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PERCORSO FORMATIVO PER RLS DELLA SCUOLA RISCHIO ELETTRICO RISCHIO MECCANICO

PERCORSO FORMATIVO PER RLS DELLA SCUOLA RISCHIO ELETTRICO RISCHIO MECCANICO. ing. Domenico Mannelli. PERICOLOSITÀ CORRENTE ELETTRICA.

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PERCORSO FORMATIVO PER RLS DELLA SCUOLA RISCHIO ELETTRICO RISCHIO MECCANICO

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  1. PERCORSO FORMATIVO PER RLS DELLA SCUOLA RISCHIO ELETTRICORISCHIO MECCANICO ing. Domenico Mannelli

  2. PERICOLOSITÀ CORRENTE ELETTRICA • Normalmente, in presenza di un incidente di natura elettrica, si è abituati a far riferimento alla TENSIONE, al VOLTAGGIO quale causa dei danni (infatti si leggono o si ascoltano frasi del tipo: "... è rimasto folgorato da un a scarica a 20.000 volt"). In realtà, anche se è dalla tensione che parte il meccanismo, quella che produce direttamente i danni è la CORRENTE.

  3. ANALOGIA ELETTRICITÀ-ACQUA La corrente elettrica è un flusso di particelle elettriche, elettroni, che scorre in un conduttore elettrico come l’acqua di un fiume. La differenza sostanziale è che il fiume parte dalle montagne con una certa energia dovuta all’altezza delle montagne ed arriva al mare dove scarica completamente la sua energia e muore. La corrente elettrica parte da una sorgente con una certa energia , attraversa dei conduttori elettrici ed arriva ad un utilizzatore, Nell’utilizzatore scarica parte della sua energia . Però deve necessariamente tornare alla sorgente dalla quale è partita.

  4. ANALOGIA ELETTRICITÀ-ACQUA La portata di acqua si chiama intensità di corrente o corrente .Si misura in ampere Il dislivello “orografico” che fa muovere gli elettroni si chiama potenziale e si misura in volt La resistenza che gli elettroni incontrano scorrendo si chiama resistenza elettrica e si misura in ohm Tra intensità, voltaggio e resistenza intercorre la legge di OHM I v

  5. ANALOGIA ELETTRICITÀ-ACQUA • Le goccioline di pioggia non fanno male anche se cadono dal cielo. Il Voltaggio è alto, ma l’Amperaggio è bassissimo

  6. ANALOGIA ELETTRICITÀ-ACQUA • l’acqua non passa in tutti i luoghi (terreno roccioso) • la corrente elettrica passa facilmente in alcuni corpi chiamati conduttori. gli altri sono chiamati isolanti

  7. ANALOGIA ELETTRICITÀ-ACQUA • se la pressione spinge troppa acqua in un tubo il tubo scoppia • se troppa corrente passa in un conduttore il conduttore brucia (effetto joule)

  8. rischio di folgorazione • Il corpo viene attraversato da una corrente che dipende dalla tensione di contatto dalla resistenza totale • La resistenza totale è data dalla resistenza di contatto e dalla resistenza del corpo (850-50000 Ω) • La resistenza del corpo dipende da svariati fattori fra cui il percorso all’interno del corpo (mano-piede, mano-mano, ecc.)

  9. ATTENZIONE!!!!!!!!!!!!! • IL PERICOLO NON E’ SEMPRE UGUALE

  10. DETERMINAZIONE DEL VALORE DI SOGLIA (TLV) • Considerata la resistenza media del corpo umano, per non avere un passaggio di CORRENTE ELETTRICA pericoloso, si limita il voltaggio massimo a cui può essere esposto il lavoratore

  11. Si possono ritenere come livelli di sicurezza i 50 volt per la scuola e gli uffici. VALORE DI SOGLIA TLV

  12. EFFETTI DELLA SCOSSA • zona 1 - al di sotto di 0,5 mA la corrente elettrica non viene percepita (si tenga presente che una piccola lampada da 15 watt assorbe circa 70 mA); • zona 2 - la corrente elettrica viene percepita senza effetti dannosi • zona 3 - si possono avere tetanizzazione e disturbi reversibili al cuore, aumento della pressione sanguigna, difficoltà di respirazione; • zona 4 - si può arrivare alla fibrillazione ventricolare e alle ustioni.

  13. la norma • Al termine dei lavori l’impresa installatrice è tenuta a rilasciare al committente la dichiarazione di conformità degli impianti realizzati nel rispetto delle norme di cui all’art. 7 (Legge 46/1990, art. 9). • - Il committente o il proprietario è tenuto ad affidare i lavori di installazione, di trasformazione, di ampliamentoe di manutenzione degli impianti di cui all’art. 1 ad imprese abilitate ai sensi dell’art. 2 (Legge 46/1990, art. 10). • - Copia della dichiarazione di conformità di cui all’art. 9 della Legge, sottoscritta anche dal responsabile tecnico, è inviata a cura dell’impresa alla camera di commercio nella cui circoscrizione l’impresa stessa ha la propria sede. (D.P.R. 392 del 18/4/94, art. 3.4).

  14. Dichiarazione conformità

  15. impianti elettrici di cantieri • D. Gli Impianti Elettrici di Cantiere devono avere il progetto? • R. Sono escluse dagli obblighi della redazione del Progetto e del rilascio del Certificato di Collaudo le installazioni per apparecchi per usi domestici e la fornitura provvisoria di energia elettrica per gli impianti di cantiere e similari per i quali rimane però, l’obbligo del rilascio della Dichiarazione di Conformità (art. 12, comma 2, Legge 46/90). Le norme di riferimento per quanto riguarda i Quadri elettrici di cantiere sono le Norme CEI 17-13.Per quanto riguarda i cavi occorre rispettare le Norme CEI 20-13, 20-14, 20-1, 20-22.Per le prese a spina occorre rispettare la Norma CEI 23-12.Per gli interruttori automatici occorre rispettare le Norme CEI 23-3 e 17-5.

  16. Per i luoghi di lavoro, dovendo essere conformi al DPR 547/55, gli impianti elettrici erano già adeguati alle norme tecniche di sicurezza • Art. 267 - Requisiti generali degli impianti elettrici. • Gli impianti elettrici, in tutte le loro parti costitutive, devono essere costruiti, installati e mantenuti in modo da prevenire i pericoli derivanti da contatti accidentali con gli elementi sotto tensione ed i rischi di incendio e di scoppio derivanti da eventuali anormalità che si verifichino nel loro esercizio.

  17. le leggi e le norme • (Legge 186/68) • La legge 186 dello 01/03/68 “Disposizioni concernenti materiali ed impianti elettrici” si compone di due articoli: • Art. 1 - Tutti i materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici devono essere realizzati e costruiti a regola d’arte. • Art. 2 - I materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici realizzati secondo le Norme del CEI si considerano costruiti a regola d’arte. • Tale legge rende non obbligatori tutti gli articoli del DPR 547/55 in contrasto con le norme CEI. Ad esempio • Art. 326 - Dispersore per la presa di terra. • Il dispersore per la presa di terra deve garantire, per il complesso delle derivazioni a terra una resistenza non superiore a 20 Ohm per gli impianti utilizzatori a tensione sino a 1000 Volta.

  18. Armadi e quadri elettrici (art. 276 D.P.R. 547/1955) • Qualora al loro interno si trovino parti in tensione devono essere dotati di:• apparato automatico di blocco dell’afflusso della corrente all’atto dell’apertura dell’armadio;• in alternativa, di idonei sistemi di protezione. E’ possibile derogare a tale disposizione esclusivamente nel caso di interventi operati da personale competente in materia, in questo caso il quadro o l’armadio non devono essere accessibili ad altre persone (chiusura con chiave in possesso dei soli addetti ai lavori).

  19. Identificazione dei conduttori (art. 247 D.P.R. 547/1955 - Norme C.E.I.) • I conduttori devono essere identificabili dai colori della guaina di isolamento:• conduttori in tensione: possono avere colori diversi;• conduttori a fase neutro; colore blu;• conduttori di terra: giallo-verde.

  20. Cavi volanti - Prolunghe • La loro utilizzazione deve essere limitata il più possibile. In ogni caso devono essere dotati di:Derivazioni e spina (art. 309 D.P.R. 547/1955):• spina (maschio) posto sempre a monte;• presa (femmina) sempre verso la macchina o l’attrezzo da utilizzare;• conduttore di protezione.

  21. Tipi di Isolamento • Isolamento funzionale: isolamento tra le parti attive e tra queste e la carcassa, senza il quale ne sarebbe impedito il funzionamento. • Isolamento principale: isolamento delle parti attive necessario per assicurare la protezione fondamentale contro la folgorazione. • Isolamento supplementare: ulteriore isolamento che si aggiunge al fine di garantire la sicurezza delle persone in caso di guasto all’isolamento principale. • Doppio isolamento: insieme dell’isolamento principale e dell’isolamento supplementare. • Isolamento rinforzato: unico isolamento al posto del doppio isolamento.

  22. PERICOLI CONNESSI CON IMPIANTI ED APPARECCHI ELETTRICI CONTATTI ELETTRICI DIRETTI CONTATTI ELETTRICI INDIRETTI INCENDIO ESPLOSIONE

  23. il contatto diretto • Non vi sono sistemi di sicurezza efficaci contro il contatto diretto con i cavi elettrici . • Il differenziale a 0.03A aumenta solo la probabilità di sopravvivenza

  24. il contatto indiretto • Il coordinamento OSSIA L’AZIONE COMBINATA tra l’impianto di messa a terra e il differenziale assicura un’ottima protezione Ma occorre sempre la manutenzione

  25. COORDINAMENTO <=25 V • Il conduttore di protezione collega la carcassa metallica, tramite il conduttore di terra, ad un picchetto zincato che si mette conficcato nel terreno V<=50 VOLT V=RxI Per un IDN=1 R=1

  26. il “salvavita” ovvero l’interruttore differenziale E’ indispensabile per garantire la sicurezza di un qualsiasi impianto. L'interruttore differenziale è un dispositivo amperometrico di protezione che protegge dalle dispersioni di corrente. Consente l'interruzione automatica dell'alimentazione aprendo tempestivamente il circuito elettrico (protezione attiva) quando la corrente di guasto, cioè quella che si disperde verso terra, supera un valore prefissato. Così facendo si limitano, o si eliminano, le conseguenze

  27. SGANCIATORE MAGNETICO

  28. prese di corrente • TIPO A - Standard italiano - 10A • TIPO B - Standard italiano 16A • TIPO C - Presa bivalente • TIPO D - Standard tedesco Spina Schuko standard CEE 7/7

  29. Un collegamento importante per la vita • Lo spinotto centrale (laterale nella spina tedesca) è fondamentale per la sicurezza in quanto mette in comunicazione la carcassa della macchina all’impianto di terra. L’assenza del collare serracavo può provocare infortuni mortali per fuoriuscita dalla spina del cavo in tensione

  30. l’impianto di terra • ALL’IMPIANTO DI TERRA DEVONO ESSERE COLLEGATE TUTTE LE APPARECCHIATURE ELETTRICHE E LE MASSE ESTRANEE EQS: COLLEGAMENTI DA FARE SOLO IN ALCUNI CASI EQP: COLLEGAMENTI DA FARE SEMPRE

  31. IMPIANTO DI TERRA ? NO, GRAZIE

  32. Spina tedesca o schuko Pericolo di folgorazione!!!!!!! • PERSONALE FORMATO NO! SI È UN ERRORE PERICOLOSISSIMO INSERIRE LA SPINA TEDESCA IN UNA PRESA “ITALIANA” PERCHE’ SI ELIMINA LA PROTEZIONE DELL’IMPIANTO DI TERRA. Il diametro dello spinotto della presa schuko è 0,5 mm maggiore del diamtreo dell’alveo della presa italiano, ma spingendo entra ugualmente. SI

  33. Etichette • Tutti gli apparecchi elettrici devono: • indicare la tensione, l'intensità e il di tipo di corrente; • essere dotati di documentazione relativa alle caratteristiche tecniche necessarie per l'uso; • essere dotati di certificazioni di conformità alle norme di sicurezza.  • Nel quadro elettrico  ogni interruttore deve avere un etichetta che identifica il circuito elettrico a cui corrisponde (sala audiovisivi, atrio, ecc…); lo schema deve essere allegato al quadro che deve essere chiuso.

  34. Incendio elettrico ogni cavo elettrico si riscalda al passaggio della corrente . il calore prodotto è proporzionale all’intensità della corrente, all’amperaggio. il corto circuito , cioè il libero passaggio di corrente , provoca spesso un incendio

  35. il cortocircuito • Se la corrente elettrica riesce a passare tra il filo di mandata e il filo di ritorno direttamente senza passare attraverso l’apparecchio utilizzatore si ha il cortocircuito (circuito corto) e il cavo elettrico può incendiarsi • Come protezione si usano i fusibili o gli interruttori termici.

  36. e il parafulmine? • Il parafulmine è necessario quando la scuola non è autoprotetta, cioè quando facendo un particolare calcolo indicato nelle norme CEI è probabile che la scuola possa essere colpita da un fulmine. • Il calcolo dell’autoprotezione deve essere fatto da un tecnico esperto . • L’impianto parafulmine deve essere fatto da un installatore esperto. • Ricordarsi che l’impianto parafulmine è in realtà un impianto che ha il compito di attirare il fulmine e farlo scaricare nel terreno. La funzione di attirare il fulmine è certa, la funzione di scaricare il fulmine dipende dalla qualità dell’impianto. • Un impianto parafulmine progettato male o eseguito male può essere più pericoloso di un parafulmine che non c’è.

  37. Sicurezza nei lavori elettrici Lavori elettrici SOTTO TENSIONE in BT IL DPR 547/55 AMMETTE LAVORI SOTTO TENSIONE FINO A 1000 V PURCHE’: • L’ORDINE DI ESEGUIRE IL LAVORO SIA DATO DAL CAPO RESPONSABILE • SIANO ADOTTATE LE MISURE ATTE A GARANTIRE LA INCOLUMITA’ DEI LAVORATORI • Il DOCENTE O L’ASSISTENTE DI LABORATORIO è l’equivalente del preposto ai lavori • Le misure atte a garantire l’incolumità sono quelle prescritte dalle normative vigenti sia legislative (Dlgs. 626/94, ecc.), che tecniche (CEI EN 50110, CEI 11-27)

  38. Sicurezza nei lavori elettrici Lavori elettrici SOTTO TENSIONE in BT NEI LAVORI SOTTO TENSIONE IN BT I RISCHI ELETTRICI SONO DI DUE TIPI: • ARCO ELETTRICO (cortocircuiti dovuti a interposizione di attrezzi e/o materiale metallico, interruzione di carichi consistenti senza utilizzare apparecchi di manovra, ecc.) • SHOCK ELETTRICO (mancato utilizzo o inadeguatezza di DPI e attrezzature, mancato rispetto delle distanze di sicurezza da parti in tensione prossime) PRIMA DI DARE INIZIO AD UN LAVORO SOTTO TENSIONE IN BT E’ NECESSARIO ESEGUIRE UNA ACCURATA ANALISI DEI RISCHI PER VALUTARNE LA FATTIBILITA’ E LE PROCEDURE DA ADOTTARE.

  39. Sicurezza nei lavori elettrici Lavori elettrici SOTTO TENSIONE in BT NEI LAVORI SOTTO TENSIONE LA SICUREZZA VIENE GARANTITA ESSENZIALMENTE: • DALL’USO DI ATTREZZI ISOLATI O ISOLANTI (Cacciaviti, pinze, chiavi, ecc.) • DALL’USO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE - Casco in materiale isolante - Visiera di protezione, - Guanti isolanti - Vestiario idoneo che non lasci scoperte parti del corpo - Tronchetti isolanti L’obiettivo è realizzare UNA DOPPIA PROTEZIONE ISOLANTE verso le parti attive su cui si interviene e proteggersi dagli EFFETTI DELL’ARCO ELETTRICO

  40. LA NUOVA LEGGE • DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 22 ottobre 2001, n.462 (G.U. 08.01.2002, n. 6) • Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi.

  41. OBBLIGO DEL DATORE DI LAVORO • ART. 4 Il datore di lavoro e' tenuto ad effettuare regolari manutenzioni dell'impianto, nonché a far sottoporre lo stesso a verifica periodica ogni cinque anni, ad esclusione di quelli installati in cantieri, in locali adibiti ad uso medico e negli ambienti a maggior rischio in caso di incendio per i quali la periodicità è biennale.

  42. SANZIONI • L’omessa verifica periodica di un impianto di messa a terra potrà essere contestata nei seguenti termini: “violazione dell’art. 4 comma 1 DPR 462/01 punita, ai sensi dell’art. 9 comma 2 dello stesso DPR, con la sanzione prevista dall’art. 389, lettera c), del DPR 547/55”.

  43. IL RISCHIO MECCANICO

  44. I RISCHI MECCANICI DI MOVIMENTO •   il cesoiamento: una parte del corpo è asportata via •    il convogliamento: una parte del corpo è convogliata dentro due elementi meccanici in movimento relativo •    l’impatto: una parte del corpo è urtata da un elemento meccanico in movimento, •    lo schiacciamento. una parte del corpo è schiacciata tra due elementi meccanici in movimento relativo; •    il taglio: una parte del corpo è tagliata via da un elemento meccanico in movimento con estremità tagliente; •   l’uncinamento: una parte del corpo è catturata e trascinata da un elemento meccanico in movimento.

  45. Cancelli motorizzati

  46. altri pericoli • pericolo di sollevamento di persone • pericoli legati all’automazione • pericoli provocati da guasti nei dispositivi di sicurezza • pericoli durante la movimentazione manuale (improvvisa rimessa in funzione) • pericoli di intrappolamento • pericoli di superamento dei limiti dell’anta (cadute • dell’anta)

  47. analisi del rischio: • dati i pericoli occorre valutare la loro probabilità ed il relativo danno • (esempio: cancello usato da molte persone • o cancello usato solo da persone autorizzate)

  48. PUNTI DI PERICOLO IN CANCELLO A BATTENTE La UNI En 12453 prevede: minimo 25 mm contro lo schiacciamento delle dita (sull’asse di rotazione di un cancello a battente) max 8 mm per evitare l’introduzione delle dita nelle zone pericolose In alternativa: ripari o schermi fissi …

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