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I quadri del Turismo sociale Gli elementi chiave per la formazione degli operatori. Ricerca finanziata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ai sensi della L. 383/2000 nell’ambito del progetto “Tur-Formando. CTG ed ETSI: I quadri del turismo sociale” lett. F 2008.
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I quadri del Turismo socialeGli elementi chiave per la formazione degli operatori Ricerca finanziata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ai sensi della L. 383/2000 nell’ambito del progetto “Tur-Formando. CTG ed ETSI: I quadri del turismo sociale” lett. F 2008
Cos’è il Turismo Sociale • Il Turismo sociale è un turismo che favorisce l'incontro e la socializzazione. È costituito da quell'insieme di attività turistiche capaci di rispondere ad un diffuso bisogno di relazionalità; non si tratta dunque di un turismo rivolto solo a categorie sociali specifiche di persone in situazione di svantaggio.
Valori promossi dal Turismo Sociale • Fare Turismo sociale significa rispondere ad un bisogno di socialità, è uno stile di vita, è una scelta di valore da parte degli enti che lo organizzano impegnati, anche, attraverso la vacanza, nello sviluppo di legami sociali, nel creare occasioni di arricchimento culturale e di promozione e di valorizzazione delle risorse del territorio. Chi fa vacanze sociali è più attento ai contatti umani ed alla possibilità di arricchire le proprie occasioni di scambio.
Il Turismo Sociale: origine e definizione Il termine turismo sociale ha fatto la sua comparsa tra la fine degli anni quaranta e l’inizio degli anni cinquanta del XX secolo. Indicava le attività turistiche promosse da organizzazioni che operavano senza fini di lucro a favore dei "ceti popolari". Oggi si presenta come un fenomeno trasversale che interessa in vario modo diversi soggetti e organismi, nonché diverse tipologie di turismo (balneare, sportivo, termale). Si tratta di flussi motivati soprattutto dal desiderio di socializzazione;
In breve…… • il turismo sociale “prescinde dalla risorsa che caratterizza la vacanza e si concentra sulla soddisfazione dei bisogni di socialità”. • Gli aspetti distintivi del turismo sociale sono quelli di una formula organizzata, rivolta ad un pubblico omogeneo, che propone caratteri di socialità e che tutela categorie deboli.
L’OPERATORE TURISTICO • L’operatore turistico si occupa dell’ideazione e organizzazione di viaggi e soggiorni personalizzati. Fornisce ai clienti consigli su itinerari di viaggio ed escursioni, verifica la qualità della struttura che riceverà il turista e la disponibilità di posti, prenotando e consultando orari di partenza per i mezzi di trasporto. • Per diventare operatore turistico non è obbligatoria la laurea ma sarebbe meglio aver frequentato corsi formativi, come ad esempio quelli universitari sul turismo.
L’OPERATORE TURISTICO SOCIALE • Il turismo sociale si basa sul principio di sostenibilità sociale, ambientale ed economica. Privilegia i servizi alla persona, promuove il rispetto delle diversità culturali dei paesi di accoglienza e dell’ambiente. • Diventare operatore turistico sociale, quindi, non è solo essere uno specialista del turismo ma una figura complessa, capace di rispondere a un bisogno di socialità dei viaggiatori. Il settore del turismo sociale è un mercato piuttosto giovane che non ha ancora acquisito una propria identità, quindi l’operatore turistico sociale è un professionista nuovo ma richiesto.
Problematiche aperte…. I responsabili e gli operatori delle numerose associazioni e organizzazioni, che da tempo si occupano del turismo sociale, si interrogano infatti sulla necessità di verificare l’adeguatezza e la qualità delle loro attività, del loro modo di organizzarsi e dei risultati che producono.
Sono cambiate le esigenze dei tradizionali fruitori di tali servizi. Di pari passo sorge l’esigenza di riqualificare il ruolo degli attori del turismo sociale, di formarne i “quadri” con alta capacità gestionale e imprenditoriale, motivati e preparati mediante meccanismi di selezione e di formazione specifica. Si dovrà giungere ad una “logica imprenditoriale” dove interagiranno visioni, strategie, azioni realizzative collegate ad uno scenario in cambiamento che diventino fonte di opportunità, miglioramento e apprendimento.
Sulla base di questa premessa il CTG ha realizzato questa ricerca che vuole dare un contributo alla crescita del settore e che ha quindi seguito una logica ben precisa al fine di fornire un'esperienza che consenta ai futuri operatori di conoscere il mondo nel quale andranno ad operare, di conoscere interlocutori che potrebbero divenire futuri committenti, di coltivare relazioni utilipoi alla promozione dei servizi. Questa ricerca è stata pensata anche come un'esperienza di formazionesul campo.
La ricerca è stata suddivisa in 5 fasi La 1 Fase • IL SONDAGGIO. Formulato attraverso due questionari, distribuiti a gruppi CTG locali: • il primo di 15 domande di cui 10 chiuse e 5 a risposta aperta • il secondo di 18 domande di cui 13 chiuse e 5 a risposta aperta • GLI ARGOMENTI.Le domande riguardavano informazioni sulla tipologia di turismo, modalità di fruizione, interessi prevalenti, servizi offerti e richiesti, modalità di offerta del servizio, la visibilità, il tipo e il livello della comunicazione delle iniziative, i bisogni che con il turismo sociale l’ente organizzatore vuole soddisfare, gli elementi che incidono sulla decisione della vacanza da realizzare e la descrizione e soddisfazione dell’ultimo servizio acquistato.
I RISULTATI…. • ACQUISIZIONE DELLE INFORMAZIONI: caratteristiche del turismo sociale, il livello conoscitivo del fenomeno, forza e le modalità con cui è conosciuto il turismo sociale da coloro che lo praticano di fatto e da coloro che lo offrono come servizio ai loro utenti. • IDENTITA’ DEL FRUITORE è stata delineata l’identità socio - culturale ed economica del fruitore di vacanze sociali, dei suoi bisogni, desideri e dei motivi per i quali sceglie questo tipo di turismo. • L’OFFERTA Sul versante dell’offerta non si è potuto distinguere con chiarezza coloro che offrono turismo sociale da coloro che acquistano pacchetti di vacanze. Lo stesso soggetto, infatti, in alcuni casi si presta ad essere sia soggetto dell’offerta che potenziale acquirente poiché compra un pacchetto turistico da un altro ente o organizzazione e lo offre, vendendolo, ai suoi interlocutori.
I NUMERI….. Hanno risposto n. 150 soggetti interpellati di cui: • 36% al nord • 30% al centro • 34% al sud La regione più rappresentata è stata la Toscana. LE METE PREFERITE: • Per il 50% il mare • Per il 35% le città d’arte • Per il 15% luoghi di particolare interesse ambientale
La conoscenza del fenomeno da parte dei fruitori • Il 43% non ha mai sentito parlare di Turismo Sociale. • Per il 50% è stato dichiarato di avere sentito parlare di Turismo sociale da familiari/amici • Per il 40% dalle associazioni di appartenenza • Per il 10% da organizzazioni sociali • Analizzando le diverse associazioni di appartenenza si rileva che quelli che hanno sentito parlare di turismo sociale appartengono in percentuali maggiori ad organizzazioni politiche, ad associazioni culturali, ambientalistiche e di volontariato; calano sensibilmente quelli che hanno sentito parlare di turismo sociale e appartengono a gruppi parrocchiali. • Si riduce in modo netto il numero di coloro che hanno saputo del turismo sociale direttamente dalla propria organizzazione. Sembra che l’appartenere ad una qualche forma organizzata di gruppo favorisca la conoscenza del fenomeno, il ruolo delle associazioni sembra essere più centrato e attento alla promozione della possibilità che i loro associati facciano esperienza di turismo sociale • Le percentuali sono ancora più basse tra quelli che hanno saputo del turismo sociale da enti pubblici.
La 2 fase della ricerca • Sono state raccolte le testimonianze di esperti qualificati del settore, quali i gestori case per ferie, gli operatori turistici, ecc. che ospitano e si occupano di organizzare i servizi per i flussi turistici. • In particolar modo è stata fatta una ricerca mirata ad individuare, tra le strutture associate al CTG, quelle che sono più attente all’accoglienza ed ai fabbisogni delle persone disabili, quindi con problemi motori, fisici in genere, mentali. • Il CTG infatti ha come missione di base lo sviluppo del turismo come strumento educativo e culturale delle persone, in particolar modo dei giovani, un turismo volto a socializzare, un turismo inteso come diritto di tutti alla vacanza.
Elenco delle Case con caretteristiche che favoriscono l’ accessoai disabili
La 3 fase: • Nella terza parte sono state ricercate ed analizzate le modalità di promozione e diffusione del prodotto turistico.
Attraverso l’analisi dei questionari sono emersi i seguenti elementi di diffusione delle informazioni turistiche:
L’autopresentazione oggi ha maggiore importanza e diffusione.Spesso il Turismo Sociale è incapace di distinguersi tra le numerose offerte del turismo in generale. Assistiamo ad una omologazione o globalizzazione della proposta turistica, considerato che anche i grandi tour operator fanno proposte di turismo sociale. Ciò è dovuto anche alla scarsa professionalità degli operatori del settore. Sono infatti proprio loro che dovrebbero, anche attraverso conoscenze per esperienze dirette, promuovere e soprattutto aiutare a distinguere tra le numerose offerte. Il miglioramento della qualità è fondamentale per competere con gli altri organizzatori e soddisfare i propri utenti. Emerge l’esigenza di creare una rete di scambio di esperienze e diffusione delle migliori pratiche di turismo sociale. Da qui la necessità di utilizzo delle nuove tecnologie che consentano di lavorare nel globale pur essendo nel locale. Quindi è necessario favorirne la comprensione e l’utilizzo in modo da creare oltre che una maggiore visibilità anche l’opportunità di legami informativi con i soci.
La 4 fase: La quarta parte della ricerca ha approfondito la conoscenza di altre organizzazioni no profit che si occupano di turismo.
La 5 fase Infine nell’ultima parte sono state analizzate le normative riguardanti l’etica del turismo.
In particolar modo “Il codice etico del turismo”, che è stato raccolto in alcuni punti chiave.Articolo 1: Il contributo del turismo alla comprensione e al rispetto reciproco tra i popoli e le società Articolo 2: Il turismo quale mezzo di soddisfazione individuale e collettivaArticolo 3: Il turismo quale fattore di sviluppo sostenibileArticolo 4: Il turismo quale mezzo per utilizzare il patrimonio culturale dell’umanità e per contribuire al suo arricchimentoArticolo 10: Applicazione dei principi del Codice Mondiale di Etica del Turismo
L’articolo 6 del Codice Etico • Analizza gli obblighi degli operatori dello sviluppo turistico: • Fornire ai turisti informazioni obiettive ed oneste sui luoghi di destinazione e sulle condizioni di viaggio, accoglienza e soggiorno; • Assicurare la perfetta trasparenza delle clausole dei contratti proposti ai loro clienti per quel che concerne la natura, il prezzo e la qualità dei servizi che si impegnano a fornire e l’indennizzo che gli stessi corrisponderanno nel caso in cui decidano unilateralmente di rescindere il contratto. • Inoltre i professionisti del turismo, nella misura in cui ciò dipende da loro, si preoccuperanno, in collaborazione con le autorità pubbliche, della sicurezza, della prevenzione di incidenti, della tutela sanitaria e dell’igiene alimentare di coloro che richiedono i loro servizi; • Garantire la presenza di sistemi assicurativi e di assistenza idonei; • Accettare gli obblighi di rendiconto previsti dalla normativa nazionale e corrispondere un equo indennizzo in caso di mancata osservanza dei loro obblighi contrattuali. • Contribuire al soddisfacimento culturale e spirituale dei turisti e permettere loro, durante i viaggi, di praticare la propria fede religiosa.
Conclusioni • Il materiale raccolto per questa ricerca ha permesso di trarre le valutazioni utili per suggerire e definire le prospettive di crescita e le linee di azione. Si è giunti quindi alla necessità di proporre una serie di corsi formativi per i futuri operatori del turismo sociale. • Nei corsi si dovranno apprendere le buone prassi, attraverso la conoscenza del codice etico del turismo, si definiranno le linee guida gestionali che tengano conto soprattutto del rispetto della persona, dell’ambiente, delle diverse culture, dello sviluppo della solidarietà e la gestione della diversità come una occasione di crescita. Si approfondiranno anche alcuni aspetti operativi che poi saranno messi in campo attraverso dei percorsi che si svolgeranno a Loreto e Rimini.