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Una lingua artificiale. Un esperto degustatore robotizzato. La difficoltà di riprodurre artificialmente il senso del gusto. L'apprezzamento di un sapore coinvolge complesse interazioni con l'olfatto che avvengono a livello cerebrale.
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Una lingua artificiale Un esperto degustatore robotizzato
La difficoltà di riprodurre artificialmente il senso del gusto • L'apprezzamento di un sapore coinvolge complesse interazioni con l'olfatto che avvengono a livello cerebrale. • La sua realizzazione potrebbe avere interessanti applicazione nell'industria alimentare.
Distinguere i sapori È possibile costruire un dispositivo che separa i sapori fondamentali • dolce • Amaro • Salato • Acido • Umami
La “lingua” di Toko • una lingua artificiale costituita da una serie di membrane polimeriche rivestite con differenti lipidi che, interagendo con un campione alimentare, altera in modo caratteristico il potenziale elettrico delle membrane. • può valutare i cinque gusti standard
La “lingua” di Kenneth Suslick • Ha sviluppato sensori che rilevano le variazioni cromatiche di diversi pigmenti una volta a contatto con l’alimento da testare. • ha messo a punto un sistema che distingue i sapori di 14 diversi dolcificanti naturali e artificiali. • Sta mettendo a punto altre matrici per acido, amaro, salato e umami.
La strada è ancora lunga • Il gusto si basa su una complessa interazione a livello cerebrale delle risposte da numerosi recettori. • Ogni recettore può rispondere a più di una sostanza chimica, e la sua risposta può influire sul modo in cui il cervello interpreta le risposte da altri recettori. • Il risultato è un complesso modello a retroazione • ricercatori di varie università stanno cerando di mettere a punto “librerie” di risposte cerebrali di soggetti umani ai gusti da porre in correlazione con le risposte delle lingue artificiali.
Fine 18/09/212 A cura di : Marcoli Davide