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La crisi finanziaria internazionale Prof. Enrico Cotta Ramusino Genesi e Sviluppo della Crisi. Università di Pavia Facoltà di Economia 20 marzo 2009. La crisi dei mutui “ subprime ” (nasce negli USA).
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La crisi finanziaria internazionaleProf. Enrico Cotta RamusinoGenesi e Sviluppo della Crisi Università di Pavia Facoltà di Economia 20 marzo 2009
La crisi dei mutui “subprime” (nasce negli USA) • Un mutuo “normale” è un finanziamento concesso ad un debitore considerato altamente solvibile (in grado di ripagare il proprio debito alla banca, e pertanto definito “prime”). • Normalmente esso viene concesso sulla base di alcuni parametri di “merito creditizio” • Il rapporto RATA / REDDITO • Il rapporto MUTUO / VALORE DELL’IMMOBILE • La “storia creditizia” del debitore Questi parametri, applicati in una logica di prudenza, garantiscono che il rischio assunto dalla Banca sia contenuto entro limiti accettabili
Un mutuo “subprime” è invece un finanziamento concesso ad un debitore meno solvibile (sotto il livello “prime”), al di fuori dei parametri di merito citati in precedenza • Il livello di rischio della Banca, di conseguenza, aumenta • Perché le banche hanno concesso mutui alla clientela “subprime”? • Per aumentare i propri volumi di erogazione e la propria quota di mercato • Per lucrare interessi e commissioni (i tipici redditi della Banca)
3.Perché i tassi di interesse negli Stati Uniti erano molto bassi (e le rate del mutuo erano meno pesanti da sostenere, per i clienti) • AUMENTA IL NUMERO DEI CLIENTI “ELIGIBLE” • 4. Perché i prezzi degli immobili (garanzia per la Banca attraverso l’ipoteca) erano in crescita sostenuta • DIMINUISCE IL RISCHIO DI PERDITA • (LOSS GIVEN DEFAULT)
La felice combinazione di cui ai precedenti punti 3) e 4) è venuta meno (i tassi di interesse hanno iniziato a crescere e i prezzi degli immobili a diminuire) • Molti debitori sono diventati insolventi e hanno smesso di pagare le rate sui mutui • Le banche hanno cercato di realizzare le garanzie, vendendo gli immobili, ma con prezzi delle case in diminuzione, era sempre più arduo recuperare i finanziamenti erogati
I mutui subprime Fonte: Inside Mortgage Finance Pubblications, Dic 2006
1) La bolla immobiliare A partire dal 2000 fino a metà del 2006, il prezzo delle abitazioni è cresciuto moltissimo, creando una cosiddetta “bolla immobiliare”.
1) La bolla immobiliare Pignoramento e rivendita della casa Concessione del mutuo Anzi, in caso di mancato pagamento, la banca poteva prendersi la casa e rivenderla ad un prezzo più alto dell’ammontare del mutuo concesso.
La bolla immobiliare e i tassi d’interesse La bolla immobiliare è stata favorita dai tassi d’interesse molto bassi raggiunti dal 2001 al 2004 I tassi bassi erano parte della politica di stimolo economico della Banca centrale americana (FED) in risposta alla crisi della bolla internet del 2000 e all’attacco dell’11 Settembre 2001.
La misura del rischio (Basilea 2) • Perdita attesa (EL – expected loss) : quantità stimabile nell’approccio IRB in base ai seguenti parametri: • PD (probability of default): probabilità che un cliente affidato vada in default entro 12 mesi (+) • LGD (loss given default): perdita sul prestito al cliente in caso di default (+) • EAD (exposure at default): esposizione del cliente al momento del default (+) • M (maturity): scadenza del prestito (+) • Asset class: tipologia di classe alla quale l’affidato appartiene (Corporate; Corporate Small Business; Retail; Banks, Sovereign
quindi Perdita Attesa (Expected Loss – EL) = Probabilità di defalut (PD) X Perdita in caso di default (loss given default –LGD) X Esposizione al default (exposure at default – EAD) Esempio: se PD = 2%; LGD = 50%; EAD = 100 allora la perdita attesa EL (= PD*LGD*EAD) è pari a 1
PERDITA INATTESA ATTESA ACC.TI E RETTIFICHE PATRIMONIO
La crisi ha interessato in primo luogo gli USA ma si è rapidamente diffusa in tutto il mondo. Come mai? • Perché i mutui concessi dalle banche americane non erano stati mantenuti in portafoglio dalle banche stesse ma, al contrario, erano stati venduti a investitori di tutto il mondo attraverso le operazioni di “cartolarizzazione” • Così si è avviata la crisi • ATTENZIONE: LA CARTOLARIZZAZIONE E’ UN’ OPERAZIONE ASSOLUTAMENTE LEGITTIMA E UTILE PER UNA BANCA. E’ L’UTILIZZO CHE E’ STATO PERVERSO
clienti rate del mutuo investitori Società veicolo titoli denaro mutui denaro Con la cartolarizzazione la banca vende i mutui ad una società specializzata che li acquista emettendo titoli sul mercato. La società specializzata rimborsa gli inve- stitori con le rate dei mutui pagati dai clienti della banca. Se questi smettono di pagare…. ………. banca
I MUTUI DIVENTANO TITOLI E VENGONO COMPRATI DAGLI INVESTITORI FINALI (FONDI DI INVESTIMENTO, BANCHE, ASSICURAZIONI, FONDI PENSIONE, PRIVATI CITTADINI MUTUI TITOLI INVESTITORI
I TITOLI CHE VENGONO MESSI SUL MERCATO VENGONO VALUTATI “EX ANTE” DALLE AGENZIE DI RATING, SOGGETTI AI QUALI VIENE TRADIZIONALMENTE AFFIDATA LA VALUTAZIONE DEGLI STRUMENTI NEGOZIATI SUI MERCATI FINANZIARI • MOODY’S, STANDARD AND POOR’S, FITCH RATINGS
I TITOLI E IL RATING IN UNA CARTOLARIZZAZIONE DI MUTUI “PRIME” (esempio) AAA AA JUNIOR MASSIMA SOLVIBILITA’ MINIMO RISCHIO (95%) ELEVATA SOLVIBILITA’ RISCHIO BASSO (3%) MASSIMO RISCHIO (2%)
Nelle cartolarizzazioni dei mutui subprime il “tranching” non rispettava, col senno di poi, le diverse caratteristiche di rischio di questi mutui • La valutazione delle agenzie di rating non ha fatto emergere questo diverso grado di rischio • Il risultato è che titoli emessi con valutazione AAA ovvero AA contenevano invece un livello di rischio non coerente con la valutazione • Questo ha causato perdite nei portafogli di investitori che avevano investito in questi titoli • …………………….
Il contagio • Molti titoli derivanti dalle cartolarizzazioni – in particolare le classi a maggiore rating – sono state acquistate da investitori avversi al rischio (nell’ipotesi che non fossero rischiosi). Esempio sono molti fondi monetari che hanno avuto problemi di rimborso • Molti titoli sono stati inseriti in strutture finanziarie complesse come elemento di garanzia (Es. CDOs) • Molti degli stessi titoli sono stati acquistati a leva con “maturities mismatching” da società spesso create dalle stesse banche (e non consolidate) • Motli soggetti hanno sviluppato il business delle garanzie sugli stessi titoli (ipotizzando che fosse un’attività a rischio quasi nullo). Es. Freddie Mac, Fannie Mae, CDS)
Con l’esplosione della crisi, si sono verificati i seguenti effetti: • Molte banche hanno registrato ingenti perdite, alcune sono divenute esse stesse insolventi • Molti investitori hanno registrato ingenti perdite sui titoli acquistati (titoli che credevano essere sicuri……) • Le quotazioni di Borsa sono scese (trainate dai titoli bancari….) • Si è verificata una crisi di liquidità e un razionamento del credito (“credit crunch”) • Anche la crescita economica globale è stata intaccata dagli effetti della crisi
Uno dei maggiori effetti della crisi è il “ritorno dello Stato”, chiamato a far fronte al “fallimento del mercato” • Lo Stato è tornato in campo mettendo sul tavolo risorse importanti per aiutare i settori in crisi (le banche hanno ricevuto aiuti importanti in molti paesi, altre industrie stanno reclamando aiuti analoghi) • Stato e Mercato, il dibattito e le prospettive
Di chi è la colpa?? • Della Banca Centrale americana (“FED”)? • Della avidità mostrata da molte banche e investitori? • Del “mercato” (che non ha saputo valutare correttamente il rischio”)? • Dei “controllori” che non hanno esercitato correttamente il proprio ruolo?
Cosa si può fare per il futuro? • Normativa (a quale livello? Lo Stato nazionale non può governare un’economia nazionalizzata) • Autoregolamentazione • Incentivi e responsabilità