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Il significato di questa canzone cantata in orginale da Riccardo Cocciante

Il significato di questa canzone cantata in orginale da Riccardo Cocciante e poi rifatta dalla Pausini non si riferisce alla musica in sè ma alla vita... all'amore per la vita che una persona ha... all'amore per le piccole cose del quotidiano… questa canzone è un puro canto alla vita!!!.

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Il significato di questa canzone cantata in orginale da Riccardo Cocciante

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Presentation Transcript


  1. Il significato di questa canzone cantata in orginale da Riccardo Cocciante e poi rifatta dalla Pausini non si riferisce alla musica in sè ma alla vita... all'amore per la vita che una persona ha... all'amore per le piccole cose del quotidiano… questa canzone è un puro canto alla vita!!!

  2.  XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

  3. + Dal Vangelo secondo Luca 1 In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: 2 «In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. 3 In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.  4Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, 5dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”». 6E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. 7E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? 8Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

  4. Contesto in cui viene narrata la parabola Questa parabola si trova esclusivamente nel Vangelo di Luca Al tempo di Gesù in molti si chiedevano quando e come la salvezza si sarebbe manifestata. Da qui Gesù si rivolge ai discepoli e attraverso una parabola spiega come comportarsi nel tempo dell’attesa: • Gesù istruisce i suoi innanzitutto sulla necessità della preghiera • li rassicura invitandoli a confidare nella certezza di essere esauditi.

  5. POSSIAMO DIVIDERE IL RACCONTO DELL’EVANGELISTA IN 4 PARTI:

  6. 1) il significato della parabola (v.1) 1 In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola SULLA NECESSITÀ DI PREGARE SEMPRE, SENZA STANCARSI MAI:

  7. Gesù non invita i suoi discepoli a pregare ininterrottamente quanto piuttosto ad una vita che non dimentichi mai la preghiera.

  8. Per San Luca pregare non è recitare formule ma è un modo di vivere, è un cammino di fede, cioè una vita determinata e vissuta sugli insegnamenti di Gesù.

  9. 2) il contenuto della parabola (vv.2-5) 2 «In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. 3 In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.  4Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, 5dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».

  10. La scena descritta da Gesù è tratta dalla vita quotidiana e mette in gioco tre personaggi: • SOGGETTI • Una vedova che si rivolge a lui per ottenere giustizia • e l’avversario di quest’ultima. Un giudice

  11. Al tempo di Gesù…

  12. LA SOCIETÀ E LA PRASSI GIUDIZIARIA ALL’EPOCA DI GESÙ: • alla morte del marito le vedove potevano: • cadere in miseria perché perdevano ogni fonte di sostentamento • avere problemi da parte di altri per questioni di debiti, per la divisione dell’eredità, ecc..

  13. In questi casi non restava che ricorrere alla magistratura nella speranza che il giudice al quale ci si rivolgeva fosse una persona onesta poiché la categoria di quei tempi non brillava per moralità.

  14. non teme Dio • non ha rispetto per il prossimo • è ateo • senza pietà • arrogante e sicuro della sua posizione -niente può fare una breccia nella sua persona. • IL GIUDICE È PRESENTATO COME UNO CHE NON:

  15. LA VEDOVA DELLA PARABOLA: • Povera • indifesa per la sua stessa condizione di vedovanza • donna coraggiosa nella sua ostinata richiesta di giustizia • fiducia nel diritto malgrado il giudice all’inizio non voglia ascoltarla. • Non avendo i mezzi per “comprare” il magistrato, la donna utilizza la sola arma a sua disposizione: • torna e ritorna da lui con insistenza a chiedergli di sostenere la sua causa. E il giudice, alla fine, esasperato dalla sua ostinazione, per liberarsi di lei, le farà giustizia.

  16. 3) l’applicazione per la vita fatta da Gesù della parabola stessa (vv.6-8a) 6E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. 7E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? 8Io vi dico che farà loro giustizia prontamente.

  17. Gesù mette a confronto • il giudice disonesto e Dio: • se un giudice cinico ed egoista, senza fede né legge, • si decide a fare giustizia ad una povera vedova solo per togliersi il fastidio di una continua insistenza, • A MAGGIOR RAGIONE DIO PADRE • CHE È BUONO, • risponderà prontamente alle preghiere di coloro che lo invocano.

  18. 4) l’esortazione conclusivo di Gesù (v.8b). Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

  19. Il racconto si chiude con una domanda di Gesù che vuole essere un monito per i suoi discepoli a perseverare nella fede, nell’attesa del ritorno glorioso del Signore. • Il problema non è se l’intervento divino avverrà presto, ma se i credenti saranno pronti ad accoglierlo. • Sebbene il momento del ritorno del Signore resti a tutti sconosciuto, è certo che Egli, alla fine dei tempi, tornerà e donerà la salvezza a tutti coloro che hanno avuto costanza nella fede. • Dio interverrà e salverà, ma affinché questa salvezza si compia è indispensabile che l’uomo abbia la disponibilità alla fede. • E’ necessario allora perseverare nella preghiera perché venendo meno questa non cessi anche la disponibilità ad accogliere il Regno.

  20. Ora il significato della canzone IO CANTO può assumere una diversa visione del significato al quale il Vangelo ci richiama… La preghiera non è qualcosa da fare, delle formule da dire ma uno stile da assumere

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