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La crisi economica internazionale: le reazioni possibili e i livelli di governo. Gioacchino Garofoli Politica Economica e Finanziaria 10-6-2009. Gli effetti della crisi sull’economia italiana. Caduta delle esportazioni Caduta della produzione complessiva Caduta dell’occupazione
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La crisi economica internazionale: le reazioni possibili e i livelli di governo Gioacchino Garofoli Politica Economica e Finanziaria 10-6-2009
Gli effetti della crisi sull’economia italiana • Caduta delle esportazioni • Caduta della produzione complessiva • Caduta dell’occupazione • Crescita della disoccupazione • Crescita del ricorso alla CIG • Caduta delle entrate tributarie • Crescita del deficit pubblico • Difficoltà di ricorso al credito da parte delle imprese (specie delle PMI)
Le risposte possibili • Aumento della domanda aggregata • Cambiamento della struttura economica: sostegno a nuovi settori produttivi • Sostegno a settori strategici per l’aumento della produttività e della competitività • Riduzione dell’imposizione fiscale • Sostegno ai redditi dei gruppi meno agiati e dei lavoratori espulsi dal MdL • Garanzia della piena operatività del ciclo finanziario delle PMI • Sostenere l’ingresso su nuovi mercati di sbocco • Sostegno all’introduzione di nuove imprese
Le azioni possibili e i livelli di governo pertinenti (1) • Aumento della domanda aggregata: crescita della domanda interna a fronte della caduta della domanda internazionale. • Il patto di stabilità impedisce interventi a livello nazionale (mentre è possibile all’esterno dell’Europa, cfr. i casi USA, Cina, America Latina) • Questa politica potrebbe essere agevolmente perseguibile a livello europeo (a livello europeo il vincolo del deficit e del debito pubblico è meno stringente)
Le azioni possibili e i livelli di governo pertinenti (2) • Cambiamento della struttura economica: sostegno a nuovi settori produttivi (nuovi settori, nuove tecnologie, energie alternative, sviluppo sostenibile) • Richiede un intervento promozionale e un sostegno finanziario (in quanto relativamente ingente e in quanto la questione non è risolvibile alla scala nazionale) a livello europeo • Il livello nazionale e regionale potrebbe supportare (con logiche di accompagnamento e mobilitazione) progetti sperimentali avviati dalle imprese e dalle famiglie
Le azioni possibili e i livelli di governo pertinenti (3) • Sostegno a settori strategici per l’aumento della produttività e della competitività • Piano di intervento strategico su alcuni settori determinanti per l’aumento della produttività e della competitività sono compatibili con le azioni a livello nazionale (cfr. sostegno all’acquisto di macchine operatrici; cfr. posizione Federmacchine): sono poco costose e stimolano comportamenti virtuosi • Politica per l’innovazione. Si assiste ad una maggior capacità di mobilitazione dei processi innovativi e delle reti locali per l’innovazione in Francia (cfr. esperienza dei poli di competitività) e in Spagna (politiche a sostegno dei poli di sviluppo, dei d.i. e dei cluster di imprese) • Innovazione e territorio: ruolo ambiguo delle regioni dopo la delega di competenze amministrative
Le azioni possibili e i livelli di governo pertinenti (4) • Riduzione dell’imposizione fiscale • Riduzione dell’imposizione diretta sui redditi (abbassamento delle aliquote IRPEF) (a scala nazionale) • Eliminazione degli oneri impropri che pesano sull’occupazione e sulle imprese (cfr. eliminazione dell’IRAP)
Le azioni possibili e i livelli di governo pertinenti (5) • Sostegno ai redditi dei gruppi meno agiati e dei lavoratori espulsi dal MdL • Ammortizzatori sociali vs anticipazione della ristrutturazione • I vantaggi di una politica selettiva che abbia effetti strutturali; es. inventivo all’utilizzo in PMI di lavoratori ad elevata qualificazione che hanno perso il posto di lavoro a seguito dell’utilizzo di contratti termine (obiettivo dell’ “up grading” delle risorse umane nelle PMI) • Attenzione ai rischi nell’utilizzo di contratti a termine che impediscono l’investimento delle imprese sull’apprendimento dei giovani
Le azioni possibili e i livelli di governo pertinenti (6) • Garanzia della piena operatività del ciclo finanziario delle PMI • “Blocco dei fidi” da parte del sistema bancario (intervento di “moral suasion” da parte del governo nazionale sul sistema bancario) • Moratoria per l’applicazione dei “rating” • Aumento stanziamento del capitale dei confidi (sostegno da parte dello stato locale e delle istituzioni economiche locali (e autonomie funzionali) • Aumento del fondo di garanzia per l’export (SACE)
Le azioni possibili e i livelli di governo pertinenti (7) • Sostenere l’ingresso su nuovi mercati di sbocco • Coinvolgere competenze professionali e intelligenze; rafforzare la capacità strategica delle imprese e integrare saperi e competenze professionali • Ruolo tipico per le politiche/azioni di accompagnamento a livello locale/regionale, con l’ausilio e il coinvolgimento di agenzie ed organizzazioni nazionali (cfr. ruolo dell’ICE) ma a partire da progetti costruiti a livello locale (cfr. internazionalizzazione dei distretti industriali).
Le azioni possibili e i livelli di governo pertinenti (8) • Sostegno all’introduzione di nuove imprese • A partire dai porblemi locali è possibile pensare a porgetti imprenditoriali (specie del terzo settore) per fornire servizi che non potranno probabilmente più essere forniti dalla PA • Spazio anche per nuove imprese private • Spazio per una politica economica locale/regionale di stimolo e accompagnamento a nuove imprese e di mobilitazione di potenziali imprenditori
I rapporti tra i livelli di governo: divisione dei compiti e negoziazione • Costruzione coerente di reazione alla crisi che coinvolga tutta la filiera di governo, dal governo europeo passando per il livello nazionale e giungendo ai livelli locale/regionale • Ciascun livello di governo con i propri compiti e le proprie responsabilità • Necessità di negoziare con gli altri livelli di governo (specie negoziazione con il livello europeo per lanciare una politica attiva e coraggiosa per accrescere la domanda aggregata.
Le possibili risposte dei sistemi produttivi locali e dei sistemi di PMI • Mobilitare e rafforzare le reti di interazione per favorire l’introduzione di produzione di qualità e dell’innovazione • Obiettivo: risolvere problemi comuni non affrontabili alla scala delle PMI • Tre sono i temi cruciali sui quali si assiste ad un fallimento del mercato:a) rapporti scuola – lavoro; b) rapporti ricerca – industria; c) rapporti impresa- internazionalizzazione
I rapporti scuola – lavoro • Analisi dei fabbisogni espliciti ed impliciti • Organizzazione di corsi brevi “ad hoc” • Progettualità congiunta coinvolgendo competenze del mondo imprenditoriale e del mondo dell’educazione e della formazione professionale superiore post-secondaria • Introduzione di nuove figure professionali nelle PMI anche con progetti pilota che prevedano l’utilizzo congiunto da parte di più imprese
I rapporti ricerca – industria • Stimolare ed incentivare le relazioni di scambio e di interazione tra i due mondi • L’innovazione è il prodotto di interazione tra saperi e competenze complementari • Le relazioni tra i due mondi sono soprattutto territoriali; sono più efficaci (per la prossimità territoriale e culturale) e con minori costi di transazione • Le reti tra imprese e tra diverse organizzazioni sono spesso costruite sulla base della prossimità territoriale (rapporti informali e rapporti di fiducia reciproca)
I rapporti impresa - internazionalizzazione • Reti tra imprese per l’internazionalizzazion e l’innovazione • Diffusione di buone pratiche • Introduzione di nuove conoscenze e nuove competenze, di mediatori culturali, formazione di nuovi “Marco Polo” per conoscere e presidiare mercati emergenti