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Strumenti digitali per l’Epigrafia e la Papirologia. Computer e Antichità Classica 4 marzo 2011. a cura di Alessandro Cristofori (acristofori@libero.it). Due discipline da non sottovalutare. Una documentazione di straordinario valore per lo storico dell’Antichità:
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Strumenti digitali per l’Epigrafia e la Papirologia Computer e Antichità Classica4 marzo 2011 a cura di Alessandro Cristofori (acristofori@libero.it)
Due discipline da non sottovalutare • Una documentazione di straordinario valore per lo storico dell’Antichità: • Un patrimonio di centinaia di migliaia di testi, in greco e in latino, solo parzialmente esplorato. • Fondamentali soprattutto per la ricostruzione degli aspetti di storia sociale, economica, istituzionale. • Mezzi di espressione delle classi medie o medio-basse. • Fonti che documentano anche l’immensa “provincia” del mondo antico. • Per questi profili tematici, sociologici e geografici, fonti complementari ad altri tipi di documentazione sul mondo antico (letteraria, numismatica, archeologica).
Due discipline da non sottovalutare • Una documentazione di rilievo anche per gli studi letterari, filologici e linguistici. • Iscrizioni e papiri come tramite di testi letterari o paraletterari (una tradizione importante anche quando si affianca ai manoscritti medievali, essenziale in mancanza di altri testimoni). • Documenti che ci illustrano la lingua greca e latina per strati sociali degli scriventi e per livelli cronologici non adeguatamente testimoniati dalle fonti letterarie.
I problemi interpretativi posti dalla documentazione epigrafica e papiracea • Inserimento di una testimonianza molto precisa e puntuale in un contesto generale che spesso è mal noto. • Integrazione dei numerosi testi lacunosi. • Interpretazione di una lingua che per sintassi e lessico non di rado è piuttosto distante da quella letteraria. • Scioglimento delle sigle, assai frequenti nei testi epigrafici latini. • Inquadramento cronologico di documenti che spesso non riportano alcuna datazione esplicita.
Il rapporto fra strumenti tradizionali e strumenti digitali in Epigrafia e Papirologia • L’alto grado di digitalizzazione delle due discipline (particolarmente della Papirologia) non esime ancora dalla consultazione in parallelo degli strumenti tradizionali. • Anche in queste discipline il peso della tradizione è stato rilevante nella genesi degli strumenti digitali. • Per un quadro essenziale degli strumenti tradizionali delle due discipline vedi handout. • Per approfondimenti sugli strumenti digitali relativi alle due discipline vedi. appunti delle lezioni III e IV del corso su Strumenti digitali per lo studio del mondo antico di UniCal (https://sites.google.com/site/struminf/).
Gli strumenti digitali per l’Epigrafia Sono costituiti essenzialmente da: Banche dati testuali, che riflettono in genere la tradizionale divisione linguistica tra epigrafia greca e epigrafia latina. Anche nel formato digitale si possono distinguere progetti con ambizioni onnicomprensive e progetti dedicati a una singola regione o a una singola tematica. Banche dati di immagini. Concordanze, indici, repertori. 6
Una banca dati per l’epigrafia greca: Searchable Greek Inscriptions http://epigraphy.packhum.org/inscriptions/ Versione online di una banca dati un tempo disponibile su CD (PHI #7), che comprendeva un buon numero di testi greci di età classica, ma anche iscrizioni tardoantiche e cristiane, in greco e latino. La nuova versione si concentra sulla documentazione greca classica, con aggiornamento rispetto al CD, anche se la consistenza non è immediatamente perspicua. Possibilità di sfogliare il corpus seguendo l’ordine geografico o la sede di pubblicazione. Possibilità di effettuare ricerche lessicali sull’intero corpus o su una delle grandi suddivisioni geografiche del mondo greco. Presenza di essenziali dati di contesto: luogo di provenienza, datazione, edizione di riferimento, altre edizioni rilevanti. 7
Una banca dati per l’epigrafia latina Epigraphik Datenbank Clauss-Slaby http://www.manfredclauss.de/ Disponibile anche in versione italiana: http://www.manfredclauss.de/it/index.html La più completa banca dati dell’epigrafia latina, comprende a oggi circa i testi di oltre 390 mila iscrizioni e circa 42 mila immagini. Strettamente fondata sulle edizioni a stampa (oltre 1.000 pubblicazioni spogliate), presenta talvolta qualche errore di trascrizione e scioglimento. Le schede presentano dati di contesto ridotti al minimo: regione e località di provenienza, edizioni. 8
Le maschere di ricerca della Epigraphik Datenbank Clauss-Slaby Una maschera di ricerca semplice (Ricerca nel Database), che consente interrogazioni lessicali (eventualmente su più termini associati tra loro), per area e per località di provenienza. Ricerca per corporaconsente di recuperare il testo di un’epigrafe di cui si conosce il riferimento all’edizione. Ricerca di termini errati / ricerca senza scioglimentoconsente di effettuare ricerche su grafie aberranti (per esempio bixit per vixit) o per sigle non sciolte (per esempio per verificare tutti i possibili scioglimenti della sigla F). 9
Le banche dati del progetto EAGLE Ambizioso progetto per la ripresa e il superamento dei svariati progetti degli anni ‘90: creazione di un database complessivo dei testi greci e latini anteriori al VII sec. d.C. Una riedizione digitale basata sul miglior testo a stampa disponibile, con eventuali revisioni. Le difficoltà hanno fatto sì che i progressi fossero piuttosto lenti e le ambizioni fossero ridimensionate. Attualmente una federazione di banche dati distinte: Epigraphic Database Roma (EDR): iscrizioni di Roma e dell’Italia. Epigraphische Datenbank Heidelberg (EDH): ora solo le iscrizioni delle province. Epigraphic Database Bari (EDB): iscrizioni cristiane di Roma. Hispania Epigraphica (HE): iscrizioni della Spagna. Informazioni e maschera di ricerca collettiva al sito http://www.eagle-eagle.it/ 10
Epigraphic Database Roma http://www.edr-edr.it/ Banca dati dedicata alle iscrizioni latine di Roma (escluse le iscrizioni cristiane) e dell’Italia, per un totale di circa 32 mila testi. Vi sono rifluiti testi provenienti da EDH (con un grado di revisione in genere modesto) e altri accuratamente rivisti rispetto alle edizioni di riferimento (in genere dal lavoro di preparazione dei Suppl. It.). Una maschera di interrogazione (e una scheda di risultati) estremamente complessa, con consente ricerche per luogo di provenienza, tipologia del supporto, fenomeni paleografici, problemi storici e antiquari, cronologia, oltre alle consuete ricerche lessicali. Schede piuttosto schematiche, ma ricche numerose voci informative; non molto numerose le immagini. 11
Corpora parziali in formato digitale: C. Roueché, Aphrodisias in Late Antiquity: http://insaph.kcl.ac.uk/ala2004/ Riedizione digitale di C. Roueché, Aphrodisias in Late Antiquity, London 1989: la storia di una città tardoantica della Caria attraverso le sue iscrizioni. Aggiornamento della documentazione, con l’aggiunta di 20 nuovi testi. Uso dei links ipertestuali per la navigazione interna ed esterna al saggio. Codifica con EpiDoc, secondo le regole dell’Extended Markup Language (XML), con due diverse Document Type Definitions (DTD): una per la sezione “narrativa”, una per i testi delle iscrizioni. La codifica XML e la lemmatizzazione dei testi greci ha consentito la creazione di sofisticati indici e di un motore di ricerca interno. Per saperne di più su EpiDoc visitare il sito EpiDoc: Epigraphic Documents in TEI XML (http://epidoc.sourceforge.net/). 12
Banche dati di immagini: Imaging Projects del Centre for the Study of Ancient Documents http://www.csad.ox.ac.uk/CSAD/Images.html Images of Inscriptions Il progetto di maggior interesse, conserva le immagini di centinaia di calchi di epigrafi greche conservate a Oxford. Images from the Cox Archive Un’anteprima dell’archivio fotografico relativo alle spedizioni archeologiche di Christopher Cox in Frigia (1925-1926). Laconia Survey Inscriptions Piccolo archivio fotografico relativo alle campagne di indagine condotte nella regione tra il 1983 e il 1989 dalla British School at Athens. 13
Concordanze Claros: Concordancia de Inscripciones griegas http://www.dge.filol.csic.es/claros/cnc/cnc.htm Un utilissimo strumento preparato nell’ambito del DGE, consente di rintracciare rapidamente le riedizioni delle iscrizioni greche. L’aggiornamento è fermo al gennaio 2006: le più recenti riedizioni non sono dunque considerate. 14
Repertori Abbreviations in Latin Inscriptions http://www.case.edu/artsci/clsc/asgle/abbrev/latin/ Un utile repertorio a cura di T. Elliott che riporta gli scioglimenti delle numerose sigle che appaiono nelle iscrizioni latine (basato su AE 1888-1993). U.S. Epigraphy Project http://usepigraphy.brown.edu/ Repertorio delle iscrizioni latine e greche conservate negli Stati Uniti, riprende e aggiorna J. Bodel - S. Tracy, Greek and Latin Inscriptions in the USA: a Checklist, Rome 1997. 15
Tenersi al corrente • Current Epigraphy • http://www.currentepigraphy.org/ • Un blog che pubblica annunci di incontri di studio, di nuovi ritrovamenti e di nuove pubblicazioni, notizie di progetti di ricerca e di nuovi siti web dedicati all’Epigrafia greca e latina. • Association International d’Èpigraphie Grecque et Latine (AIEGL) • http://www.aiegl.org/ • Il sito ufficiale dell’associazione, con informazioni sulla sua attività. 16
Gli strumenti digitali per la Papirologia • Si distinguono essenzialmente: • Corpora digitali onnicomprensivi (e con una buona integrazione tra testo e immagini). • Siti web dedicati a singole collezioni papiracee. • Strumenti della ricerca. • Gli strumenti specifici della papirologia letteraria.
Corpora digitali: la Duke Data Bank of Documentary Papyri (DDBDP) Il primo vero corpus complessivo della papirologia documentaria, a cura dell’Università di Duke, sostanzialmente limitato agli aspetti testuali e con scarne informazioni di contesto. Nel corso del tempo la banca dati è stata pubblicata in diverse forme: Nel CD #7 del Packard Humanities Institute, insieme a testi epigrafici latini e greci (non più aggiornato). Attraverso il sito web di Perseus (non più attivo). In versione aggiornata e gratuita attraverso il Papyrological Navigator a http://www.papyri.info, che assicura un’eccellente integrazione con i dati di contesto e le immagini. 18
Corpora digitali: l’Advanced Papyrological Information System (APIS) http://www.columbia.edu/dlc/apis/ Un ampio progetto di collaborazione partito dalle Università di Duke, Columbia, Princeton, Berkeley, Michigan, Yale e ora allargato a diverse altre istituzioni nordamericane, europee ed egiziane. Progetto pilota per la creazione di un corpus in cui i testi della DDBDP siano integrati dalle traduzioni, dai dati di contesto, dalle immagini dei documenti, dai riferimenti bibliografici. Ad oggi comprende oltre 33 mila schede documentarie, oltre 23 mila fotografie e circa 5.700 traduzioni in inglese di documenti. Da lamentare il fatto che le connessioni ai testi della DDBDP rimandano ancora a Perseus, ove la banca dati non è più disponibile. 19
Le ricerche in APIS Una sofisticata maschera, che consente interrogazioni per: parole chiave che appaiono nel commento e nella traduzione, collezione, datazione, edizione, numero di inventario della collezione, numero di inventario in APIS. L’Advanced Search consente di eseguire ricerche ancora più sofisticate, con maggiore flessibilità. I risultati possono essere organizzati per datazione del documento, istituzione che conserva il papiro, edizione. La banca dati può inoltre essere esplorata per parole chiave, classe documentaria (o genere letterario), materiale scrittorio, lingua. 20
Siti dedicati a singole collezioni: due esempi Österreichisches Nationalbibliothek: Papyrussammlung http://www.onb.ac.at/sammlungen/papyrus.htm Il sito dell’immensa collezione viennese, con circa 180 mila documenti egiziani (dall’età faraonica a quella araba). Una banca dati ricercabile per i materiali editi, con schede catalografiche e immagini. POxy: Oxyrhynchus Online http://www.papyrology.ox.ac.uk/POxy/ Sito dedicato all’enorme patrimonio papiraceo proveniente da Ossirinco, contiene un’eccellente introduzione alla documentazione. Raccoglie le immagini dei papiri pubblicati nella raccolta The Oxyrhynchus Papyri, partendo dagli ultimi volumi e recuperando progressivamente il pregresso. Le informazioni di contesto sono limitate all’essenziale. 21
Gli strumenti: Checklist of Editions of Greek and Latin Papyri, Ostraca and Tablets http://scriptorium.lib.duke.edu/papyrus/texts/clist.html Un repertorio bibliografico delle monografie in cui appaiono edizioni di papiri, con le sigle comunemente usate. Un repertorio non completo per i testi letterari. Originariamente edita come supplemento del «Bulletin of the American Society of Papyrologists», ora aggiornato solo nella versione digitale. 22
Gli strumenti: Gesamtverzeichnis der griechischen Papyrusurkunden Ägyptens http://www.rzuser.uni-heidelberg.de/~gv0/ Una banca dati, curata da D. Hagedorn presso l’Università di Heidelberg, il cui scopo principale è di consentire ricerche cronologiche sul corpus dei papiri documentari. Di grande utilità nelle indagini su temi propriamente storici, consentendo di rintracciare rapidamente tutti i documenti relativi ad un certo arco di tempo. Interessante anche la possibilità di ricerche per parole chiave che appaiono nel titolo del documento, che consentono di rintracciare una particolare tipologia documentaria (ma le parole chiave non sono normalizzate secondo un thesaurus!). Una banca dati che comprende oltre 58 mila schede, dallo spoglio di circa 580 raccolte. 23
Le ricerche nel Gesamtverzeichnis Ricerche per anno o periodo di datazione, per giorno di emissione del documento, ma anche per luogo di provenienza, materiale scrittorio, parole chiave (attraverso il popolare programma di database FileMaker). Nella scheda dei risultati rimandi anche al testo del documento nella DDBDP, alle fotografie, a riedizioni e correzioni. La speciale banca dati Erwähnte Daten consente di ritrovare le menzioni di una particolare data, quando questa è diversa da quella di pubblicazione del documento. 24
Un portale per la ricerca sulla documentazione papiracea in Rete: Papyri.info http://www.papyri.info Attraverso uno speciale motore di ricerca (Papyrological Navigator) consente di interrogare contemporaneamente le banche dati dell’Advanced Papyrological Information System, della Duke Databank of Documentary Papyri e dell’Heidelberger Gesamtverzeichnis. L’architettura del PN si basa sulla tecnologia dei portlet: piccole applicazioni che possono eseguire semplici compiti via web, in questo caso effettuare ricerche nelle tre diverse banche dati. La tecnologia dei portlet consente una grande flessibilità e soprattutto l’espandibilità del PN ad altre banche dati, semplicemente con la creazione di un nuovo e apposito portlet. 25
Le ricerche col Papyrological Navigator: le ricerche lessicali Avvengono selezionando Text nel menu a tendina. Possibilità di ricerca per frasi, per stringhe di caratteri troncate, per due o più termini entro un contesto determinato dall’utente. L’inserimento del testo da cercare può avvenire: In BetaCode (scelta consigliata) Ignorando maiuscole/minuscole. Ignorando segni critici e accenti. Nella forma lemmatizzata (non sempre funziona correttamente). Possibilità di uso degli operatori logici. Il tasto Examples fornisce alcuni modelli delle sofisticate interrogazioni possibili. 26
Le ricerche col Papyrological Navigator: altri tipi di ricerca • Per parole chiave (in inglese) che appaiono nei commenti (selezionando Metadata nel menu a tendina) e, eventualmente, nelle traduzioni dei testi antichi (selezionando Translations). • Per una ricerca complessiva può essere utile selezionare All nel menu a tendina. • Per luogo di provenienza. • Per datazione. • Per edizione, secondo lo schema della DDBDP. • Per collezione di APIS. • Questi ultimi criteri possono essere usati anche per delimitare il campo delle ricerche lessicali.
Le ricerche col Papyrological Navigator: la schermata dei risultati • Dalla schermata dei risultati si può ordinare di mettere in evidenza i documenti di cui è disponibile un’immagine o una traduzione. • La schermata riassuntiva presenta il riferimento all’edizione, la datazione, il luogo di provenienza e, evidenziato, il termine cercato. • Cliccando sul riferimento all’edizione si perviene alla scheda dettagliata, che presenta: • Le notizie sul documento comprese nel HGV. • Le notizie sul documento comprese in APIS (se già presente in questa banca dati). • Il testo del documento compreso nella DDBDP.
Gli strumenti della papirologia letteraria: The Leuven Database of Ancient Books http://www.trismegistos.org/ldab/ Una banca dati dedicata alle copie di opere letterarie su papiro in greco, latino, demotico e copto (la maggior parte delle quali note solo in frammenti), comprendente oltre 15mila schede. Sofisticate possibilità di ricerca, tra l’altro per: edizione, editore moderno, riferimenti ai cataloghi a stampa, autore antico, titolo dell’opera, numero d’inventario, datazione, luogo e regione di provenienza, materiale scrittorio, tipo di supporto, lingua, tipo di scrittura, bibliografia, genere letterario. La dettagliata scheda dei risultati fornisce anche informazioni sull’eventuale reimpiego, bibliografia, rimandi a eventuali foto e correzioni. Possibilità di elaborare statistiche sui dati ritrovati (p. es. sul tipo di supporto impiegato nel corso dei diversi secoli). 29
Gli strumenti della papirologia letteraria: CeDoPaL http://www.ulg.ac.be/facphl/services/cedopal/ Il Centre de Documentation de Papyrologie Littéraire dell’Università di Liegi cura l’aggiornamento al catalogo dei papiri letterari di Pack: Catalogue des papyrus littéraires grecs et latins o Mertens-Pack3(a cura di P. Mertens). Nel sito è consultabile una versione preliminare del Mertens-Pack3. Un catalogo di circa 7 mila schede (contro le 3 mila circa di Pack2), in continuo aggiornamento. Un database con ricerche in particolare per: lingua, autore, datazione, genere e sottogenere, materiale di supporto, luogo di provenienza, collezione di appartenenza. Inoltre informazioni sulle attività del Centro e bibliografie. 30