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Prefettura Ufficio territoriale del Governo di Brescia. Il nuovo codice antimafia in “pillole” Progetto formazione – informazione . Brescia: 6 , 8, 13 e 15 maggio 2013. Prefettura Ufficio territoriale del Governo di Brescia IL NUOVO CODICE ANTIMAFIA. Libro I: Le misure di prevenzione.
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Prefettura Ufficio territoriale del Governo di Brescia Il nuovo codice antimafia in “pillole” Progetto formazione – informazione Brescia: 6 , 8, 13 e 15 maggio 2013
Prefettura Ufficio territoriale del Governo di BresciaIL NUOVO CODICE ANTIMAFIA Libro I: Le misure di prevenzione Libro II: Nuove disposizioni in materia di documentazione antimafia Il Codice delle leggi antimafia è articolato in quattro libri: Libro III: Le attività informative ed investigative nella lotta contro la criminalità organizzata. L'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata Libro IV: Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e alla legislazione penale complementare. Abrogazioni. Disposizioni transitorie e di coordinamento
Prefettura Ufficio territoriale del Governo di BresciaNUOVO CODICE ANTIMAFIA Con il Nuovo Codice Antimafia si è attuata la riforma della “documentazione antimafia “ recata dal Libro II° del Decreto Legislativo 159/2011 - c.d. “Codice antimafia” - , entrata in vigore il 13 febbraio 2013 per effetto del Decreto Legislativo “correttivo” n. 218/2012, che, introducendo modifiche e integrazioni , ha riorganizzato la materia in un “ unico corpus normativo”. Infatti ,è stata effettuata una generale ricognizione delle norme antimafia di natura penale, processuale e amministrativa, nonché una armonizzazione e un coordinamento con la disciplina dell’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e il Coordinamento dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, istituita con D.L. 4/2/2010 n. 4 . La riforma della documentazione antimafia segna , dunque, un punto di svolta del sistema della prevenzione amministrativa delle infiltrazioni mafiose nel circuito legale, devoluto, a livello centrale, al Ministero dell’Interno e, a livello provinciale, al Prefetto al quale viene conferita una valenza strategica nell’espletamento delle sue attività nel contesto delle misure di contrasto alla criminalità organizzata. Nel nuovocodice antimafia è, dunque, prevista la rivisitazione della disciplina in materia di documentazione antimafia che prevede una razionalizzazione del procedimento per il rilascio della comunicazione e della informazione antimafia. Con l’entrata in vigore del N.C.A. sono stati abrogati il decreto legislativo n. 490/1994 e i DD.P.R. n. 252/1998 e n. 150/2010
Prefettura Ufficio territoriale del Governo di BresciaNUOVE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI DOCUMENTAZIONE ANTIMAFIALIBRO II CONTENUTI GENERALI Il Libro II che costituisce un'attuazione specifica della delega contenuta nella legge 13 agosto 2010, n. 136 (Piano straordinario contro le mafie) modifica, aggiorna ed integra la disciplina della documentazione antimafia, frutto di una stratificazione normativa. Le principali normative sono le seguenti:1 - Legge 31 maggio 1965, n. 575,2 - Decreto Legislativo 8 agosto 1994, n. 490, 3- D.P.R. 3 giugno 1998, n. 252.
Prefettura Ufficio territoriale del Governo di BresciaNuovo codice antimafia Le novità “in pillole” Controlli- Art. 85 Ultimo Comma Del D. Lg.svo n. 218/2012. Per le informazioni gli accertamenti sulle infiltrazioni mafiose vengono estesi anche a tutti i familiari conviventi e a “chiunque conviva” con la persona sottoposta ad accertamento. Soggetti obbligati a chiedere la certificazione antimafia - articolo 83 commi 1 e 2 del d. L.gsvo n. 218/2012. E’ stata ampliata la categoria dei soggetti obbligati a chiedere la certificazione antimafia allo scopo di prevenire infiltrazioni o condizionamenti mafiosi nei confronti delle imprese. Rientrano in questa categoria tutti gli organismi di diritto pubblico, comprese le aziende vigilate dallo Stato, le società controllate dallo Stato o altro ente pubblico, nonchè il contraente generale e le società in house providing. E’importante, fra le novità, evidenziare il riferimento ai “ raggruppamenti temporanei di impresa” nei confronti dei quali viene richiesta la documentazione antimafia . In questi casi, si devono tenere in considerazione anche le imprese aventi sede all’estero, nonché estendere gli accertamenti di interesse al direttore tecnico, se previsto, e ai rappresentanti legali delle associazioni. Informativa antimafia e comunicazione antimafia: validità. I tempi per l’informativa antimafia si allungano: da sei mesi a un anno; prevista anche la circolarità delle informazioni interdittive. Comunicazione antimafia: validità resta ferma a sei mesi. Banca dati nazionale della documentazione antimafia. Rimane ancora in standby la bancanazionale, istituita presso il Ministero dell’Interno. Collegata telematicamente con il centro elaborazione dati, questa banca dati consentirà di verificare in tempo reale la sussistenza di una delle cause di decadenza, di sospensione, di divieto o di tentativo di infiltrazione mafiosa.
Prefettura Ufficio territoriale del Governo di Brescia Chi rilascia il certificato antimafia? Novità principale del N.C.D. : il certificato antimafia viene rilasciato, come inpassato, esclusivamente dalla Prefettura competente per territorio e solo nel caso di rapporti contrattuali con le P.A.. In particolare, è obbligo degli Enti pubblici – Stazioni Appaltanti acquisire, d’ufficio, tramite le Prefetture la documentazione antimafia ( nelle forme della comunicazione o della informazione). Iprivati, dunque, non debbono più richiedere il “nulla osta antimafia” né presso le Camere di Commercio né devono richiederlo alle Prefetture. Solo nelle ipotesi di “comunicazione antimafia”, i privati possono autocertificare all’Ente Pubblico- Stazione Appaltante (ai sensi dell’art. 89 del D. Lg. svo 159/2011) di non essere nelle condizioni di decadenza, sospensione o divieto , ostative a contrarre con la Pubblica Amministrazione.
Prefettura Ufficio territoriale del Governo di Brescia • Soglie di valore per il rilascio della documentazione antimafia • Sono confermate le soglie di valore che indicano l’obbligatorietà dell’una o dell’altra tipologia di documentazione antimafia o al di sotto delle quali la stessa non è richiesta : • per il contratti d’importo non superiore a 150.000€, nessuna documentazione; • per i contratti d’importo superiore a 150.000€ ed inferiore alla soglia comunitaria è richiesta la comunicazione; • per i contratti di importo pari o superiore alla soglia comunitaria e per l’autorizzazione di sub contratti di importo superiore a 150.000€ è richiesta l’informazione antimafia. • Viene mantenuto, altresì, il divieto di frazionamento delle soglie, mentre l’obbligo per la stazione appaltante di richiedere le informazioni al Prefetto viene anticipato al momento dell’ aggiudicazione del contratto. Nel caso di sub contratto, tale richiesta deve essere inoltrata nei 30 gg. antecedenti alla relativa stipula. Attività del Prefetto in tema di reati indizianti . Art. 91 Decreto Lg.svo 159/2011 Al Prefetto viene, altresì, attribuita la possibilità di valutare gli elementi che possono supportare il rilascio dell’informazione interdittiva, con l’obiettivo di conferire maggiore concretezza agli elementi oggetto di valutazione.
Prefettura Ufficio Territoriale del Governo di Brescia a. turbata libertà degli incanti (353 c.p.), b. turbata libertà del procedimento di scelta del contraente (353-bis c.p., fattispecie peraltro introdotta dal Piano straordinario), c. truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (640-bis c.p.), d. le fattispecie previste dall'art. 12 - quinquies - del D. Legge 8 giugno 1992, n. 306 convertito dalla L. 7 agosto 1992, n. 356 - tra le quali, ad es. estorsione (629 c.p.), associazione di tipo mafioso (416-bis c.p.), sequestro di persona a scopo di rapina od estorsione (630 c. p.), usura (644 c. p. …. ecc. - . La nuova disciplina valorizza, in particolare, l'istituto delle informazioni prefettizie, ampliando l'elenco delle situazioni “indizianti” dalle quali il Prefetto può desumere il tentativo di infiltrazione mafiosa. L’art. 91 – norma di chiusura - amplia il catalogo delle fattispecie sintomatiche inserendo tra queste LA VIOLAZIONE DEGLI OBBLIGHI DELLA TRACCIABILITA’ DEI FLUSSI FINANZIARI ex Legge 136/2010
Prefettura Ufficio territoriale del Governo di BresciaNUOVE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI DOCUMENTAZIONE ANTIMAFIALIBRO II Dal nuovo codice antimafia viene introdottauna norma ( art.91) che conferisce al Prefetto la possibilità di desumere il tentativo di infiltrazione mafiosa da sentenze di condanna, anche non definitive per reati "strumentali" che, valutate unitamente a concreti elementi, facciano ritenere che l'attività d’impresa possa essere oggetto del condizionamento mafioso, anche indiretto. Restano fermi i poteri prefettizi : accessi ai cantieri e verifiche nelle cave ( Gruppo GIA) Con una disposizione di favore per le imprese che lavorano nel circuito dell'economia legale, è prevista una disciplina diversa in meritoalla durata della validità dell'informazione antimafia liberatoria che prevede il suo utilizzo per un periodo di dodici mesi. Prima il termine di validità era limitato a sei mesi - ove non fossero intervenuti mutamenti nell'assetto societario e gestionale.
Prefettura Ufficio territoriale del Governo di BresciaBANCA DATI NAZIONALE UNICA DELLA DOCUMENTAZIONE ANTIMAFIA Elemento qualificanteè la realizzazione di un sistema integrato dei dati, mediante l'istituzione della "Banca dati nazionale unica della documentazione antimafia" presso il Ministero dell'Interno. Al sistema potranno accedere, ai fini del rilascio della documentazione antimafia, le pubbliche amministrazioni, anche costituite in stazioni appaltanti, le camere di commercio e gli ordini professionali. Ciòconsentirà di ottenere evidenti benefici in termini di semplificazione e di maggiore celerità nel procedimento di aggiudicazione di contratti.