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L’Ambulatorio Cardiologico per l’Ipertensione Arteriosa e la Cardiologia Preventiva AC-IACP. Area Prevenzione A.N.M.C.O. AC-IACP A mbulatorio C ardiologico per l’ I pertensione A rteriosa e la C ardiologia P reventiva.
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L’Ambulatorio Cardiologicoper l’Ipertensione Arteriosa e la Cardiologia PreventivaAC-IACP Area Prevenzione A.N.M.C.O.
AC-IACPAmbulatorio Cardiologico per l’Ipertensione Arteriosa e la Cardiologia Preventiva Un programma dedicato alla soluzione del problema “ipertensione arteriosa” deve tenere conto di tre elementi: • Organizzazione sanitaria - sempre più rivolta alla gestione della salute al di fuori dell’ospedale • Continuità assistenziale - strategiaindispensabile nelle patologie croniche ad elevata frequenza di riacutizzazione (complicanze dell’ipertensione) • Disponibilità di risorse - appropriatezza (efficacia) e razionalizzazione delle risorse(efficienza) nei percorsi valutativi e nei trattamenti farmacologici
AC-IACPAmbulatorio Cardiologico per l’Ipertensione Arteriosa e la Cardiologia Preventiva è un ambulatorio dedicato è una modalità organizzativa ha una connotazione cardiologica Validità della connotazione ambulatoriale del modello Opportunità di qualificare il modello come specificamente dedicato all’Ipertensione Arteriosa Applicabilità del modello
AC-IACPValidità della connotazione ambulatoriale del modello • Forma di assistenza fortemente radicata nella pratica clinica e funzionale alla attuale impostazione del SSN, che tende a spostare la gestione della salute dalla cura in corsia alla cura su pazienti non ricoverati La specificità dell’organizzazione funzionale e della strategia operativa dell’Ambulatorio ne definisce il ruolo di efficace ed efficiente elemento di raccordo tra Ospedale e Territorio • Concepito non come centro autonomo ma come modalità organizzativa all’interno delle strutture cardiologiche in stretta connessione con tutte le altre componenti (corsie, laboratori ) • E’ immediatamente attivabile in tutti gli Ospedali, indipendentemente dal loro grado di complessità
AC-IACPValidità della connotazione ambulatoriale del modello OSPEDALE TERRITORIO U. O. SPECIALITA’ INTERNISTICA LABORATORI CARDIOLOGICI MEDICO MEDICINA GENERALE PRONTO SOCCORSO PAZIENTE AC-IACP U. O. SPECIALITA’ CHIRURGICA DEGENZA CARDIOLOGICA POLI- AMBULATORIO
AC-IACPModello specificamente dedicato all’Ipertensione Arteriosa L’Ipertensione Arteriosa (IA) è “il più frequente disordine cardiovascolare” presente nel 20% circa degli adulti in molti paesi (WHO-96) In Italia l’IA interessa il 31% degli uomini ed il 29% delle donne tra 35-74 anni (OECI-99) L’IA è una condizione ad elevato rischio cardiovascolare (RR = 2-3); la correlazione tra PA ed eventi CV è lineare e continua. L’IA è tuttora poco trattata ed ancor meno adeguatamente controllata: - 27.4% (dati USA JNC VI 1997) - 30.7% donne (OECI – 1999) - 25.5% uomini (OECI – 1999)
AC-IACPModello specificamente dedicato all’Ipertensione Arteriosa L’Ipertensione Arteriosa è un “problema maggiore di salute pubblica” (Stamler – 1993) E’ anche la patologia per la quale il cardiologo rappresenta la figura professionale di maggior riferimento sia per i medici di Medicina Generale che per gli stessi pazienti L’approccio attuale ai pazienti ipertesi, così come indirizzato dalle più recenti linee-guida, dà attuazione pratica alla strategia della prevenzione del rischio cardiovascolare globale
Applicabilità del modelloOrganizzazione e strategia dell’AC-IACP (Supplemento IHJ) (A) - Competenza dell’Ambulatorio (B) - Ruolo degli Operatori (C) - Strumenti di raccordo operativo (D) - Ambito di attività territoriale
Applicabilità del modello(A)- Competenza dell’Ambulatorio IA primo dei Fattori di Rischio modificabili per cui è stata è stata scientificamente dimostrata la possibilità di ridurre le patologie ad essa connessa Ruolo chiave dell’IA nella valutazione del rischio cardiovascolare globale sia in senso prognostico che terapeutico Percorsi Valutativi di I e II livello • Obiettivi • Conferma dello stato ipertensivo • Ricerca e definizione degli altri fattori di rischio (anche in collegamento con altre competenze) • Valutazione del Rischio Cardiovascolare Globale • Stratificazione Prognostica • Definizione delle complicanze
Applicabilità del modello(B) - Ruolo degli Operatori Medico di Medicina Generale Cardiologo Consulente Referente Infermiere Professionale decide l’invio dei pazienti Percorso Diagnostico Follow-up Collaboratore nei percorsi assistenziali
Applicabilità del modello(C) – Strumenti di raccordo operativo Linee Guida Internazionali e nazionali: - percorsi diagnostici - percorsi terapeutici - stratificazione prognostica - calcolo del rischio cardiovascolare globale JNC-VI
Applicabilità del modello(D) – Ambito territoriale di attività D.L n.229 , art. 3 IlDistrettosi configura come la struttura organizzativa che coordina i Medici di Medicina Generale, gli Specialisti Ospedalieri e quelli Ambulatoriali per l’assistenza primaria, favorendo la continuità assistenziale
Progetto di Rete Documenti di indirizzo Software IACP Formazione
Rete degli AC-IACP STRUMENTO UNICO PER LA RACCOLTA DATI - Software IACP (Corsi di formazione) DENOMINATORI COMUNI DELLA RACCOLTA DATI - Standardizzazione : conformità ad un modello e addestramento - Controllo di qualità : supervisione e controllo
Rete degli AC-IACP CRITERI E STRUMENTI PER VALUTAZIONI - Descrizione delle proprie modalità operative (processo) - Arruolamento e follow-up dei soggetti/pazienti - Sorveglianza per eventi e/o exitus (outcome) • DEFINIZIONE DI INDICATORI DI EFFICACIA ED EFFICIENZA • VALUTAZIONE DELL’IMPATTO ORGANIZZATIVO SUI • RISULTATI CONSEGUITI IN TERMINI DI RIDUZIONE DELLA • PATOLOGIA PREVENIBILE
Software IACP Sezione del Cardio-G8 Gestione omogenea dei pazienti Creazione di un potente data-base mediante invio periodico dei dati al Centro Studi A.N.M.C.O. • Formazione • Affianca l’Organizzazione • E’ elemento basilare dell’azione di prevenzione • Interessa tutte le figure professionali • Richiede collaborazione tra le Associazioni Scientifiche
Rete degli AC-IACPDocumenti di Indirizzo Introduzione della Cardiologia Preventiva nella Pratica Clinica