290 likes | 691 Views
L’ITALIA ALLA FINE DELL’OTTOCENTO. LA SINISTRA STORICA. IL PASSAGGIO AI GOVERNI DI SINISTRA. Dal 1876, in Italia lo schieramento di S inistra subentrò a quello di Destra nel governo del Paese. Il cambio della maggioranza di governo era dovuto a:
E N D
L’ITALIA ALLA FINE DELL’OTTOCENTO LA SINISTRA STORICA
IL PASSAGGIO AI GOVERNI DI SINISTRA • Dal 1876, in Italia lo schieramento di Sinistra subentrò a quello di Destra nel governo del Paese. • Il cambio della maggioranza di governo era dovuto a: • bisogno di una nuova politica e di diriforme che favorissero: • la nascita e lo sviluppo delle industrie • la partecipazione più ampia della popolazione alla vita politica • Il miglioramento delle condizioni sociali dei contadini e dei lavoratori • L’aumento del prestigio dell’Italia in campo internazionale
L’origine dello stato italiano • L’Italia, dalla caduta dell’Impero romano in poi, fu sempre divisa in piccoli stati e subì il dominio di diversi Paesi stranieri. • 1815 Congresso di Vienna (ridisegnò i confini dell’Europa dopo la caduta di Napoleone) • Prima metà ‘800, il Romanticismo esaltò l’ideale della nazione: ogni popolo, con le sue caratteristiche uniche, ha il diritto di essere libero e di costituire uno Stato. • Molti per questo ideale (garantire la libertà alla propria nazione, molti erano pronti a sacrificare la propria vita) • L’Ottocento fu infatti un secolo di rivoluzioni e di guerre per l’indipendenza
Il Risorgimento • Anche in Italia si affermarono le idee del Romanticismo e molti cominciarono a battersi per la libertà del Paese. • Sotto la guida del Piemonte, sotto i Savoia, l’Italia divenne uno Stato indipendente e unitario nel 1861
LO STATUTO ALBERTINO • L‘Ottocento fu un secolo di rivoluzioni: in tutta Europa le popolazioni si ribellarono ai sovrani e chiesero una Costituzione. • Successe anche in Italia • Il 4 MARZO 1848, reCARLO ALBERTO di SAVOIA CONCESSE ai propri SUDDITI una carta costituzionale, chiamata STATUTO ALBERTINO
Cos’è una Costituzione? • Oggi diciamo che un Paese ha una Costituzione quando esiste un documento che protegge i diritti dei cittadini dello Stato separando i tre poteri (legislativo, esecutivo, giudiziario)
Lo Statuto diventa la Costituzione italiana • La monarchia sabauda diventò in questo modo una MONARCHIA COSTITUZIONALE • Lo Statuto divenne, con l’Unità d’Italia (1861), la Costituzione italiana • Rimase in vigore, in tutto 100 anni (fino al 1948)
CARATTERISTICHE DELLO STATUTO ALBERTINO • I tre poteri erano distribuiti tra organi diversi, ma il re manteneva un’influenza su tutti e tre • Il re era il capo del governo • Condivideva con il Parlamento il potere legislativo • I giudici amministravano in suo nome la giustizia • Novità: concedeva la libertà religiosa (Ebrei e protestanti furono liberi di professare la propria fede).
TIPI DI COSTITUZIONI • Le Costituzioni possono essere: • FLESSIBILI: cioè modificabili con una semplice legge approvata dal Parlamento • RIGIDE: per modificarle occorre seguire una procedura più complessa. Protegge meglio l’organizzazione e i principi dello stato. • Lo Statuto Albertino era una COSTITUZIONE FLESSIBILE (il fascismo lo utilizzerà a suo piacimento e trasformerà l’Italia in una dittatura)
LE INTERPRETAZIONI DELLO STATUTO ALBERTINO • Lo Statuto Albertino venne in parte modificato, già prima dell’unità Italia: • Il Parlamento acquistò molto potere • il governo diventò autonomo rispetto al re, che doveva invece esserne il capo • Il vero capo del governo divenne il Presidente del Consiglio: questa figura, non prevista dallo Statuto venne resa forte da Cavour, uno dei principali protagonisti dell’unificazione italiana
I CRITERI PER LA RIORGANIZZAZIONE DELL’ITALIA • Il primo atto del nuovo governo italiano fu quello di estendere a tutta la nazione lo Statuto Albertino che garantiva le libertà civili fondamentali
PROBLEMA: • Secondo la legge elettorale piemontese, estesa a tutta la penisola, aveva diritto di voto solo chi pagava una certa somma di tasse, sapeva leggere e scrivere, aveva compiuto 25 anni • DOMANDA: • Coloro che votavano, che avrebbero cioè scelto attraverso il voto i rappresentanti del Parlamento, rappresentavano tutti gli Italiani?
NO! • SOLO IL 2% DELLA POPOLAZIONE POTE’ ELEGGERE I PROPRI RAPPRESENTANTI AL PARLAMENTO • ESSI APPARTENEVANO ALL’ARISTOCRAZIA, ALLA BORGHESIA MERCANTILE E INDUSTRIALE, AI GRANDI PROPRIETARI TERRIERI. • IL PAESE LEGALE (quello dei politici eletti) RAPPRESENTAVA IL PAESE REALE (cioè la stragrande maggioranza del popolo italiano fatto di contadini analfabeti e poveri)? Ci vorrà ancora molto tempo per arrivare alla sovranità popolare NO!
Il nuovo Parlamento italiano • Nel Parlamento del nuovo stato italiano il gruppo di maggioranza (80% dei seggi) era costituito dal esponenti della DESTRA • L’opposizione (20%)era costituita dalla SINISTRA e comprendeva democratici (dal movimento di Mazzini e Garibaldi), ma che avevano accettato la soluzione della monarchia sabauda
Destra e sinistra • Denominazione dei gruppi politici della Rivoluzione francese • Indicava la loro posizione in Parlamento
DESTRA • Il termine indica l’insieme degli schieramenti politici i cui rappresentanti, in Parlamento, siedono alla destra del Presidente dell’assemblea. • Per tradizione questo posto viene occupato dalle forze moderate e conservatrici
SINISTRA • Il termine indica l’insieme degli schieramenti politici, i cui rappresentanti in Parlamento, siedono alle sinistra del presidente dell’assemblea. • Questo posto viene occupato dalle forze politiche democratiche eprogressiste
MAGGIORANZA PARLAMENTARE • E’ l’insieme dei deputati che appartengono al partito o al gruppo (coalizione) di partiti che hanno ottenuto, in seguito alle elezioni il maggior numero di rappresentanti. • Siccome ha un numero maggiore di deputati, la maggioranza parlamentare, se si mantiene compatta, può prevalere nelle votazioni che si tengono in aula.
OPPOSIZIONE • È costituita dai deputati della minoranza. • Nei lavori parlamentari cercano di modificare le proposte della maggioranza su cui non concordano. • Se non riescono a modificarle esprimono un voto contrario opponendosi all’approvazione del provvedimento.