1 / 11

Caratteristiche linguaggio P.A.

Caratteristiche linguaggio P.A. . A. sostantivi derivati da verbi (per esempio: bonifico, subentro, storno, condono, ecc.);  B. verbi derivati da sostantivi (per esempio: disdettare, referenziare, attergare, ecc.);

annick
Download Presentation

Caratteristiche linguaggio P.A.

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Caratteristiche linguaggio P.A. • A. sostantivi derivati da verbi (per esempio: bonifico, subentro, storno, condono, ecc.); •  B. verbi derivati da sostantivi (per esempio: disdettare, referenziare, attergare, ecc.); • c. termini arcaici (per esempio: testè, altresì, all’uopo, codesto, ecc.); •  D. termini dotti (per esempio: pervenire, ottemperare, espletare, istanza, sede stradale, ecc.);

  2. Caratteristiche linguaggio P.A. • E. eufemismi e attenuazioni (per esempio: mancato accoglimento, non deambulante, non vedente, seppellitore, ecc.) • F. formule impersonali ricorrenti (per esempio: si fa presente la necessità di..., si fa obbligo di...., ecc.); • G. espressioni stereotipate (per esempio: netto rifiuto, in ossequio a..., ecc..) •  H. sostantivi che sostituiscono intere frasi (per esempio: è vietata la balneazione invece di è vietato fare il bagno; si prevede il riordinamento delle norme invece di si prevede che le norme vengano riordinate, ecc);

  3. Caratteristiche linguaggio P.A. • I. tecnicismi giuridici (per esempio: ammenda, oblazione, rogito, delega ecc.); • L. periodi lunghi e complicati, caratterizzati da connessioni complesse come premesso che..., preso atto di..., ove, in deroga a .., ecc.; frasi complesse, con più subordinate (per esempio: La fissazione di un termine, dalla cui scadenza, difettando l’emanazione del provvedimento amministrativo, è possibile esplicare lecitamente l’attività, permette all’amministrazione di valutare il tipo di iniziativa prospettata dall’amministrato e di adottare le misure che possono salvaguardare le esigenze collettive, pregiudicabili da iniziative incompatibili,);

  4. Caratteristiche linguaggio P.A. • M. incisi (per esempio: la sentenza afferma - a prescindere dal caso di specie - l’esigenza che...,ecc.); • N. verbi in forma passiva (per esempio: la data è stabilita dalle autorità competenti invece di le autoritàcompetenti stabiliscono la data, ecc.); • o. verbi in forma impersonale (per esempio: si fa presente, si allega, si certifica, ecc.) • r. largo uso del participio presente con funzione di verbo (per esempio: la circolare avente per oggetto, al posto del più comune la circolare che ha per oggetto);

  5. Caratteristiche linguaggio P.A. • Q. uso del gerundio al posto di proposizioni dipendenti esplicite (per esempio: .. .difettando l’emanazione del provvedimento amministrativo, è possibile esplicare lecita-mente l’attività.., invece di . . .se non è stato emanato un provvedimento amministrativo, è possibile esplicare lecitamente l’attività...); • R. uso del futuro con valore di imperativo (per esempio: ciascun ente vorrà inviare, in cui vorrà inviare sta per deve inviare); • s. doppia negazione (per esempio: non è inammissibile invece di è ammissibile; non si può non considerare invece di si deve considerare).

  6. Principi generali di strutturazione e di impostazione grafica del testo • 1. Scegliere un maggiore o minore grado di articolazione dei documenti in base al tipo di testo e alla sua complessità; in particolare, suddividere i testi lunghi e complessi in capitoli e paragrafi. •  2. Nei documenti lunghi introdurre sempre un indice analitico numerato degli argomenti. •  3. Articolare il testo in capitoli e paragrafi di contenuto omogeneo, disposti in sequenza logica, numerati e dotati di un titolo strettamente correlato al contenuto. •  4. Raccogliere in allegati, estrapolandole dal testo di carattere generale, le informazioni/prescrizioni che interessano un numero limitato di soggetti tra i destinatari del testo o che trattano argomenti secondari. •  5. Predisporre schemi introduttivi per i testi lunghi ed articolati.

  7. Principi generali di strutturazione e di impostazione grafica del testo • 6. Limitare i riferimenti a codifiche informatiche (in quanto di esclusivo utilizzo dell’amministrazione) e, se ritenuti indispensabili, fornirne di seguito anche la descrizione per esteso. •  7. Eliminare, quanto più è possibile, i rimandi ad altri testi, citando per esteso, o in note numerate, quanto necessario per la completezza dell’informazione. •  8. Evitare di chiedere più volte la stessa informazione nello stesso modulo. •  9. Evitare di scrivere a mano gli avvisi al pubblico e mantenere sempre uno stile rispettoso degli utenti. • 10. Utilizzare criteri grafici e tipografici simili per esprimere idee coordinate e per trattare argomenti collegati. •  11. Utilizzare quanto più è possibile caratteri di stampa leggibili e corpi tipografici grandi. •   12. Preferire la stampa in nero su fondo bianco, correlando l’uso del colore a effettive esigenze di evidenziazione di parti di testo.

  8. Interventi sulla forma linguistica • usare, a parità di senso, termini di uso comune, al posto di termini troppo ricercati, arcaici, assenti o troppo lontani dall’uso comune e quindi poco comprensibili; •  spiegare con parole di uso comune (contestualmente o a parte, a seconda della maggiore funzionalità rispetto al testo) i termini estranei o troppo lontani dall’uso comune o assunti in un’accezione tecnica o specialistica, ogni volta che questi vengano inseriti in un testo; •  scrivere frasi brevi (non più lunghe di 20-25 parole); •  preferire, quando è possibile, la coordinazione alla subordinazione; •  in caso di ricorso alla subordinazione, evitare accuratamente di incastrare subordinate tra di loro per evitare di allontanare sempre più il soggetto dal predicato verbale e il predicato verbale dal complemento oggetto;

  9. Interventi sulla struttura logica • prendere nota dei punti più o meno oscuri (e/o indecifrabili); • reperire le informazioni necessarie per capire il testo, sia quelle esplicitamente segnalate, sia quelle che richiedono ulteriori ricerche; • prendere nota dei punti che fanno riferimento implicito a conoscenze presupposte, ma necessarie per la comprensione del testo; • recuperare il materiale relativo alle informazioni assenti, ma esplicitamente segnalate, e a quelle implicitamente presupposte.

  10. Interventi sul contenuto • formulare ipotesi di (ri)distribuzione delle informazioni, attingendo da quelle già presenti nel testo e da quelle recuperate da fonti esterne ad esso, secondo un ordine sequenziale logico che lasci meno margini possibili all’incomprensibilità o all’ambiguità; • segnalare chiaramente le informazioni principali e quelle di supporto, attraverso ausilii linguistici e, dove possibile, grafico-tipografici; • verificare su piccoli gruppi di controllo l’ipotesi di ridistribuzione delle informazioni, cioè la loro sequenza logica e la trasparenza dei collegamenti tra dì esse.

  11. Controllo finale del testo • Ordine • Semplicità • Essenzialità • Leggibilità materiale

More Related