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Certificazione e sviluppo sostenibile. Fabio Iraldo IEFE - Università Bocconi. Temi dell’intervento. Può una singola organizzazione contribuire al perseguimento dello sviluppo sostenibile? La certificazione ambientale è uno strumento attraverso cui ciò può essere realizzato?
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Certificazione e sviluppo sostenibile Fabio Iraldo IEFE - Università Bocconi
Temi dell’intervento • Può una singola organizzazione contribuire al perseguimento dello sviluppo sostenibile? • La certificazione ambientale è uno strumento attraverso cui ciò può essere realizzato? • Come la certificazione può essere utilizzata a tal fine?
Punto di partenza: una definizione condivisa diSviluppo Sostenibile “Lo sviluppo che soddisfa i bisogni del presente, senza compromettere la possibilità per le generazioni future di soddisfare i propri”
Ma cos’è lo sviluppo sostenibile per una singola organizzazione? • Sviluppo Sostenibile come situazione “ideal-tipica” e insieme di principi-guida • difficoltà a tradurre questi principi in obiettivi specifici e in modalità operative da parte della singola azienda o organizzazione • ciò anche a causa di differenti percezioni della sostenibilità da parte dei suoi interlocutori • scelta “forzata”: azioni concrete guidate dalla logica del miglioramento, con l’orizzonte della sostenibilità
Una “domanda” di sostenibilità viene infatti manifestata in forme diverse perlomeno da: • Policy makers e istituzioni • contesto economico e competitivo • stakeholders “sociali”
Policy makers e istituzioni • Approccio del progressivo abbandono del “non sostenibile” • garanzie sul rispetto di standard (logica Command & Control) • “chi inquina -cioè agisce in modo non sostenibile- paga” (ad es.: tasse ambientali) • solo più recentemente: incentivo e indirizzo verso percorsi di maggiore sostenibilità (ad es.: BAT con la IPPC)
Contesto economico e competitivo • Vi è domanda comparativa di “più sostenibile” • prodotti più eco-compatibili rispetto ai concorrenti (consumatore finale, distributori,...) • riconoscimenti di “eccellenza” ambientale per siti produttivi, organizzazioni, prodotti • “credenziali” di sostenibilità nei confronti di investitori, banche, assicurazioni • logica del marketing “verde” (aziendale o territoriale)
Stakeholders “sociali” • All’organizzazione si chiede di essere “sempre più sostenibile” • richiesta di impegno credibile verso il miglioramento continuo delle performance • sempre maggiore trasparenza nell’informazione e nella comunicazione ambientale (Comunicazione della CE sulla contabilità ambientale, Convenzione di Aahrus,...) • apertura al dialogo e alla collaborazione, anche nella fissazione di obiettivi condivisi (Agenda 21)
Quale Sviluppo Sostenibile, quindi? • Qualunque organizzazione orientata alla Sviluppo Sostenibile si trova a dover (voler) soddisfare diversi tipi di “domanda” che proviene da attori che hanno differenti percezioni della sostenibilità e, quindi, perseguono obiettivi spesso non coincidenti • Il concetto stesso di sostenibilità è dunque il risultato dell’interazione con (e tra) i diversi attori che giocano un ruolo importante come interlocutori della stessa organizzazione
A ciascuna organizzazione la “sua” sostenibilità: Istituzioni Stakeholders Attori “economici” SOSTENIBILITA’ SINGOLA ORGANIZZAZIONE
Quali strategie e quali strumenti? • E’ nel contesto delle relazioni tra gli attori che l’organizzazione definisce le proprie strategie per la sostenibilità • a fronte delle diverse “domande” di sostenibilità, si sviluppano strumenti innovativi, in grado di coniugare il miglioramento delle prestazioni ambientali e di quelle di crescita economica e competitiva
AZIENDALI I Sistemi di Gestione Ambientale e Audit Life Cycle Analysis EcoDesign Strumenti di comunicazione e informazione ambientale (es.: EPD) ……. DI POLICY Strumenti economici e mercati artificiali Certificazione ambientale (EMAS e ISO 14001) Ecolabel e altre certificazioni di prodotto Green Public Procurement Accordi volontari …... Fra gli strumenti a disposizione…
Cos’è la certificazione ambientale? • A partire dagli anni ‘90 alle politiche ambientali tradizionali si sono aggiunti strumenti nuovi, basati essenzialmente sulla cooperazione col (e responsabilizzazione del) settore privato • La certificazione è uno di questi strumenti: le singole organizzazioni possono spontaneamente adoperarsi per migliorare la propria capacità di gestire gli impatti sull’ambiente seguendo alcune indicazioni fornite (dalla CE, dall’ISO) sul piano organizzativo e tecnico e, se dimostrano di ridurre in modo continuo i propri impatti nel tempo, possono ottenere un riconoscimento ufficiale (EMAS, ISO 14001)
Legenda: Impresa POLITICAAMBIENTALEDIIMPRESA attori azioni ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Sito POLITICA AMBIENTALE DI SITO OBIETTIVI E PROGRAMMI SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE VERIFICA E CONVALIDA AUDIT AMBIENTALE DICHIARAZIONE AMBIENTALE Verificatore accreditato Pubblico per l’Italia: Comitato Ecolabel Eco-audit Anpa Organismo Competente Organismo di Accreditamento REGISTRAZIONE Commissione Europea Stati Membri
La certificazione può essere strumento efficace per la sostenibilità? Alcuni suoi presupposti vanno in questa direzione: • la garanzia della conformità legislativa • l’impegno al miglioramento continuo • la forte responsabilizzazione gestionale (attraverso il percorso analisi - programmazione - attuazione - controllo) • la disponibilità all’interazione con gli stakeholder (ad es.: dichiarazione Emas)
Vediamo se la certificazione risponde ad alcuni obiettivi dello sviluppo sostenibile: 1. Sostenibilità definita come un insieme di azioni orientate a “combinare i miglioramenti economici e di qualità della vita con un più efficiente uso delle risorse e minori emissioni di sostanze che possono avere conseguenze negative sull’ambiente” (Wbcsd, 1993) La certificazione aiuta a perseguire miglioramenti economici e ambientali?
La certificazione consente di comunicare e cooperare con gli stakeholder? 2. Per l’impresa sviluppo sostenibile “significa condurre l’attività in modo da conciliare oggi i bisogni dell’azienda con quelli degli stakeholder, proteggendo, sostenendo e aumentando la disponibilità di risorse naturali per il domani” (United Nations, 1993)
Da un’indagine su 150 aziende registrate Emas: • Più del 90% utilizza la dichiarazione ambientale per interagire attivamente con gli stakeholder (come il nuovo Emas richiede espressamente) • Circa l’80% indirizza la dichiarazione a più di due categorie di stakeholder • Rilevanti i casi di cooperazione con attori esterni nella realizzazione di programmi di miglioramento • Un quarto del campione circa descrive nella dichiarazione ambientale iniziative di coinvolgimento delle comunità locali
La certificazione può diventare uno strumento di azione sul territorio e sulle comunità locali? 3. Iclei (International Council for Local Environmental Initiatives, 1999) interpreta lo sviluppo sostenibile come “uno sviluppo che offra servizi ambientali, sociali ed economici di base a tutti i membri di una comunità locale, senza minacciare l’operatività dei sistemi naturale, edificato e sociale da cui dipende la fornitura di tali servizi”
Certificazione e sviluppo locale • Certificazione delle Pubbliche Amministrazioni come strumento per una più efficace governance ambientale del territorio (integrazione con Agenda 21 Locale) • Certificazione di aree territoriali omogenee (es.: Parchi, zone industriali o turistiche,…) come esperienza di coordinamento fra attori locali • Esperienze italiane di applicazione sperimentale delle logiche Emas a contesti territoriali più vasti e disomogenei (distretti industriali: Sassuolo, Distretti Toscani,…)
Concludendo: quali prospettive per la certificazione nel solco della sostenibilità? • Ruolo di traino dei leader, per passare da esperienze eccellenti isolate ad un miglioramento “di sistema” • riconoscere vantaggi significativi alle organizzazioni certificate, ma allo stesso tempo misurare (con indicatori) il reale miglioramento ambientale conseguito • rendere la certificazione un “modus operandi” comune ad attori diversi (Imprese, PA, servizi,…) al fine di farne uno strumento di collaborazione (approccio del “linguaggio comune”)