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GLI ANTICHI EGIZI. -MUMMIFICAZIONE -CREDENZE -SUPERSTIZIONE. 1. CREDENZE. Gli Egizi credevano in una vita oltre la morte. La credenza più antica era che oltre al corpo fisico esistesse anche un’anima chiamata Ba. Il Ba era per gli Egizi rappresentato da un uccello con testa umana.
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GLI ANTICHI EGIZI -MUMMIFICAZIONE -CREDENZE -SUPERSTIZIONE 1
CREDENZE Gli Egizi credevano in una vita oltre la morte. La credenza più antica era che oltre al corpo fisico esistesse anche un’anima chiamata Ba. Il Ba era per gli Egizi rappresentato da un uccello con testa umana. Con la morte il corpo umano diventava un essere spirituale (chiamata Ka). Per sopravvivere il Ba (anima) e il Ka (l’essere spirituale) avevano bisogno che il corpo si conservasse. Ecco perché gli Egizi praticavano la mummificazione. L’immagine rappresenta l’ombra del defunto, entrante nelle tomba. Il Ba è raffigurato dall’uccello alato in volo 2
Molto importante era anche la religione. Il popolo Egizio era politeista. Adoravano il Dio Osiride, il giudice dell’aldilà. Osiride era un essere umano che fu ucciso dal fratello Seth, il quale smembrò il suo corpo e lo disperse in tutto l’Egitto. Iside, moglie di Osiride, riuscì a ritrovare i pezzi del corpo e a ricomporlo. Osiride ritornò a vivere. Fu così che divenne il signore del regno dei morti e giudice degli inferi. Il culto di Osiride dava agli Egizi la speranza di continuare la vita dopo la morte. Osiride inoltre incarnava la terra e la vegetazione che periodicamente rifiorivano dopo la morte. Raffigurazione del Dio Osiride 3
PREFAZIONE SULLA MUMMIFICAZIONE La mummificazione è un processo di disidratazione del corpo che può avvenire anche naturalmente. All’inizio il cadavere veniva avvolto in pelli e sepolto nella sabbia arida del deserto. Il clima molto caldo e secco faceva essiccare il corpo, conservando i tessuti, i capelli e le unghie. Mummificazione di un corpo 4
Più avanti fu necessario trovare un metodo di conservazione più sofisticato e quindi venivano sepolti nelle tombe. Durante il Medio Regno la tecnica della mummificazione si affinò per raggiungere i suoi migliori risultati nel Nuovo Regno. Gli imbalsamatori praticavano l’arte della mummificazione. Eseguivano un procedimento artificiale in cui gli organi interni venivano rimossi. I tessuti residui (ossa, pelle,cartilagine, muscoli) venivano trattati con sostanze antisettiche e conservanti per evitare la putrefazione. Antica tomba egizia 5
Il termine “Mummia” è stato dato dai greci i quali avevano trovato dei corpi imbalsamati con una resina scura di bitume o pece. Nulla di queste procedure è rimasto scritto. Solo attraverso delle descrizioni di Erodoto si conoscono oggi tutte le fasi di questo procedimento. Esistevano tre tipi di imbalsamazione, di cui uno molto costoso e gli altri due accessibili anche ai meno ricchi. 6
Le fasi della mummificazione • Prima fase: gli imbalsamatori estraevano il cervello con un ferro ricurvo che veniva inserito dal naso. Per gli Egizi questo organo non era importante. • Seconda fase: si estraevano gli organi interni. Veniva praticata un’incisione nell’addome e gli specialisti asportavano gli intestini, i polmoni, lo stomaco e il fegato che venivano riposti in appositi vasi, detti “Canòpi”. Questi organi venivano lavati con vino di palma, essiccati con il sale e trattati con oli e resine. Procedimento della mummificazione 7
I VASI CANOPI I Vasi Canopi erano 4 e portavano il nome dei figlie di HORUS ed avevano il compito di proteggere gli organi umani dalla decomposizione. Erano fatti di calcite e venivano collocati all’interno di un apposito cofano vicino al sarcofago. Kebehsenef intestino Duamutef stomaco Hamset fegato Hapy polmoni 8
Il cuore, organo importantissimo, veniva lasciato all’interno del corpo. • Terza fase: con vino di palma si lavava l’interno dell’ addome. In seguito veniva riempito con mirra tritata, cassia, cannella ed altre sostanze, poi il corpo veniva ricucito. In questo modo all’interno del corpo non rimaneva nessun organo soggetto a putrefazione. Svolgimento di una fase di mummificazione 9
Quarta fase: il corpo veniva immerso per settanta giorni sotto il NATRON,un concentrato di sale. Questo sale aveva la proprietà di assorbire tutti i liquidi del corpo. Natron 10
Quinta fase: trascorsi i settanta giorni, il corpo una volta lavato e asciugato, veniva prima cosparso di resine ed oli essenziali, poi fasciato con bende di lino finissime impregnate di sostanze gommose che avevano lo scopo di sigillare e profumare. Si iniziava dalle dita, dagli arti, e poi tutto il resto del corpo. Il sesso della mummia era poi indicato dalle posizione delle braccia. Per i maschi la posizione delle braccia era incrociata sul petto. Per le femmine un braccio veniva posto lungo il proprio corpo. Un esemplare di mummia donna 11
Sesta ed ultima fase: sul viso del defunto veniva posta una maschera con un ritratto idealizzato del volto, per aiutare lo spirito della persona defunta a riconoscere il suo corpo. Maschera di ritratto idealizzato per mummia 12
La mummia veniva poi messa all’interno di un sarcofago, a volte contenuta all’interno di altre. Per i ceti sociali più alti e per i re si usava anche la pietra. In seguito si procedeva al rito funebre. Sarcofago in una camera mortuaria Sarcofago esposto 13
SECONDO METODO DI MUMMIFICAZIONE: Gli imbalsamatori una volta lavato il corpo del defunto, iniettavano attraverso l’orifizio anale, un olio di cedro. Quest’olio aveva un grosso potere di fermentazione. Tamponavano il foro anale e immergevano il corpo nel natron per circa 40 giorni. Trascorso tale periodo, attraverso una forte compressione dell’addome, venivano estratte le viscere dall’ano che nel frattempo si erano liquefatte per effetto della fermentazione. Dopo il lavaggio del corpo, si procedeva alla bendatura e lo si riconsegnava alla famiglia per la sepoltura. 14
TERZO METODO DI MUMMIFICAZIONE: Questo metodo era il più economico ed anche il più popolare dell’Egitto. Il metodo consisteva nell’immergere il corpo in un bagno bollente di acqua e Natron. In seguito veniva essicato con aria calda ventilata e bendato con fasce di tela. Alla fine veniva consegnato alla famiglia per la sepoltura. 15
CREDENZE E SUPERSTIZIONI Mentre si collocavano i vari strati di lino, in alcuni punti fissi del corpo del defunto venivano inseriti degli amuleti. Il capo dei sacerdoti indossava una maschera dalla testa di sciacallo, recitava preghiere e formule magiche di protezione per il viaggio nel Duat (nell’aldilà). Anubi era il Dio dei morti. Il capo dei sacerdoti mentre posiziona gli amuleti in mezzo alle bende 16
GLI AMULETI Gli amuleti ebbero un ruolo molto importante per gli Egizi. Essi pensavano che questi oggetti potessero difendere il defunto dai demoni che avrebbe incontrato nell’oltretomba. Nel “Libro dei morti” sono stati trovati alcune sezioni che parlano del materiale usato per la fabbricazione di questi oggetti. Solitamente erano creati con oro, argento, corallo, lapislazzuli, legno e rame. Gli amuleti più importanti erano: AMULETO DEL CUORE Simbolo della vita e sede dell’anima. Veniva posto dentro uno dei vasi Canopi. 17
AMULETO DELLO SCARABEO Era l’insetto che simboleggiava il dio sole Ra. Prima di essere indossato doveva essere consacrato con una cerimonia religiosa che prevedeva la purificazione dell’amuleto stesso. AMULETO OCCHIO DI HORUS E’ l’oggetto magico. Era fatto solo di oro. Poteva essere di due tipi: uno rivolto verso sinistra di colore nero che rappresentava la luna o Osiride e uno rivolto verso destra di colore bianco che rappresentava il sole o Ra. 18
AMULETO DELLA FIBBIA O NODO DI ISIDE Questo amuleto in molte mummie è stato ritrovato all’altezza dei polmoni, del cuore o della cintura del defunto. Molti di questi amuleti prima di essere indossati venivano consacrati con una cerimonia religiosa.
Importante era anche la cerimonia de “l’apertura della bocca” che veniva eseguita nella tomba prima della sepoltura. Era uno dei riti praticato nell’antico Egitto allo scopo di garantire al defunto la vita eterna. Il sarcofago veniva sollevato verticalmente in modo che un sacerdote potesse toccare con un’ascia da falegname in miniatura i punti corrispondenti agli occhi, naso, labbra, orecchie, mani e piedi, per permettere ai sensi di funzionare. cerimonia de “l’apertura della bocca”
Un altro rito fondamentale era la “pesatura dell’anima” o psicostasi. Il Dio Anubi pesava Il cuore (sede dell’anima) mettendolo su un piatto della bilancia e sull’altro veniva posta una piuma che simboleggiava la Dea Maat (Dea della Giustizia). Se il peso dei due piatti era uguale il defunto riprendeva il suo corpo e entrava nel regno di Osiride. Se il cuore era troppo pesante, veniva dato da divorare ad Ammit, una bestia orribile formata da un incrocio tra un coccodrillo, un leone e un ippopotamo. In questo caso la morte era per sempre. Rito della pesature dell’anima
Le tombe dei defunti dovevano essere confortevoli. Accanto alla mummia venivano poste tutte le cose di cui aveva bisogno. Durante tutto il periodo faraonico ci fu un’evoluzione delle sepolture e migliorò sempre di più la tecnica di mummificazione. Tutto ciò conferma la credenza che l’anima doveva per gli antichi egizi, rimanere presso il corpo. Fonti: Vita quotidiana degli Egizi – Autore Franco Cimmino – ed. Rusconi L’egitto dei Faraoni – Autore A. Rosalie David – Collana diretta da Sabatino Moscati www.aton-ra.com/agitto/religione-antico-egitto www.anticoegitto.net/mummificazione.htm Autori: Casa Lucia, Mendo Giorgia, Terranova Isabella. ♥ !