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Lino Zanichelli Assessore all’Ambiente e Sviluppo sostenibile Ferrara 22 maggio 2008

La nuova politica tariffaria e degli investimenti nel servizio idrico integrato dell’Emilia-Romagna. Lino Zanichelli Assessore all’Ambiente e Sviluppo sostenibile Ferrara 22 maggio 2008. Premessa. Importanza del tema che Confservizi ha posto all’Ordine del giorno del Convegno.

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Lino Zanichelli Assessore all’Ambiente e Sviluppo sostenibile Ferrara 22 maggio 2008

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Presentation Transcript


  1. La nuova politica tariffaria e degli investimenti nel servizio idrico integrato dell’Emilia-Romagna Lino Zanichelli Assessore all’Ambiente e Sviluppo sostenibile Ferrara 22 maggio 2008

  2. Premessa • Importanza del tema che Confservizi ha posto all’Ordine del giorno del Convegno. • Parliamo di un tema cruciale per il nostro futuro. Il Rapporto tra regolazione pubblica e mercato dei servizi in un sistema liberalizzato. • Parliamo della necessità di garantire principi e politiche: Un adeguato livello di servizio; la distinzione dei ruoli tra le funzioni regolatorie e di gestione; tra proprietà e gestione dei servizi; favorire lo sviluppo di un sistema di imprese forti; tutelare gli utenti e la loro partecipazione. • La tariffa è un fattore decisivo. Il sistema tariffario deve assicurare l’accessibilità universale dei servizi ed un adeguato rapporto fra le prestazioni erogate e le tariffe; • Il tema entra per questo nel cuore della riforma della governance e nel progetto di legge di riordino territoriale.

  3. IL PDL SUL RIORDINO TERRITORIALE • Il PdL di riordino si propone l’obiettivo di rispondere alle trasformazioni intervenute ed alla necessità di superare sovrapposizioni tra le istituzioni. • Per questo aumenta il ruolo del livello regionale (Comitato di Indirizzo), si mantiene un peso del territorio con la Convenzione ai sensi dell’art.30 del TU 267/2000, si rafforza il peso dell’Autorità di vigilanza nella tutela degli utenti. • E’ un passaggio importante che adegua la regolazione alle trasformazioni avvenute con la legge 25/99. • Da 81 a 11 gestori, 400 milioni investiti nell’idrico (2005-2007), 80 tariffe con omogeneizzazione accelerata. • ORA SI COMPIE UN ULTERIORE PASSO AVANTI!!!!

  4. Decreto Ministeriale 1 agosto 1996 Un aggiornamento dopo12 anni • Esigenza di aggiornamento generale (nonostante due proposte del Comitato di Vigilanza nessun aggiornamento); • Esigenza di includere nella tariffa di riferimento strumenti di promozione della qualità del servizio e dell’efficienza; • Esigenza di rendere la tariffa più adatta a sostenere le politiche ambientali; • Esigenza di ammodernare la tariffa relativa ai reflui delle attività produttive armonizzandola con quella del servizio idrico integrato.

  5. Una tariffa per la qualitàLa scelta della Regione Emilia-Romagna Il metodo tariffario è contenuto nell’art. 47 della legge 7/2004 e viene stabilito dalla regione nel rispetto dei criteri generali stabiliti dalla normativa quadro nazionale. • Con decreto del presidente della Giunta regionale è stabilito il metodo per definire la tariffa relativa al servizio idrico integrato ed alla gestione dei rifiuti, sentite le organizzazioni economiche, sociali e sindacali maggiormente rappresentative sul territorio regionale e previo parere della Commissione consiliare competente. • Il metodo è determinato tenendo conto…. RICHIAMO DEGLI ELEMENTI FONDAMENTALI PREVISTI DALLA L. 36/94

  6. La sentenza della Corte Costituzionale • Ricorso alla Corte Costituzionale da parte della Presidenza del Consiglio per illegittimità costituzionale ai sensi dell’art. 117 della Costituzione. • Sentenza n. 335/2005 del 27-7-2005 della Corte Costituzionale con la quale viene dichiarata inammissibile la questione di legittimità costituzionale sollevata dal Governo. • Decreto del Presidente della Giunta regionale n. 49 del 13 Marzo 2006 per applicazione “metodo regionale”

  7. I punti di forza della tariffa regionale • Promozione della qualità del servizio reso e del risparmio e conservazione della risorsa attraverso meccanismi di incentivazione/disincentivazione • Definizione di un indice composto di “performance” che può dare luogo all’applicazione alla tariffa di un incentivo/disincentivo variabile tra –1% e +0,5% • Le aree chiave coperte dall’indice sono:- fornitura del servizio (Interruzioni della fornitura non pianificate, servizio pronto intervento fognatura);- servizio customer (Call center, risposte ai reclami, facilità di pagamento, servizi per disabili, …);- impatto ambientale (perdite di rete, fornitura entro un range definito della dotazione pro-capite ottimale); • Promozione della qualità del servizio reso e del risparmio e conservazione della risorsa attraverso meccanismi di incentivazione/disincentivazione

  8. Promozione risparmio e conservazione della risorsa con meccanismi di incentivazione/disincentivazione • Incentivazione al risparmio sul lato dell’offerta (gestori) senza perdere gli effetti diretti della tariffa sul lato della domanda (utenti) • E’ possibile un aumento del + 0,25% della tariffa di riferimento media al mc, ma la bolletta di quegli utenti che riducono il consumo in termini reali calerà.

  9. Un esempio concreto • Una Famiglia “sostenibile” di Bologna con 4 componenti che consuma 160 mc/anno e paga al 2005 in un anno: acquedotto 101,08€, fognatura 17,56€, depurazione 49,79€, oneri fissi 7,67€ per un totale di 176,10€ riduce il consumo a 144 mc/annui (obiettivo realistico); • Con il nuovo metodo tariffario questa famiglia spende in un anno: acquedotto 81,98€, fognatura 15,80€ , depurazione 44,81€, oneri fissi 7,67€ per un totale di 150,26€ • Il gestore ha diritto al +0,25% di “performance ambientale”: la famiglia paga: 150,64€ • Se almeno il 35-40% degli utenti risparmia altrettanto, la famiglia pagherà: 156,65€ (effetto del fattore V) • La famiglia “non sostenibile” che non ha ridotto il consumo paga di più.

  10. Efficientamento, un elemento critico • Miglioramento dell’efficienza • Elemento fondamentale di regolazione del sistema • Approccio di avvicinamento ad una frontiera di efficienza piuttosto che applicazione di un fattore puntuale (dinamico: basato su modellazione e benchmarking, piuttosto che statico: solo modellazione) – Obiettivi mediamente più elevati rispetto a quelli del DM 1-8-96 • Elemento che richiede aggiornamento ed evoluzione continui di pari passo con l’evoluzione e lo sviluppo del settore…

  11. Altri elementi • Applicazione dell’ISEE con modalità uniformi sui territori provinciali; • Oneri per la tutela delle risorse idriche nei territori montani; • Separazione tra tariffa di acquedotto e tariffa di fognatura - depurazione con definizione distinta dei due segmenti avendo a riferimento i relativi costi e possibilità di articolazione differenziata dei due segmenti • Gestione delle acque di dilavamento (inserite nel S.I.I.) • Aggiornamento e ridefinizione della tariffa relativa ai reflui Attività Produttive • Definizione dei canoni per l’utilizzo delle infrastrutture • Definizione più completa delle operazioni di revisione periodica

  12. Quali prospettive… il DLgs 152/2006 • Art. 154 • Ribadisce: • definizione con DM del Ministro dell’Ambiente delle componenti di costo per la determinazione della tariffa • copertura integrale dei costi; • determinazione tariffaria che tenga conto della qualità del servizio fornito. • Introduce: • La considerazione del principio “chi inquina paga”; • L’introduzione dei “costi ambientali”; Un DM del Ministro dell’Ambiente contenente i criteri generali per la determinazione da parte delle Regioni dei canoni di concessione per l’uso di acqua pubblica.

  13. Quali prospettive… il DLgs 152/2006 • Art. 154 Non cita più: • Quanto era previsto al comma 8 dell’art. 13 della L. 36/94: • “Per le successive determinazioni della tariffa si tiene conto degli obiettivi di miglioramento della produttività e della qualità del servizio fornito e del tasso di inflazione programmato” • E’ evidente tuttavia che questi elementi sono entrambi indispensabili per avere un servizio avanzato.

  14. Quali prospettive…i temi aperti • Il futuro del DLgs. 152/2006. Modifiche ipotizzate non sono passate. Recuperare il lavoro e sviluppare il confronto. • Quale equilibrio tra ruolo statale e regionale. • Il problema delle informazioni per la regolazione: quali dati, chi li raccoglie, a chi dovrebbero ritornare • Il più generale problema dell’equilibrio tra gli usi e l’adeguata contribuzione ai costi (Cfr. direttiva 2000/60 CE): chi se ne occupa (Regioni?, Stato?, Autorità di Bacino/Distretto?)

  15. GRAZIE PER L’ATTENZIONE E BUON LAVORO!!!!

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