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Il rinnovo del contratto d’appalto dei servizi di igiene urbana

Provincia di Varese. Il rinnovo del contratto d’appalto dei servizi di igiene urbana. Osservatorio Provinciale Rifiuti. INDIVIDUAZIONE DEI SERVIZI OGGETTO D’APPALTO. Art. 21 – D.Lgs 5 febbraio 1997 – n° 22.

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Il rinnovo del contratto d’appalto dei servizi di igiene urbana

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Presentation Transcript


  1. Provincia di Varese Il rinnovo del contratto d’appalto dei servizi di igiene urbana Osservatorio Provinciale Rifiuti

  2. INDIVIDUAZIONE DEI SERVIZI OGGETTO D’APPALTO Art. 21 – D.Lgs 5 febbraio 1997 – n° 22 Comma 1 - I comuni effettuano la gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati avviati allo smaltimento in regime di privativa nelle forme di cui alla Legge 8 giugno 1990, n°142 e dell’art.23. Comma 7 - I comuni possono istituire nelle forme previste dalla Legge 142/90, servizi integrativi per la gestione dei rifiuti speciali non assimilati ai rifiuti urbani. Art. 7 - D.Lgs 5 febbraio 1997 – n° 22 • Comma 2 – sono rifiuti urbani: • rifiuti domestici, anche ingombranti, provenienti da locali e luoghi adibiti ad uso di civile abitazione; • rifiuti non pericolosi provenienti da locali e luoghi adibiti ad usi diversi da quelli di cui alla lettera a), assimilati ai rifiuti urbani per qualità, ai sensi dell’art.21,comma 2, lettera g); • rifiuti di qualsiasi natura o provenienza giacenti sulle strade ed aree pubbliche • rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade; o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d’acqua; • rifiuti vegetali provenienti da aree verdi, quali giardini, parchi e aree cimiteriali; • rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni, nonché gli altri rifiuti provenienti da attività cimiteriale diversi da quelli di cui alle lett. b),c) e e).

  3. 20. - Rifiuti urbani (rifiuti domestici e assimilabili prodotti da attività commerciali e industriali nonché dalle istituzioni) inclusi i rifiuti della raccolta differenziata 20.01 – frazioni oggetto di raccolta differenziata (tranne 15.01)

  4. 20.02 – rifiuti prodotti da giardini e parchi (inclusi i rifiuti provenienti da cimiteri) 20.03 – altri rifiuti urbani 15.01 – imballaggi (compresi i rifiuti urbani di imballaggio oggetto di raccolta differenziata)

  5. I RIFIUTI OGGETTO DI RACCOLTA

  6. Raccolta rifiuti indifferenziati I SERVIZI COMUNALI Raccolta frazione umida Raccolte differenziate (stradali, porta a porta) Raccolte in piattaforma Rifiuti assimilati Rifiuti cimiteriali Rifiuti speciali in convenzione Spazzamento strade (meccanico e manuale) Bonifiche scarichi abusive Spurgo pozzi e pozzetti Deaffissioni Pulizia graffiti Lavaggio strade Manutenzione del verde Pulizia parchi e giardini Diserbo stradale

  7. GLI STRUMENTI DELLA GESTIONE DEI SERVIZI GESTIONE ECONOMICA GESTIONE AMBIENTALE GESTIONE ESECUTIVA • Leggi • Regolamenti • Ordinanze • Progetti • Contratti • Tariffa • Convenzioni • Contributi • Strutture/impianti • Forme di gestione • Ricerca del soggetto esecutore • Capitolati/convenzioni

  8. GESTIONE AMBIENTALE • Leggi • Regolamenti • Ordinanze • Progetti

  9. REGOLAMENTI Art.21- comma 2 – DLgs 5/2/97, n°22 a) Le disposizioni per assicurare la tutela igienico-sanitaria di tutte le fasi della gestione dei rifiuti urbani 1° b) Le modalità del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani c) Le modalità di conferimento della raccolta differenziata e del trasporto dei rifiuti urbani al fine di garantire una distinta gestione delle diverse frazioni di rifiuti e promuovere il recupero degli stessi; d) Le norme atte a garantire una distinta ed adeguata gestione dei rifiuti urbani pericolosi e dei rifiuti da esumazione ed estumulazione di cui all’art.7, comma 2°, lett. f); e) Le disposizioni necessarie a ottimizzare le forme di conferimento, raccolta e trasporto dei rifiuti primari di imballaggio in sinergia con le altre frazioni merceologiche, fissando standard minimi da rispettare; f) Le modalità di esecuzione della pesata dei rifiuti urbani prima di inviarli a recupero e allo smaltimento; g) L’assimilazione per quantità e qualità dei rifiuti speciali non pericolosi ai rifiuti urbani ai fini della raccolta e smaltimento sulla base dei criteri fissati ai sensi dell’art. 18, comma 2°, lettera d). Sono comunque considerati urbani……..(spazzamento)……..; Riprende e dettaglia gli elementi dell’art 8 ex Dpr 915/82

  10. REGOLAMENTI Tariffa smaltimento rifiuti 2° Art. 49 del Dlgs 22/97 Comma 4 – Divisione della tariffa in parte fissa e parte variabile Comma 6 – Suddivisione della tariffa per fasce d’utenza Comma 10 – Incentivi per la raccolta differenziata Comma 11 – Obiettivi programmatici Comma 14 – coefficiente di riduzione per le utenze non domestiche Discipline attuative 3° Vari regolamenti di dettaglio di alcuni servizi contemplati nel regolamento di cui all’art. 21 del Dlgs 22/97. Un esempio: Gestione della piattaforma comunale: - orari, frazioni merceologiche,modalità di conferimento, - tipologia d’utenza, modalità di individuazione e riconoscimento - tariffa di conferimento, modalità di pagamento - Incentivi all’uso della struttura

  11. GESTIONE ESECUTIVA • Strutture/impianti • Forme di gestione • Ricerca del soggetto esecutore • Capitolati/convenzioni

  12. MODALITA' DI GESTIONE GESTIONE DIRETTA Ex art.113, comma a), del DLgs 18 agosto 2000 , N° 267 modificato dall’art.35 della L.28 dicembre 2001, n°448. Gestione in economia con propri mezzi e personale GESTIONE INDIRETTA Ex art.113, commi c), e), f), e artt.114, 115 e 116, del DLgs 18 agosto 2000 , N° 267, modificato dall’art.35 della L.28 dicembre 2001, n°448. Gestione a mezzo di proprie aziende o consorzi APPALTO A TERZI Ex art.113, comma b), del DLgs 18 agosto 2000 , N° 267 modificato dall’art.35 della L.28 dicembre 2001, n°448. Gestione in appalto a soggetti privati

  13. GESTIONE DIRETTA Gestione in economia con propri mezzi e personale Un dipendente pubblico (CNL Enti locali) costa mediamente il 30% in meno del comparto igiene urbana (23.000 € contro 33.600 €) BASSI COSTI DIRETTI BASSI COSTI FINANZIARI Ammortamenti non vincolati - Facilità di finanziamento – Detassazione – diretta reperibilità di entrate – ammortamento spese generali ELEVATA GESTIBILITA Organizzativa Gestione diretta consente di adeguare, in tempi brevi, la struttura ai progetti ed alle necessità emergenti Basse redittività produttive e scarsa elasticità d’uso del personale RIGIDITA’ STRUTTURALE Difficoltà di programmazione in termini di risorse strutturali ed operative BASSA PROGRAMMABILITA’ Forti limiti di immediatezza d’intervento stante i percorsi “burocratici” obbligati LIMITI ORGANIZZATIVI Difficoltà nella gestione di acquisti e manutenzioni

  14. GESTIONE INDIRETTA Gestione a mezzo di proprie aziende o consorzi BASSI COSTI FINANZIARI Facilità di finanziamento– diretta reperibilità di entrate BUONA PROGRAMMABILITA’ Facilità nella programmazione in termini di risorse strutturali ed operative ELEVATA GESTIBILITA organizzativa Gestione propria consente comunque di adeguare, in tempi brevi, la struttura ai progetti ed alle necessità emergenti Il dipendente pubblico costa come il privato ELEVATI COSTI DIRETTI Mediocre redittività produttive e scarsa elasticità d’uso del personale Mediocre redittività produttive e scarsa elasticità d’uso del personale e delle attrezzature PARZIALE RIGIDITA’ STRUTTURALE Limiti di immediatezza d’intervento stante i percorsi “burocratici” obbligati (evidenza pubblica) LIMITI ORGANIZZATIVI

  15. APPALTO A TERZI Gestione in appalto a soggetti privati BASSI COSTI DIRETTI Alta redittività produttiva e ottima elasticità d’uso del personale BASSI COSTI DI GESTIONE La gestione è limitata al controllo e alla contabilità ELEVATI STANDARD ORGANIZZATIVI Se gestiti, elevati standard produttivi e immediatezza d’intervento a forte di emergenze Gli investimenti sono delegati al privato, ma remunerati “sufficientemente” nell’arco temporale di contratto ELEVAT I COSTI FINANZIARI Impossibilità di modifiche “indolori” alla struttura organizzativa RIGIDITA’ STRUTTURALE Difficoltà nella programmazione in termini di servizio (personale e mezzi) difficile PROGRAMMABILITA’ Difficoltà nella proposta di nuovi servizi o di modifiche della struttura contrattuale RIGIDITA’ PROGETTUALE

  16. APPALTO A TERZI D.Lgs 17 marzo 1995, n°157 Attuazione della Direttiva 92/50/CEE in materia di appalti pubblici di servizi G.U. 6 maggio 1995, n°104 Art.6 a) PUBBLICO INCANTO Procedura aperta Chiunque presenta offerta asta b) LICITAZIONE PRIVATA Procedura ristretta Presenta offerta chi invitato licitazione c) APPALTO CONCORSO Procedura ristretta Presenta progetto-offerta chi invitato progetto N.B. d) TRATTATIVA PRIVATA Procedura negoziata Presenta offerta su richiesta, negoziabile N.B.: In considerazione dei limiti economici e procedurali non viene considerata la trattativa privata come forma di aggiudicazione della concessione e si rinvia alle specifiche dell’art.7 del Dlgs157/95 per un suo eventuale utilizzo obbligato.

  17. FORMA DI GARA: LICITAZIONE • Discreta conoscenza della realtà territoriale e di servizio • Buona conoscenza giuridico-amministrativa • Sufficiente aggiornamento tecnico scientifico • Discreta capacità progettuale • Obiettivi ben definiti DOCUMENTAZIONE DESCRITTIVA Si rende necessaria la predisposizione di adeguata documentazione relativa ai dati base per l’effettuazione dei servizi in concessione quali: Elenchi demografici - Planimetrie e stradari - Quantitativi storici di raccolta dei rifiuti – Censimento contenitori – eventuali schede descrittive dei servizi STIMA DEI COSTI COMPLESSIVI E’ necessario stimare in modo sufficientemente definito i costi complessivi di servizio (base d’appalto) sulla base: Precedenti costi di servizio, revisioni prezzi – dotazioni di bilancio aggiornate CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO Deve essere predisposto un “forte” capitolato d’appalto dove considerare tutte le possibili variabili presenti nella gestione dei servizi, suddividendolo in vari capitoli o titoli: • Descrizione dell’appalto (oggetto della concessione) • Rapporti economici tra le parti • Obblighi della concessionaria • Vigilanza e controllo • Disposizioni generali • Descrizione dei servizi • Norme di rinvio COMMISSIONE Composizione media professionalità, composizione mista: interni + consulenti

  18. FORMA DI GARA: PROGETTO • Discreta conoscenza della realtà territoriale e di servizio • Obiettivi ben definiti • Sufficiente conoscenza giuridico-amministrativa • aggiornamento tecnico scientifico non necessario • capacità progettuale pressochè nulla DOCUMENTAZIONE DESCRITTIVA Si rende necessaria la predisposizione di adeguata documentazione relativa ai dati base per l’effettuazione dei servizi in concessione quali: Elenchi demografici - Planimetrie e stradari - Quantitativi storici di raccolta dei rifiuti – Censimento contenitori – eventuali schede descrittive dei servizi STIMA DEI COSTI COMPLESSIVI E’ necessario stimare in modo discretamente definito i costi complessivi di servizio (base d’appalto) sulla base: Precedenti costi di servizio, revisioni prezzi – dotazioni di bilancio aggiornate CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO Deve essere predisposto un capitolato “aperto” dove consentire l’inserimento degli elementi progettuali: • Descrizione dell’appalto (oggetto della concessione) • Rapporti economici tra le parti • Obblighi della concessionaria • Vigilanza e controllo • Disposizioni generali • Norme di rinvio COMMISSIONE Composizione elevata professionalità, prevalentemente esterna

  19. FORMA DI GARA: • Ottima conoscenza della realtà territoriale e di servizio • Obiettivi ben definiti • Buona conoscenza giuridico-amministrativa • Indispensabile aggiornamento tecnico scientifico • Elevata capacità progettuale ASTA DOCUMENTAZIONE DESCRITTIVA Si rende necessaria la predisposizione di adeguata documentazione relativa alla descrizione dei servizi in concessione quali: Schede descrittive d’analisi dei servizi - Elenchi demografici - Planimetrie e stradari - Quantitativi storici di raccolta dei rifiuti – Censimento contenitori – E’ necessario stimare in modo puntuale i costi complessivi di servizio (base d’appalto) sulla base: Specifiche analisi di costo STIMA DEI COSTI COMPLESSIVI CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO Deve essere predisposto un capitolato “rigido”come per la licitazione, ma con uno specifico e dettagliato capitolo relativo alla descrizione dei servizi • Descrizione dell’appalto (oggetto della concessione) • Rapporti economici tra le parti • Obblighi della concessionaria • Descrizione dei servizi • Vigilanza e controllo • Disposizioni generali • Norme di rinvio COMMISSIONE Composizione semplice, prevalentemente interna

  20. LICITAZIONE PROGETTO ASTA

  21. Documentazione d'appalto CAPACITA’ FINANZIARIE CAPACITA’ TECNICHE Situazione economica Affidabilità operativa • Numero dei comuni serviti • Bacino d’utenza complessivo • Durata dei contratti • Tipologia dei servizi erogati Analisi dei bilanci con riferimento alle voci: • Entità del capitale sociale • Andamento del fatturato annuo • Incidenza del personale • Ammortamenti • Utile d’impresa Capacità strutturale • Numero di dipendenti • Descrizione dei mezzi • Staff tecnico aziendale Situazione finanziaria • Iscrizione all’ALBO NAZIONALE • Requisiti giuridici Requisiti aggiuntivi • Certificazioni bancarie • Possesso o gestione di impianti • Contratti di conferimento • Collaborazioni tecniche • Ricerche e progetti • Certificazioni ISO/EMAS REQUISITI NORMATIVI

  22. LA STRUTTURA ECONOMICA DEL CAPITOLATO A corpo Il Concessionario verrà retribuito sulla base dei servizi erogati indipendentemente da quanto sia il suo risultato effettivo La retribuzione avverrà con il riconoscimento di un “canone” per ogni servizio espletato (mensile o annuo) indipendente dai quantitativi raccolti e tale corrispettivo risulterà immodificabile nell’arco di vigenza contrattuale (fatta salva la revisione prezzi) A misura Il Concessionario verrà retribuito sulla base del risultato effettivo Il Concessionario verrà remunerato sulla base dell’effettive quantità raccolte (certificate) o su parametri di misurazione rigidi (es. Km per spazzamento)ed ogni modifica del servizio comporterà una redifinizione dei corrispettivi

  23. A corpo Consente una programmabilità dei costi d’esercizio Non necessita di un controllo “fiscale” dei servizi E’ indipendente dall’apporto diretto dell’utenza Facilità di predisposizione degli atti amministrativi Non consente una programmabilità di nuovi servizi o variazione degli stessi Può portare a diseconomie Non “premia” l’apporto diretto dell’utenza Non permette un controllo della concessionaria Amisura Consente una programmabilità dei servizi e delle sue modifiche Controllo effettivo della concessionaria e dei flussi Possibilità del riconoscimento dall’apporto diretto dell’utenza Facilita le modifiche “ambientali” ed “economiche” dell’appalto in corso d’opera Non consente una dettagliata programmabilità di costi d’esercizio Necessita di un controllo assiduo e specifico E’ strettamente legato alla risposta diretta dell’utenza Complica i percorsi amministrativi Richiede una “forte”struttura interna

  24. esempio di scheda d'analisi per appalto a corpo

  25. esempio di scheda d'analisi per appalto a misura

  26. ALCUNI ELEMENTI DA CONSIDERARE NELLA STESURA DI UN CAPITOLATO: APPLICAZIONE DELLA NORMATIVA SULLA SICUREZZA E’ necessario dare applicazione della normativa in materia di sicurezza (L.626/94) chiedendo specificatamente il POS relativo al contratto e nel caso di subappalto è necessario verificare se è necessaria la nomina di un Coordinatore della sicurezza e redazione del relativo Piano di Coordinamento (L.494/96) CONTROLLO DEL PERSONALE E’ necessario verificare il rispetto del regolare trattamento del personale dall’applicazione del CCNL e delle posizioni contributive, il possesso dei DPI e della relativa formazione. VERIFICA DEGLI IMPIANTI TERMINALI Se non è previsto un rapporto diretto comune-impianto è necessario verificare gli impianti terminali indicati dalla concessionaria; attraverso trasmissione in copia della autorizzazione (non comunicazione) ed eventuale sopralluogo. POSSIBILITÀ DI RESCISSIONE UNILATERALE E’ necessario inserire un apposito articolo che preveda la possibilità di una rescissione unilaterale, anche parziale, in caso di gestione “diversa”riconoscendo unicamente il mancato ammortamento dei mezzi e il mancato utile aziendale. PENALITÀ La mancanza di effettuazione di un servizio, oltre all’obbligo del recupero dello stesso, deve prevedere una penalità dimensionata al costo della mancanza e non a parametri fissi da applicare solo in casi non dimensionabili

  27. ALCUNI ELEMENTI DA CONSIDERARE NELLA STESURA DI UN CAPITOLATO: REPORT DI SERVIZIO E’ necessario vincolare la concessionaria alla produzione di documentazione, o ad un sistema di certificazione, dei servizi svolti per una ufficializzazione dei controlli ed acquisizione di informazioni per il rapporto con l’utenza e gli enti di controllo. RAPPORTO CON L’ UTENZA E’ necessario creare un sistema di rapporto anche diretto con la concessionaria da parte dell’utenza per reclami, informazioni e chiarimenti attraverso un numero verde o un sito web o una casella di posta elettronica. Si evita la congestione degli uffici comunali (oppure istituzione dello sportello rifiuti) REVISIONE PREZZI Se è possibile evitare l’introduzione di diabolici meccanismi di revisione prezzi è sufficiente il riconoscimento della variazione ISTAT a far tempo dal secondo anno di servizio. Unica variazione prevedibile è il maggior costo unitario del trasporto in caso di modifica della destinazione terminale dei rifiuti POSSIBILITÀ DI PREDETERMINARE I COSTI EXTRACONTRATTUALI Introdurre ad integrazione del capitolato un Elenco Prezzi Unitari (in similitudine ai LLPP) ove, se necessario, ricorrere in caso di istituzione di nuovi servizi o di interventi extracontrattuali. COLLABORAZIONE E’ opportuno istituzionalizzare il rapporto di collaborazione tra l’ente e la concessionaria, attraverso anche la costituzione un tavolo tecnico permanente a cui delegare anche eventuali contenziosi. VISIBILITÀ ED IMMAGINE E’ opportuno garantire una “forte” immagine del servizio attraverso l’uso di attrezzature nuove (contratti quinquennali) o seminuove (contratti inferiori ai cinque anni) personalizzati e con elevato grado di manutenzione e decoro.

  28. GESTIONE ECONOMICA • Contratti • Tariffa • Convenzioni • Contributi

  29. USCITE ENTRATE Pertinenze dirette Pertinenze dirette CANONI O CORRISPETTIVI ALLA CONCESSIONARIA TARIFFA DI CONFERIMENTO AGLI IMPIANTI COSTO GESTIONALE INTERNO (struttura ecologia) COSTO GESTIONALE ESTERNO (consulenze) INVESTIMENTI STRUTTURALI (piattaforma) INVESTIMENTI ATTREZZATURE (contenitori) INFORMAZIONE (comunicazione, corsi, ecc.) TARIFFA SMALTIMENTO RIFIUTI CORRISPETTIVI PER SERVIZI A DOMANDA CORRISPETTIVI PER SMALTIMENTO RIFIUTI SPECIALI NON ASSIMILATI CONTRIBUTI CONAI VENDITE DI FRAZIONI RECUPERABILI Pertinenze indirette Pertinenze indirette COSTI DI RISCOSSIONE TARIFFE GESTIONE CONTENZIOSO COSTO GESTIONALE INTERNO (struttura tributi) COSTO GESTIONALE ESTERNO (consulenze) INVESTIMENTI STRUTTURALI (software-hardware) INFORMAZIONE (comunicazione) ACCERTAMENTO EVASIONE TARIFFARIA CONTRIBUTI PROVINCIALI FINANZIAMENTI REGIONALI CONTRIBUTI E SPONSORIZZAZIONI PIANO FINANZIARIO E RELAZIONE Art.49 Comma 4 BIS Dlgs 22/97 – Art.8 DPR 158/99 Da inviare all’Osservatorio Nazionale sui rifiuti due anni prima dell’applicazione della tariffa.

  30. NUOVA TARIFFA SMALTIMENTO RIFIUTI Metodo normalizzato Comma 5, art 49 DLgs 22/97 – DPR 158/99 Partendo dal piano finanziario e da una anagrafe dettagliata è possibile, attraverso parametri statistici, determinare l’ammontare della tariffa in base alla tipologia insediativa e alla superficie occupata dall’utenza stessa. L’utilizzo della divisione dei costi in parte fissa e variabile e l’applicazione dei coefficienti di produzione tra una range minimo/massimo consente una legittima variabilità della tariffa e permette di modificare la struttura contributiva (da tassa a tariffa)anche attraverso un percorso graduale nel tempo. Sperimentazioni Comma 1 bis e16, art 49 DLgs 22/97 Viene consentito ai Comuni la possibilità di sperimentare forme di applicazione tariffaria “difformi” totalmente o parzialmente dal metodo normalizzato. Le prime esperienze in Italia stanno dimostrando quanto la tariffa debba essere vincolata al rapporto quantità/qualità del rifiuto conferito dall’utenza e costi effettivi di servizio.

  31. www.confservizi.net www.rifiutilab.it www.monzaflora.it www.ilsole24ore.com www.ambienteitalia.it www.rsu.it www.rifiutinforma.it www.e-gazette.it www.officinadellambiente.com alcuni link utili oltre ai siti istituzionali ricerce documentali riviste utili

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