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Cibo e cinema. “La storia d’Italia a tavola, vista attraverso il cinema”. http://lacantinadisimone.ilcannocchiale.it/mediamanager/sys.user/58175/alberto%20sordi.jpg. INDICE :. Periodo 1920-1939 Periodo 1939-1945 Periodo 1945 - 1948 Periodo 1948 - 1950 Gli anni '50 ( I° parte)
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Cibo e cinema “La storia d’Italia a tavola, vista attraverso il cinema”. http://lacantinadisimone.ilcannocchiale.it/mediamanager/sys.user/58175/alberto%20sordi.jpg
INDICE: • Periodo 1920-1939 • Periodo 1939-1945 • Periodo 1945 - 1948 • Periodo 1948 - 1950 • Gli anni '50 (I° parte) • Gli anni '50 (II° parte) • Gli anni '60 • Gli anni '70 • Gli anni '80 http://quattrovecchiinamerica.files.wordpress.com/2008/10/il_tempo.jpg
Periodo 1920 - 1939: la tradizione contadina e il ventennio fascista Alcuni film hanno confrontato la tavola della tradizione contadina con quella dell'aristocrazia benestante, cogliendo l'occasione per evidenziare, attraverso la simbologia del rito alimentare, le differenze culturali e sociali che animavano le lotte di classe per arrivare ad un unico tipo di alimentazione per tutti.
La tavola di Fellini è un siparietto molto divertente in cui tutti i personaggi recitano un copione pieno di tensioni, arrabbiature e litigi, in cui la figura emblematica della madre funge da collante tra le varie generazioni. È proprio la madre che unisce tutti i commensali e rappresenta una figura dominante senza la quale la famiglia si scopre improvvisamente disunita: infatti alla fine del film essa muore, la sua cucina vuota e la sua tavola non più apparecchiata e imbandita, sono l'immagine dello sfaldamento dei rapporti interni alla famiglia, cioè del disgregamento delle fondamenta principali dell'architettura familiare e di conseguenza anche sociale. http://quizzical.altervista.org/_altervista_ht/l/Amarcord.jpg
Vediamo la netta contrapposizione tra il modo di mangiare e di stare a tavola di una famiglia ricca e aristocratica, da un lato, e di una contadina e povera, dall'altro. http://settoredemokratico.ilcannocchiale.it/mediamanager/sys.user/56012/morric_enni_novecento_101b.jpg Tutto il film segue le sorti dei due protagonisti, ovvero dei due figli coetanei di queste due famiglie, legati da una profonda amicizia.
Il giovanissimo Vittorio De Sica impersonifica un giornalaio che si finge essere un ricco aristocratico, ordina e beve il "whisky" solo perchè "lo bevono tutti" nell'alta società, senza sapere nemmeno che cosa sia esattamente e senza ovviamente reggerne gli effetti, come se questo potesse renderlo quindi più credibile nella società di cui vorrebbe far parte. http://www.italica.rai.it/cinema/film/max/max_loc.jpg
Periodo 1939-1945: La seconda guerra mondiale Il film tratta la vita di due militari italiani, arruolati loro malgrado e inviati al fronte a combattere una guerra che loro non comprendono e di cui non ne vedono alcun vantaggio finale, ma ne avvertono giorno per giorno solo la follia e la sofferenza. La loro vera guerra è quella per sopravvivere, per procurarsi qualche raro pasto decente che sia diverso dal solito rancio, e se la fortuna li assiste, per conquistare qualche ragazza nei momenti di transizione tra una battaglia e l'altra. http://www.italica.rai.it/cinema/film/guerra/gr1.jpg
Periodo 1945 - 1948: il Neorealismo, la fame e il cibo assente La guerra è finita. Poco importa chi ha vinto e chi ha perso. In Italia in fondo hanno perso tutti, chi la casa, chi il marito, chi il denaro, chi la serenità, chi la propria città intera, distrutta sotto i bombardamenti. Si torna a cercare progressivamente una pseudo-normalità che ancora però non c'è.
Si vede bene come nulla sia ancora garantito, ogni giorno le donne si gettano in un disperato assalto ai pochi forni della città, appena liberata dagli alleati americani, per cercare un pò di "pane nero" per la famiglia e spesso per tutto il parentato. Sono quindi loro che provvedono a far ripartire la macchina arrugginita della famiglia italiana, reinventandosi il caffè "per modo di dire", fatto con l'orzo o la cicoria, e frequentando la "borsa nera" dello spaccio clandestino del poco cibo disponibile. http://i169.photobucket.com/albums/u230/ppcccaps/open_city.jpg
In questo film si vede come la famiglia italiana affronta il difficile iter di ricostruzione della quotidianità: padre e figlio mangiano in un'osteria romana, si tratta per loro di un'occasione speciale, perché per loro, poveri, mangiare in un ristorante rappresenta un lusso raro. Stanno mangiando cibi semplici e poco costosi. Nel tavolo accanto al loro una famiglia chiaramente benestante consuma invece una varietà incredibile di cibo. http://www.laboratorioaltierospinelli.org/giornalonline/numero32/Strumenti/S3/CD/Tracce_di_storia/Cinema/locandine/ladri_di_biciclette.jpg Il figlio della famiglia ricca, circondato da tanti cibi, incrocia più volte lo sguardo con il bambino più povero, e i loro cibi diventano status-symbol di due diverse possibilità di accesso alla vita adulta.
Un altro film che ben rappresenta questo periodo è "Ossessione" di Luchino Visconti, che anticipa già nel 1942 il neorealismo reintroducendo volutamente nel cinema tutti quegli elementi che la censura del regime fascista aveva imposto di non mostrare, perchè ritenuti simboli delle debolezze umane : il cibo, i sensi, il piacere, la tentazione, l'istinto, il tradimento, la sensualità, che tornano ad appassionare gli interpreti di un film ruvido ma in cui tutta una generazione non può non rispecchiarsi. http://www.forumlibri.com/locandine/2557-ossessione.jpg
Periodo 1948 - 1950: La lenta ricomparsa del cibo sulla tavola della nuova Repubblica Il 1948 è l'anno del referendum tra monarchia e repubblica che segna l'inizio della nuova Italia fondata sul potere popolare e che, anche grazie al "piano Marshall", riprogetta se stessa, la sua struttura sociale, politica ed economica, per avviarsi velocemente verso la ricostruzione e la ricrescita del paese. E con essa anche l'alimentazione ne risente positivamente. Il cibo torna progressivamente a circolare sulle tavole degli italiani e nei negozi; e con lui tornano i riti alimentari che erano stati smarriti nel periodo bellico e post-bellico, tornano le tavole apparecchiate, le posate, i piatti, i cibi caldi, i sughi, il convivio.
Nel film, Angelina e il marito mangiano e fanno delle riflessioni filosofiche-antropologiche sul "perché mangiare?". Non c'è più dunque il bisogno di mangiare per sopravvivere; si passa su un altro piano, non più drammatico. La scena in cui il marito di Angelina si rifiuta di mangiare la pasta perchè è scotta, rappresenta meglio di qualsiasi altra, attraverso questo apparente sperpero, la fine del periodo di carestia. Infine l'immagine della spaghettata collettiva della famiglia di Angelina intorno al tavolo è molto importante nell'iconografia italiana perchè è la prima rappresentazione tipica della famiglia italiana riunita. http://img44.imageshack.us/i/onorevoleangelinadvd.jpg/
l personaggio di Anna Magnani (la Sora Gioconda), nel ruolo della fruttarola arricchita, nel suo rinunciare alla pasta perchè è ritenuta rozza, popolare e povera, evidenzia il nuovo scenario sociale, fatto di disponibilità economica e alimentare. http://www.terminalvideo.com/images/articles/lrg/63/img_257463_lrg.jpg http://www.youtube.com/watch?v=dAnAfnmHhAo
Gli anni '50 (I° parte): Neo-Realismo Rosa - il cibo nel genere comico napoletano Se il neo-realismo di De Sica aveva fotografato un'Italia ancora disperata e affamata dopo la guerra, il periodo della comicità cinematografica che si sviluppa a Napoli dal genio di Eduardo De Filippo e di Totò, vuole rappresentare invece un'Italia nuova, che con la fame può permettersi il lusso di giocare e di far sorridere il pubblico.
De Filippo punta molto, sulla "reazione" scaramantica ed esorcizzante verso la fame, come in questo film in cui i parenti si rifiutano di sentire i racconti di guerra dei nonni perchè adesso vogliono fare festa, godersi l'abbondanza e riempirsi il più possibile di cibo. http://www.piccolemedieaziende.it/web/animefilm/catalog/images/napolimilionaria.jpg
In questo film c'è la famosa scena della terrazza con la ricetta del caffè "come si deve", che cancella il ricordo post-bellico del caffè "per modo di dire" fatto di cicoria e orzo. http://www.cinezoo.com/vhs_usate/images/Questi_fantasmi.jpg http://www.youtube.com/watch?v=Gl7ErioJQlI
Totò propone un discorso diverso anche se non esattamente inedito, visto che riprende molti elementi della maschera di Pulcinella e del personaggio di Pantagruele di Rabelais, personaggi cioè che avevano sempre fame, che erano sempre mossi dalla molla del cercare cibo ma che in ultima analisi non mangiavano quasi mai. Infatti anche Totò non mangia mai tutto il cibo, anche quando finalmente arriva il cibo, lui si distrae con altro. La sua dunque non è più la fame intesa come bisogno di cibo o di nutrizione materna, bensì golosità, ingordigia insaziabile, che finisce per non suscitare tristezza ma al contrario comicità e quindi allegria. Totò non soffre mai realmente la mancanza di cibo, ma viceversa ci gioca, in una specie di ostentazione comica delle fame. La sua fame non tende dunque verso il cibo ma diventa strumento per far ridere e per esibire in forma metaforica ben altri appetiti. http://www.youtube.com/watch?v=22jpNZqufiU&feature=related http://www.youtube.com/watch?v=2mDaWqC81hw
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/thumb/a/ac/Miseria_e_nobilt%C3%A0.jpg/260px-Miseria_e_nobilt%C3%A0.jpghttp://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/thumb/a/ac/Miseria_e_nobilt%C3%A0.jpg/260px-Miseria_e_nobilt%C3%A0.jpg http://images.movieplayer.it/2003/05/21/la-locandina-di-toto-tarzan-14372.jpg http://cinemascope85.files.wordpress.com/2007/08/toto-peppino-e-la-malafemmina.jpg
Gli anni '50 (II° parte): Sordi e il modello americano Sono gli anni del boom economico, in cui la nuova Italia industrializzata si può finalmente concedere il lusso di uscire definitivamente dalla civiltà contadina per affacciarsi al mondo dell'automobile per tutti (attraverso la Fiat), delle vacanze, dei viaggi, delle case ad equo canone, e delle feste notturne. Inizia una fase inedita fatta di mezzi di locomozione (lambretta, automobile, treno, aereo), di vacanze al mare, di elettrodomestici che aiutano nel cambiamento della condizione femminile, di bibite gassate, di chewin-gum, di carni in scatola, di locali notturni.
I romani si recano al lido di ostia per le vacanze estive, portando con sé il cibo già pronto o concedendosi i lussuosi ristoranti sulla spiaggia. http://www.terminalvideo.com/images/articles/lrg/91/img_223891_lrg.jpg
L'inarrestabile Gasmann percorre mezza Italia con la sua automobile sportiva, passando da un pasto consumato in motoscafo ad una colazione sulla spiaggia, in un vortice in cui il cibo non ha importanza in quanto tale, ma a seconda del modo e del luogo in cui viene consumato, diventando una specie di satus-symbol. http://quizzical.altervista.org/_altervista_ht/l/Il%20Sorpasso.jpg http://www.youtube.com/watch?v=6MOmkoBYMdc
Film che fotografa la vita moderna tra bar e locali pubblici, aperitivi, Campari, Vermouth, e che presenta attraverso l'attrice Lucia Bosè l'immagine della "ragazza moderna" che si destreggia con leggerezza in questi nuovi luogi e riti. http://www.terminalvideo.com/images/articles/lrg/24/img_251924_lrg.jpg
Altro clichè del periodo sono le numerose attrici straniere che sembrano portare con loro anche i cibi stranieri, come in questo film, in cui per far colpo sulla straniera Sylvia Koscina si fanno preparare cibi altrettanto esotici: aringhe del baltico, olive farcite alla portoghese, insalata indiana con mango e curry, fois gras, caviale del Volga. Filtra cioè l'idea, poi ripresa dal linguaggio della pubblicità, che il cibo italiano e le donne italiane abbiano perso di fascino. http://www.terminalvideo.com/images/articles/lrg/10/img_296010_lrg.jpg
Sordi e gli amici si aggirano tra caffè alla moda e feste mondane. http://www.scuoladicinema.it/gallery2/main.php?g2_view=core.DownloadItem&g2_itemId=130&g2_serialNumber=2 http://www.youtube.com/watch?v=Q-rp_gadBBE&feature=related
Alberto Sordi interpreta il ruolo di Nando Morioni, un giovane aspirante artista rapito dall'importazione dei modelli e dei miti americani di comportamento: sogna i pop-corn, le bistecche, il chewingum, parla una specie di americano maccheronico, e tanta di "mangiare come gli americani" (mostarda, latte, marmellata), rinnegando gli spaghetti lasciati in caldo dalla madre. Ma alla fine della divertentissima scena in cui Sordi dialoga con gli spaghetti, butta il cibo americano nel bidone, oppure lo da al gatto, al sorcio e alle cimici, e torna agli spaghetti preparati dalla mamma, mettendo in scena una sorta di inno gastronomico all'italianità e alla famiglia. http://www.zapster.it/pic/dvd/UnamericanoaRoma_1990_hr.jpg http://www.youtube.com/watch?v=N8WuLcncbBM
Gli anni '60: La dolce vita Gli anni '60 sono uno spartiacque tra il boom economico degli anni '50 e la crisi sociale che arriverà negli anni '70. Ancora va tutto molto bene, la ricchezza del paese è sempre maggiore, e con lei i repentini cambiamenti sociali che già preannunciano l'incrinarsi di un meccanismo spinto ormai all'eccesso: la nuova libertà dei costumi e dei consumi della società a capitalismo avanzato non si è saputa dare delle nuove regole e quelle precedenti sono ormai volutamente dimenticate.
Dietro al titolo allegro e rassicurante si nasconde invece un film tragico e crudele, in cui per volere del regista il cibo è volutamente assente, e l'unica eccezione è lo champagne, cioè un non-cibo, effimero, inconsistente, fatto di bollicine, come la vita dei personaggi che animano le feste romane descritte nel film. L'assenza del cibo, dunque, sembra voler ammonire che se si abbandonano i valori familiari e morali del cibo, si andrà a finire male come accade nella parte tragica del film, un sterminio familiare. http://www.ilgiornaleitaloamericano.com/joomla5/images/stories/la-dolce-vita-poster-l.jpg
La pasta è volutamente assente. La pasta, simbolo, secondo il regista Fellini ,del convivio familiare, della trasmissione dei valori morali cattolici, cibo sacro, viene volutamente esclusa, per far spazio al pollo arrosto, mangiato da Sandra Milo direttamente con le mani. Un intero pasto senza pasta ma solo con il pollo, che è invece nella poetica felliniana proposto come simbolo di erotismo (mangiato con le mani, spolpato), di eleganza e di charme. Il nuovo cibo felliniano è dunque il cibo proibito, che rimanda al peccato, alla tentazione, un cibo laico e pagano che può sfamare la voglia di libertà e di libertinaggio degli anni '60. http://www.iicbarcellona.esteri.it/IIC_Barcellona/webform/..%5C..%5CIICManager%5CUpload%5CIMG%5C%5CBarcellona%5C8%20e%20%C2%BD.JPG
Gli anni '70: La crisi della famiglia e dei valori sociali Sono gli anni della crisi economica, sociale, dei valori e della famiglia. Sono anni bui, senza petrolio, con le "domeniche a piedi", anni di contestazione giovanile studentesca, di rivolte, di odio, di violenza, di sequestri politici, di brigate rosse, di rivolte femministe. Sono anni soprattutto di referendum importanti che modificano profondamente la mentalità e la famiglia italiana; passano le proposte di legge sull'aborto e sul divorzio.
Marlon Brando mangia seduto per terra, nella casa semivuota, senza ne tavola, ne tovaglia, ne posata, come estremo simbolo dell'abbandono del convivio sociale e familiare, e del tentativo di rifugiarsi nei bisogni primari, istintuali. http://static.screenweek.it/2009/2/11/main.jpg
Durante le rivoluzioni studentesche del '68 francese, 3 ragazzi finiscono per procurarsi il cibo direttamente dal bidone della spazzatura, simbolo della fine naturale del ciclo consumistico tanto contestato all'epoca, ma anche inattesa fonte nutritiva. http://sullamiacattivastrada.files.wordpress.com/2009/09/locandina.jpg
Gli anni '80: I nuovi modi di mangiare e l'ossessione delle diete La novità più rilevante da un punto di vista nutrizionale è l'innescarsi di una vera e propria ossessione sociale per la magrezza e dunque per le diete, frutto dei molteplici cambiamenti nella struttura socio-familiare, che offre un terreno fertile al fiorire di nuovi ideali estetici che rapidamente si avviano su un binario patologico, ovvero la deriva del rifiuto anoressico. Il cibo dunque, dopo aver prestato il fianco all'eccesso, si concede alla PATOLOGIA. Molti film fotografano questa mania delle diete.
Pozzetto e Verdone aprono un centro di dimagrimento basato su bevande anoressizzanti e psico-cene in cui il cibo è totalemente assente, i piatti cioè restano vuoti e ci si nutre "idealmente", solo con la fantasia. http://www.cercasoftware.com/immagini/7-chili-in-7-giorni.jpg http://www.youtube.com/watch?v=gOAaoOBtIBE&feature=related
Il celebre personaggio di Paolo Villaggio non resiste alle torture del centro di dimagrimento, presentato ironicamente come un carcere, e consuma di nascosto le sue celebri polpettine. Sempre nella lunga serie dei film di Fantozzi sono presentati, sempre attraverso la satira, innumerevoli modi moderni di mangiare: l'invasione dei ristoranti cinesi, i distributori automatici di bevande delle aziende o l'alienazione dell'accoppiata cibo-televisione. http://paperogaedintorni.files.wordpress.com/2010/04/fantozzi1.jpg
In questo film compare la famosa scena del vaso gigantesco di Nutella (alto 1 metro), su cui Moretti si getta di notte per consolarsi delle sue pene d'amore, come se lo riportasse con la memoria alle merende di pane e cioccolato che la madre del regista gli preparava nell'infanzia. http://nothing2d.files.wordpress.com/2009/07/bianca.jpg http://www.youtube.com/watch?v=qsjpzmRIwck&feature=related
In questo film una madre obbliga la figlia ad una dieta forzata perché vuole a tutti i costi farle raggiungere il successo nel campo della moda, e perciò per la bambina i nuovi simboli della trasgressione diventano all'improvviso i cibi proibiti dalla madre (le pizze con le cozze, i bomboloni alla crema, i cannoli). http://www.terminalvideo.com/images/articles/lrg/57/img_138857_lrg.jpg
Gli anni '90: la nuova fame e i disturbi del comportamento alimentare Il cibo e la fame sono i depositari delle nuove patologie dilaganti, anoressia, bulimia, fame nervosa, e naturalmente l'obesità. Il cibo diventa al tempo stesso il più grande desiderio e la più grande paura dell'uomo.
È ben rappresentato il dramma dell'annullamento dei desideri e dello slancio vitale, oltre a tutti i rituali ossessivo-compulsivi legati al peso, alla bilancia, alla pratica del vomito, e al dramma ingestibile di una famiglia lacerata da una patologia apparentemente incomprensibile. http://www.matteomugnani.com/immagini4/cinecibofoto/briciole.jpg http://www.youtube.com/watch?v=1Bdc_h3L6Dc&feature=related
Questo film ritrae il personaggio di Aura come una ragazza anoressica, infatti rifiuta totalmente il cibo e quando viene costretta a mangiare lo vomita, ascrivendosi il merito di essere il primo film italiano a parlare esplicitamente di anoressia. http://www.ludicer.it/streaming-telefilm/trauma/trauma.jpg http://www.youtube.com/watch?v=blixdlehPCg&feature=related
È evidenziato il valore del cibo come strumento dialettico, di comunicazione tra genitori e figli, come nella scena in cui Anna Galliena, madre di Pippi, bambina ossessionata dal cibo e che accetta di nutrirsi solo con pochissime varietà di alimenti, costringendo la madre a estenuanti preparazioni gastronomiche, s'interroga insieme a Sergio Castellitto sul valore recondito e dialettico di queste necessità della figlia. http://www.saverioferragina.com/galiena/img/IL%20GRANDE%20COCOMERO.jpg
Il protagonista, Roberto Benigni viene deportato in un campo di concentramento nazista e per proteggere il figlio e convincerlo che si tratti solo di uno strano gioco, utilizza concetti che lui possa comprendere: le merendine, i leccalecca… trasformando così l'orrore dell'olocausto in una favola moderna. http://www.pergioco.net/GiocoDelloSpettacolo/Cinema/Film/VitaEBella/VitaEBellaLocandina.jpg http://www.youtube.com/watch?v=bIC77Ccq40s
Grazie per l’attenzione Sitografia: http://www.matteomugnani.com/Cinema_cibo.htm (visitato il 22 maggio 2010). Tutti i siti delle immagini e dei video sono stati visitati il 23 maggio 2010.