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1. Alunni e insegnanti in classe: la comunicazione Luisa Molinari
Universitŕ di Parma
2. La classe come “comunitŕ di pratiche” Costruita da individui e gruppi che:
condividono una storia di interazioni fra di loro e quindi sono socialmente legati;
co-producono ripetutamente pratiche concrete nei contesti della vita quotidiana;
scambiano in maniera intersoggettiva parole e discorsi utili per fornire ad ogni membro della comunitŕ gli elementi di interpretazione relativi a tali pratiche.
3. La classe č un contesto di interazioni sotteso da significati culturali veicolati attraverso la comunicazione fra insegnanti e alunni.Tre fattori particolarmente significativi:a) la continuitŕ del gruppob) il tempo lungo c) l’eterogeneitŕ del gruppo classe
4. La comunicazione con la “classe” Nelle scuole considerate piů “efficaci”, gli insegnanti dedicavano una maggior quantitŕ di tempo al lavoro con la classe piuttosto che con i singoli alunni: rivolgersi tendenzialmente ai singoli permette agli altri di distrarsi, con conseguenze negative sui risultati scolastici.
Indicatori di efficacia riguardanti il gruppo:
Forte guida didattica
Ambiente ordinato e disciplinato
Valutazione regolare dei progressi ottenuti
5. Le routine discorsive Sono indicatori di “buone prassi” finalizzate alla facilitazione dell’apprendimento, in quanto facilitano la costruzione di aspettative che hanno funzioni interattive e sociali.
La “conversazione” in classe č uno strumento di valutazione del programma o č effettiva attivitŕ correlata agli interessi dei partecipanti? Nel primo caso, i pattern conversazionali si traducono in corti scambi diretti dall’insegnante
6. La ricerca Le osservazioni in classe
Chi osservare? Insegnante e gruppo classe
Cosa osservare? La comunicazione verbale
Quando osservare? Una settimana
Come osservare? Sistema di codifica
La registrazione di una lezione di scienze o storia
Analisi delle routine didattiche basate sulla ripetizione regolare di modalitŕ discorsive
7. Le classi osservate Quattro classi quarte di un circolo didattico
L’osservatore registrava tutti i messaggi verbali che l’insegnante rivolgeva all’intera classe
I messaggi sono stati codificati dall’équipe di ricerca e suddivisi in categorie
Complessivamente, le osservazioni sono durate 54 ore e 35 minuti, e sono stati raccolti 1534 messaggi verbali rivolte alle classi
13. Riflessioni Assenza di silenzio
In media piů di un messaggio al minuto di richiamo al silenzio, interruzione continua dell’attivitŕ
Conduzione frontale, poco dialogica
La dialogicitŕ riguarda la comunicazione con gli alunni, mentre il gruppo classe riceve sostanzialmente pratiche discorsive dirette dall’adulto, intento a spiegare e controllare l’attivitŕ
Carente il feed-back valutativo
Importante l’utilizzo di messaggi di “ricerca la condivisione”
Attraverso questa modalitŕ comunicativa il gruppo-classe si costituisce come una comunitŕ di pratiche, all’interno della quale si condividono i presupposti educativi e didattici
14. Le routine didattiche Otto insegnanti
Registrazione per intero di una lezione di scienze o storia
Durata media della lezione: 85 minuti
Analisi delle sequenze di interventi fra insegnante e alunni
Sistema di codifica
Materiale di analisi: 3576 messaggi verbali
16. Tre routine didattiche La routine della conduzione
Inizia con: insegnante conduce
La routine della domanda
Inizia con: insegnante domanda
La routine del dialogo promosso dall’alunno
Inizia con: alunno dialoga
18. La routine della conduzione Tre diverse modalitŕ
Struttura diretta dall’insegnante: al primo intervallo troviamo collegamenti, domande e al secondo intervallo nuova conduzione. Nessuna regolaritŕ ulteriore. Mantenimento del controllo dell’attivitŕ, obiettivo dell’insegnante č mantenere l’attenzione degli alunni sulla spiegazione.
Struttura breve, passaggio alla routine della domanda senza collegamenti o approfondimenti.
Struttura complessa, che riassume le due modalitŕ precedenti: l’insegnante controlla e approfondisce la spiegazione ma allo stesso tempo dialoga e riprende al terzo e quarto intervallo sia la conduzione che il dialogo
20. La routine della domanda Due diverse modalitŕ
Frame del discorso triadico: domanda, risposta, nuova domanda. L’insegnante in genere conosce la risposta alla domanda che pone e utilizza questa modalitŕ dialogica per valutare le conoscenze degli alunni
Regolaritŕ sequenziali piů lunghe, in cui si alternano domande, risposte, ma anche approfondimenti, correzioni e valutazioni
22. La routine del dialogo promosso dall’alunno Cosa accade quando in classe č l’alunno che prende la parola in modo “creativo”?
Due diverse modalitŕ
L’insegnante ha bisogno di gestire e riportare ordine nell’attivitŕ
L’insegnante accoglie l’intervento, comunica uno sforzo di comprensione e incoraggia l’alunno a proseguire il discorso
Espressione di intersoggettivitŕ dialogica, o messa a confronto delle posizioni dei partecipanti allo scambio
24. Riflessioni conclusive Monologismo del discorso tradizionale
L’insegnante conduce formalmente
La domanda diventa interrogazione
L’intervento “libero” dell’alunno comporta disattenzione e necessitŕ di gestione
Costruzione intersoggettiva di aspettative sociali e discorsive
L’insegnante conduce accogliendo anche gli interventi degli alunni
La domanda-interrogazione costituisce scambio regolare e comprende espressioni di monitoraggio
Nello scambio dialogico l’insegnante conferma all’alunno l’importanza della sua partecipazione