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E N D
1. Indicatori di Risultato Sia nella fase di controllo preventivo, o programmazione, che in quella di controllo successivo (a consuntivo), č utile poter disporre di
indicatori delle prestazioni aziendali
cioč di elementi:
singoli e misurabili
capaci di segnalare sinteticamente , cioč con un semplice valore numerico
quanto bene (o male) č andata o sta andando la gestione aziendale (o un processo o attivitŕ)
Si noti che il termine indicatore ci dice che stiamo misurando non proprio la prestazione che ci interessa (es.: la capacitŕ di essere innovativi), che magari č difficile da esprimere o misurare, ma qualcosa che indica il suo andamento (es.: il n° di nuovi modelli commercializzati)
2. Indicatori di risultato economico La capacitŕ di creare valore č fondamentale per le imprese: una delle prime esigenze di misurazione che si č avvertita č stata, infatti, quella di misurare il reddito di periodo (utile o perdita) che č il risultato per antonomasia
Anche nel caso del risultato economico di esercizio, in realtŕ, siamo di fronte ad un indicatore: č il valore che sulla base di determinate ipotesi e valutazioni riusciamo a costruire col conto economico ed attribuire allesercizio (risultato di competenza economica)
Come si fa dire se il risultato economico conseguito nellesercizio č buono? rispetto a che cosa?
3. Indicatori e numeri indice (ratios) Un modo per rendere confrontabile un valore č quello di relativizzarlo, rapportandolo a un altro valore (creando, cioč, un indice, in inglese ricalcato sul latino - ratio)
Si puň fare in due modi:
confrontarlo con un parametro-obiettivo che fa da unitŕ di misura (es.: il valore dellanno prima)
parametrarlo rispetto ad una dimensione prestabilita
Es.: limpresa A ha un utile di 100, limpresa B di 200; quale ha avuto il risultato migliore?
Possiamo pensare di relativizzare lutile rispetto alla grandezza dellimpresa (misurata, ad es., dal valore dellAttivo) o rispetto al denaro che gli azionisti hanno investito nellimpresa (i Mezzi Propri o Capitale Netto)
4. Indicatori ec./fin.:ROI e ROE In particolare, si possono calcolare due principali indicatori di redditivitŕ:
ROI (Return On Investment)
Risultato Operativo (o Margine Operativo Netto)
Capitale Investito (Totale Attivo)
Il RO (o MON) altro non č che il risultato economico al lordo dei costi per interessi passivi (OF) e della gestione straordinaria e fiscale
Indica la ricchezza che limpresa produce con la sua gestione caratteristica ed ordinaria, senza considerare le conseguenze delle scelte di finanziamento (se e quanto ricorrere al capitale di debito), degli eventi straordinari e delle imposte (che dipendono dal Paese in cui si opera)
ROE (Return On Equity)
Reddito Netto
Capitale Proprio
(rispetto al ROI, si toglie dal numeratore il reddito e dal denominatore il capitale di pertinenza dei terzi finanziatori)
5. SCHEMI DI CONTO ECONOMICO E STATO PATRIMONIALE SEMPLIFICATI CONTO ECONOMICO
RICAVI
- COSTI OPERATIVI .
= MARGINE OPERATIVO NETTO
- ONERI FINANZIARI
= REDDITO NETTO
(PER SEMPLICITA, SI IPOTIZZA CHE NON VI SIANO COMPONENTI STRAORDINARI E IMPOSTE) STATO PATRIMONIALE
ATTIVO MEZZI
PROPRI
(EQUITY)
MEZZI DI
TERZI
(DEBT)
(A=D+E)
6. Relazione tra ROI e ROE Trascurando, per semplicitŕ, i componenti straordinari di reddito e le imposte, la relazione algebrica tra ROI e ROE mette in luce la cd
LEVA FINANZIARIA
ROE = ROI + D / E x (ROI r)
ROE = RN / E r = OF / D
ROI = MON / (D +E) RN = MON - OF
es.: E = 1000 D = 1000 MON = 200 r = 5%
RN = (200 5% x 1000) = 150 ROI = 200/2000 = 10%
ROE = 10% + 1000 / 1000 x (10% -5%) = 15% (= 150/1000)
se E = 500 e D = 1500 RN = (200 5% x 1500) = 125
ROE = 10% + 1500 / 500 x (10% -5%) = 25% (= 125/500)
7. Leva Finanziaria, ROI e ROE Come si nota, finchč il costo del capitale di terzi (r) č inferiore al ROI, č conveniente sostituire capitale di debito (D) a capitale proprio (E)
Quanto minore č il capitale proprio rispetto al capitale investito:
tanto piů aumenta il rischio per gli azionisti, ai quali, come noto, va solo il reddito residuale:
es.: E = 1000 D = 1000 MON = 60 r = 5%
RN = (60 5% x 1000) = 10 ROI = 60/2000 = 3%
ROE = 3% + 1000 / 1000 x (3% -5%) = 1% (= 10/1000)
se E = 500 e D = 1500 RN = (60 5% x 1500) = - 15
ROE = 3% + 1500 / 500 x (3% -5%) = -3% (= -15/500)
La leva, cioč, agisce anche nel senso di peggiorare ancora di piů risultati poco soddisfacenti o negativi ! (segue)
8. Leva Finanziaria, ROI e ROE 2. (segue) tanto piů le banche pretenderanno interessi (r) elevati e tanto meno facilmente concederanno credito
A parte leffetto leva, ROI e ROE possono essere utilizzati come indicatori di prestazioni:
ROE per limpresa nel suo complesso (o Gruppo aziendale)
le scelte di finanziamento (cioč la proporzione tra E e D) sono decise al livello corporate
ROI singola area di business (es.: divisione; impresa facente parte di un gruppo)
la redditivitŕ operativa, infatti, dipende (oltre che dalla bravura dei manager) dalle condizioni competitive della singola combinazione prodotto /mkt (o area daffari)
9. La scomposizione del ROI: ROS e Indice di Rotazione delle Vendite Il ROI puň avere un certo valore perché il fatturato č molto elevato rispetto al capitale investito, oppure perché il margine unitario sui prodotti venduti č elevato:
ROI = MON / A A = Attivo = (D + E)
Algebricamente, moltiplicando e dividendo A per il valore delle Vendite o per il Valore della Produzione (VdP):
ROI = MON / VdP x VdP / A es 1: MON = 200 A = 2000 VdP = 500
ROI = 200 / 500 x 500 / 2000 = 10%
= 0,40 (o 40%) x 0,25 (o 25%)
MON / VdP = margine percentuale sul fatturato o ROS (return on sales)
VdP / A = rotazione dellattivo
10. ROS e Indice di Rotazione delle Vendite ROS e indice di rotazione dellattivo possono variare nel tempo per la stessa impresa, ma dipendono in grande parte dal settore di attivitŕ e dalla politica di vendita
Ad esempio, una gioielleria, rispetto a un supermercato alimentare, avrŕ un piů elevato margine sul fatturato (ROS), ma una minore rotazione delle vendite:
ROI = MON / VdP x VdP / A
supermercato: MON = 100 A = 1000 VdP = 500
ROI = 100 / 500 x 500 / 1000 = 20% x 50% = 10%
gioielleria: MON = 200 A = 2000 VdP = 500
ROI = 200 / 500 x 500 / 2000 = 40% x 25% = 10%
11. Indicatori finanziari: limiti Gli indicatori di prestazione economico-finanziari (ROE, ROI, etc.) si basano su dati tratti dalla CoGe
Di conseguenza, i loro principali limiti sono:
scarsa tempestivitŕ: perché richiedono
La rilevazione delle transazioni fisiche
La loro valorizzazione economica
Laggregazione dei dati contabili nel bilancio
Il calcolo degli indici sulla base dei dati di bilancio
orientamento al passato e al breve periodo (anziché al futuro e al lungo periodo):
Sono basati su dati passati
Favoriscono iniziative (es.: risparmi su manutenzioni, formazione, ricerca) che aumentano il risultato di periodo ma compromettono la competitivitŕ futura
penalizzano gli investimenti (gli indici aumentano se diminuisce il denominatore: ROE: capitale proprio; ROI: capitale investito)
12. Indicatori non finanziari Per superare i limiti degli indicatori di prestazione economico-finanziari (ROE, ROI, etc.) la soluzione puň consistere nellintegrare il sistema con indicatori di tipo non finanziario, che misurano:
le prestazioni attuali dellimpresa rispetto ai principali fattori critici di successo (FCS) o fonti di differenziale competitivo: qualitŕ dei pdt o dei processi; tempi di risposta al mkt; produttivitŕ (efficienza); flessibilitŕ, etc.
lo stato delle risorse dellimpresa: ad es., in termini di turnover (ricambio) dei dipendenti; riconoscibilitŕ del marchio; livello di ricerca e sviluppo (R&D)
Gli indicatori non finanziari sono poco standardizzabili, perché per ogni impresa i FCS possono essere diversi e molto specifici
Ogni impresa deve sviluppare il proprio sistema di indicatori
13. Indicatori non finanziari: vantaggi ed esempi Tempestivitŕ: ad es., č possibile controllare giorno per giorno la percentuale di scarti di lavorazione in un reparto, mentre la valorizzazione economica richiede di calcolare tutti i dati di costo del reparto
Orientamento al lungo periodo: ad es., se il principale vantaggio competitivo dellimpresa č il basso costo (che dipende, tra laltro, dallo sfruttamento di economie di scala e dallefficienza) buoni indicatori saranno la quota di mercato (quanto limpresa č grande rispetto alle altre) e la produttivitŕ (cioč lefficienza con cui utilizza i principali fattori produttivi)
se il FCS č la capacitŕ di proporre nuovi pdt o nuovi modelli di pdt giŕ esistenti, un buon indicatore sarŕ il tempo di sviluppo (time to market) di nuovi pdt/modelli, dallideazione, alla progettazione, alla sperimentazione, allimplementazione della produzione in serie, alla commercializzazione, etc.