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Archeolabor laboratorio sulla preistoria classe III t.p. anno scolastico 2013/14. Vai avanti manualmente. Che cos’è?. Il laboratorio sulla preistoria è stato realizzato da un’archeologa, la dott.ssa Francesca Panichi.
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Archeolabor laboratorio sulla preistoria classe III t.p. anno scolastico 2013/14 Vai avanti manualmente
Che cos’è? • Il laboratorio sulla preistoria è stato realizzato da un’archeologa, la dott.ssa Francesca Panichi. • Durante le prime due lezioni ha spiegato ai bambini gli aspetti più importanti dell’evoluzione dell’uomo. • Nel corso degli ultimi due laboratori gli alunni hanno realizzato disegni sul modello delle pitture parietali e oggettini in argilla al modo dei nostri progenitori.
L’archeologa dott.ssa Francesca Panichi Che cos'è l'archeologia? L'archeologia studia il passato dal momento in cui nasce l'uomo che lavora la pietra per farne degli utensili, prende le cose della natura e le trasforma. L'archeologia cerca le fonti materiali.
Qual è la differenza tra lo storico e l’archeologo? • Lo storico è colui che studia eventi importanti mentre l'archeologo deve conoscere gli eventi storici, ma studia come l’uomo costruiva una casa, come lavorava, quali oggetti usava e, in questo modo, ricostruisce il suo modo di vivere. • L'uomo, nel corso del tempo, si è evoluto cioè si è trasformato fisicamente perchè ha perso i peli ed è diventato più intelligente.
L'archeologia e la preistoria Tutti i reperti sono sotterrati da agenti atmosferici e dallo spostamento della terra. L'archeologo scava togliendo la terra più recente poi va in profondità (scala del tempo), recupera gli oggetti, i resti e cerca di comprendere cosa è successo; l'archeologo insomma mette insieme tutti gli oggetti per capire.
Come si scava? • Si apre uno scavo in uno spazio abba-stanza grande e si usano: la ruspa, il piccone, la pala e la carriola.
Come erano fatte le capanne? • Non sono stati trovati resti di capanne del Neolitico perciò l'archeologo ha provato a riedificarle con strumenti in pietra appositamente ricostruiti. • Le capanne erano fatte con pali conficcati in buche profonde scavate nel terreno o nell’acqua. • Le pareti erano di argilla impastata con acqua che si seccava, il tetto era legato con delle liane, era di paglia, di foglie grandi o di pelli di animali. • Poiché tutto ciò si decompone non restano tracce se non le buche dei pali. • Il villaggio era piccolo abitato dai componenti di un gruppo familiare.
L’ETA’ DELLA PIETRA • Gli strumenti arrivati fino a noi sono in pietra perché il legno si degrada come pure l'osso. L'uomo preistorico lavorava tre tipi di pietra per farne strumenti: la selce che si trovava facilmente lungo i fiumi, di colore giallo, bianco e rosso. • L’ossidiana cioè la lava dei vulcani che è molto tagliente e il diaspro.
In che modo l'uomo preistorico lavorava la pietra? • L’homo habilis realizzava il chopper battendo una pietra su un’altra e creava uno strumento rudimentale. • Con l’evoluzione dell’uomo evolvono gli strumenti: l’homo erectus lavorava l’amigdala facendo la “dentellatura”. • L’uomo del Neolitico usava una diversa tecnica rispetto all’uomo del Paleolitico, per ottenere parti taglienti utili a molteplici scopi quali, ad esempio, tagliare carni e pelli di animali. L’uomo inventava altri strumenti per togliere la corteccia e per lisciare le pelli: grattatoi e raschiatoi e anche ami da pesca.
Come pescava l’uomo preistorico? • L’uomo preistorico pescava in due modi: • con l’arpione che era conficcato nella carne del pesce, • con l’amo di osso che veniva lanciato legato ad un filo e, poiché galleggiava era scambiato dai pesci per una preda ma, una volta addentato, il pesce non poteva più liberarsi ed era preso.
L’ARTE • L’arte è una fonte visiva, iniziò con l’uomo di Neandertal che disegnava per raccontare. • Egli disegnava nelle caverne, in profondità, lontano dall’ingresso, probabilmente a scopo propiziatorio (credeva che disegnare scene di caccia gli portasse fortuna per la caccia successiva). • Sono stati trovate: • incisioni cioè graffiti incisi sulla roccia. • pitture parietali cioè disegni colorati sulle pareti delle caverne. • I soggetti di queste opere sono uomini e animali, mai il paesaggio.
Quali colori usavano? • Gli artisti preistorici per colorare usavano minerali cioè pietre che contengono dei metalli come limonite ed ematite. I colori estratti erano: rosso, giallo, marrone, arancio. • Dal carbone ricavavano il nero. • Gli uomini schiacciavano la pietra e ne ricavavano la polvere poi la mescolavano al sangue degli animali e la fissavano con della resina.
Quali erano i soggetti delle pitture? • Tutte le figure venivano disegnate senza uno sfondo; vi si trovavano mani che rappresentavano riti magici/propiziatori, scene di caccia con molti animali diversi: l’uru ovvero il grande toro, bisonti, orsi, mammut, rinoceronti, cavalli, felini, cerbiatti.
Pitture rupestri nella caverna dei Nuotatori nel Gilf el Kebir. Deserto egiziano Africa.
Francesca ci mostra come si fa a lavorare l’argilla per realizzare oggettini come facevano i nostri antenati.
Se vuoi, puoi stampare e conservare il file. • Archeolabor tornerà il prossimo anno.