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Lezione 22 La crisi economico-finanziaria 2008-09

Lezione 22 La crisi economico-finanziaria 2008-09. Corso di Economia Politica Prof. Andrea Fumagalli. Indice. Parte I: Origine della crisi economica finanziaria globale Parte II: Gli effetti della crisi economica finanziaria Parte III: parallelo con la crisi del ’29

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Lezione 22 La crisi economico-finanziaria 2008-09

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Presentation Transcript


  1. Lezione 22La crisi economico-finanziaria 2008-09 Corso di Economia Politica Prof. Andrea Fumagalli

  2. Indice Parte I: Origine della crisi economica finanziaria globale Parte II: Gli effetti della crisi economica finanziaria Parte III: parallelo con la crisi del ’29 Parte IV: Conclusioni: 11 tesi sulla crisi economica finanziaria

  3. Parte I: Origine della crisi economica globale: Fase I: 9 Agosto 2007- 15 Settembre 2008 • Questa prima fase è caratterizzata da una sistemica carenza di liquidità • 9 Agosto 2007: BNP Paribas temporaneamente ferma I rimborsi di quote di 3 fondi monetari in quanto non è in grado di calcolarli non riuscendo a prezzare subprime-mortgage-asset-backed securities • Il mercato interbancario cessa di funzionare, le banche trattengono le proprie riserve, perchè non si fidano dei collaterali/garanzie • tassi overnight alle stelle e grandi iniezioni di liquidità => la BCE implementa la più grande iniezione di liquidità dei suoi nove anni di storia: 94.8 miliardi di Euro, la FED 24 miliardi di $ • Il 13 Marzo 2008 Bear Stearns vicina al fallimento. Non è una banca commer-ciale e non può usufruire di prestiti della FED. Ciononostante la FED (tramite la Fed di New York) concede un prestito per favorire la fusione con JPMorgan Chase. • Il 7 settembre 2008 il Tesoro salva Fannie Mae and Freddie Mac

  4. Origine della crisi economica globale: Fase II: 15 Settembre 2008 - ???? Questa seconda fase è caratterizzata dal tentativo di salvataggio delle istituzioni creditizio-finanziarie • 15 settembre 2008: Fallisce Lehman Brothers • Il 16 settembre AIG riceve un prestito dalla FEDNY, con appoggio del tesoro , di 85 miliardi di $ ..poi Bank of America acquista Merrill Lynch, Morgan Stanley e Goldman Sachs sono riconosciute come banche commerciali, Washington Mutual fallisce (25/09), Wachovia è acquisita da Wells Fargo perché insolvente, oggi Citigroup… • Il rischio di credito percepito è elevatissimo: il mercato monetario cessa di funzionare => gli unici fondi reperibili sono sul mercato overnight • Non è più solo un problema di carenza liquidità delle banche, ma di funzionamento del mercato del credito: il mercato dei commercial paper e delle asset-backed-securities, che giocano un ruolo fondamentale per il credito alle imprese ed alle famiglie è fermo • Le banche non riescono più a cartolarizzare i prestiti

  5. Interventi monetari istituzionali I: • Strumenti per la carenza di liquidità • 17 Agosto 2007: taglio dello spread rispetto al tasso sui federal funds per i primary lending ed allungamento di questi da overnight fino a 30 giorni => ma le banche continuano a non prendere a prestito per paura di segnalare di essere in disperato bisogno di riserve • 12 Dicembre: si crea il Term Auction Facility (TAF): prestito attraverso aste, a 28 giorni, estesi ad 84 giorni nel 2008 => l’asta garantiva l’anonimato, ma soprattutto vengono accettati come collaterali molti tipologie di titoli, anche titoli che correntemente hanno poco valore sul mercato • Dicembre 2007: Liquidity Swap Lines con ECB e SNB (poi nel 2008 altre 12 banche centrali) per fornire $ alle banche estere • 11 marzo 2008: Term Securities Lendig Facilities (TSLF) la FED presta titoli del Tesoro in cambio di colaterali in molti altri titoli possibili (ABS, MBS) • * 16 marzo 2008: LLR è esteso anche a 19 investment banks and brokers: Primary Dealer Credit Facility, prestiti versus vari collaterali. Scopo: chiudere lo spread fra i TBills e ABS

  6. Interventi monetari istituzionali II: • Strumenti per la far ripartire il mercato monetario: • 19 settembre 2008: Asset-backed Commercial Paper Money Market Mutual Fund Liquidity Facility (AMLF): la FED presta direttamente ai fondi monetari per far fronte al rimborso delle quote, accettando come collaterale asset-backed commercial paper (ABCP) che questi hanno in pancia • 7 Ottobre 2008: Commercial Paper Funding Facility (CPFF) la FED presta ad un veicolo che acquista commercial paper sul mercato • 21 Ottobre 2008: Money Market Investor Funding Facility (MMIFF) la FED presta ad un veicolo che acquista sul mercato strumenti monetari • 25 Novembre 2008:: presta contro ABS garantiti da prestiti a studenti, al consumo, alle carte di credito e Small Business Administration => 10 Febbraio 2009 TALF è esteso anche a MBS, sarà supportato dal Tesoro tramite il TARF e raggiunge l’ammontare di 1 bilione di $. Scopo: far ripartire il mercato monetario ed il credito al consumo e alle piccole imprese • 18 marzo 2009: la FED annuncia che acquisterà 300 miliardi di $ di titoli di stato a diversa scadenza, 1.25 bilioni di $ (da 500 miliardi) di MBS, e debito di FMeFM fino a 200 miliardi (da 100). Monetizzazione del debito?

  7. Conseguenza: l’esplosione del budget della FED

  8. L’origine della crisi: i mutui subprime I • Un mutuo “normale” è un finanziamento concesso ad un debitore considerato altamente solvibile (in grado di ripagare il proprio debito alla banca, e pertanto definito “prime”). • Normalmente esso viene concesso sulla base di alcuni parametri di “merito creditizio”: • - Il rapporto RATA / REDDITO • - Il rapporto MUTUO / VALORE DELL’IMMOBILE • La “storia creditizia” del debitore (affidabilità) • Questi parametri, applicati in una logica di prudenza, garantiscono che il rischio assunto dalla Banca sia contenuto entro limiti accettabili • Un mutuo “subprime” è invece un finanziamento concesso ad un debitore meno solvibile (sotto il livello “prime”), al di fuori dei parametri di merito prima ricordati. • Il livello di rischio della Banca, di conseguenza, aumenta.

  9. L’origine della crisi: i mutui subprime II • Perché le banche hanno concesso mutui alla clientela “subprime”? • 1. Per aumentare i propri volumi di erogazione e la propria quota di mercato • 2. Per lucrare interessi e commissioni (i tipici redditi della Banca) • 3. Perché i tassi di interesse negli Stati Uniti erano molto bassi (e le rate del mutuo erano meno pesanti da sostenere, per i clienti). AUMENTA IL NUMERO DEI CLIENTI “ELIGIBLE” • 4. Perché i prezzi degli immobili (garanzia per la Banca attraverso l’ipoteca) erano in crescita sostenuta. DIMINUISCE IL RISCHIO DI PERDITA (LOSS GIVEN DEFAULT) • La felice combinazione di cui ai precedenti punti 3) e 4) è venuta meno a partire da metà 2007 (i tassi di interesse hanno iniziato a crescere e i prezzi degli immobili a diminuire) • Molti debitori sono diventati insolventi e hanno smesso di pagare le rate sui mutui • Le banche hanno cercato di realizzare le garanzie, vendendo gli immobili, ma con prezzi delle case in diminuzione, era sempre più arduo recuperare i finanziamenti erogati

  10. I mutui subprime Fonte: Inside Mortgage Finance Pubblications, Dic 2006

  11. 1) La bolla immobiliare A partire dal 2000 fino a metà del 2006, il prezzo delle abitazioni è cresciuto moltissimo, creando una cosiddetta “bolla immobiliare”.

  12. 1) La bolla immobiliare Pignoramento e rivendita della casa Concessione del mutuo Anzi, in caso di mancato pagamento, la banca poteva prendersi la casa e rivenderla ad un prezzo più alto dell’ammontare del mutuo concesso.

  13. La bolla immobiliare e i tassi d’interesse La bolla immobiliare è stata favorita dai tassi d’interesse molto bassi raggiunti dal 2001 al 2004 I tassi bassi erano parte della politica di stimolo economico della Banca centrale americana (FED) in risposta alla crisi della bolla internet del 2000 e all’attacco dell’11 Settembre 2001.

  14. Le perdite attese vanno nel conto dei profitti e perdite. Le perdite inattese incidono sul conto patrimoniale e quindi sul valore delle azioni quotate in borsa PERDITA ATTESA INATTESA ACC.TI E RETTIFICHE PATRIMONIO

  15. La diffusione della crisi La crisi ha interessato in primo luogo gli USA ma si è rapidamente diffusa in tutto il mondo. Come mai? Perché i mutui concessi dalle banche americane non erano stati mantenuti in portafoglio dalle banche stesse ma, al contrario, erano stati venduti a investitori di tutto il mondo attraverso le operazioni di “cartolarizzazione” Così si è avviata la crisi ATTENZIONE: LA CARTOLARIZZAZIONE E’ UN’ OPERAZIONE ASSOLUTA-MENTE LEGITTIMA E UTILE PER UNA BANCA.? La cartolarizzazione è di fatto lo spacchettamento del rapporto debito-credito (in questo caso il mutuo) in più titoli che vengono poi ceduti, assicurati, ad altri investitori istituzionali  sviluppo dei derivati

  16. clienti rate del mutuo investitori Società veicolo titoli denaro mutui denaro Con la cartolarizzazione la banca vende i mutui ad una società specializzata che li acquista emettendo titoli sul mercato. La società specializzata rimborsa gli inve- stitori con le rate dei mutui pagati dai clienti della banca. Se questi smettono di pagare…. ………. banca

  17. I MUTUI DIVENTANO TITOLI E VENGONO COMPRATI DAGLI INVESTITORI FINALI (FONDI DI INVESTIMENTO, BANCHE, ASSICURAZIONI, FONDI PENSIONE: costoro sono definiti INVESTITORI ISTITUZIONALI) MUTUI TITOLI INVESTITORI

  18. La diffusione della crisi II I TITOLI CHE VENGONO MESSI SUL MERCATO VENGONO VALUTATI “EX ANTE” DALLE AGENZIE DI RATING, SOGGETTI AI QUALI VIENE TRADIZIONALMENTE AFFIDATA LA VALUTAZIONE DEGLI STRUMENTI NEGOZIATI SUI MERCATI FINANZIARI MOODY’S, STANDARD AND POOR’S, FITCH RATINGS ESEMPIO: I TITOLI E IL RATING IN UNA CARTOLARIZZAZIONE DI MUTUI “PRIME” MASSIMA SOLVIBILITA’ MINIMO RISCHIO AAA AA JUNIOR ELEVATA SOLVIBILITA’ RISCHIO BASSO MASSIMO RISCHIO

  19. La diffusione della crisi: il contagio (pandemia) • Molti titoli derivanti dalle cartolarizzazioni – in particolare le classi a maggiore rating – sono state acquistate da investitori avversi al rischio (nell’ipotesi che non fossero rischiosi). Esempio sono molti fondi monetari che hanno avuto problemi di rimborso • Molti titoli sono stati inseriti in strutture finanziarie complesse come elemento di garanzia (Es. CDOs: COLLATERIZED DEBT OBLIGATIONs, ovvero obbligazioni strutturate, che normalmente funzionano da garanzia per le operazioni di debito) • Molti degli stessi titoli sono stati acquistati da società spesso create dalle stesse banche (e non consolidate) Molti soggetti hanno sviluppato il business delle garanzie sugli stessi titoli (ipotizzando che fosse un’attività a rischio quasi nullo). Es. Freddie Mac, Fannie Mae, CDS) • Con l’esplosione della crisi, si sono verificati i seguenti effetti: 1. Molte banche hanno registrato ingenti perdite, alcune sono divenute esse stesse insolventi • 2. Molti investitori hanno registrato ingenti perdite sui titoli acquistati (titoli che credevano essere sicuri……) • 3. Le quotazioni di Borsa sono scese (trainate dai titoli bancari….) • 4. Si è verificata una crisi di liquidità e un razionamento del credito (“credit crunch”) • 5. Anche la crescita economica globale è stata intaccata dagli effetti della crisi

  20. Parte II: Gli effetti della crisi finanziaria

  21. Dinamica del Pil in Italia

  22. Dinamica dell’indebitamento delle famiglie Usa

  23. Dinamica del risparmio delle famiglie Usa

  24. Struttura del debito pubblico Usa

  25. La crisi delle borse mondiali

  26. I canali di trasmissione della crisi finanziaria all’economia reale • Credit crunch (apparentemente paradossale in una situazione in cui i tassi di interessi sono bassissimi e la base monetaria abbondante) • Effetti ricchezza (immobiliare e mobiliare): effetti distributivi distorti sul consumo e sul reddito (moltiplicatore Y) • Effetto aspettative di imprese e famiglie (Scorte I C ) 4. Ciclo delle scorte 5. Interdipendenze commerciali Y  M  X  Y (commercio mondiale in caduta per la prima volta dal 1982) 6. Effetti sulla sicurezza sociale

  27. Centralità dei mercati finanziari nel capitalismo contemporaneo (Capitalismo finanziario-cognitivo) • I mercati finanziari sono, oggi, il cuore del capitalismo cognitivo. • Finanziamento dell'attività di accumulazione, soprattutto nel caso delle produzioni cognitive immateriali (conoscenza e spazio). • In presenza di plusvalenze, svolgono il ruolo di moltiplicatore dell'economia e redistribuzione distorta di reddito. Si tratta di un moltiplicatore finanziario che induce una distorsione del reddito a differenza di quello reale keynesiano basato sul deficit spending. Per far si che tale moltiplicatore sia operativo (>1) occorre che la base finanziaria (ovvero l’estensione dei mercati finanziari) sia costantemente in aumento e che le plusvalenze maturate siano in media superiori alla perdita di potere d’acquisto reale dei salari (che negli Usa, dal 1975 in poi è stata di circa il 20-25%). MA, la polarizzazione dei redditi aumenta i rischi di insolvenza dei debiti che stanno alla base della crescita della stessa base finanziaria e abbassa il livello mediano dei salari. • Sostituiscono lo stato come assicuratore sociale (canalizzazione forzata di parti crescente dei redditi da lavoro - tfr, previdenza, istruzione, salute). Da questo punto di vista, i mercati finanziari rappresentano la privatizzazione della riproduzione della vita. Sono quindi biopotere (vedi Tab. Pag. 27, Ilo) • Infine sono il luogo dove si fissa la valorizzazione del general intellect e della cooperazione sociale.

  28. Capitalismo Cognitivo: Finanza I La Finanza e il Marketing determinano le strategie di produzione Finance Marketing Production

  29. Capitalismo Cognitivo: Finanza II Il denaro è pura moneta segno convenzionale L’immateriale: la convenzione dominante

  30. Parte III: parallelo con la crisi del ’29: I I

  31. Parte III: parallelo con la crisi del ’29: II Crisi del 1929 Valore massimo raggiunto dal Dow Jones prima della crisi: 381.17 (03.09.1929) Valore minimo raggiunto dal Dow Jones durante la crisi: 41.22 (08.07.1932) Ribasso percentuale: -89,19% Ritorno al valore raggiunto prima della crisi: 382.74 (23/11/1954); ossia furono necessari 9212 giorni, ossia 25 anni, 2 mesi e 20 giorni Crisi del 2008 Valore massimo raggiunto dal Dow Jones prima della crisi: 14.164.53 (10/09/2007) Valore minimo raggiunto dal Dow Jones durante la crisi: 8.175,77 (27/10/2008) Ribasso percentuale: -42,28% I

  32. Parte III: parallelo con la crisi del ’29: III I

  33. Parte III: parallelo con la crisi del ’29: IV GDP and GDP per capita, 1929-1946 I

  34. Parte IV: Conclusioni: 10 tesi sulla crisi economica • Tesi n. 1: L’attuale crisi finanziaria è crisi dell’intero sistema capitalistico Tesi n. 2: L’attuale crisi finanziaria è crisi di misura della valorizzazione capitalistica Tesi n. 3: L’attuale crisi finanziaria è una crisi di crescita Tesi n. 4. La crisi finanziaria è una crisi del controllo biopolitico: è crisi di governance e dimostra la strutturale instabilità sistemica. Tesi n. 5: La crisi finanziaria è una crisi di riequilibrio geopolitico Tesi n. 6: La crisi finanziaria è anche una crisi del processo di costruzione dell’Unione Economica Europea Tesi n. 7: La crisi finanziaria segna la crisi delle teorie neoliberiste Tesi n. 8: La crisi finanziaria evidenzia due principali contraddizioni interne al capitalistico cognitivo: l’inadeguatezza delle tradizionali forme di remunerazione del lavoro e l’inadeguatezza della struttura proprietaria. Tesi n. 9: La crisi finanziaria attuale non può essere risolta con politiche riformiste che definiscano un nuovo new-deal. • Tesi n. 10: La crisi finanziaria attuale può essere solo risolta con l’apertura di nuovi scenari di conflitto sociale. I

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