo ed anche attendere la loro comparsa nel cielo; C) Questi erano gli unici pianeti noti fin dall’antichità; bisogna aspettare Galileo e la scoperta del cannocchiale per osservarne di nuovi
Comete e meteore Seq 6 - cd 4 A) Alcuni astri compaiono nel cielo in determinati periodi; si comportano come pianeti nel senso che varia la loro posizione rispetto alle stelle fisse, ma poi non riappaiono più: questi astri si chiamano comete. B) Molti di questi corpi celesti furono osservati fin dall’antichità e la loro apparizione fu registrata dagli astronomi del passato: la più famosa é la cometa di Halley; C) l’ultima cometa che é apparsa ed é stata visibile ad occhio nudo é la cometa di Hale-Bopp D) Bisognò aspettare il 1759 perché fosse confermato che alcune comete potessero ripresentarsi dopo un periodo di tempo più o meno lungo com’é il caso della cometa di Halley, che ha una periodicità di 76 anni circa
La volta celeste Seq 7 - cd 4 A) In realtà, se osserviamo attentamente il cielo verso Nord nell’emisfero boreale, ci accorgiamo che una stella non si muove, non cambia cioé la sua posizione nel corso della notte: é la stella polare. B) Le altre stelle sembra che girino attorno a questa stella, descrivendo delle circonferenze. Una parte della circonferenza finisce dietro l’orizzonte e non é più visibile. Per questo le stelle sembra che si spostino da Est verso Ovest. Quelle che invece restano sempre sopra l’orizzonte sono dette circumpolari. C) La Terra pertanto sembra sia contenuta in una sfera, detta Sfera Celeste, sulla quale sembra siano fissati tutti gli astri; D) Questa sfera sembra ruotare attorno ad un asse passante per i poli terrestri. I punti in cui l’asse di rotazione incontra la sfera celeste sono detti “poli celesti”.
La Scienza greca • La scienza moderna deve molto all’eredità degli antichi greci. • Questi hanno iniziato a considerare i fenomeni come naturali, piuttosto che dovuti a cause soprannaturali. • Essi introdussero ragionamenti formali e li applicarono alla matematica ed alla geometria.
Aspetti generali della Scienza greca • Lo studio e la conoscenza della natura fu definita filosofia naturale • La rappresentazione del mondo era consistente con la filosofia • Fu data preferenza alla comprensione delle aspirazioni degli oggetti piuttosto che ai principi • La scienza fu separata dalla religione • Non esiste nessuna causa soprannaturale
Basi della scienza greca • Le teorie fisiche sono basate su considerazioni metafisiche a priori • La logica è la chiave per la comprensione • Esistono relazioni significative tra numeri e geometria
Il primo periodo • Talete (VII sec. A. C.) • rimuove Dio dai fenomeni naturali
Immagine di Pitagora Il teorema di Pitagora da un testo arabo Pitagora
Pitagora (VI sec. A. C.) • visione mistica • i numeri e la geometria forniscono un modello concettuale di Universo • Numerologia e misticismo • Simmetria, bellezza, verità, perfezione e semplicità sono tutti concetti correlati • Il cerchio è la più perfetta forma geometrica
L’età aurea • Platone (IV sec. A.C.) • La geometria entra nella Scienza • Perfezione sferica-->orbite circolari • primo modello consistente con le osservazioni • bassa opinione della filosofia naturale (influenzato da Socrate) • Le idee sono eterne, reali; le cose vanno e vengono
L’età aurea/2 • Platone (continua) • Obiettivo del filosofo: determina la verità dietro le apparenze • APPARENZA: il moto del sole e dei pianeti, e le fasi della luna sono disordinati • VERITA’: Le traiettorie dei pianeti sono circonferenze perfette • il cerchio è la forma più perfetta • i pianeti sono perfetti • i numeri e la geometria sono perfetti • la realtà è geometria e numeri
I solidi platonici • I poliedri regolari (tetraedro, cubo, ottaedro e icoesaedro) corrispondono ai quattro elementi fondamentali ( acqua, aria, terra, fuoco), mentre il dodecaedro corrisponde all’universo
Primi modelli: universo a due sfere Seq.11 - cd4 A) Già a partire dal IV secolo avanti Cristo, i Geci utilizzarono per rappresentare l’universo il modello a due sfere: la Terra, che costituisce la prima sfera, é al centro di un’altra sfera rotante dove sono collocate le stelle. B) Il Sole, la Luna e gli altri cinque pianeti noti a quel tempo si pensava che si muovessero in uno spazio tra le due sfere. C) Il grande problema dell’astronomia antica é stato lo studio del moto irregolare dei pianeti e la determinazione della loro posizione sulla volta celeste (ricordiamo che la parola pianeta deriva da una parola greca che significa errante, e che il Sole era considerato uno di tali pianeti). D) Mentre si era in grado di completare tavole molto rigorose sulla posizione dei vari pianeti nel corso del tempo, il modello a due sfere non era assolutamente in grado di spiegare e predire tali moti.
Epicicli e deferenti A) Vari tentativi furono fatti per rappresentare il moto dei pianeti. Uno di questi fu la teoria degli Epicicli e dei Deferenti elaborata tra il terzo e il secondo secolo avanti Cristo. B) Questa teoria é basata sulla rotazione con velocità costante di un punto che si muove su un piccolo cerchio, l’epiciclo, attorno ad un secondo punto che si muove sulla circonferenza di un secondo cerchio, il deferente. Il Pianeta P é posto sull’epiciclo ed il centro del deferente coincide col centro della Terra. C) Questo sistema tenta di rappresentare il moto irregolare del pianeta rispetto alle stelle ed il moto giornaliero del pianeta rispetto alla Terra. D) Purtroppo le osservazioni sperimentali differivano da quelle previste teoricamente con questo modello.
Questione Platonica • Quali moti circolari uniformi e ordinati bisogna considerare per ciascun pianeta per ottenere la sua apparente traccia irregolare nel corso del tempo? • Questo è uno degli obiettivi degli astronomi • La definizione di realtà è cambiata profondamente nel corso della storia
Eudosso (IV sec. A.C.) • Studente di Platone • Sfere dentro sfere (visione omocentrica) • combinazione di moti circolari multipli • 27 sfere sembravano sufficienti per i 7 corpi pesanti • La causa del moto è ignorata • Sono predette le posizioni dei pianeti
Aristotele ( 384-322 A. C.) • Studente di Platone • E’ stato un osservatore oltre che un pensatore • è reattivo rispetto agli sforzi di Socrate e Platone di riformulare le leggi senza tener conto dei fatti empirici • Raffinò il modello di Eudosso • considerò il moto delle sfere simile a meccanismi • introdusse il primum movens • aumentò fino a 56 il numero di sfere interagenti per cancellare le irregolarità • Pose le basi per l’avvento del sistema tolemaico • E’ il fondatore di un paradigma scientifico e filosofico durato molti secoli
Il sistema aristotelico del mondo • Le sostanze possiedono proprietà che ne determinano il comportamento • L’universo è fatto da 5 sostanze con una collocazione preferita
Il sistema aristotelico del mondo / 2 • Combina le sfere omocentriche con la filosofia platonica • Il Primum Movens è l’orologiaio del mondo • il modello d’universo è meccanicistico • simile ad un meccanismo di sfere interconnesse • Non esistono relazioni causali tra tutti i corpi pesanti
Il sistema aristotelico del mondo : Teorie del moto • Il moto di qualsiasi tipo richiede una motivazione • Il moto naturale è causato dal desiderio di ciascun elemento di trovare la sua collocazione naturale in relazione alla sua leggerezza o pesantezza • i moti celesti sono causati dal primum movens • Debolezze della teoria • scarsa precisione osservativa • le dimensioni della luna variano di circa il 10% • la brillantezza dei pianeti varia molto durante il moto
Alessandria e l’impero ellenistico • Alessandria è uno dei centri intellettuali del mondo greco • L’atmosfera della città è più pratica e meno metafisica di Atene • Famosa per la sua biblioteca che conteneva almeno 400.000 volumi • Hanno studiato in questa città Archimede ed Euclide
Aristarco ( III sec. A. C.) • Considera la terra rotante e l’eliocentrismo • Le sue idee sono deboli per tre ragioni principali: • Il sistema è qualitativo: non fa nessun calcolo dei cammini planetari • è contrario al paradigma dominante • non spiega i moti sublunari • E’ empio in quanto pone la Terra in moto nell’universo • Non considera i parallasse
Parallasse stellare Parallasse angolare Parallasse
Usò la Geometria per misurare la circonferenza della Terra Calcolò la curvatura dai differenti angoli di illuminazione Eratostene ( 235 - 195 A. C.)
I greci avevano intuito la rotondità della Terra Osservando la forma delle ombre nelle eclissi Notando che alla distanza le vele della nave apparivano prima della nave stessa Per misurare il raggio, Eratostene partì dall’osservazione che a Siene, a differenza di Alessandria, il Sole di mezzogiorno illuminava il fondo dei pozzi Osservazioni di Eratostene