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INFORMATICA NEI PAESI EMERGENTI. Branca Valentina Grassi Paola Parodi Alice. L’informatica in India.
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INFORMATICA NEI PAESI EMERGENTI Branca Valentina Grassi Paola Parodi Alice L’informatica in India
Lo sviluppo indiano, da un’economia agricola a una industriale punta sull’utilizzo delle tecnologie informatiche attraverso diversi programmi nazionali come il NII (National Information Infrastructure). L’India ha inoltre buone opportunità nell’industria del software e dei servizi. Il ministro delle Finanze indiano già alcuni anni fa aveva dichiarato : "Se c’è una scienza che dominerà il XXI, questa è la l’Information Technology (IT). Se c’è un settore in cui l’India può emergere come leader mondiale, è la tecnologia dell’informazione". E ancora: "I recenti progressi della tecnologia dell’informazione hanno confermato quest’ultima come lo strumento più rivoluzionario mai creato nel corso della storia.
Essa promette di trasformare ogni aspetto della vita umana e di inaugurare una società futura basata sulla conoscenza. L’India ha dimostrato di poter emergere presto come una tra le maggiori potenze mondiali nella IT precisamente, noi proponiamo una politica nazionale dell’informatica con un programma che prevede di sfruttare pienamente i benefici della IT in ogni sfera della vita nazionale di far comprendere come la IT non sia un lusso, ma l’elemento fondamentale per lo sviluppo futuro di fare dell’India una potenza del software di assicurare computer e risorse per l’educazione informatica in tutte le scuole secondarie del paese".
Lo sviluppo della tecnologia dell’informazione in India Il ruolo fondamentale che l’IT può avere nei diversi ambiti dello sviluppo nazionale, è stato riconosciuto già quarant’anni fa. Così un processore di un’unità centrale (basato su valvole) fu progettato e costruito all’Istituto di Ricerca Tata (Bombay) e divenne operativo nel 1960. Da quel momento i mezzi informatici, compresi i più moderni e potenti sistemi disponibili al mondo, sono stati utilizzati per applicazioni nelle ricerche scientifiche, di ingegneria e in alcuni settori dell’industria e del commercio. Il concetto di un’infrastruttura nazionale integrata dell’informazione è relativamente nuovo, e ha le sue radici in diverse attività attualmente in corso.
L’India ha intrapreso diversi programmi nell’ambito dei sistemi per il calcolo parallelo, per diverse aree applicative e in diversi centri. Questi includono: lo sviluppo del sistema PARAM presso il Centro di Sviluppo e Calcolo Avanzato (sotto il controllo del Dipartimento di Elettronica); il sistema informatico di elaborazione parallela presso il Centro di Ricerca Atomica Bhabha (sotto il controllo del Dipartimento dell’Energia Atomica); altri sistemi presso il Laboratorio Aerospaziale Nazionale, (sotto il controllo del Consiglio di Ricerca Scientifica e Industriale); e nei laboratori dell’Organizzazione per la Ricerca e lo Sviluppo della Difesa. Alcuni esempi :
Sono stati creati dei Software Technology Parks che hanno attratto l’attenzione mondiale. Questi ‘parchi’ hanno permesso alle principali società mondiali di investire i loro capitali nello sviluppo del software in India. • Il Centro Informatico Nazionale ha attivato un network (NICNET) che copre tutti i distretti dell’intero paese, permettendo la creazione di un data base on line per ogni distretto; • Il fatturato dell’industria della IT in India è in continua crescita; • La connessione in rete è cresciuta in modo significativo: il 20% dei computer è collegato a reti locali. E’ previsto un tasso di crescita annuo del 70% ;
Le capacità multimediali riguardanti l’educazione, la cultura, il turismo, ecc. sono cresciute notevolmente e rapidamente; • La formazione dell’IT si sta sviluppando velocemente e sono stati creati dei servizi specializzati per l’assistenza, la consulenza e la realizzazione di programmi specifici. • Network per l’istruzione e la ricerca (ERNET), ampiamente utilizzato dalle istituzioni educative , ha subito importanti modifiche per diventare la Rete Nazionale della Scienza e Tecnologia.
L’elemento fondamentale in una Infrastruttura Nazionale per l’Informazione è un ampio collegamento con la rete informatica, con un accesso a basso costo e senza restrizioni per l’uso delle linee, raggiungendo, così, dei prezzi competitivi a livello mondiale. La NII dovrebbe avere una funzione più ampia rispetto alle numerose società che, in India, cercano di fornire i servizi legati a Internet, e occuparsi di diversi settori come l’istruzione, le biblioteche, la ricerca, l’informazione, gli affari e la divulgazione, le attività del settore finanziario e dell’industria, le funzioni del governo, per la pubblica disponibilità delle informazioni, per la trasparenza.
Europa e India, il dialogo che nasce dall’informatica L’Università di Udine coordina un progetto dell’Unione europea con il Birla Science Centre di Hyderabad su tecnologie 3D, piattaforme biblioteche e digitali intelligenti, educazione a distanza e trasferimento tecnologico. Cadono le barriere culturali fra Europa e India. Come? Con l’informatica e, più in generale, con le tecnologie digitali. Che, grazie al progetto ICT for EU-India Cross Cultural Dissemination, diventeranno un mezzo per migliorare la diffusione e l’accessibilità delle informazioni e, quindi, aumentare il potenziale di scambio interculturale fra istituzioni indiane ed europee. Presentato all’Unione Europea dall’ateneo friulano, con la collaborazione delle università di Genova e Valencia e del Birla Science Centre di Hyderabad, il progetto è stato approvato e finanziato con 400 mila euro nell’ambito del Programma economico interculturale Europa-India.
L’iniziativa coordinata dall’Università di Udine rientra fra le 26 selezionate (delle quali soltanto due italiane) su 126 presentate da 12 paesi e che hanno coinvolto complessivamente 400 partner. Le aree studiate dal progetto, che avrà la durata di 3 anni, saranno le tecnologie 3D, le biblioteche digitali, il filtraggio intelligente dell’informazione, l’e-governance, l’educazione a distanza, il trasferimento tecnologico. “Il progetto spiega Furio Honsell, coordinatore scientifico dell’iniziativa si propone di sperimentare ed estendere l’ambito di utilizzo degli strumenti di diffusione e filtraggio dell’informazione e intermediazione elettronica sviluppati dall’università di Udine ad un contesto e a contenuti che promuovano il dialogo interculturale tra l’Europa meridionale e l’India meridionale. Questi i nove gruppi di lavoro del progetto: Tecnologie Web 3D. Gli ambienti tridimensionali sono sempre più utilizzati per le iniziative di apprendimento a distanza, anche se spesso sono problematici nell’utilizzo. Il progetto si propone di trovare applicazioni innovative delle tecnologie Web 3D a scopo educativo e di studiare soluzioni ai problemi di utilizzo.
Controllo di qualità delle librerie digitali. Il web ha tanto aumentato la quantità di informazioni disponibili, quanto ne ha diminuito la qualità: pagine web pseudo-scientifiche, reti informative non ufficiali, blogs, ecc. L’obiettivo è studiare, sperimentare e valutare nuovi sistemi di controllo della qualità per le librerie digitali, in modo da migliorare l’efficacia dello scambio di conoscenze, oltre a sviluppare un sistema intelligente che aiuti l’utente a rintracciare dati ed informazioni di buona qualità e a rifiutare quelli scadenti. Sistemi di tutoraggio intelligente. Verranno sperimentati nell’ambito del trattamento e della difesa da virus informatici. Memorizzazione di informazione semantica. L’attività di questo gruppo renderà possibile la ricerca concettuale sul web e non solo attraverso parole chiave. Personalizzazione in sistemi e-learning. Nei diversi settori, e-commerce, portali di servizio, sistemi di e-learning, saranno esplorate le modalità di applicazione più innovative delle tecnologie di personalizzazione rivolte all’apprendimento.
Contenuti digitali per la divulgazione culturale. Europa e India hanno un patrimonio artistico e culturale particolarmente ricco. Gli strumenti digitali possono essere sperimentati per aumentare la conoscenza e la fruibilità della storia e della cultura dei due paesi. Lo sviluppo di piattaforme digitali per realizzare questo obiettivo è una sfida ancora aperta. Specifica e verifica dei siti web. Oggi è molto frequente visitare siti web che disorientano con una struttura troppo intricata. Serve sviluppare un linguaggio specifico per verificare alcune proprietà semantiche di un sito web che permetta di controllare e mantenere la coerenza della struttura e dei contenuti. Tecniche di clustering per l'organizzazione in memoria dei documenti. È sempre più urgente sviluppare nuove tecniche per raggruppare e organizzare documenti e contenuti in rete, così da ridurre il sovraccarico cognitivo. Trasferimento dell'innovazione tecnologica. L’obiettivo è di applicare ad un contesto culturale più ampio le metodologie sviluppate a Udine per promuovere i rapporti fra università e impresa.
NEWS: INDIA PRONTA A PRODURRE I TABLET LOW COST L’India è pronta a produrre a partire da aprile un tablet a basso costo da distribuire a scuole e college. La decisione, rende noto la Rete per l’Informazione Scientifica e Tecnologica (Riset), è del Dipartimento Centrale per le Telecomunicazioni del Governo indiano, che ha promosso un piano per la produzione di 50.000 personal computer di tipo tablet. Si chiameranno Aakash-2 e il costo previsto è compreso fra 55 e 70 dollari statunitensi. L’obiettivo è incrementare l’uso della banda larga e accelerare la digitalizzazione del Paese, a partire dagli studenti. Responsabile della realizzazione del progetto Aakash-2 é il Centro per lo Sviluppo del Calcolo Avanzato (C-Dac), che é il braccio per la ricerca e la progettazione del Dipartimento per l’Information Technology, assistito dall’Indian Institute of Technology di Mumbai. Le società pubbliche Bhatat Electronics, ITI e BEL saranno responsabili della produzione. (ANSA 04/2012)
GRANDI RISULTATI … Dell e Vmware , due potenti aziende, investono milioni di dollari nel paese. Lo scopo: migliorare distribuzione e strutture di ricerca. Le università e gli studenti locali attirano sempre di più l'IT occidentale Dell, il colosso dell'Informatica, si concentra nell'ampliamento della sua rete di vendita, Vmware, la società di Palo Alto investe invece nella ricerca e nello sviluppo software per potenziare le sue soluzioni di virtualizzazione."L'India è anche uno dei mercati emergenti in maggiore crescita e dove abbiamo sempre più importanti partner strategici", ha dichiarato Diane Greene, CEO dell'azienda. "Per questi motivi stiamo aumentando in modo sostanziale i nostri investimenti in India".
L'India è diventata la nuova Silicon Valley globale. A Bangalore IBM, Google, Microsoft, Cisco e tanti altri colossi IT hanno aperto ormai da anni sedi distaccate che sfruttano abilmente la manodopera locale specializzata. La più grande Democrazia del mondo è destinata ad attirare sempre più investimenti IT grazie soprattutto alla qualità delle sue università e dei suoi studenti. "Harvard è la scelta di ripiego per quelli che non sono riusciti a entrare da noi", dichiarava placidamente nel 2006 Soumitra Kumar Nandy, docente dell'Indian Institute of Science di Balgalore.
Secondo gli esperti le 380 università scientifiche indiane sfornano ogni anno 200 mila ingegneri, 300 mila laureati in materie scientifiche e 2mila specialisti con PHD. E il tutto senza dimenticare che il mercato del lavoro locale esprime un appeal fortissimo per l'industria grazie ai bassi costi.
Centro comunitario di informatica Ambedkar (AC3) Il centro è situato nel Sudharshan Layout vicino alla Bannerghatta Road a Bangalore, nello stato di Karnataka. Il centro comunitario di informatica Ambedkar non è un'istituzione scolastica privata o pubblica; si tratta di un centro educativo di informatica guidato da giovani che fanno parte del gruppo locale chiamato Ambedkar Sanga che opera nel quartiere povero della zona. Il centro è stato fondato nel 2007 allo scopo di avvicinare all'informatica bambini e ragazzi emarginati che hanno poche altre opportunità di entrare in contatto con la tecnologia. Il gruppo consiste di circa 15 bambini e giovani di ambo i sessi dai 13 ai 23 anni. Essi frequentano i corsi tre volte alla settimana, in lezioni da due ore per volta. L'area nella quale è collocato questo centro è priva persino delle infrastrutture fondamentali. I giovani di questa zona, a nostro parere, devono imparare ad avere sete di libertà oltre che ad usare il computer: il software libero è un modo per parlare di libertà.
Non c'è stato nessun processo di migrazione. Siamo dei sostenitori del software libero dunque abbiamo iniziato con l'installare software libero in tutti i computer in uso; comunque, non abbiamo dovuto affrontare nessuna particolare difficoltà nell'impostare il sistema. La nostra principale difficoltà è la mancanza di hardware. Usiamo solo computer portatili, e ce ne servono sempre. Ci basiamo sulle donazioni per il nostro lavoro. Abbiamo cinque postazioni di lavoro, tutte costituite da computer portatili che funzionano con sistemi operativi totalmente liberi. Tutti i programmi che utilizziamo sono liberi. Per esempio, usiamo LibreOffice per i fogli di lavoro e per la scrittura di documenti generici, e GIMP per la grafica. Navigare nel web usando software libero aiuta questi giovani ragazzi e ragazze ad avere accesso al mondo esterno in sicurezza e con fiducia. I programmi liberi di grafica come GIMP permettono loro di esprimere la loro creatività liberamente e facilmente. Uno dei giovani emarginati che ha frequentato i corsi al centro ha acquisito una grande abilità nell'usare GIMP. I suoi lavori sono stati presentati e venduti in una conferenza locale sul software libero.