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Prof. Dr. D. ANTONIO BAR CENDON Cattedratico di Diritto Costituzionale Universitá di Valenzia. “Le Regioni nel futuro della Unione Europea”. Contenuto:. Il quadro della situazione regionale nella U.E. Il moderno sorgere ed espansione del regionalismo in Europa
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Prof. Dr. D. ANTONIO BAR CENDON Cattedratico di Diritto Costituzionale Universitá di Valenzia “Le Regioni nel futuro della Unione Europea”
Contenuto: • Il quadro della situazione regionale nella U.E. • Il moderno sorgere ed espansione del regionalismo in Europa • La Unione Europea e le Regioni, nel presente • Le Regioni nel dibattito sul futuro d’Europa: Concezioni Diverse • Conclusione: Il Ruolo delle Regioni nel futuro della U.E.
Il quadro della situazione regionale nella U.E. • La necessitá di migliorare la leggitimitá democratica e la trasparenza della Unione e delle sue istituzioni, con lo scopo di avvicinarla al cittadino (Dichiarazione 23 relativo al futuro della Unione, T. Nizza ) • La necessitá di aumentare l’efficacia della gestione pubblica: Decentralizzazione • La necessitá di un percorso politico per le differenze culturali: La pressione nazionalista
Il sorgere e l’espansione del regionalismo in Europa (1) • “Preistoria” del regionalismo: • Cons. federale tedesco, 1919 • Cons. federale austriaco, 1929 • Cons. II Repubblica spagnola, 1931: lo “Stato integrale” • Cons. italiano, 1947: lo “Stato regionale” • Cons. federal tedesco, 1948
Il sorgere e l’espansione del regionalismo in Europa (2) • Riforme costituzionali verso il federalismo e il regionalismo: • Belgio: Stato federale, riforme del 1970, 1980, 1988 y 1993 • ( Francia: Regioni create per Legge il 5 Jul. 1972; riforma di Legge costituzionale del 28 Mar.2003) • Portogallo: autonomia delle Isole Azzorre e Madeira, Cons. 1976 • Spagna: Stato delle Autonomie, Cons. 1978 • Finlandia: autonomia di Åland, Cons. 1999 • Regno Unito: autonomia della Scozia, Galles e Irlanda del Nord, 1999
Il Sorgere e l’espansione del regionalismo in Europa (3) • Altre manifestazioni del regionalismo europeo: • 1951: Consiglio delle Regioni e dei Municipi Europei • 1957: Conferenza Permanente delle Autoritá Locali e Regionali, del Consiglio d’Europa • 1971: Associazione Europea delle Regioni di frontiera • 1973: Conferenza delle Regioni Marittime di periferia • 1980: Accordo Marco sulla Cooperazione Oltrefrontiera (1982: Comunitá del Lavoro dell’est alpino; 1982: Comunitá del Lavoro della Giura; 1983: Comunitá del Lavoro dei Pirinei; 1991: Comunitá del Lavoro Galizia-Portogallo del Nord) • 1986: Assemblea delle Regioni d’Europa (ARE) • 1994: Consiglio dei Poteri Locali e Regionali d’Europa (Consiglio Europeo)
REGIONI NELLA U.E. GERMANIA 16 Länder AUSTRIA 9 Länder BELGIO 3 Regioni 3 Comunitá DANIMARCA 14 Distretti SPAGNA 17 Comunitá FINLANDIA 6 Regioni FRANCIA 26 Regioni GRECIA 13 Regioni IRLANDA 5 Dipartamenti ITALIA 20 Regioni LUSSEMBURGO 3 Distretti PAESI-BASSI 13 Dipartamenti PORTOGALLO 2 Regioni SVEZIA 21 Contee REGNO UNITO 3 Territori Totale 174 Regioni
GERMANIA AUSTRIA BELGIO SPAGNA FINLANDIA ITALIA PORTUGAL REGNO UNITO Totale 16 LÄNDER (uguale) 9 LÄNDER (uguale) 3 REGIONI (uguale) 3 COMUNITÁ (uguale) 17 COMUNITÁ (non uguali in principio) 1 REGIONE (Aland) (uguale) 20 REGIONI (non uguali) 2 REGIONI (Azzorre e Madeira) (uguale) 3 TERRITORI (non uguali) 74 REGIONI (non uguali) REGIONI DELL’U.E. CON POTERE LEGISLATIVO
La UE e le Regioni (1) • Le riforme del Trattato della UE (“Maastricht”): • Comité delle Regioni (Art. 263-265 TCE) • Rappresentanti “di rango ministeriale” nelle riunioni del Consiglio (Art. 203 TCE) • Principi di “sussidiarietá” e di “proporzionalitá” (Art. 5 TCE) • Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (Art. 160, 161, 162 TCE) • Fondo della Coesione economica e sociale (Arts. 158, 159, 161 TCE)
Le Regioni nel TCE • Preambulo: “Preoccupati a rafforzare l’ unitá delle loro economie e assicurare il loro armonioso sviluppo, riducendo le differenza tra le diverse regioni e il ritardo delle meno favorite” • Art. 158:“... La Comunitá si proporrá, in particolare, di ridurre le differenze tra i livelli di sviluppo delle diverse regioni e il ritardo delle regioni o isole meno favorite, incluse le zone rurali”
Le Regioni nel TCE (2) • Principio di sussidiarietá ( Art. 5 ): “Negli ambiti che non siano sua competenza esclusiva, la Comunitá interverrá, secondo il principio di sussidiarietá, solo nel caso in cui gli obbiettivi dell’azione pretesa non possano essere raggiunti in modo sufficiente dagli Stati Membri, e, di conseguenza, si possa ottenere di meglio... a livello comunitario” • Principio di proporzionalitá ( Art. 5 ): “Nessuna azione della Comunitá andrá oltre il necessario per raggiungere gli obbiettivi del presente Trattato”
Il Comité delle Regioni • Carattere consultivo (Arts. 263-265): • Composto da 222 rappresentanti degli enti regionali e locali ( T.Nizza: “che siano titolari di un mandato elettorale in un ente regionale o locale, o che ostentino responsabilitá politica dinnanzi ad una assemblea” ) • Nominati dal Consiglio per unanimitá, a proposta dei suoi rispettivi Stati Membri • Per un periodo di quattro anni, rinnovabili. • La Spagna ha 21 membri(17 rappres. CCAA + 4 rappres. Municipi) • ( T.Nizza: 344 membri; Spagna: 21) • I suoi membri esercitano le loro funzioni con assoluta independenza, nell’interesse generale della Comunitá • Sará consultato da parte del Consiglio o dalla Commissione, nei casi previsti dal Trattato • Il consiglio e la Commissione potranno fissare una data per il dictamen, che non potrá essere inferiore a un mese • Potrá essere consultato da parte del Parlamento Europeo • Potrá emettere dictamenes anche per iniziativa propria
Diverse concezioni sul fututo delle Regioni nella U.E. • La visione generale: richiesta dell’ ARE • La visione radicale: richiesta dell’ Intergruppo delle “Nazioni senza Stato” • La visione delle “Regioni Costituzionali” • La visione istituzionale: • Le richieste del CdR • Le proposte del P.E. • Le proposte della Commissione • La visione della Convenzione Europea
Richieste dell’ARE • Riconoscimento e rispetto alla identitá e alla struttura regionale degli Stati, nei principi generali della UE • Esplicita menzione delle Regioni nella formulazione del principio di sussidiarietá nel Trattato • Partecipazione dei Parlamenti Regionali nel meccanismo de controllo della sussidiarietá (Partecipazione, nel suo caso, in un futuro organo- Seconda Camera-nei quali siano presenti i Parlamenti Nazionali) • Diritto di riccorrere dinanzi al TJ in difesa dei propri interessi • Diritto di essere consultate nelle fasi iniziali del processo di decisione comunitario • Estensione dei suoi poteri di esecuzione del Diritto Comunitario • Aumentare il peso politico al Comité delle Regioni (convertirlo in una “Istituzione”): • Maggior peso ai suoi dictamenes: diritto vinculante di ricorso al Tj • Suddivisione interna, dando maggior peso alle “regioni costituzionali”
Richieste del Intergruppo delle“Nazioni senza Stato” (12.9.2001) Scozia, Galles, Flandes, Val d’Aosta, Catalogna, Paese Basco, Galizia, Andalusia, Isole Canarie, Isole Baleari, Valenzia • Le Regioni devono essere circonscrzione elettorale per la elezione del PE • La distribuzione di competenza tra gli Stati e le “entitá costituzionali” devono essere inclusenel disegno costituzione della UE • Le Costituzioni degli Stati e quella delle “entitá costituzionali” non potranno essere derogate o contravvenute per la legislazione della UE • Il concetto di “federazione” si considera non meno appropiato che quello di “confederazione”, con rispetto al futuro de la UE • Si ammette la possibilita de una “ampliazione interiore”, con lo scopo di ottenere la independenza nazionale nel quadro dell’UE • Il Comité delle Regioni deve rispecchiare il relativo della popolazione di ogni de cada región, el de cada Estado • Las lenguas de las naciones sin Estado deben tener los mismos derechos legales que las de los Estados Miembros
Richieste delle‘Regioni Costituzionali’ (28.5.2001) Baviera, Catalogna, Rhine Norte-Westphalia, Salzburgo, Scozia, Wallonia, Flandes (oggi 52) • Participare direttamente alla preparazione de CIG del 2004 • La posizione e il ruolo delle regioni nella struttura istituzionale e il processo di decisione della UE devono essere inclusi come argomento di dibattito nella CIG 2004 • Bisogna revisare i dipartamenti competenti tra la UE, gli Stati e le Regioni (che si manifestano a favore di una soluzione flessibile il processo di integrazione europea)che ricorrono direttamente dinanzi al TJ quando vengono violate le sue competenze • Il Comité delle Regioni deve mantenere lo status della “Istituzione”, con le competenze superiori piuttosto che con quelle di consultazione e con legittimazione para poter ricorrere dinanzi al TJ • I Parlamenti Nazionali e i Parlamenti Regionali devono essere inclusi nel processo di decisione europeo e le sue relazioni con il PE devono migliorare • Le Regioni costituzionali devono essere integrate con il processo di decisione europeo, inclusa la sua presenza nel Consiglio
Richieste del CdR riguardo alla “Cost. Europea” • Simplificazione e riorganizzazione dei Trattati: • Distinguere tra il Trattato di base e le altre disposizioni • Riservare il Diritto primario per i principi generali e lasciare come secondario il controllo del dettaglio • Superare la distinzione tra Unione e la Comunitá Europea • Superare la divisione di limiti • Nuova definizione e delimitazione delle competenze, che deve evitare una catalogazione rigida • Riconoscere l’importanza della coesione economica e sociale • Risaltare la contribuzione degli enti regionali e locali al processo europeo • Diritti fondamentali: • La Carta deve avere un valore vincolante • La UE deve unirsi alla Convenzione Europea per la Protezione dei Diritti Umani • Testo costituzionale: • Il Trattato Costituzionale non deve limitarsi al semplice riordine delle leggi vigenti • Deve includere i principi di sussidiarietá, proporzionalidad, (buona) governanza e flessibilitá • Deve includere la Carta Europea dell’Autonomia Locale come parte del ‘acquis’
Richieste del CdR alla Convenzione:rispetto al proprio CdR • Riconoscimento dello status della Istituzione • Legittimazione attiva dinanzi al TJ: • In difesa delle sue prerogative (es. Annulazione degli atti adottati senza una consulta precettiva al CdR) • in difesa del principio de sussidiarietá • Rafforzamento delle sue funzioni: • Diritto di veto sospensivo, in alcuni casi di consulte precettiva • Partecipare nel processo di codecisione nei dieci casi di consulta precettiva • Funzioni di prendere in comune le decisioni nei programmi di cooperazione regionale oltrefrontera • Il bisogno che le Istituzioni giustifichino la deviazione rispetto al dictamen del CdR, in tutti i casi di consulta precettiva • Estendere la consulta precettiva a tutte le materie in cui le regioni e municipi godano di competenza • Potestá di interpelare alla Commissione, oralmente per iscritto • Ruolo di controllore della osservanza della sussidiarietá
Richieste del CdR riguardo al ruolo delle Regioni • Il CdR é il mezzo adueguado per canalizzare la partecipazione delle Regioni nei procedimenti comunitari durante la presa di decisioni • Riconoscimento del ruolo delle Regioni nell’applicazione di politiche comunitarie: sussidiarietá • Stabilimento da parte della Commissione di un procedimento di consulta alle Regioni durante la fase previa alla formulazione delle politiche con ripercussioni regionali • Legittimazione attiva delle Regioni con potere legislativo dinanzi al TJ, in difesa delle sue competenze • Rifiuto della possibilitá in cui le Regioni con potere legislativo constituiscano una seconda Camera (dentro o fuori il CdR)
Proposte [positive] del P.E.(Res. Il ruolo dei poteri regionali14.1.2003) • Formulare i procedimenti specifici per la partecipazione diretta delle Regioni nella preparazione ed adozione delle politiche comunitarie • Definire in modo piú preciso l’applicazione e il controllol del principio de sussidiarietá • Rafforzare i meccanismi interni di partecipazione e la cooperazione delle Regioni nella formulazione della volontá degli Stati e nella applicazionedelle norme comunitarie • Intensificare la cooperazione dei Parlamenti Regionali con il Parlamento Europeo, attraverso la C. Affari Regionali • Conceder al CdR el derecho de recurso ante el TJ
Proposte [limitative] del P.E.(Info. Napolitano, 4.12.2002) • La possibilitá di ricorso delle Regioni dinanzi al TJ si realizzará solo sotto l’autoritá dello Stato e d’accordo con la sua legislazione • É inaccettabile il riconoscimento del diritto alla autodeterminazione degli enti territoriali della UE • Non si puó fare distinzione alcuna tra le Regioni: tutti gli enti territoriali autonomi devono essere potenziati • Il PE é l’unico rappresentante dei popoli e dei cittadini europei: • Non c’é posto per la introduzione di una seconda Camera delle Regioni • Sí c’é posto invece per la regionalizzazione delle circoscrizioni per le elezioni del PE • Il CdR é l’unico interlocutore istituzionale degli enti locali e regionali: non puó essere sostituito da nessuna strutturache non rappresenti alla totalitá degli enti territoriali
Proposte del Libro Bianco‘La Governanza europea’ (25.7.2001) • Obiettivo: “Arrivare fino l cittadino per la via democratica regionale e locale” • La Commissione dovrá: • Instaurare un dialogo sistematico con le associazioni delle Amministrazioni regionali e locali nella fasi di elaborazione dell politiche • stabilire “contratti tripartitari per ogni obiettivo”, per la applicazione delle politiche comunitarie • Il Comité delle Regioni dovrebbe: • Preparare relazioni per le valutazioni preliminari, pprima della proposte della Commissione • Gli Stati Membri dovrebbero: • facilitare una maggior partecipazione degli agenti locali e regionali nella definizione delle politiche comunitarie • promuovere l’utilizzo di accordi coontrattuali con le sue regioni e mi suoi municipi
Modello di Costituzione diProdi, Barnier e Vittorino‘Penelope’ (4.12.2002) • Non si differenzia troppo –questo caso-i lavori della Convenzione • Peculiaritá: l ‘Assemblea delle Regioni: • organo consultivo • Reso legittimo per poter ricorrere al TJ: • In azione di annulamento • Per violazione del principio de sussidiarietá
La questione regionale nel lavoro della Convenzione Europea • Relazioni dei Gruppi di Lavoro: • G.T. 1: Sussidiarietá • G.T. 4: Parlamenti Nazionali • G.T. 5: Competenze complementari • G.T. 9: Semplificazioni della legislazione comunitaria • G.T. 11: L’Europa sociale • Progetto previo del Trattato Costituzionale: • Protocollo sull’applicazione del principio di sussidiarietá • Protocollo sui fatti commessi dai Parlamenti Nazionali della UE
Proposte della Convenzione Europea • Progetto previo del Trattato Costituzionale: • la struttura regionale come parte dell’ identitá nacionale degli Stati • Necessitá di un dialogo regulare con le associazioni rappresentative della societá civile • Comité delle Regioni • Protocollo sull’applicazione del principio di sussidiarietá: • Motivazione delle iniziative della Commissione: impatto nella legislazione regionale • I Parlamenti Nacionalei potranno stabilire procedimenti interni di consulta con i Parlamenti Regionali • Il CdR potrá ricorrere al TJ per violazione del principio di sussidiarietá
Conclusioni (1) • Contraddizioni tra il discorso regionalista e le proposte giuridiche di riforma • La UE é, e continuerá ad essere, una unine di Stati • Complessitá della struttura regionale: • Differente tipo di organizzazione territoriale • Elevato numero de Regioni • Differente tipo di Regioni • Esistenza di altri enti locali • É stato adotato per il trattamento uniforme de enti territoriali
Conclusioni (2) • Trattamento uniforme degli enti territoriali: • Il CdR come unico ed esclusivo canale di partecipazione e di rappresentazione di tutti gli enti territoriali: • Potenziamento delle sue funzioni: consultazione, ricorso dinanzi al TJ Il non stabilire una camera delle Regioni • La gestione della questione regionale si riferisce agli Stati • Si rafforza il dialogo diretto della Commissione con gli enti territoriali • Si aumenta la collaborazione tra Parlamento Europeo e i Parlamaneti Regionali • Si permette la presenza delle Regioni nelle delegazioni nazionali e nel Consiglio in altre occasioni “Le Regioni nel futuro della Unione Europea” Fine