440 likes | 769 Views
CORSO FOTOGRAFIA BASE 4B MERCURIO Anno scolastico 2012-2013. CORSO BASE DI FOTOGRAFIA. CORSO FOTOGRAFIA BASE. Cos'è la fotografia?. La fotografia è uno straordinario mezzo di comunicazione.
E N D
CORSO FOTOGRAFIA BASE 4B MERCURIO Anno scolastico 2012-2013 CORSO BASE DI FOTOGRAFIA
CORSO FOTOGRAFIA BASE Cos'è la fotografia? La fotografia è uno straordinario mezzo di comunicazione. Oggi più che mai questo mezzo assume un ruolo molto importante nella società. Proviamo a chiederci quante fotografie ci capitano davanti agli occhi in una giornata! Questo fa capire come sia importante la conoscenza della fotografia e come sia importante saper leggere il significato di una foto. La fotografia è un linguaggio come quello della scrittura, ma di esso conosciamo poco. Il linguaggio della fotografia è stato per molto tempo sottovalutato e ancora oggi si fa fatica a vedere scuole che ne parlino, soprattutto quelle dell’obbligo. Ed è proprio vero, quante parole si possono dire con un immagine!
CORSO FOTOGRAFIA BASE La storia della fotografia Il termine fotografia si riferisce sia alla tecnica che permette di creare immagini, su un supporto sensibile alla luce, sia ad una un’immagine ottenuta con tale tecnica, sia più generalmente ad una forma d’arte che utilizza questa tecnica. La parola fotografia ha origine da due parole greche: φως (phos) e γραφίς (graphis). Letteralmente quindi fotografia significa scrivere (grafia) con la luce (fotos). Ebbe origine dalla convergenza dei risultati ottenuti da numerosi sperimentatori sia nel campo dell’ottica, con lo sviluppo della camera oscura, sia in quello della chimica, con lo studio delle sostanze fotosensibili. La prima camera oscura fu realizzata molto tempo prima che si trovassero dei procedimenti per fissare con mezzi chimici l’immagine ottica da essa prodotta; le sue prime applicazioni per la fotografia si ebbero con il francese Joseph Nicephore Niepce, al quale viene abitualmente attribuita l’invenzione della fotografia, anche se scoperte recenti suggeriscono che alcuni tentativi ben precedenti, come quelli dell’inglese Thomas Wedgwood[1], potrebbero essere andati a buon fine.
CORSO FOTOGRAFIA BASE La prima “fotocamera” Di immagini ottenute con la camera oscura si ha notizia fin dal tardo Rinascimento, ma si cominciò ad utilizzarla per creare immagini un secolo dopo che la prospettiva era stata concepita da Alberti, da Brunelleschi e dal Bramante. Una “macchina fotografica” è costituita da una camera, con un'apertura ad un'estremità per permettere alla luce di entrare e con una superficie di visualizzazione o di registrazione per catturare la luce all'altra estremità Prima ancora dell’utilizzo fotografico, le cosiddette camere oscure, dotate di lenti frontali, venivano utilizzate dai pittori il più celebre dei quali è forse Antonio Canaletto
CORSO FOTOGRAFIA BASE La prima “fotocamera” Di immagini ottenute con la camera oscura si ha notizia fin dal tardo Rinascimento, ma si cominciò ad utilizzarla per creare immagini un secolo dopo che la prospettiva era stata concepita da Alberti, da Brunelleschi e dal Bramante. Una “macchina fotografica” è costituita da una camera, con un'apertura ad un'estremità per permettere alla luce di entrare e con una superficie di visualizzazione o di registrazione per catturare la luce all'altra estremità Prima ancora dell’utilizzo fotografico, le cosiddette camere oscure, dotate di lenti frontali, venivano utilizzate dai pittori il più celebre dei quali è forse Antonio Canaletto
CORSO FOTOGRAFIA BASE Le varie tipologie di fotocamere Benché verrà presa in considerazione solamente la classica reflex 35 mm (a pellicola o digitale non fa troppa differenza) è bene sapere che esistono diversi tipi di fotocamera, ognuna con le sue peculiarità. Medio formato (6x6) Notate come queste fotocamere ricordino molto la camera oscura fondamentale appena vista. Sono ben distinguibili la camera, la lente ed il supporto sensibile Grande formato banco ottico
CORSO FOTOGRAFIA BASE Le fotocamere compatte Per fotocamere compatte si intendono apparecchi fotografici con obiettivo non intercambiabile, e di dimensioni ridotte. Generalmente si basano su automatismi che non sempre consentono di impostare manualmente il diaframma o il tempo di posa. La focale dell’obiettivo può essere fissa o zoom ma in ogni caso le lenti sono di medio/bassa qualità rispetto agli obiettivi intercambiabili delle reflex. Errore di parallasse: tranne pochi modelli, in ambito digitale, la maggior parte delle compatte non offre la possibilità di visualizzare nel mirino la stessa immagine che andrà ad impressionare il materiale sensibile.
CORSO FOTOGRAFIA BASE Le fotocamere reflex 35mm Questo tipo di fotocamera ha il grosso vantaggio di sfruttare il sistema reflex che permette di pre-visualizzare nel mirino la scena che andrà ad impressionare il materiale sensibile (NB. non è la sola a sfruttare il sistema reflex, ma è la più compatta a farlo). La sezione dei componenti ottici di una camera SLR (Single Lens Reflex) mostra come la luce passa attraverso le lenti dell'obiettivo (1), è riflessa dallo specchio (2) ed è proiettata sullo schermo opaco di messa a fuoco (5). Attraverso una lente di condensazione(6) e le riflessioni interne al pentaprisma (7) l'immagine appare nel mirino (8). Quando il fotografo scatta, lo specchio si muove in direzione della freccia, l'otturatore (3) si apre e l'immagine è proiettata sulla pellicola o sul sensore (4) esattamente come sullo schermo di messa a fuoco.
La Fotocamera Corso di fotografia base I NUMEROSI COMANDI impostazioni flash Impostazione di scatto (singolo/continuo/ autoscatto/telecomando) Reflex autofocus digitale Display con info sulle impostazioni correnti Schermo per visualizzazione file e menù con impostazioni Settaggio rapido ISO Autofocus Esposimetro bilanciamento del bianco Alloggiamento memoria
CORSO FOTOGRAFIA BASE Reflex o compatta? Guida all’acquisto Difetti Reflex Difetti Compatta • Peso • Ingombro • Costo • Live view • Non registra i video • Qualità peggiore(rumore, lenti, sensore) • L’utilizzo in manuale a volte inesistente • Ottiche non intercambiabili di qualità spesso inferiore rispetto alle reflex • Non adatta per fotografare scene veloci • Buffer lento (raw) • Poco personalizzabile nelle funzioni La quantità di megapixel fa la differenza nell’acquisto? in teoria si, ma poi bisogna guardare la qualità di registrazione dell’informazione del pixel, quindi qualità degli obiettivi e del software. Conclusione: Se si acquista una digitale per lavorare o per passione meglio la reflex, se si inquadra volentieri con il display, se si vogliono registrare foto e video o se c’è poco posto in valigia, non ci si pentirà di aver scelto una compatta.
CORSO FOTOGRAFIA BASE Gli obiettivi 400mm 200mm 100mm 24mm
CORSO FOTOGRAFIA BASE Tipi di fotocamere digitali: Reflex Mirrorless Bridge Automatiche compatte Compatte evolute cellulari
CORSO FOTOGRAFIA BASE Obiettivi fotografici: introduzione Uno degli elementi fondamentali dell’attrezzatura fotografica è senza dubbio l’obiettivo; assieme al corpo macchina compone quella che viene detta fotocamera o, genericamente, “macchina fotografica”. Alcune fotocamere lo hanno stabilmente fissato (in fase progettuale e costruttiva) al corpo macchina, mentre altre hanno possibilità di sostituirlo con modelli diversi (si, perché di “obiettivi” al plurale ne esistono moltissimi “modelli” e ciascuno ha ben determinate caratteristiche e quindi una sua specifica funzione fotografica). Le fotocamere con l’obiettivo fisso, ossia che fa tutt’uno con il corpo, sono dette “compatte”; quelle che hanno la possibilità di cambiarlo prendono il nome generico di reflex, anche se questa parola deriva da altra loro caratteristica e non dal fatto di poter cambiare obiettivo. Vediamo ora brevemente i tipi di macchina fotografica e la loro relazione con l’obiettivo: Cellulari e smartphone: Non hanno un vero e proprio obiettivo, ma una o al massimo un paio di lenti accoppiate che ne svolgono la funzione. Compatte: Hanno un vero e proprio obiettivo ma esso è meccanicamente fuso con il corpo macchina, e non vi è modo di cambiarlo. Possono avere un obiettivo a focale fissa o uno zoom, anche se quest’ultimo è in assoluto il più diffuso. Reflex 35 mm: Sono le digitali derivate dall’evoluzione delle tradizionali fotocamere a pellicola con formato del fotogramma 24*36 mm, quelle universalmente più diffuse fino a una decina di anni fa, ossia prima dell’avvento del digitale. L’obiettivo è connesso al corpo macchina tramite un bocchettone a rotazione ed è quindi possibile montare qualsiasi tipo di obiettivo, a patto che abbia quello standard di attacco. Sono incluse in questa categoria anche le cosiddette “telemetro”, come le Leica, che non sono delle reflex.
CORSO FOTOGRAFIA BASE Obiettivi fotografici: introduzione Grande formato: Si tratta, anche in questo caso, delle evoluzioni digitali di macchine a pellicola, per la precisione delle tradizionali reflex “grande formato”, nome che deriva loro dal fatto di adottare (in origine) una pellicola con formato superiore alla banda 35mm, ossia al 24*36mm: avevamo il 4.5*6, il 6*6, il 6*7 e il 6*9, sempre con valori espressi in cm. Come per le 35mm, anche queste fotocamere possono montare obiettivi diversi a patto che abbiano lo stesso tipo di attacco. Banco ottico: Uno strumento assai in voga nel mondo professionale fino a qualche anno fa e oggi in netto ridimensionamento, in termini di uso e diffusione. Utilizzava pellicole in lastra (a foglio singolo: una lastra, una foto) e non in rotolo (rullino) come le altre. Comunque, anche in questo caso l’obiettivo è svincolato dal “corpo macchina” e può essere sostituito a piacimento a seconda delle esigenze; la differenza sta nel fatto che non viene agganciato mediante un bocchettone a rotazione, ma si trova avvitato su una piastra ed è questa che viene sostituita.
CORSO FOTOGRAFIA BASE TEORIA DEL COLORE: introduzione Osservando uno schema dello spettro elettromagnetico, lascia stupiti il fatto che di tutte le onde elettromagnetiche conosciute, dai raggi gamma fino alle onde radio, solo una piccola porzione compresa tra i 400 ed i 700 nanometri faccia parte dello spettro visibile all'occhio umano. Rispettivamente, 400 e 700 nm sono i limiti per l’ultravioletto e per l’infrarosso; in questa piccola regione trovano posto tutte le sfumature che colorano il mondo intorno a noi. E’ ormai scientificamente provato che gli uccelli, ad esempio, sono in grado di riconoscere anche parte dello spettro ultravioletto, per non parlare degli insetti; provate immaginare, ad esempio, come un ape vede un tulipano! A partire da tre colori Rosso, Verde, Blu è possibile generare tutta la rimanente scala cromatica mescolando con le dovute percentuali questa terna di riferimento. Si immagini di proiettare tre fasci luminosi monocromatici rappresentanti i colori primari, sovrapponendoli, si otterrà una luce bianca, apparentemente priva di ogni componente colore. In realtà in essa è contenuto tutto lo spettro visibile. Questo tipo di sintesi viene detta Cromatica Additiva RGB, mescolando due additivi primari (in questo caso rosso, verde o blu) si ottiene un colore secondario o sottrattivo: ad esempio unendo il Rosso al Verde si otterrà il Giallo, il Rosso al Blu restituirà il Magenta, il Blu al Verde invece il Ciano; a seconda della percentuale di primario utilizzata si avranno secondari più o meno tendenti dall’una o dall’altra parte. Si può anche pensare alla sintesi additiva come risultato della luce bianca privata di una delle sue tre componenti: Bianco senza Blu uguale Giallo e così via.
CORSO FOTOGRAFIA BASE TEORIA DEL COLORE: introduzione All’interno del cerchio cromatico i colori diametralmente opposti si dicono Complementari, ad esempio il Magenta è il complementare del verde e viceversa, il giallo il complementare del blu ed il ciano il complementare del rosso. Perché è importante conoscere i colori complementari? Perché permettono di passare dalla teoria alla pratica: ricordate la regoletta “Equilibrio e cromatismo”, il giusto accostamento dei colori diventa un elemento compositivo dell’immagine; una delle tecniche che permette di rafforzare il soggetto è il contrasto, esistono molti modi per ottenerlo ed uno di questi è accostare tra loro i colori complementari. Si osserva ogni volta che compare la luna all’imbrunire: il suo giallo sullo sfondo del cielo blu spicca molto di più delle foglie degli alberi che si stagliano sullo stesso cielo, od ancora il verde acceso di un ramarro che si crogiola sul porfido rosso risalta con una forza eccezionale rispetto ad un posatoio di grigio granito. Potete trovare mille altri esempi in natura, imparate a riconoscerli ed otterrete foto dal sicuro impatto visivo.
CORSO FOTOGRAFIA BASE TEORIA DEL COLORE: introduzione Un altro tipo di sintesi è quella Cromatica Sottrattiva: ora sono i colori "complementari" (che vengono però definiti come primari sottrattivi) che se uniti restituiscono il nero; è quello che succede nella pittura e nella stampa dove la mescolanza di Giallo e Ciano restituisce il Verde, Ciano e Magenta il Blu e Giallo e Magenta il rosso. Comprendere queste modalità di interazione del colore diventa molto utile soprattutto per chi fotografa in digitale, infatti il fotografo non è più solamente artefice dello scatto ma anche del suo sviluppo/elaborazione in camera chiara: il computer.
CORSO FOTOGRAFIA BASE Sono diverse le convenzioni utilizzate anche dai più noti software di elaborazione di immagine, primo fra tutti Photoshop, che se utilizzate consciamente permettono di ottenere in postproduzione dei risultati eccezionali. La prima di queste convenzioni è la modalità di gestione del colore ovvero come i colori di un immagine vengono descritti usando dei valori numerici. Elenchiamo le principali ad uso fotografico: 1. RGB: Prende il nome dai colori primari della sintesi additiva Red, Green e Blue basandosi proprio su questo principio; solitamente utilizza una codifica ad 8 bit (come avviene nel formato jpeg) che significa che ogni colore primario può assumere dei valori di luminanza che vanno da 0 a 255. Essendo la sintesi additiva basata sul peso percentuale di ogni colore, la tripletta (Lred , Lgreen, L blue) identifica uno ed un solo colore dello spazio associato, ad esempio (0,0,0) codifica per il nero, (128,128,128) per il grigio neutro e (255,255,255) per il bianco. E’ il sistema più utilizzato in fotografia digitale. Nel caso la codifica avvenga a 16 bit (come nel formato tiff) il numero di sfumature colore aumenta enormemente fino a raggiungere un estensione che va da 0 a 65535. 2. CMYK: è basata sulla sintesi cromatica sottrattiva ed utilizza quattro componenti colore primarie: Ciano, Magenta,Giallo (y) e Nero (k); è nato per ottenere i migliori risultati di stampa in quanto deve simulare il comportamento dei pigmenti, che essendo riflettenti, sottraggono colore alla luce. Si usa raramente in fotografia se non per applicazioni prettamente specifiche, teoricamente tutte le stampanti a getto di inchiostro effettuano questo tipo di codifica ma al loro interno viene fatta una conversione da RGB a CMYK. Alcuni svantaggi di questa modalità di gestione del colore sono le grosse dimensioni dei file, il numero ridotto di colori rispetto ai comuni spazi colore disponibili per RGB, inoltre determinati filtri non funzionano in questa modalità. MODALITA' DI GESTIONE DEL COLORE: 3. SCALA DI GRIGIO: lavorando in questa modalità si produce un bianco e nero che, altro non è che un immagine in scala di 256 valori di grigio.
CORSO FOTOGRAFIA BASE Gli obiettivi
Stefano Bernardoni www.myworks.it CORSO FOTOGRAFIA BASE Profondità di campo (4)
CORSO FOTOGRAFIA BASE Obiettivi grandangolari (focali inferiori al 35mm o 21mm per il digitale) La maggior parte dei fotografi di paesaggio preferiscono gli obiettivi grandangolari perché offrono un campo visivo molto ampio e una estesissima profondità di campo. La composizione fotografica è però più complessa. Prestare attenzione all’immagine nel mirino: vedere quindi tutto quello che l’obiettivo inquadra. Il grandangolare aumenta la distanza fra gli elementi.
CORSO FOTOGRAFIA BASE Obiettivi normali Lunghezza focale compresa tra i 40 e i 58 mm (per il digitale 28-40). Utili per fare esperienza: obbligano a modificare la distanza dal soggetto e a cambiare il punto di ripresa. Obbligano a comporre con cura.
CORSO FOTOGRAFIA BASE Teleobiettivi (focale maggiore di 85mm o 50mm per il digitale) Caratteristiche: • ridotto angolo visivo e profondità di campo • compressione dei piani • utile per ritagliare • messa a fuoco selettiva
CORSO FOTOGRAFIA BASE Alcuni errori comuni - immagini con soggetti troppo chiari o troppo scuri La foto in alto è stata scattata con l’esposizione fornita dall’esposimetro ed il ghiaccio appare grigio. Nella foto a destra è stata invece aggiunta una sovraesposizione di uno stop ed il ghiaccio appare bianco.
CORSO FOTOGRAFIA BASE Alcuni errori comuni – immagini ad alto contrasto Se per soggetti con luce morbida e uniforme sarà semplice misurare l’esposizione, le scene particolarmente contrastate (luce dura o ampie zone con alte luci e ombre) richiederanno una lettura più attenta e ragionata in quanto la diversità delle intensità della luce è piuttosto ampia (latitudine di posa *). In questi casi, a seconda di quale porzione di alte luci o ombre viene inquadrata potremo ottenere valori diversi. Nella foto a lato, per ottenere un esposizione corretta del nostro soggetto, dovremo poter leggere l’esposizione su una porzione illuminata delle due signore con una lettura spot o semi spot. Foto con luce contrastata - dura * La latitudine di posa misura la capacità di registrare sfumature che vanno dalle tonalità scure alle chiare. Maggiore è la latitudine di posa, più grande è la capacità di registrare neri più neri e chiari più chiari.
CORSO FOTOGRAFIA BASE Alcuni errori comuni – immagini in controluce Le fotografie in controluce risultano particolarmente suggestive ed emozionanti, anche se richiedono, come tutte le tecniche più sofisticate, un applicazione attenta. Per la foto a lato l’esposizione corretta è stata misurata per le “luci” puntando cioè l’esposimetro sul cielo. In questo caso lo sfondo risulta correttamente esposto ma i soggetti in primo piano sono completamente sottoesposti senza alcun dettaglio (silhouette).
CORSO FOTOGRAFIA BASE Alcuni errori comuni – immagini con luce insufficiente
CORSO FOTOGRAFIA BASE Come controllare il controluce nei ritratti Il flash può essere utile anche per scattare fotografie in pieno giorno.In questo caso, infatti, il flash può avere una funzione di fill-in o di riempimento, ovvero illuminare un soggetto parzialmente in ombra o controluce, riducendo il contrasto rispetto alle zone in luce della scena e quindi facilitando l'esposizione. Fill-in in controluce
CORSO FOTOGRAFIA BASE Alcuni consigli compositivi • Utilizzo della Regola dei terzi • Tridimensionalità dell’immagine (inserire un primo piano per dare profondità) • Pulizia dell’immagine (curare i bordi dell’immagine) • Togliere per aggiungere (mettere più in risalto possibile il soggetto principale eliminando elementi inutili) • Punto di vista e diagonali • Linee (compositive) immaginarie
CORSO FOTOGRAFIA BASE Buon divertimento!