1 / 12

La radio che fa ridere evoluzione dell'intrattenimento da Alto Gradimento a Ciao Belli

Linguaggi della radio e della televisione Seminario sulla storia della radio e della televisione. La radio che fa ridere evoluzione dell'intrattenimento da Alto Gradimento a Ciao Belli. Storia del genere Intrattenimento.

augustus
Download Presentation

La radio che fa ridere evoluzione dell'intrattenimento da Alto Gradimento a Ciao Belli

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Linguaggi della radio e della televisione Seminario sulla storia della radio e della televisione La radio che fa ridere evoluzione dell'intrattenimento da Alto Gradimento a Ciao Belli

  2. Storia del genere Intrattenimento • Nei suoi primi anni di vita, la radio è un canale che rende accessibili e porta nelle case di tutti contenuti altrimenti inaccessibili: la rappresentazione teatrale, il concerto, l’evento; • Il linguaggio si sviluppa come adattamento di altri linguaggi: in particolar modo quello teatrale e quello letterario (il feuilleton); • In questa fase, ciascun programma rappresenta un contenuto specifico, separato dagli altri, con delle scelte specifiche e motivazioni d’ascolto proprie; • Anche la radio pubblica distingue i propri canali in base ai generi: informazione, intrattenimento, cultura alta. L’intrattenimento sul secondo canale.

  3. Le forme dell’intrattenimento • Per dar vita ai programmi di intrattenimento, oltre al teatro e alle forme della narrazione seriale, la radio si ispira all’intrattenimento popolare delle feste, delle sagre e delle sale da ballo. • Nascono quasi contemporaneamente forme di fiction come lo sceneggiato radiofonico e il radiodramma, il primo tipico dell’esperienza statunitense, l’altro più diffuso in Europa; • Anche il gioco prendeva posto in una forma più articolata, quella del varietà radiofonico, in cui si alternavano quiz, brevi numeri comici e canzoni orecchiabili; queste ultime erano invece l’unico ingrediente della rivista musicale.

  4. Il Varietà • Nasce come programma dal vivo, spesso realizzato in auditorium, un grande studio radiofonico, che poteva ospitare il pubblico e che consentiva le performance di orchestre con numerosi elementi; (nonostante lo sviluppo della discografia, la quasi totalità dei programmi veniva realizzata in diretta, e necessitava di spazi per la realizzazione). • Nel varietà radiofonico viene meno la gerarchia tra gli spazi degli spettacoli e la divisione tra i generi: si mescolano il teatro, la fiera, il concerto, l’avanspettacolo e il café chantant e si mescolano le classi sociali di coloro che ascoltano o assistono. • Il pubblico in studio era un simulacro del pubblico a casa e legittimava il carattere democratico della radiofonia, che parlava a tutti indistintamente.

  5. Il numero comico • È il pezzo forte del Varietà; • Ha un copione, complice la sua stretta parentela con il teatro popolare e con forme di cultura “alta”; • In alcuni casi, si isola rispetto al Varietà nel complesso e diventa un evento in sé: brevi “radioscene” che vanno in onda anche da sole, con lo sviluppo di meccanismi di serialità. • Qualche esempio: Cico e Pallina, Vi parla Alberto Sordi, La bisarca; • In altri casi rimane inserito come “macchietta” in trasmissioni di Varietà o di Rivista, che sempre più si orientano verso generi musicali e quiz e riscuotono un enorme successo. • Qualche esempio: Il rosso e il nero, Botta e risposta, La corrida, Il sabato del Villaggio;

  6. La creatività degli anni ‘70 • Fermento socio-politico alla fine degli anni ’60 • Influenza dello spirito del ‘68 sulla radio – forme di creatività diffusa che sfociano nelle trasmissioni radiofoniche pubbliche e private • Nuove voci e una prima forma di concorrenza nell’etere nazionale (Fumorama da RMC) • Voglia di “chiacchiera” liberamente divagatoria • Creatività intelligente e assurda, fantastica e demenziale: Alto Gradimento, 1970, di e con Renzo Arbore, Gianni Boncompagni, Mario Marenco, e i fratelli Bracardi. • Una galleria di personaggi che mette in scena invenzioni linguistiche, tecniche di stravolgimento, effetti radiofonici imprevedibili.

  7. Il modello Alto Gradimento • Due conduttori in studio che si scambiano continuamente i ruoli (protagonista e spalla), tanti personaggi della realtà e della fantasia, volutamente paradossali e ripetitivi, che intervengono; • Un umorismo che richiede complicità, necessita di un ascolto ricorrente e ripetuto per far entrare l’ascoltatore nella serialità dei personaggi, nell’iterazione ossessiva dei loro tic; • Riscoperta della tradizione dell’avanspettacolo, dei trucchi e dei giochi tra protagonisti e spalle, richiami allo spettacolo della tradizione “leggera” del nostro paese (ad esempio il cinema di Totò); • Una trasmissione che fa saltare le differenze tra avanguardia e consumo, in cui la prima si diffonde nelle forme specifiche del secondo;

  8. Il personaggi di Alto Gradimento • Scarpantibus • Tito Stagno • Il colonnello Buttiglione • Il ministro Malagodi • Il poeta surreale Marius Marencus • L’insopportabile ragazzaccia da marito Sgarrambona • Il figlio di Manuel

  9. Radio libere, radio private • Senza Alto Gradimento è impossibile capire nella sua totalità il fenomeno dell’emittenza privata, del suo linguaggio iterativo e afasico, del suo ascolto epidermico e trasversale. • Più che nella televisione, è stato nella radio che la pratica dell’imitazione (del modello RAI) si è esercitata da parte delle radio libere, con una singolare mescolanza di “competitività invidiosa e spocchiosa distruttività”. • Alto Gradimento come punto di riferimento nei modelli, nei tempi e nei personaggi, di tutti gli show comici radiofonici che seguirono. Arbore e Boncompagni ispiratori della formula di improvvisazione, di “cazzeggio”, con l’invenzione di personaggi, slogan e tormentoni, il tutto in un’atmosfera anticonformista.

  10. Tra le private… • Il “Fausto Terenzi Show” dapprima su Radio Milano International (One-o-One) poi su RMC, con Fausto Terenzi, Paolo Dini e Leone Di Lernia (metà anni ’80) • “Viva Radio Deejay” su Radio Deejay con Marco Baldini, Fiorello, Albertino, Fargetta (1990-93) • “A tutti coloro” su Radio Kiss Kiss, con Pippo Pelo, Rosanna Jannacone, Rosario Pellecchia, Francesco Paolantoni, Stefano Sarcinelli (1991-92) • “Alto godimento”, su RTL 102.5, poi su RDS, con Charlie Gnocchi e Joe Violanti (1995-1999 su RTL, 2000-2003 su RDS)

  11. Tre programmi cult • Lo Zoo di 105: Marco Mazzoli, Leone di Lernia • di Alto Gradimento Lo Zoo di 105 ha ripreso il mondo fantastico, cioè la possibilità e la capacità di ricreare dei personaggi inventati che ritornano nell'immaginazione degli spettatori, l'impertinenza, aggravandola, e soprattutto il carattere informale • Lo Zoo fatto della coprolalia una forma di affettuosità, cioè un modo di sentirsi uniti attraverso questa gergalità • Viva Radio Due: Fiorello e Marco Baldini • una coppia collaudata già su Radio Deejay, un pool di autori e musicisti di talento, un esperimento che da sempre si ispira a Alto Gradimento, reinventandolo • Ciao Belli: DJ Angelo, Roberto Ferrari • Tanti personaggi inventati o imitati, uno stile demenziale e spesso volgare, ma molto simile a quello di Alto Gradimento

  12. Chi è l’intrattenitore radiofonico • Non è necessariamente un comico; • Ha scoperto il suo talento per caso; • Spesso è un animatore con doti comunicative di vario genere; • Fa uso di una spalla o di un partner più o meno in evidenza; • Si affida al potere della parola, spesso gergale o dialettale; • Prende spunto dalle situazioni della vita quotidiana per caratterizzarle e riproporle in onda; • In parte prepara, in parte improvvisa. Organizza un proprio repertorio;

More Related