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IL MITO DI MEDUSA NELLA LETTERATURA E NELL’ARTE. LE VICENDE DI PERSEO NELLE METAMORFOSI DI OVIDIO . Perseo è disdegnato dal nonno Acrisio vv.607-614 (richiamo al mito vv.610-11) Chiede ospitalità ad Atlante ma è respinto(vaticinio di Temi, metamorfosi Atlante in monte vv.654-662)
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LE VICENDE DI PERSEO NELLE METAMORFOSI DI OVIDIO • Perseo è disdegnato dal nonno Acrisio vv.607-614 (richiamo al mito vv.610-11) • Chiede ospitalità ad Atlante ma è respinto(vaticinio di Temi, metamorfosi Atlante in monte vv.654-662) • giunge nel regno degli Etiopi e,dopo aver salvato Andromeda, la sposa. -RACCONTO IN ANALESSI DELLA VITTORIA CONTRO MEDUSA. -la testa recisa,che mantenne il potere pietrificante,fu usata più volte contro i nemici. PERSEO SALVA ANDROMEDA, PIERO DI COSIMO, XVI SEC.
IL RACCONTO DELLA VITTORIA CONTRO MEDUSA • Perseo rubò astutamente l’unico occhio di cui disponevano le Graie,sorelle delle Gorgoni. • Egli vide l’aspetto della Gorgone ma riflesso nello scudo. • Mentre Medusa era addormentata,la uccise decapitandola. • Dalla testa recisa della Gorgone nacquero il cavallo alato Pegaso e Crisaore. • “Medusa era stata bellissima(…)ma la sua più grande dote erano i magnifici capelli(…)si dice che il re del mare violentò la giovane nel tempio di Minerva:allora la figlia di Giove si voltò indignata(…)e trasformò i capelli della Gorgone in orribili serpenti”. PEGASO E BELLEROFONTE WALTER CRANE, FINE XIX SEC.
OMERO Iliade,XI 29-40 Iliade,V 733-742 D’altra parte Atena,la figlia di Zeus portatore dell’egida, si tolse il peplo elegante tutto ricamato,una volta indossato il chitone di Zeus(…)si vestiva delle armi per la guerra luttuosa. sulle spalle si mise l’egida ornata di nastri tremenda,tutto intorno alla quale fanno coronala Fuga e la Furia e la Difesa e l’Attacco agghiacciante e la testa Gorgonia del mostro pauroso,tremenda edorribile, prodigio di Zeus èortatore dell’egida. Poi lo scudo [Agamennone] imbracciò che vario e bello e di facil maneggio tutto cuopre il combattente. Ha dieci fasce intorno di bronzo, e venti di forbito stagno candidissimi colmi, e un altro in mezzo di bruno acciar. Su questo era scolpita Terribili gli sguardi la Gorgone col Terrore da lato e con la Fuga, rilievo orrendo. Dallo scudo poscia una gran lassa dipendea d'argento, lungo la quale azzurro e sinuoso serpe un drago a tre teste, che ritorte d'una sola cervice eran germoglio.
PSEUDO-ESIODO, 591-570 a.C. Lo scudo di Eracle E ancora il figlio di Danae bella chioma, Perseo cavaliere, non toccava con i piedi lo scudo, i piedi avvolti da alati calzari; intorno alle spalle una spada dai neri legami pendeva dal balteo di bronzo; ed egli volava come pensiero. Tutto il suo dorso avvolgeva il capo di un mostro terribile, la Gorgone, che aveva posto, meraviglia a vedersi, in un sacco d’argento; e da lì scendevano frange d’oro lucenti; E Perseo stesso, figlio di Danae, stava ritto come chi si affretta e trema per la paura: alle sue spalle le Gorgoni tremende e innominabili si lanciavano pronte a ghermirlo; e mentre avanzavano Risuonava lo scudo di un rombo pesante, acuto e stridente; alle loro cinture stavano appesi due serpenti con le teste tese in avanti; e questi sibilavano, muovendo i denti con furia, lo sguardo selvaggio; sulle teste terribili di Gorgoni si agitava un’immensa paura. [...]
PINDARO,490 a.C. Pitica al re Mida Auleta Ti chiedo,amica,di splendore, bellissima fra le città mortali, dimora di Persefone, accogli benigna, col favore dei numi e degli uomini questa corona da Pito per Mida illustre, e lui stesso vincitore dei Greci nell’arte che un giorno trovò, intrecciando il funereo lamento delle violente Gòrgoni, Pallade Atena; dai loro capi di vergini e dalle teste inaccessibili dei serpi ella l’udiva stillare con luttuoso travaglio, quando la terza parte delle sorelle Pèrseo eliminò Recando rovina a Serifo marina e al suo popolo. Così fiaccò la stirpe mostruosa di Forco e volse in lutto a Polidette il convito e il costante servaggio della madre e l’imposto connubio poi ch’ebbe rapito il capo di Medusa dalle forti gote il figlio di Danae che nacque, si dice, dall’oro che piovve spontaneo.(…). Ma quando da questa fatiche ebbe salvato l’eroe diletto,una melodia da vergine compose con tutte le voci dell’aulo per imitare il lamento sonoro della mascelle di Euriale(…)ne fece dono agli uomini mortali glorioso incentivo alle gare.
LUCANO, 61-65 Guerra civile (Farsaglia) IX Agli ultimi confini della Libia si estendevano per largo tratto i campi desolati di Medusa, figlia di Forco, non protetti dalle fronde dei boschi, non ammorbiditi da linfe, bensì scabri di rocce: su di essi si era infatti posato lo sguardo della sovrana. Nel suo corpo la natura maligna per la prima volta generò flagelli spaventosi: da quella gola i serpenti, con lingue guizzanti, produssero sibili stridenti: essi poi, cadendo sulle spalle a mo' di chioma femminile, colpivano il collo di Medusa, che ne provava piacere: proprio sulla fronte si drizzavano, ergendosi, i colubri, mentre dal pettine colava giù veleno di vipere. Questa chioma di serpenti era l'unica parte di Medusa dall'atroce destino, che chiunque potesse impunemente guardare: infatti, chi ebbe il tempo di provar paura dinanzi al suo ghigno mostruoso? Medusa consentì forse che qualcuno potesse morire, dopo averla guardata in viso? Ella affrettava repentinamente la morte, mentre questa esitava a sopraggiungere, e preveniva la paura: le membra morivano, ma trattenevano l'anima, e lo spirito, che si sarebbe dovuto separare dal corpo, si irrigidiva sotto le ossa, divenendo di marmo. Nessun essere vivente riusciva a sopportarne lo sguardo e gli stessi serpenti, che le ricadevano sulle spalle, evitavano il volto della Gòrgone.
VIRGILIOL’Eneide libro VI,282-289d Nel mezzo allarga i suoi rami e le braccia annose un olmo tenebroso,gigantesco,che quale sede i sogni vani si dice occupino ammassati e aderenti sotto ogni foglia. Molte inoltre selvagge parvenze di mostri diversi,i Centauri in stazzi accanto all’ingresso e Scille biformi e Briareo con cento braccia gemelle e la belva di Lerna dagli aggriccianti stridi e armata di lingue di fiamma la Chimera, e Gorgoni e Arpie e la forma dell’ombra dal triplice corpo. Al centro il portento sovrumano della Gorgone Medusa,attorno al volto chiome viperee, a cui emettono sibili,e impietrano gli occhi maledetti,e alla base del mento s’annodano grovigli de serpenti con le estremità delle code.
DANTE ALIGHIERI,1306-1307 d.C. Divina Commedia, Inf.IX, vv.34-63 Però che l'occhio m'avea tutto tratto ver' l'alta torre dove furon dritte ratto tre furïe infernal di sangue tinte, che membra feminine avieno e atto, e con idre verdissime eran cinte; serpentelli e ceraste avien per crine, onde le fiere tempie erano avvinte. E quei, che ben conobbe le meschine «Guarda», mi disse, «le feroci Erine. Quest' è Megera dal sinistro canto; quella che piange dal destro è Aletto; Tesifón è nel mezzo»; Con l'unghie si fendea ciascuna il petto; battiensi a palme e gridavan sì alto, ch'i' mi strinsi al poeta per sospetto. «Vegna Medusa: sì 'l farem di smalto», «Volgiti 'n dietro e tien lo viso chiuso; ché se 'l Gorgón si mostra e tu 'l vedessi, nulla sarebbe di tornar mai suso».
BOCCACCIO,1361-1375 Delle donne illustri XXII. MEDUSA figlia di Forco. Medusa fu figlia del ricchissimo re Forco. fu così meravigliosamente bella, che non solo superava tutte le altre, ma, attraeva anche lo sguardo di molti uomini. Aveva la chioma folta e d’oro, ornamento singolare del volto; corpo alto e slanciato; ma tra le altre qualità, così grande e dolce fu il vigore del suo sguardo, che quasi impietriva e smemorava quanti guardava benevolmente. Fu anche espertissima di agricoltura e perciò ottenne il soprannome di Gorgone; Così riuscì a grandissima fama anche presso i più lontani popoli; e tra gli altri fino agli Argivi. Tra essi Perseo, quando sentì parlare dei pregi di Medusa, concepì subito il desiderio di vedere la bellissima donna e di impadronirsi dei suoi tesori. si portò in occidente, dove, conquistò la regina e il suo tesoro e tornò ai suoi, carico di ricca preda. Da ciò prese spunto la favola dei poeti che Medusa Gorgone fosse solita impietrire quanti guardava; e che i suoi capelli fossero stati mutati in serpenti dall’ira di Minerva, perché ella aveva profanato il suo tempio giacendovi con Nettuno e generando Pegaso; e che Perseo, inforcando un cavallo alato, fosse volato nel suo regno; e che, armato dello scudo di Pallade, l’avesse vinta. Infelice il possesso dell’oro: se esso rimane nascosto, nessun vantaggio ne viene al possessore; ma, solo che luccichi, ecco nascere mille agguati da parte di coloro che lo appetiscono;
NICCOLò DEGLI AGOSTINI,1522 Tutti li libri de Ovidio metamorphoseos tradutti dal litteral in verso vulgar con le sue allegorie in prosa. ALLEGORIA DI MEDUSA E DELLE SUE SORELLE La allegoria delle due sorelle di Medusa per loro se intendono li errori e gli dubbii che sono sopra della terra, liquali infestano le forze alli animi buoni della gente di lei qual sorelle una e chiamata Sterlia cioe bellezza, laltra e detta Uriala cioe senza frutto, infra le quali e solo un ochio che serve luna e l’altra che vol significare che lhomo vede meglio con mezzo occhio il male che con tutti due il bene, questo occhio fu preso da Perseo, cioe dalla virtu. Item dice lo autore che Medusa faceva diventare gli homeni di sasso, e dice che Perseo la uccise che vol riferire che lhomo virtuoso uccide ogni vitio, e che tolse lo scudo dello specchio da Pallas et lo falzone di Mercurio cioe le armi della virtu e della eloquenza. Item dice Ovidio che dal sandue della detta Medusa ne nacque un cavallo con le ali, questo se intender per la fama la qual vola per lo mondo et chel detto cavallo hedificoe una fonte dedicata alli poethi sul monte di Elicona per loro sono più alt ad acquistar fama che ogni altra generatione, hor per venire alla mirale expositione vero fu che Perseo fu figliuolo di Giove Re de lisola di Candia.
PERSEO E MEDUSA 670 a.C. PARIGI, MUSEO DEL LOUVRE TERRACOTTA CON DECORAZIONI STAMPATE ED INCISE
MEDUSA 570 a.C. SIRACUSA,MUSEO ARCHEOLOGICO REGIONALE RILIEVO SU TERRACOTTA POLICROMA
PERSEO E MEDUSA PITTORE DI AMASIS 550-540 a.C. LONDRA,BRITISH MUSEUM OLPE ATTICA A FIGURE NERE
PERSEO DECAPITA MEDUSA 1450-1475 L’AIA,KONINKLIJKE BIBLIOTHEEK MINIATURA
PERSEO BENVENUTO CELLINI 1545-1554 FIRENZE. MUSEO NAZIONALE DEL BARGELLO
MEDUSA MICHELANGELO MERISI Detto il CARAVAGGIO 1578 FIRENZE, GALLERIA DEGLI UFFIZI DIPINTO OLIO SU TELA APPLICATA A LEGNO DI PIOPPO
MEDUSA G. LORENZO BERNINI 1600 ROMA,MUSEI CAPITOLINI SCULTURA IN MARMO DI CARRARA
FONTI WWW.GOOGLE.IT WWW.ICONOS.IT WWW.WIKIPEDIA.IT ENCICLOPEDIA MULTIMEDIALE “ENCARTA 2001” ENCICLOPEDIA “POMBA” GRANDE DIZIONARIO ENCICLOPEDICO VIRGILIO,L’ENEIDE trad. e note di RICCARDO SCARCIA OMERO,L’ILIADE trad. e note di GIOVANNI CERRI