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CONVEGNO "LE IMPRESE E BASILEA 2"

CONVEGNO "LE IMPRESE E BASILEA 2". Macerata 14 Aprile 2005. CRITICITA' ATTUALI E CAMBIAMENTI PROSPETTICI NELLA REALTA' IMPRENDITORIALE MACERATESE. IL MODELLO DI SVILUPPO MARCHIGIANO.

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CONVEGNO "LE IMPRESE E BASILEA 2"

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Presentation Transcript


  1. CONVEGNO "LE IMPRESE E BASILEA 2" Macerata 14 Aprile 2005

  2. CRITICITA' ATTUALI E CAMBIAMENTI PROSPETTICI NELLA REALTA' IMPRENDITORIALE MACERATESE

  3. IL MODELLO DI SVILUPPO MARCHIGIANO Nelle Marche, negli ultimi tre decenni, si è affermato un processo di industrializzazione dell’economia, caratterizzato dalla nascita di piccole aziende industriali ed artigiane che hanno dato luogo ad uno sviluppo economico, virtuoso, del territorio, tale da costituire un modello da studiare.

  4. Si affermano in questi anni alcune specializzazioni produttive, concentrate in Distretti Industriali, quali quelli della calzatura, della pelletteria e dell’abbigliamento, del mobile, dell’industria meccanica, dei prodotti in materie plastiche, degli strumenti musicali.

  5. CARATTERISTICHE DELL'IMPRESA MACERATESE I caratteri salienti delle PMI che hanno contribuito al Modello di sviluppo Marchigiano: • Ridotte dimensioni aziendali • Bassa capitalizzazione dell’impresa • Diffusa imprenditorialità • Formazione di distretti e filiere produttive

  6. Alta professionalità nell’ideazione e nella manifattura del prodotto • Produzioni di beni di consumo a basso valore aggiuntivo • Eccessivo individualismo e frammentazione • Difficile accesso al credito

  7. ALL’AFFERMAZIONE DIFFUSA DEL SISTEMA PMI E’ MANCATA POI LA CRESCITA DIMENSIONALE LA COLLOCAZIONE DIMENSIONALE UE DEL CAMPIONE DI AZIENDE DI CONFINDUSTRIA MACERATA

  8. I MAGGIORI OSTACOLI SULLA STRADA DELLA CRESCITA DIMENSIONALE • SOTTOCAPITALIZZAZIONE • COSTO DEL DENARO E DIFFICOLTA’ DI ACCESSO AL CREDITO • ONERI IMPROPRI CHE GRAVANO SULL’AZIENDA • PRESSIONE FISCALE • PERDITA DI COMPETITIVITA’

  9. OSTACOLI SULLA STRADA DELLA COMPETITIVITA' • ECCESSIVO INDIVIDUALISMO E FRAMMENTAZIONE DELL’IMPRESA • ACCENTUATA SPECIALIZZAZIONE PRODUTTIVA IN   SETTORI LABOUR INTENSIVE • MANCANZA DI PRESIDIO NEI MERCATI FINALI • SCARSA INNOVAZIONE E TRASFERIMENTO TECNOLOGICO

  10. PRODUZIONE BENI A BASSO VALORE AGGIUNTO • IMPOSSIBILITA’ DI POLITICHE MONETARIE DI SOSTEGNO • MANCANZA DI NORMATIVE SULLA TRACCIABILITA’ DEI PRODOTTI • ASSENZA DI POLITICHE PUBBLICHE A SOSTEGNO DELL’AFFERMAZIONE E DELLA PRESENZA DEL MADE IN ITALY NEI MERCATI ESTERI • VINCOLI DALLE NORMATIVE EUROPEE

  11. SOTTOCAPITALIZZAZIONE GARANZIE ACCESSO AL CREDITO IN QUESTI ANNI IL SISTEMA BANCARIO ITALIANO HA EROGATO IL CREDITO SULLA BASE DELLE GARANZIE REALI O DI FIRMA PERSONALE OFFERTE DALL’ IMPRENDITORE, LASCIANDO IN SECONDO PIANO LE CAPACITA’ PROFESSIONALI E LA QUALITA’ DEI PROGETTI INDUSTRIALI QUESTO CRITERIO DI VALUTAZIONE CREDITIZIA HA FRENATO LA NASCITA DI NUOVE IMPRESE E LA CRESCITA DI QUELLE PIU’ GIOVANI, RENDENDO PIU’ DIFFICOLTOSO L’ACCESSO AL CREDITO DELLE PMI

  12. LE GARANZIE COLLETTIVE DEI CONFIDI A SOSTEGNO DELL PMI DA OLTRE UN TRENTENNIO OPERANO IN ITALIA I CONSORZI DI GARANZIA COLLETTIVA FIDI (CONFIDI) CON LO SCOPO DI FAVORIRE L’ACCESSO AL CREDITO DELLE PMI. TRAMITE CONVENZIONI CON ISTITUTI DI CREDITO, I CONFIDI GARANTISCONO FINO AL 50% DEGLI AFFIDAMENTI CONCESSI ALLE PMI FACENDO APPLICARE CONDIZIONI OTTIMALI

  13. PROBLEMI E PROSPETTIVE PER LE PMI CON BASILEA 2 L’ACCORDO DI BASILEA 2 PREVEDE CHE, DAL 1 GENNAIO 2007, L’EROGAZIONE ED IL PRICE DEL CREDITO VENGA DETERMINATO IN FUNZIONE DEL RATING ATTRIBUITO ALL’AZIENDA, DALLA BANCA. LE GARANZIE OFFERTE, INOLTRE, DOVRANNO ESSERE A PRIMA RICHIESTA. • L’ACCESSO AL CREDITO POTREBBE COMPORTARE: • Il razionamento del finanziamento bancario • Un maggior costo del denaro

  14. IL RUOLO DEI CONFIDI CON LE REGOLE DI BASILEA 2 ANCHE I CONFIDI DOVRANNO ADEGUARE I LORO PARAMETRI OPERATIVI ALLE REGOLE DI BASILEA 2, SOPRATTUTTO PERCHE’ LE GARANZIE OFFERTE NON POTRANNO PIU’ AVERE IL CARATTERE DI SUSSIDIARIETA’, MA DIVENIRE GARANZIE A PRIMA RICHIESTA. ANCHE I CONFIDI, COME GARANTI, AVRANNO UN RATING ATTRIBUITO DAGLI ISTITUTI DI CREDITO. I CONFIDI DOVRANNO RIQUALIFICARE IL LORO RUOLO MIGLIORANDO LA LORO EFFICIENZA ORGANIZZATIVA E POTENZIANDO IL VOLUME DELLE GARANZIE ATTRAVERSO OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE O DI FUSIONE.

  15. PROGETTO DI RICERCA DI CONFINDUSTRIA MACERATA E UNIVERSITA’ DI MACERATA SUGLI EFFETTI DI BASILEA 2, NEL CONTESTO DELLE PMI MACERATESI ATTRAVERSO UN INDAGINE CONDOTTA TRA LE PMI MACERATESI VERRANNO RILEVATE LE CRITICITA’ NELLA CONCESSIONE DEL CREDITO ALLA LUCE DELL’ENTRATA IN VIGORE, DA GENNAIO 2007, DEL NUOVO ACCORDO DI BASILEA 2. LO STUDIO, CONSENTIRA’ DI INDIVIDUARE LE AZIONI DI ADATTAMENTO ALLE NUOVE REGOLE, DA ADOTTARE PER SUPERARE I PUNTI DI DEBOLEZZA DEL RAPPORTO BANCHE- IMPRESA

  16. I PROTAGONISTI DELLA CRESCITA ECONOMICA MONDIALE • NEL 2004 LA PERCENTUALE DI CRESCITA DELL’ECONOMIA MONDIALE E’ COSI’ RIPARTITA: • 45% CINA, INDIA E PICCOLI PAESI ASIATICI • 10% GIAPPONE • 17,6% STATI UNITI • 7,4 % EUROPA

  17. IN PROIEZIONE FUTURA, TRA QUALCHE DECENNIO, LA GRADUATORIA • DELLE MAGGIORI ECONOMIE MONDIALI SARA’: • CINA • STATI UNITI • INDIA • EUROPA

  18. LA STAGNAZIONE DELL'ECONOMIA EUROPEA • PRINCIPALI ELEMENTI DI DEBOLEZZA DELLE ECONOMIE EUROPEE: • PERDITA DI COMPETITIVITA’ SOTTO LA CONCORRENZA DEI MERCATI CINESI E INDIANO • BASSA CRESCITA

  19. CAMBIO EURO/DOLLARO • VINCOLI LEGISLATIVI

  20. COME REAGIRE ALLA CRISI (documento Confindustria) • RILANCIO DEGLI INVESTIMENTI ATTRAVERSO UNA INTERNAZIONALIZZAZIONE DEI PROCESSI PRODUTTIVI, ATTRAZIONE INVESTIMENTI ESTERI, INSEDIAMENTO NEI MERCATI ESTERI • RILANCIO DELLA COMPETITIVITA’ RIPOSIZIONANDOSI SU SETTORI E AMBITI PRODUTTIVI PIU’ AVANZATI E DI QUALITA’ • MODERAZIONE SALARIALE, FLESSIBILITA’, RISTRUTTURAZIONE PRODUTTIVA (GERMANIA, FRANCIA , SVEZIA, IRLANDA • STIMOLO DEGLI INVESTIMENTI PRODUTTIVI E PROPENSIONE AL CONSUMO, FACENDO SQUADRA CON: FORZE SOCIALI, POLITICHE, BANCHE

  21. L’INTERVENTOSTATALE IL DECRETO SULLA COMPETITIVITA’ • IL DL 35/2005 INTRODUCE UNA SERIE DI MISURE RIVOLTE A RILANCIARE LO SVILUPPO ECONOMICO, SOCIALE E TERRITORIALE,ALCUNE DELLE QUALI SONO RIVOLTE DIRETTAMENTE ALL’IMPRESA: • CREDITO D’IMPOSTA DEL 50% SULLE SPESE SOSTENUTE DALLE PMI PER PROCESSI DI CONCENTRAZIONE • AGEVOLAZIONI CONTRIBUTIVE PER ASSUNZIONI DI LAVORATORI IN MOBILITA’ O IN CIG STRAORDINARIA • CORRETTIVI IN MATERIA DOGANALE E ALLA LEGGE 100/90 SUGLI INCENTIVI ALLE JOINT-VENTURE ALL’ESTERO • DESTINAZIONE DI RISORSE DEL FONDO ROTATIVO PER IL SOSTEGNO DELLE IMPRESE AD ATTIVITA’ DI RICERCA • SNELLIMENTO DI ALCUNE PROCEDURE AMMINISTRATIVE

  22. IL DISEGNO DI LEGGE DEL GOVERNO MISURE PER L'INTERNAZIONALIZZAZIONE • SPORTELLO UNICO ALL’ESTERO Vengono istituiti gli “SPORTELLI UNICI ALL’ESTERO” per il sostegno dell’internazionalizzazione, la tutela del “Made in Italy”, e la promozione degli interessi italiani all’estero.

  23. Gli sportelli dovranno svolgere la funzione di: • orientamento • assistenza e consulenza • promozione • a favore di imprese ed operatori italiani ed esteri • All’operatività degli sportelli collaborano: • ICE • Camere di Commercio all’estero • Rappresentanze diplomatiche e uffici consolari •  Sviluppo Italia SpA • Enti e istituzioni nazionali • Istituti di credito, Confidi e sistemi fieristici

  24. ACCORDO-QUADRO CON LE UNIVERSITÀ IN TEMA DI INTERNAZIONALIZZAZIONE Nell’ambito dell’accordo quadro tra Ministero Attività produttive la Conferenza dei Rettori delle Università italiane vengono coordinate: • l’utilizzo di reti informative e telematiche pubbliche esistenti per la diffusione delle informazioni a favore delle attività formative in materia nell’ambito universitario. • la collaborazione, anche attraverso accordi di programma, tra Università, ICE, e altri soggetti, che operano nel campo  della elaborazione di progetti e della ricerca applicata per lo sviluppo dell’internazionalizzazione • l’interazione tra Università e imprese nella realizzazione di progetti di internazionalizzazione e nella identificazione di partner stranieri per lo svolgimento di attività di ricerca.

  25. Con apposito decreto MAP saranno individuati priorità e settori di intervento per l’effettuazione degli investimenti di cui sopra.

  26. PROPOSTE PER LO SVILUPPO E LA COMPETITIVITA’ DEL SISTEMA ECONOMICO MARCHIGIANO CONFINDUSTRIA, CONFARTIGIANATO, CNA, DELLE MARCHE, D’INTESA CON LE FORZE SINDACALI, HANNO ELABORATO UN DOCUMENTO CONTENENTE PROPOSTE PER UN PROGETTO CONDIVISO VOLTO A RILANCIARE UN MODELLO DI SVILUPPO REGIONALE.

  27. LE PROPOSTE RIGUARDANO: • LA QUALITA’ DEL LAVORO E DELLA FORMAZIONE NELLA SOCIETA’ DELLA CONOSCENZA • LE POLITICHE INDUSTRIALI • LE POLITICHE PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE • IL TERRITORIO E LE RETI

  28. LE POLITICHE INDUSTRIALI UN’EFFICACE POLITICA PER LO SVILUPPO DELL’IMPRESA E’ ALLA BASE DEL BENESSERE SOCIOECONOMICO MARCHIGIANO. LE AZIONI CHE VENGONO PREVISTE E DA PROMUOVERE ATTRAVERSO UN ARTICOLATO SISTEMA DI INCENTIVI, RIGUARDANO: • MISURE CHE FAVORISCANO LE AGGREGAZIONI E PROGETTI COMUNI DI IMPRESE, PER SUPERARE IL PROBLEMA DEI LIMITI DIMENSIONALI, PREVEDENDO VANTAGGI FISCALI E DI ACCESSO AL CREDITO. • UN PIANO REGIONALE PER LA RICERCA E L’INNOVAZIONE, PREVEDENDO LA COSTITUZIONE DI SEDI DI REGIA ATTE A FAR EVOLVERE, POTENZIARE, TRASFERIRE LE CONOSCENZE TECNOLOGICHE.

  29. QUANTITA’ E COSTO DEL DENARO NECESSARI A MIGLIORARE LE CAPACITA’ CONPETITIVE, ATTRAVERSO: • progetti di innovazione finanziaria e di venture capital promossi dalla Regione e le banche locali • aggregazione dei consorzi fidi operanti nel breve e medio termine potenziando nil patrimonio ed il ruolo della filiera della garanzia marchigiana. • Definizione del quadro degli incentivi premiando anche in maniera selettiva, i progetti piu’ significativi per contenuto.

  30. POLITICHE PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DEVONO ESSER SVILUPPATE AZIONI STRATEGICHE UNITARIE RIVOLTE. ALLA PROMOZIONE COMMERCIALE, AL DECENTRAMENTO PER LA CONQUISTA COMMERCIALE DI NUOVI MERCATI, AL RAFFORZAMENTO ED ALLA DIVERSIFICAZIONE DELLE ATTIVITA’ PRODUTTIVE.

  31. E’ NECESSARIO COSTITUIRE UNA “AGENZIA REGIONALE PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE” CHE, CON LA COLLABORAZIONE DELL’ICE, DELLE CAMERE DI COMMERCIO, DEI SISTEMI FIERISTICI, E DELLE AUTONOMIE LOCALI, OPERI PER: • La predisposizione di un programma pluriennale di attivita’ promozionali • La promozione di iniziative commerciali, fiere, apertura di show-room, marketing territoriale • La individuazione di aree paese ove realizzare siti industriali attrezzati per quelle aziende che desiderano investire in nuovi paesi • Lo sviluppo di un partenariato territoriale, fra sistemi locali (industriali, turistici, rurali, ecc.) all’interno di una politica di cooperaione decentrata con il resto dell’Europa

  32. I CAMBIAMENTI AUSPICABILI Si sta affermando un dialogo sempre più aperto e condiviso tra le categorie e le forze politiche e sociali sull’emergenza del momento e la necessità di fare squadra per superarle.

  33. C’è consapevolezza che il modello marchigiano dovrà avviare un processo di trasformazione all’interno dei vari settori produttivi caratterizzato da: • processi di aggregazione tra più aziende nelle aree della produzione e/o del mercato (show- room Tokio e New York (ACRIB Consorzio Riviera del Brenta) • delocalizzazione delle fasi di produzione potenziando l’area del governance • qualificazione della produzione sotto l’aspetto stilistico e tecnologico attraverso processi di innovazione e ricerca. • implementazione degli investimenti materiali, sulle aree della ricerca, della progettazione della commercializzazione e della gestione • emulazione delle eccellenze • affermazione di nuove produzioni a maggior valore aggiunto

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