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IMPARIAMO A DISCERNERE. PROPOSTA SPIRITUALE SUI FONDAMENTI DEL DISCERNIMENTO CRISTIANO.

IMPARIAMO A DISCERNERE. PROPOSTA SPIRITUALE SUI FONDAMENTI DEL DISCERNIMENTO CRISTIANO. 9-3-2014. MARIA VERGINE MADRE DEL BUON CONSIGLIO.

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IMPARIAMO A DISCERNERE. PROPOSTA SPIRITUALE SUI FONDAMENTI DEL DISCERNIMENTO CRISTIANO.

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Presentation Transcript


  1. IMPARIAMO A DISCERNERE. PROPOSTA SPIRITUALE SUI FONDAMENTI DEL DISCERNIMENTO CRISTIANO. 9-3-2014

  2. MARIA VERGINE MADREDEL BUON CONSIGLIO “La partecipazione a questi santi misterici rinnovi nel tuo Spirito, o Padre, perché alla scuola del tuo  Figlio, che per mezzo di Maria ci hai donato come consigliere  mirabile,impariamo a discernere ciò che è conforme alla tua volontà e siamo salvi nel tuo nome” (Preghiera dopo la Comunione della s. Messa).

  3. FAUSTI S., Occasione o tentazione? Scuola pratica per discernere e decidere, Àncora, Milano 1997 (nelle slide: F seguito dal numero della pagina). • MARTINI C.M., Che cosa dobbiamo fare? Me-ditazioni sul Vangelo di Matteo, Piemme, Ca-sale Monferrato 1995. • - Non sprecate parole. Esercizi spirituali con il Padre Nostro, Portalupi, Casale Monferrato 2005.

  4. RUPNIK M. I., Il discernimento, prima e secon-da parte, ed. Lipa 2002. • SCHIAVONE P., Il discernimento. Teoria e prassi, Paoline, Milano 2009. • Segnalo esercizi spirituali di s. Ignazio (ES nelle slide)http://www.documentacatholicaomnia.eu/03d/14911556,_Ignatius_Loyola,_Esercizii_Spirituali,_IT.pdf

  5. Ed ecco un tale gli si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per ottenere la vita eterna?» (Mt 19, 16).

  6. Folle, pubblicani e soldati ponevano tutti la medesima domanda a Giovanni Battista che battezzava nel Giordano: «Che cosa dobbiamo fare?» (Lc 3, 10.12.14). • Un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova: «Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?» Gesù rispose con la parabola del buon samaritano (cf Lc 10, 25-37).

  7. Ecco gli effetti del discorso che Pietro fece nel giorno di Pentecoste: All'udir tutto questo si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?» (At 2, 37).

  8. ALCUNE DOMANDE DI FONDO • Qual è lo scopo della nostra vita? • In cosa consiste la volontà di Dio? • È possibile conoscerla? Come si conosce?

  9. Perché fare la sua volontà? • Cosa fare? Che rapporto tra discernere e decidere? • Come scegliere?

  10. COSCIENZA E LEGGE • Se con la legge morale e con la parola di Dio io conosco la volontà di Dio, a che serve la coscienza? • Può esserci conflitto tra coscienza e legge? Come si risolve?

  11. COSCIENZA E LEGGE • La coscienza verso la legge civile. • La coscienza verso la legge morale. • Qual è la visione cristiana della legge?

  12. IL PROBLEMA DEL MALE • Dio interviene nella storia? E come? • È assente, è solo spettatore e giudice o Lui interviene e noi siamo ridotti a burattini? • Interviene sull’agire? / sull’essere?

  13. “Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vo-stro culto spirituale. Non conformatevi a que-sto mondo, ma lasciatevi trasformare rinno-vando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto” (Rom 12, 1-2).

  14. “Il rapporto con Dio è logico (ragionevole), quando il mio corpo, la mia vita concreta non scorre nei binari dell'egoismo, ma si trasforma in una metamorfosi divina, assumendo di con-tinuo quel modo di capire e di agire, che è proprio di Dio” (cf F 53; segnala Rom 12, 1-2).

  15. “Offrire i corpi significa offrire vita, esistenza. Per raggiungere tale ideale, per prestare culto spirituale, occorre discernere la volontà di Dio, occorre ingaggiare una lotta contro la menta-lità di questo secolo ed acquistarne una nuo-va. Lo scopo è assumere una forma mentis conforme a Cristo e al suo vangelo” (SCHIAVO-NE P.).

  16. DEFINIZIONE DI ESERCIZI SPIRITUALI “Ogni forma di esame di coscienza, di medita-zione, di contemplazione, di preghiera vocale e mentale, e di altre attività spirituali.

  17. Infatti, come il passeggiare, il camminare e il correre sono esercizi corporali, così si chiama-no esercizi spirituali i diversi modi di preparare e disporre l'anima a liberarsi da tutte le affe-zioni disordinate e, dopo averle eliminate, a cercare e trovare la volontà di Dio nell'orga-nizzazione della propria vita in ordine alla sal-vezza dell'anima” (ES 1).

  18. Apparentemente staremo molto sul negativo (i peccati), ma è l'unica strada per passare al positivo, per fare esperienza di Dio e del suo perdono e per realizzarci meglio con gli altri.

  19. Forse parlerò poco o nulla di matrimonio e famiglia, ma vedrete - se persevererete - che è decisivo per tutta la vita cristiana, ovviamente anche per la vita familiare! • Siamo al confine tra varie dimensioni: spiritua-le, morale e psicologica.

  20. ECCO I TEMI DI FONDO • Rapporto tra il discernimento, il pensare, il decidere, il fare. • Vigilanza, coscienza, prudenza. • Esame di coscienza.

  21. QUALE COLLEGAMENTO / BENEFICIO PER LA VITA FAMILIARE? • La superficialità, l'estroflessione, l'inconsisten-za spirituale e morale, la mancata unione con la volontà di Dio fanno bene alla vita coniu-gale? • Se non so conoscere me stesso, di cosa dialo-go con mia moglie (marito)? • Se non combatto contro il mio peccato, è bella la vita matrimoniale?

  22. QUALCHE DOMANDA • Con chi fidanzarmi, con chi sposarmi? • Da sposati, ci sono divergenze nelle decisioni da prendere? C’è chi comanda e chi soccom-be, magari per salvare l’unità della famiglia? • O può accadere che entrambi si lasciano gui-dare dallo Spirito Santo, dalla volontà di Dio, dal vero bene della famiglia?

  23. Come educare i figli? Posso trattarli tutti allo stesso modo? Forse li carico di troppe attese? • Quanti figli averne e quando e con che ... metodo averne/ non averne? • Adozione / affido? Per forza sani e solo da coppie sterili? • Quanto tempo dedicare a lavoro, apostolato, riposo, preghiera, vita familiare ...

  24. “Allora si avvicinò a lui uno degli scribi che li aveva uditi discutere e, visto come aveva ben risposto a loro, gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?». Gesù rispose: «Il primo è: Ascolta, Israele!” (Mc 12, 28-29) Ascoltare prima di parlare. Pensare prima di decidere.

  25. POSSIBILI OBIEZIONI • “Ma io sono spontaneo, sincero, istintivo!” • Oppure è meglio essere repressi? • Io chiedo: mi sintonizzo con l’iniziativa di Dio? • Forse è importante non essere sordi, distratti.

  26. È ovvio che sul male da evitare o su un bene chiarissimo c'è poco da discernere, ma per il resto è tutta una questione di scelta ben pon-derata, di sapiente riflessione e decisione. Agisco magari per ottenere i risultati migliori, in senso utilitaristico? • Esempio: dico la verità o la menzogna secondo come mi conviene?

  27. Preghiera non è solo chiedere forza per ciò che ho già deciso io. • Siamo agli antipodi di ogni forma di superfi-cialità e di estroflessione, del tipo passare il tempo a guardare cosa gli altri fanno o non fanno, a pensare cosa gli altri dovrebbero fare.

  28. Ruolo del padre spirituale, degli amici, della parrocchia, ... del coniuge? • Ovviamente evitiamo l'essere precipitosi (avventati, superficiali) o l’eccessiva lentezza (indecisione, timore paralizzante ...)

  29. Certo conta la Grazia, ma lavoriamo molto sulla natura. Senza escludere il mondo che ci circonda, faremo un'esplorazione dentro noi stessi, per conoscere meglio noi stessi, certi nostri meccanismi.

  30. EVITARE …EQUIVOCI • Non è un discorso immanente, né con accen-tuazione unilaterale di constatazione di senti-menti e stati d’animo. • Lo scopo ultimo è sapersi mettere in contatto con Lui, vedere Lui come agisce in noi, altri-menti non ci penseremo neanche a collabo-rare con Lui, con la Sua azione.

  31. TORNIAMO ALLA DUE DOMANDE INIZIALI, DI FONDO • Qual è lo scopo della nostra vita? • In cosa consiste la volontà di Dio? È possibile conoscerla?

  32. LO SCOPO DELLA VITA DELL’UOMO “Unico scopo della vita è glorificare Dio con i fatti. Dia il Signore intelligenza per sentire e volontà efficace per attenersi a quanto può piacere di più a sua divina maestà, ché questo solo è il nostro scopo” (S. IGNAZIO, Epistolae et instructiones, 12, 293 1200).

  33. LA VOLONTÀ DI DIO È LA PROMOZIONE UMANA INTEGRALE • "Questa infatti è volontà di Dio, la vostra santi-ficazione" (1 Ts 4, 3). • "Con questo egli ci ha donato i beni grandissi-mi e preziosi a noi promessi, affinché per loro mezzo diventiate partecipi della natura divina" (2 Pt 1, 4).

  34. IL FINE DELL’UOMO “La Chiesa, istruita dalla Rivelazione divina, afferma che l'uomo è stato creato da Dio per un fine di felicità oltre i confini delle miserie terrene” (GS 18). Dio infatti ha chiamato e chiama l'uomo ad aderire a lui con tutto il suo essere, in una co-munione perpetua con la incorruttibile vita divina.

  35. Bisogna distinguere tra divina volontà ultima e quelle intermedie, cioè tutto ciò che dobbia-mo scegliere e fare lungo questa vita a livello di stato di vita e dei mezzi da adottare per vi-vere secondo il vangelo (qui possono esserci molte incertezze).

  36. ECCO COSA CHIEDIAMO AL SIGNORE “Fammi conoscere, Signore, le tue vie, inse-gnami i tuoi sentieri”(Sal25, 4).

  37. Sal 143, 8-10 “Al mattino fammi sentire il tuo amore, perché in te confido. Fammi conoscere la strada da percorrere, perché a te s'innalza l'anima mia. Liberami dai miei nemici, Signore, in te mi rifugio. Insegnami a fare la tua volontà, perché sei tu il mio Dio. Il tuo spirito buono mi guidi in una terra piana”.

  38. ECCO LA RISPOSTA DEL SIGNORE “Ti istruirò e ti insegnerò la via da seguire;con gli occhi su di te, ti darò consiglio” (Sal 32, 8).

  39. Quando la Bibbia parla di vie, sentieri, cam-mino, voleri, consiglio, possiamo vedere le paterne volontà intermedie, ordinate a quella ultima. Esse sono nuove e diverse secondo le diverse situazioni.

  40. È importante che l'occhio della nostra inten-zione sia semplice cioè abbiamo sempre di mira unicamente il fine per cui siamo stati creati per lode di Dio nostro Signore e salvezza della nostra anima.

  41. GESÙ HA SEMPRE CERCATO LA VOLONTÀ DEL PADRE “Entrando nel mondo, Cristo dice: Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato. Non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato. Allora ho detto: «Ecco, io vengo - poiché di me sta scritto nel rotolo del libro - per fare, o Dio, la tua volon-tà» (Eb 10, 5-7).

  42. “Perciò prego che la vostra carità cresca sem-pre più in conoscenza e in pieno discernimen-to,perché possiate distinguere ciò che è me-glio ed essere integri e irreprensibili per il giorno di Cristo” (Fil 1, 9-10).

  43. “Perciò anche noi, dal giorno in cui ne fummo informati, non cessiamo di pregare per voi e di chiedere che abbiate piena conoscenza della sua volontà, con ogni sapienza e intelligenza spirituale, perché possiate comportarvi in maniera degna del Signore, per piacergli in tutto, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio” (Col 1, 9-10).

  44. PASSIVI E ATTIVI! Il Dio trascendente non è il Dio assente, non è il primo motore immobile. Noi siamo chiamati a nutrire fiducia in Dio e la lasciarci da lui condurre, ma in passività alta-mente attiva.

  45. "Sicché, né chi pianta né chi irriga vale qual-cosa, ma solo Dio, che fa crescere. Chi pianta e chi irriga sono una medesima cosa: ciascuno riceverà la propria ricompensa secondo il pro-prio lavoro. Siamo infatti collaboratori di Dio, e voi siete campo di Dio, edificio di Dio” (1 Cor 3, 7-9).

  46. È necessario che ci attiviamo per discernere e cercare di precisare che cosa il Signore vuole dal singolo o dalla comunità di cui facciamo parte, operare le dovute scelte, passare ad azione impegnata.

  47. La ragion d'essere e di agire di ogni uomo e di ogni donna dev'essere la divina volontà. Predisporsi a farla, costi quel che costi, prima ancora di averla conosciuta, è condizione da assicurare fin dall'inizio di un discernimento.

  48. La vita è fatta non solo di cose certe, ma anche di incertezze, dubbi, problemi, interrogativi. Spesso occorre umiltà di consultazione, in per-severanza di preghiera, di analisi. Non si può far passare per volontà di Dio quanto non ge-nera tranquillità di coscienza.

  49. PREGHIERA ED IMPEGNO PERSONALE “Figlio mio, se tu accoglierai le mie parole e cu-stodirai in te i miei precetti, tendendo il tuo orecchio alla sapienza, inclinando il tuo cuore al-la prudenza, se appunto invocherai l'intelligenza e rivolgerai la tua voce alla prudenza, se la ricer-cherai come l'argento e per averla scaverai come per i tesori, allora comprenderai il timore del Si-gnore e troverai la conoscenza di Dio, perché il Signore dà la sapienza, dalla sua bocca escono scienza e prudenza” (Pr 2,1-6).

  50. FIDUCIA NEL SIGNORE “Confida nel Signore con tutto il tuo cuore e non affidarti alla tua intelligenza; riconoscilo in tutti i tuoi passi ed egli appianerà i tuoi sentie-ri. Non crederti saggio ai tuoi occhi, temi il Signore e sta' lontano dal male” (Pr 3, 5-7).

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