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Le politiche dell’Unione europea. Argomenti. Attori principali del ciclo di policy Processo decisionale e formazione delle politiche Tipologia delle politiche Esempi di politiche europee. Principali attori. Commissione Consiglio europeo Consiglio dei ministri Parlamento europeo
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Argomenti • Attori principali del ciclo di policy • Processo decisionale e formazione delle politiche • Tipologia delle politiche • Esempi di politiche europee
Principali attori • Commissione • Consiglio europeo • Consiglio dei ministri • Parlamento europeo • Banca centrale europea
Altri attori • Attori istituzionali • Comitato economico e sociale • Comitato delle regioni • Banca europea degli investimenti • Attori non istituzionali • Gruppi di pressione • Partiti politici • Rappresentanze di enti sub nazionali
Processi decisionali Caratterizzati da diverse forme d’interazione tra istituzioni europee e da diverse modalità di avvio. Due modalità di avvio: • Il Consiglio europeo decide l’apertura di nuovi settori di competenza, la decisione viene sancita nei trattati e la Commissione ne avvia la realizzazione • La Commissione propone direttive e Consiglio dei ministri e Parlamento interagiscono per decidere
Principali procedure decisionali Vari tipi di procedure: • Consultazione. Il Consiglio consulta il Parlamento ma decide autonomamente, talvolta senza nemmeno attendere il parere del Parlamento. Si applica soprattutto alla politica agricola • Cooperazione. Il Parlamento può proporre emendamenti ma il Consiglio non è tenuto a rispettarli. Si usa solo per alcune decisioni relative all’UME • Codecisione. Quella usata più di frequente • Parere conforme. Il Parlamento può respingere ma non emendare
Procedura di codecisione • La Commissione formula una proposta e la invia al Consiglio dei ministri • Il Consiglio e Parlamento accettano la proposta questa viene approvata • Se il Consiglio modifica il testo il Parlamento può: • Approvare a maggioranza assoluta oppure non esprimersi entro tre mesi. L’atto è adottato • Respingere a maggioranza assoluta. L’atto decade • Proporre emendamenti. La Commissione esprime la propria opinione ed il Consiglio può accettare (a maggioranza qualificata se la Commissione è favorevole e all’unanimità se la Commissione è contraria) o respingere la proposta emendata dal Parlamento. In quest’ultimo caso si forma un Comitato di conciliazione per cercare un compromesso, ma se non lo si trova l’atto decade
Procedura decisionale all’interno del Consiglio dei ministri • 27 votanti con un totale di 345 voti distribuiti in base alla popolazione degli stati • Maggioranza qualificata: almeno 255 voti su 345 (72,3%), maggioranza numerica degli stati (14) e copertura di almeno il 62% della popolazione • Maggioranza raggiungibile solo con il voto favorevole di almeno due dei paesi più popolati
Le politiche: classificazione per settori • Politiche di natura economica Unione doganale, Unione economica e monetaria, Concorrenza, Trasporti, Agricoltura, Pesca, Industria, Energia, società dell’informazione, bilancio • Politiche di natura sociale e socio-economica Ambiente, coesione, protezione dei consumatori, politiche sociali, cultura, ricerca e sviluppo, reti transeuropee • Altre Spazio di libertà, sicurezza e giustizia (SLSG), politiche esterne (PESC, PESD, ENP)
Le politiche: classificazione per tipologia (Lowi-Pollack) • RegolativeConcorrenza, UME • Distributive Ricerca e sviluppo, istruzione (es. Erasmus), fondi per l’agricoltura • RedistributivePolitica di coesione • Costituenti
Finanziamento delle politiche europee 1 - Risorse proprie • Imposte e prelievi su importazioni agricole da paesi extracomunitari • Diritti di dogana su importazioni da paesi extracomunitari • Percentuale sull’IVA dei paesi membri • Contributo degli stati membri in base a prodotto nazionale lordo (sbagliato nel libro) 2 - Cofinanziamenti nazionali 3 - Risorse reperite sul mercato
La politica agricola • La più costosa delle politiche europee anche se riformata più volte per contenere le spese (soprattutto con allargamento) • Basata su varie forme di sussidi alla produzione agricola • Con il tempo si passa da sussidi alla produzione a sussidi al reddito che prescindono dalla produzione (disaccoppiamento)
Prezzi e PAC Tre tipi di prezzo a cui fare riferimento per i sussidi • Prezzo obiettivo (od orientativo)= prezzo a cui si vorrebbe che un prodotto fosse venduto sul mercato comunitario • Prezzo soglia = prezzo minimo a cui un prodotto agricolo importato può essere venduto sul mercato comunitario • Prezzo d’intervento = prezzo al di sotto del quale non si lasciano cadere i prezzi sul mercato comunitario
Modalità d’intervento (1) • Se i prezzi sul mercato mondiale sono inferiori al prezzo soglia si applica un prelievo al momento dell’importazione che equivale alla differenza tra prezzo soglia e prezzo sul mercato mondiale. • Per le esportazioni avviene il contrario e quindi viene pagato un sussidio agli esportatori per coprire la differenza tra il prezzo a cui dovrebbero poter vendere il prodotto sul mercato interno e quello a cui vendono effettivamente sul mercato mondiale
Modalità d’intervento (2) • Se il prezzo di un prodotto sui mercati comunitari scende sotto il prezzo d’intervento le agenzie nazionali acquistano il prodotto per ridurne la quantità sul mercato e farne salire il prezzo oltre il prezzo d’intervento. Le agenzie vengono poi rimborsate alla Comunità e le eccedenze vengono esportate, distrutte o stoccate.
I limiti della PAC • Molto costosa • Distorce il mercato • Accuse USA et al. contro protezionismo europeo • Ostacola lo sviluppo dei paesi più poveri (soprattutto africani)
Riforme e nuovi obiettivi della PAC • Sussidi basati sulle superfici coltivate e non sulle produzioni • Sussidi per l’abbandono di coltivazioni • Riduzione dei prezzi soglia • Interventi a sostegno di sviluppo rurale (agriturismo, colture di qualità) e non solo alla produzione
Strumenti finanziari Due fondi • Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA). Finanzia sussidi agli agricoltori, interventi sui prezzi restituzioni all’esportazione • Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR). Finanzia i programmi di sviluppo rurale
La politica europea di sostegno alla ricerca • Strumento principale: Framework Plan (FP) • Attualmente in vigore FP7 (fino al 2013) • Altre forme di sostegno vengono da European Research Council e programmi che finanziano mobilità dei ricercatori (Marie Curie, Globus) • Sostegno indiretto anche tramite finanziamenti per la riorganizzazione delle strutture di ricerca e didattiche (Azione Jean Monnet, Tempus)
Cos’è FP7? • FP7 è un programma che finanzia attività di ricerca su grandi temi • Si basa sulla pubblicazione di bandi che propongono temi specifici all’interno delle tematiche generali • Per fare domanda bisogna creare consorzi con partner di almeno 3 paesi comunitari
Quali tematiche per FP7? • 1 Health • 2 Food, Agriculture and Fisheries, and Biotechnology • 3 Information and Communication Technologies • 4 Nanosciences, Nanotechnologies, Materials and new Production Technologies • 5 Energy • 6 Environment (including Climate Change) • 7 Transport (including Aeronautics) • 8 Socioeconomic Sciences and the Humanities • 9 Space • 10 Security
Esempi di temi specifici per la tematica scienze umane • Vedi file 8. 2012 WP Cooperation_SSH
La politica monetaria europea • Serve a gestire l’euro ed il suo ruolo come valuta dell’Unione monetaria europea (UME o EMU in inglese) • Si basa su una serie di operazioni che vanno dalla definizione del tasso di sconto alle operazioni di acquisto di titoli ed al sostegno della liquidità delle banche • Gestita soprattutto dalla Banca centrale europea
Relazioni monetarie europee: cronologia • 1931-1950: Clearing • 1950-1957: EPU • 1958-1971: Gold Exchange Standard • 1971-1974: Serpente monetario • 1979-1992/99: Sistema monetario Europeo (SME) • 1999/2001-oggi: Unione monetaria europea
Criteri di convergenza/stabilità • Rapporto tra disavanzo pubblico e prodotto interno lordo non superiore al 3% • Rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo non superiore al 60%; • Inflazione che non superi di oltre 1,5 % quella dei tre Stati membri che hanno conseguito i migliori risultati in termini di stabilità dei prezzi; • un tasso d'interesse nominale medio a lungo termine che non abbia ecceduto di oltre 2 punti percentuali quello dei tre Stati membri che hanno conseguito il migliore risultato in termini di stabilità dei prezzi; • i margini normali di fluttuazione previsti dal meccanismo dei tassi di cambio debbono essere rispettati per almeno due anni prima dell'entrata nell’euro
I limiti della politica monetaria europea • Non ha un governo alle spalle ma una serie di stati nazionali spesso in disaccordo tra loro • Si basa su regole (patto di stabilità e sviluppo) difficili da far rispettare • Banca centrale europea vincolata al mantenimento della stabilità dei prezzi ha difficoltà ad aumentare offerta di moneta come possono fare le banche centrali nazionali (es. FED)
A cosa serve/dovrebbe servire l’euro? • Ad evitare oscillazioni nei prezzi dei beni sul mercato unico che riducano le opportunità di economie di scala • Ad evitare svalutazioni competitive • Ad uniformare tassi d’interesse nei paesi UME • A difendere UE da effetti delle politiche monetarie esterne (soprattutto USA)
Perchè l’euro è in crisi? • Alcuni paesi hanno elevato debito pubblico e la crisi mondiale ha ridotto la liquidità • Alcuni paesi non crescono abbastanza anche a causa della crisi per poter sostenere il proprio debito pubblico • Non esiste una politica fiscale europea che permetta di spostare risorse dalle aree più ricche a quelle più povere, perlomeno in momenti di crisi • Non esiste accordo a livello europeo su come gestire la crisi • I meccanismi di governance economica non funziona e le regole non sono state rispettate
Quali soluzioni alla crisi dell’euro? • Riforme strutturali per riduzione del debito e sostegno alla crescita • Uscita dall’euro dei paesi troppo deboli • Creazione di una politica fiscale europea • Ridefinizione dei compiti istituzionali della Banca centrale europea e varo di una politica monetaria espansiva